Visualizza articoli per tag: motori

Impresa sfiorata per Massimiliano Cremona che con una grande prova si è giocato il titolo punto a punto con Claudio Fanzini nella prova unica del Campionato Mondiale di Motonautica 350 a Jedovnice in Repubblica Ceca.

Le quattro manche
La prima prova sabato la vince Massimiliano Cremona grazie a una partenza perfetta. Nella seconda manche di domenica arriva invece la risposta di Fanzini. La terza è nuovamente dominata dal talento dell’Associazione Motonautica San Nazzaro, men-tre nella quarta manche Max è costretto al ritiro a causa della rottura del motore dopo un’ottima partenza. Massimiliano Cremona e Claudio Fanzini sono dunque pari: due vittorie a testa. Dopo una lunga attesa arriva il responso: Fanzini è il Campione del Mondo 2019 della F350 grazie al miglior tempo di manche. Al secondo gradino del podio si accomoda dunque Massimiliano Cremona, mentre giunge quarto l’altro pia-centino in gara, Marco Malaspina.


Week end un po’ sotto tonno, ma comunque con buoni piazzamenti, per il piacentino Luca Finotti che conclude l’ultima prova del campionato mondiale F125 al quarto posto. Questo risultato è comunque un ulteriore prezioso tassello di esperienza per questo il giovane talentoso pilota piacentino.


Alex Cremona: Max è stato grande perché il lavoro di questo mese è stato intenso e buono. Infatti ha dato i suoi frutti dimostrando di essere molto competitivo. Massimi-liano ha dato filo da torcere a un Fanzini che fino a questo punto non ha avuto av-versari diretti! E Max ha fatto vedere il suo livello. Una pagina importante per lui questo mondiale che fa ben sperare per le prossime competizioni”

Per il C&B Racing Team, da segnalare inoltre il quarto posto a Viverone di Federico Oldanini nel campionato italiano Formula Junior Elite.

Pubblicato in Motori Emilia
Domenica, 01 Settembre 2019 18:51

F1, Belgio: Leclerc nel nome di Hubert

A Spa la Ferrari chiude finalmente un digiuno di vittorie che durava da quasi un anno. Leclerc resiste ad Hamilton e raggiunge un meritato successo, spinto dal pensiero dell'amico Anthoine che non c'è più. Solo quarto Vettel, battuto anche da Bottas.

di Matteo Landi

Negli ultimi giri ha tirato fuori tutto quello che aveva. Braccato dal rimontante Hamilton, un piccolo errore ed avrebbe visto sfumare quel successo che almeno due volte quest'anno era andato vicino a cogliere. Voleva dedicarlo ad Hubert, deceduto il giorno prima durante la gara di F2. Oggi niente avrebbe potuto frapporsi fra Leclerc ed il podio più alto. Che, terminata la gara, lo ha ospitato. Commosso, neanche un sorso di champagne. Chissà come aveva immaginato il momento che ha rincorso per tutta la vita. Certo non così. Ma proprio oggi non doveva sfuggirgli, per poter onorare nel migliore dei modi il ricordo dell'amico che non c'è più. F1 e F2, due categorie al top del motorsport, con standard di sicurezza elevatissimi, non più abituate a questi tragici momenti. Due gruppi di piloti che hanno vissuto un weekend surreale.

Il terribile schianto e la notizia: Hubert non ce l'ha fatta. F2 e F1 rivivono momenti quasi dimenticati

Anthoine Hubert aveva 22 anni. Quando ieri pomeriggio è arrivata l'ufficialità del suo decesso il mondo del Circus si è catapultato in una dimensione quasi dimenticata. Halo, collare Hans e crash-test sempre più severi, ci si era quasi illusi che la tragedia di Bianchi, morto il 17 luglio 2015 dopo nove mesi di coma in seguito al terribile incidente di Suzuka 2014, potesse essere l'ultima. Le vetture di F2 hanno raggiunto livelli di sicurezza analoghi a quelli della sorella maggiore F1. Niente ha potuto però salvare la vita a Anthoine, schiantatosi nelle barriere e centrato dall'incolpevole Juan Manuel Correa. Quest'ultimo, al centro dei pensieri dei suoi cari, è ricoverato in terapia intensiva dopo aver subito fratture ad entrambi gli arti inferiori oltre a lesioni spinali. Sono queste le nubi che hanno oscurato il Gp del Belgio di F1 che ha riconsegnato alla Ferrari una vittoria che mancava dal 21 ottobre dello scorso anno, quando Raikkonen tagliò per primo il traguardo ad Austin. Quasi un anno di speranze ma anche di sconfitte. Adesso il ghiaccio è rotto. Soprattutto per Leclerc, che a Spa ottiene la sua prima vittoria in carriera.

Leclerc: finalmente vittoria, ma i pensieri erano altrove

La pole position ottenuta sabato, poco prima della tragedia di Hubert, aveva posto il monegasco di casa Ferrari nel ruolo di favorito alla vittoria. Al termine delle qualifiche la classifica registrava ben sette decimi di distacco fra il poleman e Vettel, secondo appena davanti a Hamilton. In gara però Charles ha dovuto fare i conti con una Ferrari meno gentile con gli pneumatici rispetto alle Mercedes. Vettel ha combattuto a lungo con l'inglese, garantendo un buon margine al monegasco, prima di sprofondare in quarta posizione, costretto ad un secondo cambio gomme. Negli ultimi giri Hamilton è rinvenuto come una furia ma Leclerc gli ha concesso quel tanto che gli bastava per assicurarsi la vittoria. Mostrando una maturità impressionante. A differenza del team mate il monegasco non ha mai commesso sbavature rilevanti. Solo un dritto innoquo nella prima parte di gara che non ha alterato gli equilibri. A fine gara è, appunto, arrivata la dedica all'amico che non c'è più. Un weekend che, per tanti aspetti, ha decretato il definitivo raggiungimento della maturità del giovane pilota Ferrari. Sfortunato in Bahrain, quando problemi tecnici gli hanno tolto un successo quasi scontato ed in Austria, quando una ruotata furba di Verstappen lo ha relegato al secondo posto, Leclerc ha finalmente concretizzato il suo sogno, seppur nel contesto che non avrebbe mai immaginato.

Bottas confermato in Mercedes anche per la prossima stagione. Ma Lewis lo batte ancora

Insieme al vincitore sono saliti sul podio Hamilton e Bottas. Quest'ultimo, confermato in Mercedes anche per la prossima stagione, non ha brillato. Il finlandese ha avuto la possibilità di attaccate il cinque volte campione del mondo nei primi km di gara. Hamilton si è difeso e Bottas non ha più avuto modo di riprovarci. Wolff e compagni hanno regalato al finnico ancora una stagione nel top team riferimento per tutti, "parcheggiando" Ocon, oggi terzo pilota Mercedes, in Renault al posto di Hulkenberg che, per il momento, rischia di ritrovarsi appiedato al termine della stagione in corso. Quanto concesso dalla squadra leader del mondiale a Bottas è da vedersi come l'ultima possibilità per un pilota che non è ancora riuscito a compiere quel definitivo salto di qualità necessario per eccellere ai più alti livelli. Intanto in Mercedes si godono Hamilton, oggi secondo ma sempre più vicino al sesto iride.

