Giovedì, 07 Maggio 2020 08:01

“Un conto aperto con il passato”, la nuova indagine del Commissario Cataldo è tutta modenese In evidenza

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È uscito per “I Gialli Damster” l’ultimo romanzo di Luigi Guicciardi, che vede il protagonista alle prese con un caso complicato, tra presente e passato, e che vede intrecciarsi diversi filoni di indagine. E in questo libro, modenesi non è solo l’autore e l’ambientazione, ma anche la casa editrice Damster.

Di Manuela Fiorini, Modena 6 maggio 2020 - Si apre con un “cold case”: lo scheletro di una ragazza di circa vent’anni, ritrovato durante i lavori di demolizione di un vecchio edificio a Modena, l’indagine al centro

del nuovo romanzo giallo “Un conto aperto con il passato”, che vede ancora una volta protagonista il Commissario Cataldo, nato dalla penna dello scrittore Luigi Guicciardi. La vicenda si intreccerà poi con molteplici filoni di indagine. Tuttavia, questo ultimo romanzo che vede protagonista Cataldo è forse il più “modenese” di tutti. Sono modenesi non solo l’autore e l’ambientazione, che si svolge tutta “all’ombra della Ghirlandina”, ma anche la casa editrice, Damster, nella collana “I gialli Damster”.

Ci siamo fatti raccontare dall’autore qualche “indiscrezione” sul nuovo caso del “suo” commissario.

Nel nuovo romanzo Un conto aperto con il passato, il commissario Cataldo si trova al centro di un caso complicato, dove si intersecano diversi filoni di indagine e diverse tematiche, dal mondo dei liceali a quello dello spionaggio industriale, da quello degli animalisti a quello dei sindacati, tra presente e passato. Ti chiedo, da autore: come nasce una trama così complessa?

“Di solito una mia trama ha origini diverse e imprevedibili: può nascere da una notizia di cronaca, dai fotogrammi di un vecchio film (magari in bianco e nero), dal ricordo di una pagina letta, da una vecchia memoria di famiglia... Stavolta l'avvio del romanzo è stato ispirato dalla nostra attualità cittadina: viene rinvenuto, infatti, lo scheletro di una ragazza durante i lavori di demolizione di un vecchio edificio, e questo m'è sembrato un esordio piuttosto realistico e verosimile, perché a Modena – tra quelle avviate e altre di cui si parla sempre, ma che non partono mai – si può dire che le ristrutturazioni edilizie certo non mancano. Poi, si sa, da cosa nasce cosa, e oltre a scavare sottoterra si dovrà scavare nel passato, e l'inchiesta non poteva che proseguire come un'indagine memoriale, tutta a ritroso nel tempo (chi era la vittima? Quando è stata uccisa? Chi ha abitato in quella casa?), ma col rischio di un ritmo narrativo piuttosto lento. Per questo ho avvertito la necessità di imprimere alla storia un'accelerazione nel presente, con l'omicidio in diretta del proprietario della Delta, l'azienda farmaceutica più nota in città. E così, tra un delitto del presente e un mistero del passato, tra brividi e ricordi, hanno preso forma diversi filoni di indagine, che ho cercato fossero complesse, sì, ma non complicate”.

Ancora una volta, a fare da sfondo alla vicenda è Modena, con le sue strade, i suoi quartieri, le sue piazze. Luoghi ben riconoscibili da chi ci vive o conosce bene la città, ma anche un “consiglio di viaggio”, per così dire, per i lettori “che vengono da fuori”. Tuttavia, quella che emerge è una Modena “crepuscolare”, a tratti oscura. Come scegli le location delle tue storie? Possiamo dire che rispecchiano un po' gli stati d'animo dei personaggi?

“In effetti, se un lettore “viene da fuori”, può prendere contatto con una porzione di città da scoprire, mentre, se un lettore è di Modena, troverà ancora una volta una città che non conosce del tutto o che (se la conosce) potrà confrontare con curiosità con le proprie percezioni personali dei luoghi. E in questo nuovo romanzo, in particolare – forse il primo interamente ambientato a Modena – c'è una periferia mai utilizzata prima, come i Torrazzi, o la zona di san Cataldo dello scheletro, o quella di Cognento con la Delta farmaceutica, oltre ad altri quartieri della Modena-bene. Quanto alle location, io scrivo mystery, cioè gialli classici (aggiornati però sulla contemporaneità), quindi parto sempre dal plot, da una storia che voglio raccontare; poi, una volta messa a punto la trama, giro per Modena per trovare delle location che rispecchino non solo gli stati d'animo dei personaggi, ma soprattutto la loro estrazione socio-culturale. Per esempio, se la storia è ambientata nella Modena-bene, risultano plausibili, come viale Moreali o Montale; se invece i personaggi sono d'estrazione popolare, allora le location più adatte le trovo in certe periferie, come la Madonnina, la Sacca, la zona del Tempio e della stazione. Stavolta Un conto aperto con il passato mette in scena in prevalenza un'alta borghesia con i soldi e una certa cultura, quindi...”

Anche in questo romanzo, come in uno dei precedenti, Cataldo sembra avere un “interesse amoroso” che, senza fare spoiler, non andrà a buon fine. Il nostro commissario è destinato a rimanere single?

“Chi può dirlo? Di sicuro avrà altri incontri e proverà nuovi sentimenti, anche perché il Giallo moderno deve offrire, sì, un'indagine complessa, verosimile e umana, ma non può vivere solo di quella, ed è bene che riservi al lettore un po' del vissuto del protagonista, compreso quello più intimo e sentimentale. E poi la moglie di Cataldo, Alice, lo ha lasciato da tempo per un altro uomo, ma non è ancora morta... e lo stesso finale di questo romanzo, a guardare bene, è tutt'altro che concluso. Insomma, se Cataldo ora è al culmine della maturità professionale, è innegabile che sia al tempo stesso un uomo sentimentalmente solo, ma non è detto che lo resti definitivamente...”

