Giovedì, 23 Marzo 2017 12:15

Noa, nel romanzo surreale di Stefano Andrini i castori vogliono conquistare l'Emilia Romagna

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Parte della copertina di "Noa. La grande truffa" Parte della copertina di "Noa. La grande truffa"

Sabato 25 marzo, alle 17, presso la libreria Emily Bookshop a Modena il giornalista e scrittore romagnolo presenta il suo ultimo libro, un "fantasy a Km zero" dove personaggi storici, fantastici e animali si alternano nel dipingere una favola che è metafora del nostro tempo.

Di Manuela Fiorini

Modena, 23 marzo 2017

In "Noa. La grande truffa" (Sensoinverso Edizioni), un'orda agguerrita di castori, al soldo della terribile Castoro De' Boschi, vuole invadere l'Emilia Romagna. E lo fa cominciando dalla Diga di Ridracoli che, minata alla base, riversa le acque sul territorio, minacciando tutta la regione. La minaccia è reale, anzi surreale! Al punto che, da un paese lontano lontano, oltre l'Oceano, arriva anche la donna più potente del mondo, la Presidente Himmary. A darle man forte e trovare un modo per sconfiggere l'orda barbarica di animaletti agguerriti, ci sono, tra gli altri, la Sfoglina di San Giovanni in Persiceto, il Duca di Bettola, due dottoresse gemelle, Marzia e Miriam Galapagos, una giornalista e persino un legionario romano. A fare da sfondo, ci sono luoghi reali e riconoscibilissimi della regione, da Piacenza a Rimini. I comprimari hanno soprannomi improbabili ed evocativi, mentre, di tanto in tanto, una citazione musicale o l'incursione di un personaggio noto, da Bono Vox ai Rolling Stone, passando da Woody Allen, (in versione Jazz), ricordano la formazione dell'autore, il giornalista e scrittore Stefano Andrini, che sarà presentato sabato 25 marzo, alle ore 17, presso la libreria Emily Bookshop di via Fonte d'Abisso 9/11, a Modena, in collaborazione con l'associazione culturale I Semi Neri.

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Abbiamo fatto due chiacchiere con l'autore

Stefano Andrini

Un romanzo irreale, surreale, anzi realistico...La terribile Castoro de Boschi e i suoi castori hanno fatto crollare la Diga di Ridracoli e puntano alla conquista dell'Emilia Romagna. Come nasce Noa e che cosa si nasconde dietro a questa divertente metafora?
"In lingua maori il titolo del romanzo significa "carità" e anche "gratuità". Due termini praticamente scomparsi dal nostro vocabolario. Forse, anche per questo, siamo diventati tutti più tristi e cattivi. Guardiamo solo il male e il bene lo abbiamo relegato in soffitta tra le anticaglie. La scommessa di Noa, che pure in termini molto realistici racconta una vicenda potenzialmente drammatica, è quella di riaprire la finestra impolverata per affacciarsi su una speranza possibile. Un bambino che piange in lontananza e una tanguera capace di commuoversi non sono un omaggio all'insopportabile happy end hollywoodiano. Ma un cartello segnaletico che indica un nuovo inizio e una nuova strada. Per tutti".

Perché i castori? Ti sei ispirato a qualche episodio in particolare?
"Qualche era geologica fa mi sono divertito, complice la mia passione per il greco, a tradurre il poemetto Batracomiomachia, ovvero la guerra tra i topi e le rane. Perché, come dimostrano le favole del grandissimo Esopo, mettere al centro di una storia gli animali significa capire meglio anche gli umani. Tutti ci ricordiamo della volpe e dell'uva. Che fa riflettere più di mille libri di storia".

Hai definito Noa, un "fantasy a Km 0", ma gli elementi del fantasy classico sono del tutto stravolti. Sul Km 0, invece, si potrebbe negoziare...I tuoi personaggi si radunano da tutta l'Emilia Romagna, con citazione di luoghi reali e riconoscibilissimi, per combattere l'imminente minaccia. Come spieghi, allora, questa tua autodefinizione dell'opera?
"Il chilometro zero è volutamente una provocazione. Per indicare, con una immagine suggestiva, che il dodicesimo uomo in campo di questa squadra di eroi è proprio il nostro territorio. Certo, la gente si sposta (siamo tutti globali e globalizzati d'altra parte). Ma rimane attaccata alle sue radici e alla sua memoria. Non per una sorta di revival nostalgico alla "I migliori anni...". Ma perché quelle radici e quella memoria sono il salvacondotto per una nuova civiltà. È in quest'ottica che il mio libro sovverte i canoni del genere. La realtà sfida il fantasy e lo muta geneticamente".

In Noa fanno la loro "apparizione", come deus ex machina, ma anche come semplici spettatori di passaggio, personaggi della musica, da Bono Vox ai Rolling Stones. Un omaggio al tuo passato di dj?
"La musica è nel mio Dna fin da quando, bambino vinsi uno dei primi talent della riviera romagnola cantando 24 mila baci. Nella mia lunga esperienza di Dj in una delle prime radio libere ho imparato ad amare la musica e ho cercato di capirla. Facendo una scoperta rivoluzionaria: la musica unisce e salva. Un flusso vitale che nel libro culla e accompagna la storia fino a farla diventare la storia della porta accanto".

Noa la tanguera, la presidente americana Himmary, la villain Castoro de Boschi, la Sfoglina, l'ispettore capo Natiseau, Marzia e Miriam Galapagos...I personaggi principali sono tutte donne. Un omaggio alla femminilità in tutte le sue sfaccettature?
"ruffianeria. Semplicemente una constatazione. La nostra regione, che fin dal nome è donna, è stata plasmata nei secoli dal genio femminile. Ce lo ricordano gli aneddoti delle nonne, ce lo confermano le testimonianze delle donne di oggi. Per questo ho scelto di contrastare il male incarnato da Castoro, da una singolare compagnia dell'anello formata da donne che manco si conoscono".

Non ti sei fatto mancare nemmeno un bel viaggio nel tempo. All'epoca romana, per la precisione, dove troviamo un eroico cavaliere, Lucio Cornelio Silvio...un antenato di qualcuno che conosciamo, suppongo?
"Ogni riferimento a persone e fatti ... In realtà nel libro entra buona parte della realtà politica dei nostri giorni. Trasfigurata dalla fantasia ma abbastanza riconoscibile. Come nelle oscure profezie di Nostradamus ho immaginato rovinose cadute (che ci sono effettivamente state) e trionfi (che non sono diventati tali). Ecco se volessi dare un senso a questa storia è che un senso ce l'ha: la politica da sola è impotente. Se si illude di poter fare a meno del popolo la diga di Ridracoli diventa il nostro mar Rosso che ci travolge tutti. Dalla via Emilia al West"

INFO
Stefano Andrini
Noa, la grande truffa
Sensoinverso edizioni
82 pagg – 11 euro
Presentazione sabato 25 marzo, ore 17
c/o Emily Bookshop, via Fonte d'Abisso 9/11, Modena