Red Bull: Albon buon quinto dal fondo del gruppo. Verstappen a muro

Nelle prime posizioni, questa volta, non si è mai affacciata la Red Bull. Con Verstappen subito fuori al primo giro in seguito ad un contatto con Raikkonen, le responsabilità sono passate sulle spalle del giovane Albon. Fresco di promozione ai danni di Gasly, bocciato e rimandato in Toro Rosso. Il londinese che corre con licenza thailandese non ha tradito al debutto nella squadra maggiore. Partito dal fondo della griglia in seguito alla penalità subita per aver montato la quarta power unit stagionale (in luogo delle tre concesse) si è dato da fare compiendo una bella rimonta, culminata nel sorpasso all'ultimo giro con due ruote sull'erba, giungendo quinto davanti al beffato Perez.

Alfa Romeo: weekend amaro

Weekend senza soddisfazioni per Alfa Romeo. Raikkonen ha subito al primo giro il disperato attacco di Verstappen. Con la vettura danneggiata ha terminato la gara in 16esima posizione, non potendo tradurre in punti la bella sesta piazza ottenuta in qualifica. La squadra del Biscione ha riposto così le speranze in Giovinazzi. L'italiano si è reso protagonista della sua gara più bella, fino all'ultimo giro quando si è malamente schiantato contro le barriere. Peccato. Aveva un disperato bisogno di punti, considerando che classifica alla mano non regge il confronto con il blasonato compagno Raikkonen. Si spera che l'incidente non scalfisca il suo morale.

Ed ora tocca a Monza

Da una pista veloce ad una iperveloce. Il prossimo weekend il Circus raggiungerà Monza. Una pista teoricamente favorevole alle Rosse e chissà che i tifosi Ferrari non possano ricevere altre soddisfazioni. Il Grande Circus e le categorie che lo accompagnano lasciano il Belgio con un amico in meno e tanti rimpianti in più. Tanto è stato fatto negli anni in nome della sicurezza ma il destino ricorda che il pericolo è una caratteristica intrinseca del motorsport. Addio Anthoine.

Pubblicato in Motori Emilia

Nel week end di Rieti del Campionato Italiano Velocità (CIV) Open A, ancora una volta jacopo Villani si distingue per capacità di guida.

di Redazione Guastalla 24 luglio 2019 - Nel doppio appuntamento di Rieti, disputato al Circuito La Scintilla, Jacopo Villani conclude al terzo posto. Solo alcuni problemi tecnici hanno trattenuto il giovane centauro guastallese che a gara 1 si era piazzato sulla pedana d’onore dietro a Mattia Triburzi, seguito da Luca Bandini.

In gara 2, pur partendo più veloce degli avversari che lo precedono, Jacopo#8 è costretto a rallentare per un secondo problema tecnico, il primo era accaduto durante le qualifiche, obbligandolo a gestire la gara per ottenere il miglior risultato per la classifica generale finale.

Alla fine infatti Jacopo Villani esce con un terzo assoluto di giornata ed è anche terzo in classifica generale (33 punti) a soli 3 punti da Luca Bandini (36 punti) che occupa la seconda posizione, mentre la testa della classifica è ancora saldamente in mano a Mattia Triburzi che ha al suo attivo ben 5 vittorie e due secondi posti.

“Nella classifica di giornata, commenta Jacopo Villani a fine gara, sono terzo e questo mi dà un po’ di dispiacere perché mi fa allontanare dalla vetta della classifica. Prometto però, che insieme al mio Team Giracing, darò il tutto per tutto all'ultimo appuntamento di Jesolo in programma a fine settembre. Come sempre ringrazio il Team Giracing, tutti i miei sponsor che mi appoggiano e tutti quelli che credono e tifano per me a partire dai miei genitori e mia sorella.”

#SUOMY Helmets #Giracing Minibike Technology #RMU Moto #Falegnameria Cavazzoni #Samuele Ferretti #La Pinta #Valentina Ruggieri @Slem @Ciemme #Mirko Brasu #Mulino Alimentare #Matteo Rocky

 

Jacopo#8 Rieti 21lug19-IMG-20190723-WA0000 (1).jpg

 

Pubblicato in Motori Emilia

1000 Miglia 2019: Parma ancora una volta sul percorso della gara più bella del mondoLa trentasettesima rievocazione della 1000 Miglia andrà in scena dal 15 al 18 maggio, lungo la classica direttrice Brescia-Roma-Brescia, in quattro tappe: da Brescia a Cervia- Milano Marittima, da Cervia-Milano Marittima a Roma, da Roma a Bologna e quindi da Bologna a Brescia. 

La Freccia Rossa, alla sua trentasettesima rievocazione, partirà oggi, mercoledì 15 maggio e sabato 18 arriverà a Parma all'ora di pranzo. L'ultima tratta passerà per Modena, Parma, Montichiari, Travagliato, per concludersi a Brescia

Si tratterà di una sfilata unica di preziosi capolavori su quattro ruote che percorreranno l’Italia, facendo ogni anno innamorare e appassionare spettatori di ogni età, assiepati ai bordi delle strade. L’edizione 2019 della 1000 Miglia vedrà ancora una volta Parma tra le città protagoniste della ‘corsa più bella del mondo’. 

In questa edizione le auto storiche giungeranno nella nostra città sabato 18 maggio nel corso dell’ultima tratta del percorso che si concluderà in serata sempre a Brescia. 

Gli equipaggi della Freccia Rossa, 430 vetture testimonianze della storia del design e dell’automobile, sosteranno a Parma per una pausa pranzo a base di eccellenze enogastronomiche del territorio in una location d'eccezione come Palazzo Ducale.

Ancora una volta la Dallara, azienda fondata dall’attuale Presidente, l’ing. Giampaolo Dallara, è al fianco e una delle protagoniste della 1000 Miglia: anche quest'anno ci saranno alcune vetture esposte sotto i Portici del Grano. 

Nuncas Italia Spa avrà uno stand con i prodotti di cui è specializzata nella produzione in Piazzale della Steccata e ci sarà un Motor Truck dell'Alfa Romeo in piazzale Santa Croce.  

Anche quest’anno, alla 1000 Miglia non mancheranno gli eventi collaterali riservati a circa 130 vetture moderne: il Ferrari Tribute to 1000 Miglia e il Mercedes Benz 1000 Miglia Challenge.

 

PROGRAMMA

Sabato 18 maggio: 

dalle 8.30/9.00 arrivo in città delle vetture del Ferrari Tribute to 1000 Miglia e del Mercedes-Benz 1000 Miglia Challenge; 

dalle 11.00 ingresso delle prime vetture della 1000 Miglia nel centro storico: le auto attraverseranno Piazza Garibaldi e si dirigeranno verso Palazzo Ducale, location d’eccezione per il pranzo di tappa. 

La corsa ripartirà, dopo il tradizionale controllo orario, in direzione del borgo di Busseto, paese natale del maestro Giuseppe Verdi.

Le autovetture nel seguente tragitto: 

Piazzale Vittorio Emanuele II,  Strada Della Repubblica, Piazza Garibaldi, Strada Mazzini, Ponte di Mezzo, Piazzale Corridoni, Strada D’Azeglio, Piazzale S. Croce, Via Kennedy (Parco Ducale per parcheggio auto). 

