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Da mesi gli autotrasportatori devono revisionare i mezzi a Modena o a Parma sopportando costi in più. In un incontro con i parlamentari il direttore Bezzi ha chiesto che si "riporti a Reggio il servizio essenziale per le imprese di trasporto" -

Reggio Emilia, 17 settembre 2014 -

All'indomani dell'inaugurazione della nuova sede della Motorizzazione di Reggio Emilia in via Rodano, CNA Reggio Emilia e CNA FITA (comparto che rappresenta a Reggio e provincia un migliaio di operatori del trasporto) ritornano a lanciare l'allarme sul fatto che da mesi gli autotrasportatori reggiani sono costretti ad andare a Modena o a Parma per revisionare i propri mezzi a causa della mancanza dell'idonea fossa di ispezione.

Tra l'altro, la nuova sede, ubicata in una zona residenziale e commerciale, non ha gli spazi necessari per ripristinare il servizio. Dalla direzione della Motorizzazione era arrivata notizia che si stava cercando un capannone dove ripristinare il servizio, ma ad oggi si dice che non si sia trovato nulla. A questo punto CNA, dopo aver denunciato quello che il direttore generale, Fabio Bezzi, definisce "un vero e proprio disservizio alle imprese reggiane dell'autotrasporto che, peraltro, non corrisponde nemmeno a logiche di risparmio e di programmazione strategica", ha convocato tutti i parlamentari reggiani per illustrare loro la situazione che si è venuta a creare e chiedergli un intervento in sede parlamentare.

Tra l'altro, la situazione sta peggiorando di giorno in giorno perché oltre a non aver ancora individuato un'area per le revisioni, si sono aggiunte altre problematiche, come la carenza di organico negli Uffici che dovrà affrontare anche il passaggio di competenze dalla Provincia sull'albo degli Autotrasportatori, e una bozza di decreto che pare affidare la dirigenza a Parma e il suo coordinamento delle altre province, Piacenza, Modena e Reggio Emilia.

All'incontro sono intervenuti gli onorevoli Paolo Gandolfi e Maino Marchi e la senatrice Leana Pignedoli del PD, oltre all'assessore alla mobilità del Comune di Reggio Emilia, Mirko Tutino. Per CNA, oltre al direttore generale, hanno partecipato il presidente di CNA FITA, Aldo Bondi, la responsabile provinciale del settore autotrasporto, Leonilde Montemerli e la responsabile del comparto Servizi alla Comunità, Teresa Salvino.

"Avevamo già espresso le nostre preoccupazioni sul disservizio per gli autotrasportatori reggiani alla notizia che dal 1 novembre 2013, in mancanza dell'idonea fossa di ispezione per la revisione dei veicoli, le operazioni di revisione prenotate a Reggio Emilia sarebbero state assegnate alle motorizzazioni di Modena o Parma – ha ribadito il direttore CNA, Fabio Bezzi – ad oggi nulla è cambiato, gli autotrasportatori debbono andare fuori provincia a revisionare il proprio mezzo perdendo tempo e denaro. A questo punto è necessario un intervento forte perché i quasi duemila operatori del trasporto della nostra provincia subendo un disservizio e sopportando costi che, anche in considerazione della congiuntura economica, sono inaccettabili".

La realtà delle revisioni dei mezzi pesanti, in effetti, sta diventando un caos. Il trasferimento del servizio sui due centri di Modena e Parma non è avvenuto contestualmente a un rafforzamento. Gli autotrasportatori reggiani si trovano quindi ad accedere al servizio a trenta chilometri di distanza, con tempi di attesa che si stanno allungando considerevolmente. In più, a Reggio e provincia i centri di revisione autorizzati non sono tanti: su settanta centri, solo il 50% lavora con i mezzi pesanti.

"I tempi della revisione sono per un'azienda di trasporto una voce significativa dei costi di gestione – ha sottolineato il presidente di CNA Fita, Bondi, che da tempo è impegnato a trovare una soluzione all'annoso problema – in caso di problemi la distanza del servizio può rappresentare giorni di fermo dell'attività".

Da parte loro, i parlamentari Gandolfi, Marchi e Pignedoli hanno assicurato il proprio intervento per assicurare una soluzione all'annoso problema. La delegazione parlamentare si attiverà a tutti i livelli, formulando innanzitutto un'interrogazione sull'argomento, affinché il territorio reggiano non perda definitivamente un servizio essenziale per gli autotrasportatori reggiani, che già debbono fare i conti con la crisi del comparto.

