Venerdì, 02 Luglio 2021 16:17

La generosità non va mai sprecata In evidenza

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L’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena, ha donato il materiale ricevuto durante la pandemia che non è possibile utilizzare in ospedale

Durante la pandemia, gli ospedali modenesi hanno ricevuto la solidarietà di tantissimi, aziende, privati, associazioni, che hanno donato di tutto, denaro, presidi, attrezzature, cibo. Sin dai primi giorni, quindi l’Azienda Ospedaliero – Universitaria si è attivata per far fruttare al meglio questo grande sforzo altruistico a favore della Sanità modenese. Con la stessa filosofia, l’Azienda ha deciso di donare a sua volta il materiale ricevuto che, pur non potendo essere utilizzato in ospedale, è assolutamente funzionale a realtà esterne che ne hanno bisogno. Si tratta di 80.000 mascherine 4000 camici che in questi giorni sono state consegnate ad Associazioni della Provincia.

La normativa sanitaria - ha spiegato il Direttore Amministrativo Lorenzo Broccoliè giustamente molto stringente riguardo ai presidi di protezione individuale da utilizzare in ambienti ospedalieri. Per questo, molte mascherine, sebbene assolutamente sicure e funzionali, non possono essere utilizzate come dispositivi di protezione idonei su pazienti COVID accertati. Per non sprecare la generosità di chi ha pensato a noi, quindi, abbiamo contattato diverse associazioni e Istituzioni impegnate sul territorio che hanno accolto con entusiasmo l’idea. Le consegne sono terminate in questi giorni.

Le mascherine sono state consegnate all’Arcidiocesi di Modena – Nonantola, che le utilizzerà per le proprie attività di supporto alle famiglie. Mascherine e camici sono stati consegnati al Centro 21 di Riccione (RN), Associazione che si occupa di bambini disabili. Mascherine sono andate anche al Centro Parrocchiale Oratorio Don Bosco di San Felice sul Panaro – attivo con i centri estivi per i bambini – Scuola di Infanzia Paritaria Caduti per la Patria di san Felice, e all’Associazione Rulli e Frulli di Finale Emilia - impegnata nel sostegno di ragazzi con bisogno speciali, con laboratori di terapia occupazionale.

Abbiamo scelto realtà conosciute che ci davano garanzie assolute – ha concluso il dottor Broccoli – e le abbiamo contattate. Abbiamo quindi provveduto a consegnare il materiale a quelle che si sono rese disponibili.

Scarica intervista al dottor Broccoli: https://we.tl/t-hbV0frRuPx