Percorso dettagliato sul sito http://1000miglia.it/ 

 

 

Modifiche alla viabilità 

Sabato 18 maggio, dalle 7 alle 16, è previsto quanto segue. In Viale Pasini: destituzione di tutti gli stalli di sosta eccetto riservati invalidi personalizzati e contestuale istituzione del divieto di sosta, con rimozione forzata ambo i lati, su tutta l’area di parcheggio adiacente il Parco Ducale, eccetto mezzi accreditati Mille Miglia. In Piazzale S.Croce – area di parcheggio a Nord, compresa tra Viale Pasini e Via Kennedy -: destituzione di tutti gli stalli di sosta e contestuale istituzione del divieto di sosta con rimozione forzata ambo i lati su tutta l’area di parcheggio adiacente il Parco Ducale, eccetto mezzi accreditati Mille Miglia. In Strada D’Azeglio: istituzione del divieto di sosta con rimozione forzata sul lato Nord, nel tratto da P.le S.Croce a Via Antelami. In piazzale Corridoni: destituzione stalli di sosta e contestuale istituzione del divieto di sosta con rimozione forzata. In Via Pigorini: istituzione del divieto di sosta con rimozione forzata ambo i lati. In Borgo del Correggio:  istituzione del divieto di sosta con rimozione forzata da Strada Saffi a Via Petrarca. In Strada Mazzini e Strada della Repubblica – da Piazza Garibaldi a Strada XXII Luglio -: destituzione stalli di sosta e contestuale istituzione del divieto di sosta con rimozione forzata compreso Taxi. In strada alla Pilotta: istituzione del divieto di fermata eccetto Taxi ed invalidi. In Viale Toschi – lato Est: istituzione del divieto di sosta 0-24 eccetto Taxi. E' inoltre previsto lo spostamento dell’attuale area di stazionamento TAXI di Str. Mazzini in Strada alla Pilotta e Viale Toschi lato Est. 

 

Sempre sabato 18 maggio, dalle 7 alle 20, sotto i Portici del Grano ed in porzione di Piazza Garibaldi, con pavimentazione lapidea adiacente residenza Municipale e lato San Pietro, è prevista l'istituzione del divieto di sosta con rimozione forzata, eccetto veicoli accreditati manifestazione Mille Miglia. E' inoltre previsto il restringimento di carreggiata (Piazza Garibaldi lato Sud) 

 

In Via Kennedy, dalle 7.45 alle 16, è prevista l'istituzione del divieto di circolazione. (Ad eccezione dei veicoli in sosta che dovranno dirigersi obbligatoriamente verso Est da V.lo Grossardi, Borgo R.Tanzi, Borgo delle Grazie,Via dei Farnese, fino a Ponte Verdi) e destituzione della Z.T.L. 3. 

Dalle 9 alle 15, sempre di sabato 18 maggio, e comunque sino a cessate esigenze, è prevista l'istituzione del divieto di circolazione per tutti i veicoli con esclusione dei mezzi di soccorso, di emergenza ed accreditati, per i tratti stradali di seguito elencati, con contestuale istituzione del senso unico alternato nelle relative strade afferenti: Strada Mazzini; Piazza Garibaldi; Strada della Repubblica – da Piazza Garibaldi a Borgo Lalatta; Ponte di Mezzo; Piazzale Corridoni; Strada D’Azeglio;  Via Kennedy - dal cancello carraio Parco Ducale ad intersezione con P.le S.Croce -. 

E' inoltre prevista la destituzione delle corsie preferenziali di Viale Toscanini, Viale Mariotti, Strada della Repubblica, Strada D’Azeglio e contestuale spegnimento del sistema di rilevamento elettronico dei transiti (dalle 07:30 alle 16:00 del 18/5/2019). Prevista anche la destituzione della Z.T.L. 1 di Via Corso Corsi, Borgo Valorio e Via Dalmazia e la destituzione del sistema di rilevamento dei transiti in Z.T.L. Viale Toscanini, Viale Mariotti e Piazzale Salvo d’Acquisto (dalle 07:30 alle 16:00 del 18/5/2019).  Prevista anche la destituzione dell’isola ambientale di Borgo S.Chiara, Borgo Tommasini e Via Sauro e contestuale spegnimento del sistema di rilevamento dei transiti in isola ambientale. 

Sarà consentito ai mezzi pubblici l’attraversamento lungo la direttrice da Nord a Sud dell’intersezione Viale Toscanini/Ponte di Mezzo. 

Sarà consentito ai residenti della Zona 1 il transito in ZTL 1 ed isola ambientale relativa alla ZTL1. 

E' in programma l'istituzione del senso unico alternato per i seguenti tratti stradali: Borgo S.Ambrogio, Borgo XX Marzo, Via Bruno Longhi, Via Cairoli, Borgo S.Biagio, Via Petrarca, Borgo e Piazzale S.Stefano; Borgo del Correggio; Strada Saffi, da Strada della Repubblica a Borgo Retto; Borgo Valorio; Borgo San Vitale; Borgo G.Tommasini, da strada della Repubblica a Borgo S.Chiara; Strada XX Luglio, da Strada della Repubblica a Borgo S.Chiara; Borgo della Cavallerizza; Borgo Paggeria; Via Carducci; Via dei Farnese – tratto da Borgo Tanzi a Borgo delle Grazie;  Via Antelami; Borgo Bernabei; Borgo Cocconi; Borgo Fornovo; Borgo Bosazza; Strada Bixio, da Strada Costituente a P.le Corridoni.

Istituzione del divieto di circolazione nella Pista ciclabile di Piazzale S.Croce, all’intersezione con Via Cocconcelli.  

Istituzione del doppio senso di circolazione in Strada dei Farnese – da Borgo Tanzi a Ponte Verdi - e istituzione del divieto di sosta con rimozione forzata sul lato Ovest e del senso unico alternato in prossimità dell’intersezione con Borgo Tanzi (“voltone”). 

All'intersezione Strada Mazzini, Ponte di Mezzo, viale Toscanini, viale Mariotti, posizionamento a lampeggio dell’impianto semaforico. Destituzione dell’attraversamento pedonale. I pedoni saranno deviati su percorsi alternativi posti in sicurezza. 

 

L’Azienda TEP SpA provvederà alla deviazione dei bus interessati, dando opportuna comunicazione dei percorsi alternativi delle linee di trasporto pubblico locale alla cittadinanza.  

Sarà consentito l’accesso ai mezzi di soccorso ed emergenza. 

Sarà inoltre consentito l’accesso ai mezzi Iren Ambiente e che operano per conto di Iren Ambiente, per servizi di pulizia strade e raccolta rifiuti, unicamente in caso di emergenza e/o comprovata necessità 

La Polizia Municipale potrà adottare misure di regolamentazione del traffico non previste nella presente ordinanza che si rendessero opportune per un corretto svolgimento delle manifestazioni e per limitare i disagi alla circolazione veicolare. 

In caso di chiusura del Parco Ducale per motivi di sicurezza, a causa di condizioni meteorologiche critiche, dalle ore 09:00 alle ore 15:00 in Viale Pasini è in programma l'istituzione del divieto di circolazione, eccetto veicoli manifestazione Mille Miglia 2019 ed al seguito.

 

Fonte: Comune di Parma

 

Pubblicato in Dove andiamo? Parma

Motor Valley Fest è la manifestazione fortemente voluta da Motor Valley, Regione Emilia-Romagna, Comune di Modena, BolognaFiere e ACI Modena; una grande festa en plein air delle due e quattro ruote di ieri, oggi e domani, che celebrerà il mito della velocità e della competizione.