In questo ultimo tuo romanzo si intersecano anche diversi filoni del giallo: uno è quello dei cold case, cioè dei casi che riemergono dal passato, un altro è quello più moderno dell'ambientazione industriale, degli animalisti, con temi attualissimi. Ci sono vicende che ti hanno ispirato per questo libro oppure è tutto frutto della fantasia?

“La realtà e la cronaca, come ti ho detto, offrono spunti, ma tutto viene poi mescolato e condito da quel fenomeno psicologico che è la fantasia dello scrittore. Prendiamo per esempio l'omicidio del proprietario della Delta: il settore farmaceutico è potenzialmente molto fertile per un giallista, celando più misteri di quanto si potrebbe credere. Pensiamo alle droghe sintetiche, alle sperimentazioni chimiche, alla concorrenza industriale, ai brevetti più o meno riservati o preziosi. E' ovvio che nel mio giallo il mondo farmaceutico è ritratto con una certa libertà, senza chiari riferimenti a persone reali, con attenzione agli aspetti tecnici ma soprattutto a quelli umani, cioè ai rapporti tra le persone, ai sentimenti dei personaggi (vanità, ambizioni di carriera, senso dell'appartenenza o del potere...). Però ci tengo a dire che una certa documentazione da parte mia c'è stata, pur ribadendo che un'azienda farmaceutica così – in via D'Avia Sud, prima di Cognento – a Modena non esiste. In conclusione, posso anche essere partito da alcune persone reali e conosciute, che però la fantasia s'è incaricata di modificare”.

Anche in questo libro, come nei precedenti che vedono protagonista Cataldo, emergono le differenze sociali: alcuni personaggi fanno parte dell'alta borghesia, la cosiddetta “Modena bene”, altri appartengono alle classi medio-basse, altri ancora a classi più disagiate (la vittima straniera con la figlia disabile, per esempio). Una scelta voluta?

“Sì, hai già risposto tu. Se i personaggi di un romanzo (giallo o no) appartengono a più classi sociali, si arricchisce il microcosmo umano della storia, si aumenta il quoziente di realismo e si possono ricavare più contrasti drammatici (interclassisti e interpersonali). È chiaro, peraltro, che non c'è una regola fissa, e tutto dipende dal tipo di plot, da come viene concepito e si sviluppa”

Un conto aperto con il passato è stato pubblicato per I GIALLI DAMSTER, casa editrice modenese. Un modo per confermare la “modenesità” di Cataldo?

“Anche qui hai azzeccato. DAMSTER è un marchio modenese, attivo da anni e – cosa più importante – benemerito del Giallo, genere in cui ha già ottenuto una sua emergente visibilità, sia con i libri pubblicati, sia con tante altre iniziative culturali. Direi che quello con il commissario Cataldo – proprio in quanto indagatore dei misteri modenesi – è stato un incontro legittimo e naturale”.

Infine, la domanda di rito: ci sarà una nuova indagine di Cataldo? O hai in serbo altre storie che potremo leggere a breve?

“La nuova indagine di Cataldo, che sto già scrivendo, comincerà con due dipinti secenteschi del grande Guido Reni, a lungo creduti scomparsi, che invece, rintracciati, restaurati e donati a un convento di suore a Modena, daranno origine a una presentazione pubblica con le più alte cariche civili e religiose della città. Anche Cataldo sarà invitato a presenziare in vece del questore, e in poche ore si imbatterà prima in una donna strana e affascinante, poi nell'omicidio di suor Alda, depositaria della storia e dei segreti del convento. Seguiranno altri delitti, misteri, pressioni, omertà. Un titolo scoop? Mi piacerebbe Ai morti si dice arrivederci: arrivederci e non addio, perché ogni vittima che chiede giustizia non può essere dimenticata”.

GUARDA IL BOOK TRAILER https://www.youtube.com/watch?v=L9L3Ef7axW4

LA SCHEDA DEL LIBRO

Luigi Guicciardi
Un conto aperto con il passato. La nuova indagine del Commissario Cataldo
Collana “I gialli Damster”
Damster Edizioni 2020
Pag 315 - € 15
Disponibile sul sito www.librisumisura.it, nei principali bookstore e in libreria.

L’AUTORE

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Luigi Guicciardi, modenese, docente di liceo e critico letterario, è autore di una serie di mystery: per Piemme, La calda estate del commissario Cataldo (1999; Heyne, München, 2000; Hersilia Press, Oxfordshire, 2010), Filastrocca di sangue per il commissario Cataldo (2000; Heyne, München, 2001) – entrambi finalisti al Premio Scerbanenco – Relazioni pericolose per il commissario Cataldo (2001), Un nido di vipere per il commissario Cataldo (2003), Cadaveri diversi (2004); per Hobby&Work, Occhi nel buio (2006), Dipinto nel sangue (2007), Errore di prospettiva (2008), Senza rimorso (2008), La belva (2009), La morte ha mille mani (2010); e infine Una tranquilla città di paura (2013) per LCF Edizioni; Le stanze segrete (2014), Paesaggio con figure morte (2015), Giorni di dubbio (2016), Una tranquilla disperazione (2017) per Cordero Editore; Nessun posto per nascondersi (2018) e Sporchi delitti (2019) per Frilli Editori. Ha contribuito con alcuni suoi racconti a varie antologie, fra cui Scosse. Scrittori per il terremoto, Felici Editore, 2012; GialloModena, Damster 2016; Delitti al museo, Mondadori, 2019.