Dal canto suo, l'assessore alla mobilità, Mirko Tutino, si è impegnato ad effettuare una ricognizione sulle possibili aree dove poter ipotizzare il ripristino del servizio.

(Fonte: ufficio stampa CNA RE)

Lunedì 15 settembre in via Maiella l'incontro su come conoscere meglio il sistema bancario. Strumenti pubblici e servizi dell'Associazione per favorire l'accesso al credito per imprenditori e artigiani -

Reggio Emilia, 11 settembre 2014 -

Il rapporto tra banche e imprese sarà al centro del prossimo seminario CNA sugli strumenti pubblici e i servizi dell'Associazione per favorire l'accesso al credito. Un tema diventato sempre più caldo per gli imprenditori da quando è iniziata la crisi, considerato che la difficoltà di ottenere finanziamenti da parte degli istituti di credito abbinata alla mancanza di liquidità ha costretto moltissime imprese e artigiani alla chiusura.

CNA Reggio Emilia, per andare incontro alle esigenze dei suoi Associati, ha avviato a maggio scorso un ciclo di incontri sul tema: "Come conoscere meglio il sistema bancario", che replicherà su tutto il territorio provinciale. Lunedì 15 settembre alle 20.30 sarà la volta dell'area cittadina con l'incontro presso la sede provinciale CNA in via Maiella, 4 a Reggio Emilia. L'obiettivo dell'Associazione è aiutare gli imprenditori nei rapporti con le banche, grazie al lavoro dei suoi consulenti che quotidianamente si rapportano con gli istituti di credito e conoscono bene le dinamiche del mondo bancario.

"Informarsi è il primo passo – spiega la Presidente CNA dell'Area Centro Annarella Ferretti - per arrivare alla soluzione dei problemi. Spesso infatti, non si conoscono le opportunità per il sostegno al credito, sia attraverso finanziamenti pubblici sia attraverso i numerosi servizi della nostra Associazione. Partecipare a momenti formativi come quello promosso da CNA è una grande occasione per capire dalla testimonianza diretta degli esperti del settore cosa fare quando ci si trova in difficoltà e come prevenire tale eventualità".

Tanti i temi che verranno affrontati nel corso della serata: Sergio Manini, formatore esperto di banca e finanza, parlerà dei sistemi di valutazione del merito creditizio; Gianni Mazzi, Direttore di CNA Prefina, illustrerà gli interventi pubblici nazionali e regionali per il sostegno al credito; Massimo Medici, Direzione CNA Servizi Imprese e Cittadini, e Marco Lasagni, Consulente CNA Prefina, entreranno nel merito dei servizi CNA per difendere le imprese e sostenerle nei rapporti con le banche.

Per info e prenotazioni: Segreteria organizzativa rif. Daniela Nasi tel. 0522/356380 oppure email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

(Fonte: ufficio stampa CNA RE)

La premiazione da parte di CNA e Comune è avvenuta dopo la tavola rotonda con la Presidente regionale commissioni parità Roberta Mori -

Reggio Emilia, 11 settembre 2014 -

Francesca Carmignotto, titolare dell'ufficio stile Malakite, Mariagrazia Ferraboschi, commerciante, Mariachiara e Daniela Carboni, ristoratrici, tutte operanti a Bagnolo in Piano, sono le imprenditrici premiate nell'ambito dell'iniziativa "La vie en rose", l'appuntamento promosso da CNA Impresa Donna e Comune all'interno della Fiera di Bagnolo in Piano, giunto alla sua ottava edizione.

La premiazione è arrivata a seguito dell'incontro: "Indipendenti e creative: le artigiane", durante il quale si è trattato il tema dell'imprenditoria femminile con interessanti testimonianze e spunti di riflessione alla presenza del Sindaco di Bagnolo Paola Casali, della Presidente provinciale di CNA Impresa Donna Paola Ligabue, e con Roberta Mori, Presidente Regionale Commissioni di Parità, che ha presentato la nuova Legge quadro per la parità e contro le discriminazioni di genere approvata dalla Regione.

La giornalista Katia Pizzetti ha coordinato la tavola rotonda e introdotto le testimonianze di alcune imprenditrici desiderose di raccontare e condividere la loro storia fatta di grandi sacrifici ma anche belle soddisfazioni. Sì, perché la conciliazione dei tempi vita-lavoro è difficile ma non impossibile.

