Venerdì, 22 Maggio 2020 12:53

Dalla Medici Ermete un progetto per aiutare la ristorazione reggiana in ripartenza In evidenza

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Con un acquisto di vino viene offerto un coupon che sconterà la cena in uno dei circa 20 locali convenzionati, quelli che da sempre credono nell'azienda.

A fronte delle difficoltà che in questa emergenza da Covid-19 hanno investito il settore della ristorazione, Medici Ermete ha voluto intervenire per supportare i locali reggiani.

Da lunedì scorso, giorno della riapertura ufficiale degli esercizi, con una spesa minima di 150 Euro in vini Medici acquistati nel punto vendita adiacente alla cantina di Gaida, il cliente riceve in regalo un coupon del valore di 10 Euro da spendere nei locali convenzionati di Reggio e provincia.

Eravamo molto preoccupati per i tanti ristoranti che dovendo seguire determinate normative, giuste dal punto di vista sanitario, ma difficoltose da quello economico, seguendo le quali non sarebbero riusciti a coprire i costi”, spiega Alessandro Medici, rappresentante dell’azienda di famiglia.

La nostra volontà è stata fin da subito quella di andare incontro alla ristorazione locale che da sempre ci supporta nel nostro lavoro di valorizzazione del territorio e dei prodotti tipici della nostra zona. Abbiamo cominciato con una rosa di una ventina di locali, ma il numero crescerà”.

La ristorazione a cui si riferisce Medici è a 360 gradi. Si va dall'osteria molto tradizionale al ristorante classico legato al territorio, alla pizzeria, al cocktail bar. “In una parola – aggiunge Medici – quelli che ci hanno dato fiducia. Il buono conserverà la propria validità per tutto il corso del 2020. Quando il cliente si recherà al ristorante gli basterà ordinare i propri piatti preferiti e, una volta alla cassa, presentando il coupon, gli verrà scalato dal totale del conto il valore di 10 Euro”.

L’iniziativa coincide anche con i primi 130 anni che quest’anno hanno caratterizzato l’azienda di Gaida. “Ci sono spese che sono rimaste fisse anche durante la chiusura forzata dei ristoranti”, conclude Medici. “Qualcuno, lungimirante, è riuscito a bloccarlo poco prima del freno all'attività. L’unico modo per aiutare questo settore sarebbe un capitale a fondo perduto, ma questo esula dalla nostra competenza, purtroppo”.