Da giovedì 16 a domenica 19 maggio, la Motor Valley si racconta a Modena per la prima volta in un vero e proprio Festival dedicato al mondo del Motorsport, grazie anche alla presenza sull'Autodromo Marzaglia di Modena dell'evento Motor1Days.

Una formula che si traduce in un evento diffuso, capace di coinvolgere la città e il territorio con iniziative focalizzate su tre principali tematiche: Adrenalina, Innovation & Talents, EXPO.

L'intero evento è GRATUITO.

In allegato qui sotto il pdf con tutto il programma.

Pubblicato in Motori Emilia
Mercoledì, 08 Maggio 2019 15:36

Mercedes GLS: il nuovo maxi SUV - VIDEO

Il nuovo maxi Suv di casa Mercedes sarà nelle concessionarie verso la fine dell’anno. Nel video tutte le caratteristiche della nuova GLS capace di ospitare sino 7 passeggeri, senza rinunciare al comfort.

 

Mercedes_GLS_maxi_SUV.jpg

Pubblicato in Motori Emilia
Domenica, 28 Aprile 2019 19:07

F1, Azerbaijan: Bottas, unica speranza

Vince il finlandese della Mercedes, che tiene vivo un mondiale altrimenti monopolizzato da Hamilton. Vettel arriva terzo. Leclerc è quinto dopo l'errore compiuto in qualifica. La velocità c'è, a sprazzi, ma concretizzano gli altri.

di Matteo Landi

Pronti, via. E la Ferrari domina le prove libere. Mette tutti dietro con distacchi abissali. Sarà la volta buona? Sarà finalmente l'occasione per vederla vincere una gara in questo mondiale partito all'insegna del grigio Mercedes? Manco per sogno. Perchè quando si tratta di concretizzare in qualifica e gara la squadra di Maranello subisce la forza degli avversari oppure, quando avrebbe la possibilità di fare la voce grossa, qualcosa le va storto. E quando la Ferrari sbaglia sono gli uomini di Toto Wolff a raccolgliere quanto lasciato per strada. Succede così che durante le prove di qualificazione Leclerc, il giovane monegasco che sta scaldando gli animi dei tifosi, ad un passo da una pole position ampiamente alla sua portata commette un comprensibile errore di gioventù. In fotocopia a quanto fatto pochi minuti prima dal veterano rientrante Kubica. Le Mercedes si ritrovano così senza il loro avversario più ostico, con Vettel qualificatosi solo terzo alle spalle di Hamilton e del poleman Bottas. Per fortuna l'inglese campione del mondo in carica sta trovando nel compagno di squadra un avversario in grado di sfidarlo, altrimenti questo mondiale 2019 si sarebbe trasformato in un suo monologo, non un bello spot per questa Formula 1. Il mondiale in corso sta prendendo le somiglianze di quello 2016, con i due alfieri Mercedes, al tempo Hamilton e Rosberg, in grado di sfidarsi sugli stessi livelli ed una Ferrari che procede al passo del gambero come allora, quando ad una stagione con 3 rassicuranti vittorie ne seguì una a secco di podii alti. Oggi a Baku la Mercedes ha conquistato la quarta doppietta consecutiva, segnando un altro record assoluto in F1: mai nessuno aveva iniziato così un campionato. Una categoria che è indiscutibilmente tornata ad avere una squadra dominante. Con una Ferrari che sembra sempre lì, abbastanza veloce da far sperare i tifosi nel bottino grosso ma altrettanto rapida nel deluderli.

Leclerc rabbioso, Vettel prova a tenere il loro passo: le Mercedes sono ancora imbattibili

Alla partenza della gara le posizioni dei primi tre sono rimaste invariate. Con il passare dei giri Vettel ha perso a poco a poco contatto con il vertice mentre Leclerc, scattato dall'ottava posizione in griglia, stupiva e riusciva in una rimonta che lo issava al terzo posto a pochi secondi dai primi due, partiti a differenza del monegasco con gomme morbide, come Vettel. Approfittando della sosta degli altri Leclerc ha così guadagnato la prima posizione tenendo un ritmo impressionante con le sue gomme medie. Poi per il box Ferrari è arrivato il momento di scegliere il da farsi, decidendo di lasciare in pista il più tempo possibile Leclerc. Il quale ha però visto erodersi il suo vantaggio di circa 14 secondi fino a subire i sorpassi del duo Mercedes e di Vettel. Al 35esimo giro, più di venti giri dopo i rivali, la Ferrari decide così di far rientrare il suo giovane pilota ai box. Il quale una volta in pista con le gomme più morbide ha poi incontrato le stesse difficoltà riscontrate dai colleghi ad inizio gara. Con Leclerc quinto e Vettel terzo l'attenzione si è spostata sulla lotta al vertice fra Bottas e Hamilton, conclusasi con la vittoria del finlandese, nuovo leader della classifica iridata.

Leclerc sbaglia e reagisce da campione. Vettel, serve di più

A fine gara John Elkann non ha potuto fare a meno di rimarcare la superiorità Mercedes. Appena rinfrancato dal podio di Vettel e dal giro più veloce realizzato da Leclerc a fine gara, dopo aver montato gomme nuove alla ricerca del tempone che con le regole 2019 gli vale un punto. Il Presidente ha mostrato un sorriso di facciata, tradito ampiamente dalle smorfie di disapprovazione che hanno segnato il suo volto durante un weekend che doveva dare molto di più alla squadra di Maranello. Lo schianto a bordo pista di Leclerc durante la qualifica è stato un brutto colpo per le ambizioni Ferrari. Fa strano pensare che queste siano affidate gran parte alle prestazioni di un giovane 21enne, quasi dimenticando che le speranze sarebbero dovute convogliare sul compagno di box quattro volte campione del mondo. Considerando anche quando accaduto in Bahrain, quando la mancanza di affidabilità Ferrari privò la sua giovane guida di un successo sacrosanto, la piccola debacle azera di Leclerc preoccupa comunque meno della brillantezza non ancora trovata da quello che doveva essere lo sfidante di Hamilton, Sebastian Vettel. A fine gara il tedesco sembrava piuttosto soddisfatto per un podio che rappresenta un misero bottino per chi, a Marzo, dichiarava ambizioni di titolo. Al contrario di Leclerc, serioso e scocciato per un weekend in cui avrebbe raccolto soddisfazione solo con una vittoria. Dopo l'errore della qualifica il pilota n°16 era arrabbiato con se stesso, non cercando giustificazioni mentre si scusava con la sua squadra ed i suoi tifosi. Un atteggiamento maturo per un ragazzo che, come mostrato dalla sua gara rabbiosa, è uscito fortificato dallo sbaglio di sabato pomeriggio.