Alle 21 è iniziata la premiazione delle imprenditrici scelte dal Comune di Bagnolo in Piano e CNA Impresa Donna per aver saputo mettersi in competizione sul mercato del lavoro, spendendo le loro migliori energie nella qualificazione della professione, conciliando gli aspetti della vita lavorativa e familiare.

"Uno degli obiettivi principali di CNA Impresa Donna – spiega la Presidente Paola Ligabue – è quello di sensibilizzare le pmi reggiane sul tema della conciliazione e supportare l'imprenditoria femminile come scelta soggettiva di investimento in un progetto di valorizzazione personale. Per questo abbiamo deciso di conferire un riconoscimento a Francesca, che oltre a essere una fedele associata CNA, ha dimostrato grande talento, passione e capacità di saper fare, senza trascurare la sua famiglia".

L'imprenditrice premiata da CNA è Francesca Carmignotto, titolare dell'ufficio stile Malakite, che collabora con rinomate aziende italiane e un'importante azienda canadese, che distribuisce i suoi capi nelle vetrine di tutto il mondo. Con un percorso lungo e faticoso alle spalle, dagli anni di gavetta all'apertura di un'attività in proprio andata male a causa della crisi, Francesca non si è scoraggiata e ha continuato a puntare sulla sua grande passione, la moda e i lavori di sartoria: "Credo che il Made in Italy debba avere un'evoluzione perché è diventato impossibile produrre a basso costo in Italia, le aziende scappano all'estero e noi non proteggiamo la nostra capacità di essere unici, di insegnare alle nuove generazioni la nostra manualità, tutto sta diventando banale e scontato".

Il Comune ha voluto premiare Maria Grazia Ferraboschi, storica commerciante di Bagnolo, che 35 anni fa ha rilevato un negozio di calzature e pelletteria pur non conoscendo nulla del settore, scommettendo tutto su se stessa. Dopo 15 anni nei locali di Via Roma, si trasferisce nel centro commerciale Il Multiplo, e apporta una serie di cambiamenti: in primo luogo arreda il suo negozio, il Mary Pop, secondo il suo gusto personale e continua l'attività solo con la pelletteria pura, borse, piccola pelletteria e valigeria. In seguito, introduce gli accessori d'abbigliamento arricchendo l'offerta alla sempre affezionata e alla nuova clientela, che accoglie positivamente la scelta. Maria Grazia ha sempre lavorato da sola, sostenuta dalla famiglia, ha compiuto scelte coraggiose di cui non si è mai pentita. Attenta alle esigenze del pubblico, resta un punto fermo nel commercio bagnolese.

Il terzo premio è stato conferito a due sorelle, Mariachiara e Daniela Carboni, che hanno accettato la sfida di rilevare lo storico ristorante trattoria bagnolese "Da Probo", nel 2002, creando nel tempo un'impresa familiare e quasi tutta al femminile. Per entrambe è stata una scommessa, poiché venivano da esperienze lavorative diverse, anche se Mariachiara ha spesso seguito l'ex marito Stefano nelle diverse esperienze di chef. L'occasione per spendersi in questo settore è arrivata con la cessazione dell'attività da parte della famiglia fondatrice. Il mettersi in gioco è stata una bella responsabilità, il rischio nel rilevare un locale storico e conosciuto in tutto il Nord Italia era grande. Tuttavia, non si sono scoraggiate e, forti della scelta fatta, si sono "date da fare" e hanno imparato la gestione giorno dopo giorno, riuscendo a mantenere alto il nome del ristorante. Le ore che dedicano al lavoro sono tante, dalle 7 alle 15, ma la loro passione supera ogni fatica.
Riconoscimenti speciali dell'amministrazione comunale anche per Giovanna Pasquali, che da oltre dieci anni regala quotidianamente parte del suo tempo agli ospiti di Casainsieme, e Antonia Alamia, che si occupa di volontariato da più di quindici anni in tante Associazioni e realtà bagnolesi come la CTL e la Proloco, il Circolo M. Troisi e l'Università del Tempo Libero.

(Fonte: ufficio stampa CNA RE)

I prototipi di un'azienda CNA premiati in un concorso nazionale sullo sviluppo di edifici ecocompatibili -

Reggio Emilia, 10 settembre 2014 -

La crisi dell'edilizia tradizionale può essere superata solo andando incontro a nuove forme di rigenerazione urbana che si adattano all'ambiente in cui sono inserite nel pieno rispetto della natura.

