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Sabato, 29 Febbraio 2020 07:06

Rubrica sul Sociale, l'Angolo d'Intesa - Festeggia: muoiono solo i deboli! In evidenza

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La psicosi da Coronavirus ha manifestato i suoi sintomi e come se fossimo alle porte di un fallout nucleare abbiamo iniziato a depredare i negozi dai beni primari, spalmato litri di gel disinfettanti su mani che evidentemente non abbiamo mai lavato e adoperato mascherine che come hanno spiegato migliaia di volte: “Alle persone sane non servono. Servono per proteggere le persone malate e servono per proteggere il personale sanitario”.

La manifestazioni del COVID-19 però non sono affatto finite, il virus ha iniziato ad attaccare la nostra mente che, dopo incessanti news al limite tra il ripetitivo e il catastrofico, comincia a soffrire di classismo immunitario. Questa particolare patologia sociale porta con sé vari effetti dannosi: arroganza, sufficienza emotiva e una grandissima perdita di sensibilità verso il prossimo. I ricercatori hanno riscontrato che questa forma corrotta di classismo tende a diffondersi più facilmente in ambienti ad alta concentrazione, in particolare nei social network.

Questi nuovi sintomi si manifestano in modo innocuo, solitamente attraverso commenti e post. Così quando Facebook ci pone il fatidico quesito “A cosa stai pensando?” i nostri neuroni perdono il controllo, le sinapsi si invertono e un grande desiderio sorge nella mente dell’opinionista del web. Le mani sembrano controllate da una forza superiore, cominciano a scrivere autonomamente, senza controllo alcuno la tastiera diventa un pianoforte e noi diventiamo Beethoven durante la composizione della Sinfonia n. 3 in mi bemolle maggiore. Poi lo spasmo finale, quello più doloroso: Pubblica.

Gli effetti di questa crisi epilettica sono tanti e distinti, ma son tutti ben riassunti nella frase “Tanto muoiono solo i vecchi e i malati”. Opinionisti e grandi pensatori non sembrano immuni e persino il direttore di Sky Tg24 Giuseppe De Bellis mostra chiari segni di debolezza: “il COVID19 non è nocivo, colpisce solo gli anziani o quelli che sono già malati”. Tra i pochi rimasti lucidi - qui lo dico e qui lo nego - vi è Vittorio Feltri che attraverso un tweet commenta: "Contrordine: non è vero che non esista il razzismo. C’è e colpisce i vecchi. La prova consiste nel fatto che il virus uccide le persone su di età e ciò sembra consolare chi ha paura di Corona. Finché crepano i Matusalemme non è il caso di allarmarsi” - che Feltri abbia ricevuto un vaccino prima di noi?

Fabio Manis

 

 

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