La gara degli altri, da Perez a Raikkonen: punti meritati

Al di là delle vicende che animano i box Mercedes e Ferrari il Gran Premio azero ha portato alla luce il solito Verstappen, punta di diamante Red Bull quarto al traguardo, e gli altri piloti terminati in zona punti. Un mai domo Perez ha artigliato un'ottima sesta posizione finale con la Racing Point, squadra in top ten anche con Stroll, nono. Hanno mostrato una nuova giovinezza le due McLaren, con Sainz settimo davanti al rookie Norris. Ha chiuso la zona punti Raikkonen, sanzionato pesantemente dai commissari dopo una buona qualifica. Il weekend avrebbe potuto regalare soddisfazioni più grandi ai due piloti Alfa Romeo: Giovinazzi ha subito un arretramento di dieci posizioni in griglia di partenza per aver effettuato la terza sostituzione stagionale della centralina e Raikkonen è stato costretto a partire dalla pit lane dopo che i commissari gli hanno azzerato i tempi del sabato a causa di un'ala anteriore che in sede di verifiche ha manifestato troppa flessibilità. Peccato, ma resta il fatto che il pilota forse più amato del Circus ha trovato la forza di raccogliere ancora punti. Dopo quattro gare il 100% dello score Alfa Romeo porta la firma del veterano finlandese.

Renault: Ricciardo leader mancato, e prestazioni sotto le aspettative

Chi ha veramente deluso è invece il team Renault. A Nico Hulkenberg quest'anno hanno affiancato un pilota come Ricciardo, capace di mostrare meraviglie negli anni scorsi tali da porlo nell'immaginario collettivo allo stesso livello dei quotatissimi Hamilton e Vettel. Doveva essere l'anno della riscossa per la squadra diretta da Abiteboul ed invece dopo quattro gare si ritrova settima in classifica costruttori con soli 12 punti. La gara di Baku ha affossato in modo netto le ambizioni dei francesi: Hulkenberg solo 14esimo, Ricciardo ritirato. E preoccupa ancora di più l'atteggiamento del driver australiano, sempre incline all'errore, anche pacchiano. Come quando dopo un tentativo di sorpasso andato male, che lo ha visto finire nella via di fuga distruggendo la gara di Kvyat, Ricciardo è franato, in retromarcia, sopra la Toro Rosso del russo, nel goffo tentativo di riguadagnare velocemente la pista. Voto zero, quindi, per la squadra con sede ad Enstone.

Williams: la nobile decaduta. Troppo

Come e più di Renault continua a deludere la Williams. La sfortuna, se così possiamo chiamarla, continua ad accanirsi sul team inglese. Non bastassero le prestazioni obbrobriose messe in mostra dalle loro vetture, sul loro weekend hanno inciso tutte le mancanze organizzative del circuito di Baku. Venerdì un tombino si è sollevato al passaggio della vettura di Russell, distruggendola. In qualifica Kubica ha spinto oltre il limite compiendo lo stesso errore che poco dopo ha fatto il giovane Leclerc. In gara, il polacco, si è poi beccato un drive though per non aver rispettato la corretta procedura di partenza dalla pit lane. Durante il weekend il volto di Claire Williams ha più volte evidenziato il disastro in cui versa la squadra del padre fondatore. Urge un'inversione di tendenza per il team di Grove altrimenti le conseguenze potrebbero essere, per loro, catastrofiche.

Si torna in Europa

Fra due settimane la Formula 1 tornerà in Europa, con le vetture che calcheranno la pista di Barcellona protagonista dei pre-season test invernali. Sul tracciato spagnolo la Ferrari aveva evidenziato un passo impressionante, poi replicato solo in Bahrain. Al momento conviene che a Maranello accantonino le ambizioni di successo iridato, scrollandosi di dosso quella pressione nociva che sta probabilmente minando i risultati di Vettel e Leclerc. Dopo quattro vittorie Mercedes la squadra diretta da Mattia Binotto deve concentrarsi sulla massimizzazione dei risultati parziali: solo così, ponendo un mattone alla volta, potranno tornare a guardare in alto. Lassù dove, al momento, Bottas ed Hamilton sembrano irraggiungibili. Barcellona potrà e dovrà essere il nuovo punto di partenza della Ferrari.

Pubblicato in Motori Emilia
Domenica, 14 Aprile 2019 19:17

F1, Cina: Hamilton, Re dei 1000

La Mercedes domina ed Hamilton vince il millesimo Gran Premio della storia della F1. Ferrari gambero rosso: che fine ha fatto la velocità vista in Bahrain? Pasticcia con le strategie e costringe Leclerc alla quinta posizione. Vettel è terzo. A Maranello serve un'inversione di passo.

di Matteo Landi

Congratulazioni Formula 1! Con quello cinese la massima Formula taglia il traguardo dei 1000 Gran Premi. Tanti se ne sono disputati dal 13 maggio 1950, data della prima gara che si svolse a Silverstone. Una categoria che negli anni ha cambiato pelle più volte. Tecnica e sviluppo tecnologico sono sempre stati i motori trainanti dell'eccellenza automobilistica che ancora oggi la Formula 1 rappresenta: dai freni a tamburo a quelli a disco, dal telaio a traliccio in tubi d'acciaio a quello in materiali compositi, dal semplice concetto di motore a quello complesso di power unit. Per questo Gp di Cina ci si aspettava una riscossa Ferrari, bisognosa di un'iniezione di fiducia dopo la vittoria gettata al vento in Bahrain, ed invece è arrivata l'ennesima doppietta Mercedes. Una delusione per Leclerc, vincitore morale della gara di due settimane fa, un brutto risveglio per i tifosi che stamani si sono alzati presto per assistere a quella vittoria Rossa che ancora non arriva. Ha vinto Hamilton, di nuovo, al volante di una Mercedes dominante e considerando l'importante, simbolica, tappa che rappresentava questa gara nella storia della Formula 1, forse, è giusto così.

Hamilton e Mercedes, i dominatori dell'era turbo-ibrida

Il millesimo Gran Premio della storia sarà ricordato all'interno di un'era precisa, quella turbo-ibrida, i cui migliori interpreti sono stati, sono e con ogni probabilità saranno, Mercedes e Lewis Hamilton. Con una squadra così preparata e competitiva l'inglese ha fino ad ora incontrato solo un compagno di squadra capace di rubargli la scena. Quel Nico Rosberg che una volta ritirato ha lasciato il sedile a Bottas, veloce ma ancora oggi non al livello del pentacampione Hamilton. Dopo la vittoria della gara inaugurale del mondiale 2019 il finladese aveva subito la forza di Hamilton in Bahrain. Arrivati in Cina il n°77 ha però rifilato un altro scherzetto al titolato compagno di squadra, strappandogli la pole position. La metamorfosi del finnico da pilota accondiscendente e servizievole a protagonista capace di mettere in difficoltà Hamilton sembrava compiuta. Giunti al giorno decisivo, quello della gara, il campione del mondo in carica ha invece riportato ordine all'interno del box anglo-teutonico: alla partenza ha fulminato il compagno, involandosi solitario al comando. Con una Mercedes tornata sui livelli di Melbourne ed un Bottas incapace di infastidire il compagno di squadra le lotte si sono viste solo dalla terza posizione in giù. Certo, dal millesimo Gran Premio della storia della massima competizione automobilistica avremmo voluto di più. Merito di Mercedes e demerito di Ferrari, tornata anch'essa sui livelli, nel suo caso poco confortanti, mostrati a Melbourne.