CasaAttiva, marchio dell'azienda "Il legno su misura srl" associata a CNA Reggio Emilia, ha sviluppato i prototipi di due tra i 10 progetti vincitori della seconda edizione del concorso "Eco Luoghi, CASE PER UN ABITARE SOSTENIBILE", promosso con il patrocinio di Mecenate 90, Unioncamere e del Ministero dell'Ambiente, per lo sviluppo di abitazioni monofamiliari, su una superficie di 45 mq, che s'integrassero in modo armonioso al paesaggio italiano, oltre a dover rispettare specificità tecnologiche che ne garantissero la certificazione energetica "classe A".

L'azienda di Correggioverde di Dosolo è stata scelta dagli studi di architettura reggiani che hanno partecipato al concorso per il know how e le abilità sviluppate nella realizzazione di edifici biocompatibili ad elevata efficienza energetica, realizzati con sistema costruttivo a secco. I modelli vincitori sono un chiaro segno delle abilità italiane su diversi fronti, dove competenza progettuale e costruttiva ed efficienza energetica si coniugano in modo sinergico con design e architettura moderna.

Si tratta, nello specifico, del progetto ECO SISTEMA45 (dello studio M2R architettura), un'abitazione concepita con sistema costruttivo in legno altamente personalizzabile, che si caratterizza per uno spazio interno aperto e flessibile, con facciate libere da strutture ed impianti, e del progetto ZEROPOSITIVO (del Laboratorio di architettura) con un'abitazione che consuma meno energia di quella che produce, interamente costruita in legno con sistema a secco, consentendo il recupero delle materie prime al termine del ciclo di vita dell'edificio.

zero positivo rid

"Siamo particolarmente orgogliosi – afferma Nunzio Dallari, Presidente provinciale CNA - quando i nostri Associati ricevono riconoscimenti così importanti. 'Il legno su misura' è l'esempio perfetto di un'azienda artigiana che ha saputo coniugare tradizione e innovazione, con un'attività che dura dal 1960. CNA sostiene da tempo la necessità per le pmi di essere al passo con i tempi ed evolvere il proprio business per fronteggiare le nuove sfide imposte dal mercato globale".

I prototipi, in scala reale, saranno esposti presso il museo di arte contemporanea MACRO TESTACCIO di Roma fino al 20 Settembre 2014, dal martedì alla domenica dalle 16 alle 22 (ingresso gratuito).

(Fonte: ufficio stampa CNA RE)

Martedì, 09 Settembre 2014 16:05

Reggio Emilia - La CNA sul rilancio del centro storico

Per la Presidente CNA Area centro Annarella Ferretti è tempo di passare dai tavoli di coordinamento ad alcune soluzioni "sperimentali" per il rilancio del centro storico reggiano -

Reggio Emilia, 9 settembre 2014 -

Viabilità e "accesso smart", servizi, eventi, sicurezza. Secondo Annarella Ferretti, Presidente provinciale CNA Area Centro, la ricetta per rivitalizzare il centro storico comprende questi quattro ingredienti: "Dobbiamo passare alla sperimentazione di piccole azioni concrete per dimostrare a cittadini e imprenditori che non si fanno solo chiacchiere e che il centro ha tutte le carte in regola per ritornare ad essere il cuore pulsante della vita cittadina".

"E' tempo di tentare concretamente qualche sperimentazione - continua la Presidente Ferretti - CNA chiede da almeno 5 anni di intervenire sulla viabilità senza stravolgere le relazioni tra residenti e commercianti, ma adottando dei provvedimenti "temporanei" in grado di far capire qual è la "strada giusta" per migliorare l'accesso nell'esagono: tempi di franchigia più lunghi rispetto agli attuali 15 minuti, varchi con orari più flessibili, un'ora di sosta gratuita. Si può fare. È tempo di provare con soluzioni reali. Sono state fatte indagini, riunioni, tavoli di coordinamento tra amministrazioni e associazioni, indispensabili per confrontarsi ma che da soli, se non accompagnati da azioni non bastano a risolvere i problemi". Allo stesso tempo una politica più elastica e intelligente sulla viabilità favorirebbe l'ingresso di visitatori anche in occasione di particolari eventi e iniziative che animano la città.

