Giovedì, 20 Giugno 2019 15:41

“Racconti Emiliano Romagnoli”, arriva l’antologia del concorso letterario RuleDesigner con 113 racconti In evidenza

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Edita da Historica Edizioni, vede al primo posto gli autori bolognesi, seguiti da forlivesi e reggiani. Il genere più rappresentato è il giallo, seguito dal fantasy e dai racconti della memoria. Il curatore Stefano Andrini: “È un’antologia dalle molte facce: divertente, accattivante, a volte cattiva. Che ti accalappia il cuore e non lo lascia più scappare”.

Di Manuela Fiorini

Emiliano romagnoli popolo di scrittori ma, soprattutto, con la voglia di raccontare e raccontarsi, di mettersi alla prova e di fare uscire i loro racconti dal famoso “cassetto”. Lo dimostra il successo del concorso letterario RuleDesigner “Racconti Emiliano Romagnoli”, che anche quest’anno ha visto arrivare più di duecento racconti, da Piacenza a Rimini

Un concorso che piace ed è molto atteso. Il suo punto di forza? Non c’è un “genere” o un tema a cui attenersi e la fantasia è libera di esprimersi. Unico “vincolo”, è essere nati o residenti in Emilia Romagna. Di questa “marea” di racconti sono stati selezionati quelli che sono entrati a fare parte dell’antologia in due volumi edita da Historica Edizioni, uscita lo scorso 15 giugno e presentata presso la sede di RuleDesigner a Ravenna, in una serata-evento durante la quale sono stati consegnati gli attestati, preceduta da un breve trailer introduttivo di ogni racconto. 

E, come ogni anno, il difficile compito di coordinare la commissione, leggere, “promuovere” i racconti ed editarli è spettato al curatore Stefano Andrini, giornalista, scrittore e conduttore radiofonico bolognese. Ci siamo fatti raccontare questa “avventura” e svelare perché questo concorso piace tanto, al punto da essere tra i più attesi dalle “penne” di casa nostra. 

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Quali sono le novità di questa edizione?

“Il format del Concorso RuleDesigner promosso da Historica Edizioni è ormai consolidato. Anche in questo caso vale il detto sportivo “Gli autori in gara non raccontano necessariamente storie tra la via Emilia e il West” L'unico vincolo è un legame, anche indiretto o lontano nel tempo, con la terra del grande fiume e dell'antica via consolare che presta il nome alla Regione”.

Quanti racconti sono arrivati e quanti ne sono stati selezionati? Da dove arrivano gli autori?

“Anche quest'anno abbiamo registrato una partecipazione da record. Duecento sono stati testi inviati. La commissione giudicante ne ha selezionati 113, pubblicati in una antologia in due volumi da Historica. Al tradizionale dominio dei bolognesi, sotto il profilo della partecipazione, si è affiancata una presenza massiccia di forlivesi. E un grande ritorno di fiamma degli emiliani (da Reggio soprattutto)”.

Ci sono stati dei temi o dei generi preponderanti?

“Agli autori abbiamo concesso ampia libertà di generi e ne hanno approfittato. Nella hit parade dell'antologia svettano il giallo (in tutte le sue sfumature) e il fantasy. Buona performance dei racconti della memoria, spesso autobiografici. In sintesi. Uno sguardo al mondo e un altro al vecchio negozio sotto casa. Nei racconti della nuova edizione del Concorso letterario RuleDesigner la fantasia degli emiliani e dei romagnoli si sbizzarrisce tra globalizzazione e localismo. Le scorribande toccano tutti i generi letterari. Ma al centro ci sono sempre le persone, donne e uomini, con i loro sogni, i loro tormenti, i loro drammi, i loro trionfi. Il risultato è un’antologia dalle molte facce: divertente, accattivante, a volte cattiva. Che ti accalappia il cuore e non lo lascia più scappare. Sullo sfondo, special guest di tutte le storie, quel convitato di pietra che si chiama destino e, volenti o nolenti, ci riguarda tutti”.  

Quali sono secondo te le ragioni del successo del concorso e dei libri?

“Nella diversità le storie qui raccontate hanno una cifra comune: l’epica della porta accanto rilanciata da penne che scrivono e al contempo sono capaci di ascoltare i suoni e le sfumature della vita. A ragione, e vale anche per tutti gli autori qui presenti, Italo Calvino scriveva: "Non è la voce che comanda la Storia: sono le orecchie". Il Concorso ha successo perché è diventato un riferimento per il nostro fiume carsico della fantasia”.