Ferrari, un preoccupante passo indietro e scelte opinabili

Dopo la velocità mostrata nel secondo appuntamento del mondiale era lecito aspettarsi una Ferrari forte e competitiva. La gara d'inizio campionato si era disputata su un circuito cittadino, atipico, come quello di Melbourne ed a Maranello scommettevano che su una pista vera, come quella che avrebbero incontrato in Bahrain, le vetture italiane si sarebbero mostrate competitive. Così è stato. Ma già al terzo appuntamento le cose si sono nuovamente ribaltate. Un motivo dello stravolgimento dei valori in campo potremmo individuarlo nel cambio della centralina di controllo della power unit (in Ferrari hanno montato già la seconda delle due disponibili all'anno per regolamento!), necessario per garantire l'affidabilità delle vetture di Maranello, e nel miglioramento prestazionale Mercedes scaturito dalle novità tecniche portate in pista. A Maranello sono dovuti tornare indietro con certe soluzioni tecniche vista la tenuta della power unit Ferrari che ha mostrato segnali preoccupanti anche sulle vetture clienti. Fatto sta che in Cina Vettel e Leclerc non hanno potuto contendere la vittoria al duo d'argento, dovendosi difendere addirittura dalla Red Bull di Verstappen. Poteva essere un "facile" terzo e quarto posto ed invece la Scuderia ha perso altri punti importanti: al traguardo Verstappen ha preceduto un Leclerc arrabbiato con la propria squadra. Per tutta la gara il leitmotiv del box Ferrari è sembrato concentrato sullo stabilire le gerarchie dei propri piloti. Il giovane monegasco, dalla quarta posizione in griglia, era scattato meglio del titolato compagno di squadra, issandosi al terzo posto. Vettel, quarto, ha iniziato a scalpitare. Al box devono aver creduto che, con pista libera, il tedesco sarebbe potuto andare a prendere almeno Bottas. Leclerc si è così rassegnato agli ordini ricevuti lasciandosi sfilare dal compagno di squadra. Risultato: nonostante l'ordine dei piloti invertito la velocità di entrambi i ferraristi non è cambiata, la Ferrari ha pasticciato con la strategia di Leclerc e Verstappen ne ha approfittato. Dopo tre gare la classifica del mondiale vede Verstappen in terza posizione ad inseguire, da lontano, il duo Mercedes, davanti proprio a Vettel e Leclerc. Dopo la disfatta totale australiana, la vittoria sfumata in Bahrain ed il mezzo passo falso cinese in Ferrari dovranno ritrovare presto quella serenità traducibile in costanza prestazionale ed affidabilità (ancora non "certificata") che necessitano per poter quantomeno sperare nel sogno iridato. Lo devono ai tanti tifosi della Rossa ed all'intera Formula 1, a rischio dell'ennesimo asfissiante monologo Mercedes.

Raikkonen, la certezza Alfa. Albon, il nuovo che avanza

Detto delle primissime posizioni non si può non rimarcare l'ennesima prestazione positiva di due piloti all'antitesi della loro carriera, ovvero Raikkonen ed Albon. L'espertissimo pilota finlandese, lontano dalle tensioni che vivono in Ferrari, sta regalando ad Alfa Romeo il meglio del suo repertorio. Concreto, quando la lotta con un avversario più veloce si fa controproducente non perde tempo in sterili resistenze. Combattivo, ad armi pari non si tira indietro e da lezioni di traiettoria ai colleghi meno esperti. In Cina ha artigliato l'ennesimo arrivo a punti, con una buona nona posizione finale, davanti alla Toro Rosso di Albon. Il pilota che corre con licenza thailandese ha strappato la decima piazza che garantisce un punto iridato. Ossigeno per la Toro Rosso. Durante le prove libere il debuttante aveva distrutto la sua monoposto. Dopo aver saltato la qualifica ha rimontato con classe dall'ultimissima posizione. Per adesso sta complessivamente convincendo più dell'esperto compagno di squadra Kvyat, che se non cambia passo rischia l'ennesima dolorosa esclusione dai programmi Red Bull. Fra i meno esperti fatica anche il nostro Antonio Giovinazzi. Nel suo caso le attenuati sono reali e concrete. Per adesso la sua monoposto ha sofferto svariati problemi di affidabilità. Le prove della gara asiatica le ha vissute per lo più in attesa all'interno del suo box. Prima di un giudizio sul nostro portacolori attendiamo possa percorrere qualche km in più. Fra due settimane il Circus sbarcherà sulla pista di Baku. Nel 2016 proprio sulla pista azera sbocciò il talento dell'italiano capace di due vittorie dominanti dopo un inizio di campionato deludente. Chissà che la città caucasica non porti ancora una volta fortuna al giovane abruzzese. Per la gioia dei tanti tifosi italiani che, con la sua, attendono pure la maturazione di una Ferrari ancora acerba.

Pubblicato in Motori Emilia

La Ferrari tradisce Leclerc. Il monegasco domina tutto il weekend ma si deve arrendere alla débâcle tecnica della Rossa. Vince Hamilton davanti a Bottas. I riflettori, però, sono tutti per il giovane ferrarista. Vettel, battuto ed abbattuto, vede i fantasmi del recente passato ed è solo quinto.

di Matteo Landi

Pole position, giro più veloce e quasi vittoria. Se la gara appena disputata in medio oriente fosse durata qualche giro in meno adesso staremo festeggiando il primo trionfo in F1 di Charles Leclerc. Al termine di un gran premio ricco di sorpassi e colpi di scena siamo invece a celebrare l'ennesimo primo posto di Hamilton, sul podio davanti a Bottas, con una doppietta che da Rossa si è fatta, in pochi attimi, Grigia. Fortuna e sfortuna non esistono e Leclerc si trova a cogliere un primo podio nella massima formula che più amaro non sarebbe potuto essere: un problema alla power unit lo priva della sua prima vittoria, costringendolo a fine gara a stringere i denti dopo aver dominato tutto il weekend. Battendo sul campo sia il plurititolato compagno di team, che il pentacampione Hamilton ed il vincitore del Gp d'Australia Bottas. Prima dell'inizio del mondiale tanti erano convinti delle potenzialità del giovane monegasco nuovo acquisto Ferrari. Altrettanti si chiedevano se avrebbe retto la pressione che grava sulle spalle di chi corre per la Casa di Maranello. Pochi, forse nessuno, avrebbe potuto pensare che già alla seconda gara si sarebbe messo nelle condizioni di vincere, nel giorno dell'ennesima giornata storta di Vettel. Quest'ultimo ancora alle prese con i fantasmi del recente passato ed i preoccupanti testacoda che puntualmente si verificano quando subisce gli attacchi di Hamilton.

Ferrari: prestazioni al top, affidabilità drammatica

Se a Melbourne la Ferrari aveva remato con difficoltà, passando sotto la bandiera a scacchi un minuto dopo il vincente Bottas, in Bahrain l'equipe guidata da Mattia Binotto ha ribaltato la situazione. Da animale ferito a lepre in fuga. Imprendibile per tutti. Le risposte che tutti i tifosi del Cavallino attendevano sono arrivate sabato, con una prima fila annichilente per gli avversari. Uno status confermato lungamente in gara. Nonostante gli errori e la velocità sconstante di Vettel, Leclerc, nell'incredibile ruolo di prima guida Ferrari, aveva messo un margine di tutta sicurezza fra sé e l'inseguitore Hamilton. Con circa dieci secondi di margine solo un problema tecnico avrebbe potuto fermarlo. Problema che purtroppo si è concretizzato quando il recupero di energia della sua SF90 ha iniziato a fare le bizze. Gli ultimi dieci giri sono stati un calvario per il pilota Ferrari, superato prima da Hamilton e poi da Bottas. La safety car finale, provocata da un incredibile contemporaneo ritiro delle due Renault, afflitte da problemi tecnici, gli ha salvato il podio. Se a Melbourne sembrava svanita la competitività mostrata dalle Rosse nei test di Barcellona, in Bahrain questa si è nuovamente manifestata. E come accaduto durante le prove invernali, le vetture di Maranello hanno evidenziato preoccupanti problemi di affidabilità. Da quello occorso alla vettura di Leclerc, allo strano cedimento dell'ala anteriore subito dalla SF90 di Vettel, subito dopo il testacoda del tedesco. Il medio oriente conferma quindi i responsi dei test invernali: se a Maranello possono gioire per la velocità ritrovata, dovranno invece riflettere sui mancati progressi in termini di affidabilità del mezzo.