"Non ci servono macro pianificazioni a lungo termine: quelle le ha fatte il Governo con l'apertura domenicale, creando molta confusione e cambiando solo le abitudini dei consumatori senza un effettivo aumento dei consumi. Dobbiamo concentrarci sulle peculiarità del nostro territorio, sull'artigianato di servizio che svolge un ruolo importante soprattutto con l'invecchiamento della popolazione, che necessita di un centro commerciale naturale con attività commerciali di varie dimensioni ma anche con servizi, ad esempio quelli di lavanderia, che non richiedano l'uso dell'auto per uscire dal centro".

Dopo i servizi pubblici non possono andar via anche quelli privati. Il tribunale non tornerà più in centro ma le attività di servizio al cittadino devono restare. A tutto questo va aggiunto il tema legato alla sicurezza reale e percepita. Gli imprenditori hanno bisogno di sentire che non sono soli ad affrontare episodi di criminalità sempre più diffusi, oltre a lottare tutti i giorni per pagare i fornitori e sopravvivere.

"CNA, che dà voce a 2.500 associati nell'area cittadina, - conclude Annarella Ferretti – è in prima linea in questa partita. Dopo aver ideato il sistema di animazione estiva del cuore cittadino, la nostra Associazione è impegnata a creare, ad esempio, nuove opportunità e momenti di formazione che coinvolgano tutte le attività, dal commerciante al professionista all'artigiano, per sensibilizzare gli imprenditori sull'utilità delle nuove tecnologie. Lo stiamo facendo attraverso i corsi Ecipar e i nostri seminari che intensificheremo per andare incontro alle diverse esigenze. Il rilancio del centro storico è una priorità. Ce lo chiedono le imprese che fanno parte del più grande e più bel "centro commerciale" che la città possa mai avere".

(Fonte: ufficio stampa CNA RE)

Soluzioni innovative e pratiche sperimentali da implementare nelle pmi reggiane. A vincere il bando della Provincia è stato il progetto presentato da CNA Impresa Donna, in collaborazione con l'Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia -

Reggio Emilia, 1 settembre 2014 -

Essere mamma, moglie, lavoratrice, in una parola: donna. È sempre più difficile per le donne conciliare i tempi vita-lavoro e far combaciare i ritmi e le esigenze della sfera familiare e professionale, oltre a trovare uno spazio per sé stesse.

Per cercare di dare un aiuto a imprese e dipendenti e dare una risposta a un tema di grande attualità al centro delle politiche attive del lavoro, delle politiche di welfare e, in generale, delle politiche di sviluppo territoriale, la Provincia di Reggio Emilia ha istituito un bando per la presentazione di idee progettuali per la realizzazione di azioni per il miglioramento della conciliazione dei tempi vita lavoro. A vincerlo è stato il progetto presentato da CNA Impresa Donna, in collaborazione con l'Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia.

Il raggruppamento del sistema CNA che rappresenta 3.000 imprenditrici in tutta la provincia reggiana, svilupperà una ricerca con il coinvolgimento diretto di molte imprese associate strutturate per affrontare i temi della conciliazione. Obiettivo dell'indagine quello di raccogliere il fabbisogno reale di imprese e lavoratori e progettare soluzioni innovative e pratiche sperimentali "non calate dall'alto" e in grado di essere implementate in futuro in molte altre aziende reggiane.

"Siamo ovviamente molto soddisfatti che il nostro progetto sia stato valutato così positivamente – afferma Paola Ligabue, Presidente provinciale CNA Impresa Donna – soprattutto perché contiamo di sensibilizzare in questo modo le piccole e medie imprese ad adottare delle pratiche condivise capaci di migliorare la qualità della vita dei propri dipendenti. E si sa che un dipendente soddisfatto lavora meglio e contribuisce maggiormente allo sviluppo dell'azienda".

"Oltre alle imprese che ci daranno la loro disponibilità a partecipare alla ricerca, - conclude Paola Ligabue - ringrazio il prof. Massimo Neri, in qualità si supervisore scientifico del progetto, e il dott. Matteo Rinaldini, in qualità di coordinatore, entrambi del Dipartimento di Scienze della Comunicazione e dell'Economia di Unimore, che ci supporteranno durante le fasi di rilevazione, analisi e valutazione dei dati che presenteremo in un importante convegno nei prossimi mesi".