Leclerc: una nuova Stella si è accesa

Ci spiace per Hamilton ma oggi i riflettori devono essere puntati su Charles Leclerc. Dopo la pole position con cui ha regolato "nientepopodimeno" che il compagno quattro volte campione del mondo, divenendo il poleman più giovane della storia Ferrari, il giovane talento ha continuato a brillare in gara. In partenza ha commesso l'unica, piccola, sbavatura del weekend, facendo slittare le ruote. Sopravanzato da Vettel e Bottas il pilota n°16 si è difeso da campione su Hamilton, andando già al secondo giro ad attaccare con successo il finlandese della Mercedes. Con il solo Vettel davanti avrebbe potuto deporre momentaneamente le armi, in attesa che le strategie decidessero le gerarchie. Leclerc ha invece annullato il distacco dal suo team mate ed al sesto giro lo ha infilato con una manovra da campione consumato. Il monegasco ha poi scavato un profondo solco fra sè ed il suo compagno, impegnato in una infruttifera lotta con Hamilton. Nel weekend che segna l'ennesima doppietta Mercedes, la Formula 1 vede nascere una Stella. Che ha brillato più del Rosso Ferrari, opaco come in Australia, seppur per motivi diversi.

Vettel, che succede?

Se a Maranello possono gioire per le prestazioni del nuovo arrivato Leclerc, oltre a preoccuparsi dei problemi di affidabilità che hanno afflitto la sua quasi vincente SF90, dovranno riflettere su quanto accaduto a Vettel. Che fine ha fatto il pilota dominante degli anni d'oro Red Bull? Ennesimo testacoda a parte il baffuto Vettel ha subito per tutto il weekend la velocità del nuovo compagno di squadra. In qualifica si è preso tre decimi ed in gara, dopo un'ottima partenza che lo aveva issato in testa, il tedesco ha patito la grinta del compagno subendo prima il sorpasso e poi un ritmo per Vettel ineguagliabile. La classe del campione di Heppenheim non può essersi dissolta negli ultimi mesi ma le domande adesso superano di gran lunga quelle certezze che la Ferrari cerca e pretende da lui.

Norris, Raikkonen ed Albon illuminano il centro gruppo

Al di là di quanto avvenuto al vertice, ci sono da rimarcare le ottime prestazioni ottenute dai piloti delle squadre che ambiscono alla quarta piazza nel mondiale costruttori. Il debuttante Lando Norris ha fatto splendere la McLaren ed è giunto sesto, dietro al dispersivo Vettel e davanti all'ultimo campione del mondo Ferrari Kimi Raikkonen, come noto ora punta di lancia di Alfa Romeo Racing. Mentre attendono la maturazione di Giovinazzi, 11esimo al traguardo, alla ex-Sauber possono godersi l'arcigno e concreto finlandese. Bella gara anche per Alexander Albon, il debuttante di Toro Rosso: per la prima volta a punti e nono al traguardo. Nuovi volti si affacciano nelle posizioni che contano della massima Formula. Leclerc, con poco più di un anno di F1 alle spalle, batte Vettel e vince moralmente la sua prima gara. Mai classifica finale di gara fu più bugiarda. La Formula 1 sta cambiando e fra due settimane in Cina ci saranno conti da regolare.

Pubblicato in Motori Emilia
Domenica, 17 Marzo 2019 12:51

F1, Australia: Ferrari, che Bottas!

Ferrari tradisce le aspettative. Il risveglio dal letargo invernale consegna a Maranello solo un quarto ed un quinto posto. Mercedes domina. Non con Hamilton, insidiato da Verstappen, ma grazie a Bottas. Fra due settimane, in Bahrain, tutto potrebbe cambiare. "Piedi per terra e testa bassa" diceva Arrivabene...

di Matteo Landi

Bentornata Formula 1! Dove eravamo rimasti? Abu Dhabi, una sera di fine novembre 2018, Hamilton campione del mondo ed una Ferrari sconfitta a cui non rimaneva che leccarsi le ferite, con davanti un lungo inverno per riflettere su quel che poteva essere e non è stato, su errori commessi da non ripetere. Dopo le sole due sessioni di test svolte a Barcellona nel paddock era opinione diffusa che il ruolo di lepre sarebbe finalmente toccato ai piloti della Scuderia di Maranello. Un Vettel dominante nella sua vecchia "versione Red Bull", un Leclerc scudiero da lasciar crescere, con aspirazioni da futura prima guida. Questa mattina per i fan del Cavallino il risveglio, invece, è stato tutt'altro che dolce.

Ferrari: "campione d'inverno" stecca a Melbourne. Mercedes scopre le sue carte

Che per la Ferrari si potesse trattare di una domenica poco allegra lo si era capito già dagli esiti delle qualifiche: Vettel terzo a ben 7 decimi dal poleman Hamilton, Leclerc quinto. Il risultato avrebbe potuto non rispecchiare i reali valori in campo ed un piccolo colpo di fortuna avrebbe potuto rivoluzionare le carte, come successo lo scorso anno quando Vettel, in prova con distacco analogo a quello subito quest'anno, riuscì grazie all'intervento della virtual safety car a far sua una gara che sembrava persa. Evidentemente la Ferrari ha giocato il suo jolly proprio lo scorso anno. Stavolta niente avrebbe potuto aiutare la Rossa. Neanche una debacle tecnica del duo Mercedes avrebbe consegnato la gara a Vettel, battuto anche da Verstappen, al volante della sua Red Bull. La squadra austriaca ha debuttato con la power unit Honda, e quel motore, che in passato tanto ha fatto penare Alonso, ha permesso al giovane olandese di sverniciare la Ferrari n. 5 di Vettel. Così, dai toni trionfalistici del dolce inverno all'amara Melbourne passa un'eternità, come il distacco di quasi un minuto (!!!) subito da Vettel, quarto, dal vincitore Bottas. Già, Valtteri, il finlandese che lo scorso anno ha regalato svariati punti al team leader Hamilton, sbeffeggiato sui social, definito lo "zerbino Mercedes". Pochi avevano pensato a lui come contender di Hamilton.

La rivincita di Bottas

Doveva essere l'ennesima sfida Hamilton-Vettel, con Verstappen pronto a sgambettare gli aspiranti iridati. In Australia invece Bottas non ha solo vinto, addirittura ha dominato, assicurandosi anche il punto addizionale quest'anno riservato a chi registra il giro più veloce. Dalla seconda posizione in griglia è partito a fionda, ha scavalcato Hamilton ed ha impostato un ritmo di gara inavvicinabile per tutti. Compreso per il cinque volte campione del mondo compagno di squadra. Una lezione del genere il pentairidato non l'aveva forse subita neanche da Rosberg. Questa domenica si è vista una copia sbiadita di "The Hammer", attaccato nel finale anche da Verstappen e passato sul traguardo 20 secondi abbondanti dopo il suo compagno di team. Senza Bottas oggi avremmo parlato di lotta mondiale Mercedes-Red Bull, con Ferrari bisognosa di cure intense. Ma rimaniamo in attesa dei responsi più probanti che presumibilmente arriveranno fra due settimane in Bahrain, su una pista più "tradizionale" e meno atipica di quella australiana. Oggi è stata la gara del finlandese della Mercedes a dare un'idea diversa dello status quo dell'attuale F1: il team anglo-teutonico rimane là davanti. Ed a Maranello, battuti anche da Red Bull, non è tempo di proclami ma di duro lavoro. Torna in mente quel "testa bassa e piedi per terra" in passato scandito e ripetuto come un mantra dall'ex Team Principal Maurizio Arrivabene (chissà oggi cosa avrà pensato...).

Leclerc: bene ma non benissimo

Prestazioni di Vettel ed Hamilton a parte, questa domenica gli occhi di tanti erano puntati anche sul debutto in Rosso di Leclerc. Il giovane monegasco ha condotto una buona gara, non mancando in agressività fin da via. Allo start, dalla quinta posizione, è arrivato persino a contendere la terza piazza di Vettel ma ha diligentemente evitato il contatto con la vettura del compagno. Un'azione che ha salvato la Ferrari da un terribile patatrack ma ha retrocesso Leclerc alle spalle di Verstappen. Se nel primo stint il ritmo del nuovo titolare Ferrari è stato al di sotto delle aspettative, non si può dire altrettanto della sua seconda parte di gara. In cui è arrivato a mettere pepe sulla coda della monoposto del compagno Vettel. A quel punto la squadra ha ordinato il congelamento delle posizioni e sul traguardo Vettel e Leclerc sono transitati rispettivamente quarto e quinto. Lontani dal podio. Una Ferrari più opaca della vernice che porta. A proposito, sulle vetture di Maranello in Bahrain tornerà lo sponsor "Mission Winnow". Speriamo che lo slogan si traduca in prestazioni...

Alfa Romeo Racing: in attesa del vero Giovinazzi ci pensa Raikkonen

Detto di Ferrari, meritano di essere citate le prestazione tra luci ed ombre di Alfa Romeo Racing. Tutto sommato chi dopo i test pre-stagionali attribuiva alla squadra italo-svizzera il ruolo di "prima degli altri" non è andato troppo lontano dal vero. Dopo le qualifiche Raikkonen non era felice. Il nono posto non era male ma, a suo dire, avrebbero potuto ottenere di più. E qualcosa di meglio ha infatti realizzato in gara: l'ottava posizione finale rappresenta un discreto bottino di punti per la rientrante Alfa, ben 4. E sul traguardo il finlandese è giunto poco distante dalla sesta piazza. Ha invece deluso Giovinazzi: non bene in qualifica, solo 14esimo, da insufficienza piena in gara, addirittura 15esimo. Il suo team avrebbe forse potuto optare per una strategia migliore ed un'ala rotta hanno condizionato il suo ritmo ma il pilota di Martina Franca è parso ancora a corto di esperienza. La sua stagione è appena iniziata. Avrà tutto il tempo di rifarsi e più avanti arriveranno piste a lui più congeniali. Tempo al tempo.

Ricciardo, anno nuovo vita vecchia. McLaren, che rabbia: Honda va sul podio ed il loro Renault in fumo

Parlando degli altri ha ben figurato Stroll, nono al volante della sua (in tutti i sensi...) Racing Point ed il rientrante Kvyat, il quale si è preso la soddisfazione di battere Gasly, alla sua prima gara in Red Bull, togliendoli il punto della decima posizione. Non meritano la sufficienza Renault, Haas e McLaren. La prima ha colto con Hulkenberg una settima posizione che non sarebbe malvagia se fossimo nel 2018, ma quest'anno in Francia aspirano a qualcosa di più e farsi battere da Haas, sesta con Magnussen, per loro non può essere soddisfaciente. In più il nuovo acquisto Ricciardo è al suo primo (e speriamo ultimo, vista la sfortunatissima stagione scorsa) zero in casella: al via l'australiano ha osato troppo ed una piccola digressione sull'erba (comunque apparentemente ben meno innoqua di quanto fatto in gara da altri come Verstappen e Leclerc...) gli ha tarpato le ali. In tutti i sensi visto che un dosso gli ha estirpato l'alettone anteriore. "Gives you wings" recita lo slogan Red Bull, sua ex squadra: speriamo che dopo il divorzio con la forte scuderia austriaca il simpatico e veloce australiano non le abbia perse definitivamente. La Haas, come detto, ha colto un buonissimo sesto posto ma ha perso punti con il ritiro di Grosjean, giunto nella via di fuga con una ruota anteriore ballerina. Ancora un problema con le pistole pneumatiche dei box? Così fosse sarebbe inaccettabile per un team di F1. In McLaren invece possono essere ben felici per le prestazioni espresse dal rookie Lando Norris, addirittura ottavo in qualifica, ma ancora una volta la loro gara è stata inconcludente: il debuttante fuori dai punti, Sainz con vettura in fumo. Chissà che rabbia per il team principal Brown: mentre il loro Renault palesava evidenti problemi di affidabilità, "la ex" Honda correva al vertice grazie a Red Bull e Verstappen.

Williams, nobile decaduta

Se a Maranello sono tempi difficili che dire allora di quanto accade in Williams? Stiamo parlando della storica squadra che vanta ben 9 titoli costruttori in palmares ed ora fanalino di coda del Circus. Peggior ritorno in F1 Kubica non poteva immaginarlo. Il compagno di squadra Russell, invece, chissà se avrebbe optato per il debutto in F1 se avesse saputo che avrebbe "combattuto" solamente per le ultime due posizioni. Per la squadra condotta in modo non impeccabile da Claire Williams, figlia del grande Frank, la strada è terribilmente in salita. Una vettura a corto di preparazione, una situazione economica tutt'altro che florida minano il futuro di un team da cui la F1 non deve prescindere.

Melbourne, primi bilanci ed un vuoto incolmabile

Melbourne, tempo di primi bilanci. Per qualcuno decisamente in utile, vedi Mercedes e Red Bull, per altri in rosso, da Ferrari a Williams. La stagione è lunga e terminerà addirittura il primo dicembre. E come insegna il campionato 2018, un inizio scoppiettante come fu quello Ferrari non assicura il titolo mondiale. Fra due settimane in Bahrain tutto potrebbe cambiare. Quel che è certo è che l'intera F1 sentirà per sempre la mancanza di un figura importante che ci ha lasciato giovedì scorso, poco prima dell'inizio del primo weekend di gara 2019: Charlie Whiting, portato via a 66 anni da un'embolia polmonare mentre si trovava a Melbourne. Lo storico direttore di gara e responsabile della sicurezza della Federazione aveva lavorato nella massima formula per Hesketh e Brabham, divenendo nel 1988 delegato tecnico FIA. "Figura inconfondibile e inimitabile", sono le parole di Jean Todt, lascia un vuoto incolmabile in una F1 che sta cambiando radicalmente volto. Addio Charlie.

Pubblicato in Motori Emilia