(Fonte: ufficio stampa CNA RE)

Secondo una ricerca dell'Osservatorio CNA un reddito da 10 mila euro all'anno è esente per il lavoratore dipendente e tassato fino al 26,5% per imprenditori e professionisti -

Reggio Emilia, 29 agosto 2014 -

Un reddito annuo di 10mila euro può essere esente da tasse. Oppure gravato da un prelievo di 2300 euro, vale a dire consegnarne oltre un quarto all'erario. La differenza tra i due trattamenti? Esclusivamente nel profilo giuridico dell'attività esercitata. "Lavoro che scegli, tassa che paghi", si potrebbe sintetizzare in uno slogan. Sono i risultati, sorprendenti, di una ricerca dell'Osservatorio permanente CNA sulla tassazione delle Piccole imprese dal titolo: "Il fisco non è uguale per tutti".

Un reddito da 10mila euro annui è esente per il lavoratore dipendente. Gli stessi 10mila euro sono tassati al 16,6% per imprenditori individuali in contabilità semplificata e professionisti, addirittura al 26,5% per l'imprenditore in contabilità ordinaria.

"E' vero che la crescita del reddito – commenta Nunzio Dallari, Presidente CNA Reggio Emilia - aiuta a ridurre le abissali, e inique, differenze nel prelievo fiscale ma senza rendere giustizia al lavoro Autonomo o d'impresa. Di fronte a 20mila euro di reddito annuo entra in campo il prelievo anche sul dipendente (al 14,11%). Nel contempo sale, sempre su 20mila euro di reddito, al 23,65% per professionisti e imprenditori individuali in contabilità semplificata e al 27,5% per gli imprenditori in contabilità ordinaria".

"Mano a mano che le entrate da lavoro crescono, - continua il Presidente provinciale CNA - il livello dei prelievi tende ad addensarsi sulla fascia alta. Le differenze tra redditi uguali, ma generati da soggetti di natura giuridica diversa, non scompaiono, anzi si traducono in differenze pesanti migliaia di euro".

Infatti, a 30mila euro il prelievo per i dipendenti arriva al 22,71% contro il 27,4% su imprenditori individuali in contabilità semplificata e professionisti e il 29,23% sugli imprenditori in contabilità ordinaria, che in dodici mesi subiscono, quindi, un prelievo di quasi 2mila euro superiore a quello del dipendente.

"E pensare che la riforma fiscale del 1973 – aggiunge Nunzio Dallari - si poneva l'obiettivo opposto: garantire condizioni di equità tra le diverse categorie di reddito da lavoro sotto il profilo del prelievo fiscale. Dopo oltre quarant'anni, a parità di reddito non si garantisce parità di prelievo. E a fare le spese di questa incongruenza sono lavoratori autonomi, artigiani e piccoli imprenditori. La comoda, generica, e ingenerosa "presunzione di evasione" entrata purtroppo a far parte dell'immaginario collettivo non può essere il motivo di una differenza di prelievo così sostanziale".

Secondo il Presidente Dallari vanno ristabilite condizioni di equità fiscale riportando progressivamente la pressione fiscale sulle piccole imprese personali allo stesso livello previsto per i lavoratori dipendenti: "Come? La CNA lo sostiene da tempo: agendo simultaneamente su due leve, Irpef e Irap. Ovvero, aumentando la detrazione da lavoro autonomo e d'impresa allo stesso livello previsto per i lavoratori dipendenti, e definendo, in tempi brevi, i contorni della cosiddetta "autonoma organizzazione", al fine di chiarire quali imprese individuali sono esenti dall'Irap, portando nel contempo la franchigia da questa imposta dagli attuali 10.500 a 25mila euro".

(Fonte: ufficio stampa CNA RE)

Nunzio Dallari, Presidente provinciale di CNA sul 'Nodo mediopadano': "Reggio deve trasformarsi da città delle partenze a città dell'accoglienza" -

Reggio Emilia, 28 agosto 2014 -

"Lo studio di fattibilità avviato dal Comune, anche sull'impulso della progettualità elaborata al tavolo di coordinamento di cui CNA è parte integrante, e le proposte presentate poche settimane fa alla società Autostrade, sono un spinta importante nel percorso di infrastrutturazione del progetto Area Vasta. La proposta più interessante è sicuramente quella del 'nodo mediopadano' con accesso diretto dall'autostrada alla stazione e al resto della città, perché tende a strutturare la stazione TAV come asse portante dell'Area Vasta. Positiva l'ipotesi di un'intesa per il collegamento tra linee ferroviarie e i principali aeroporti italiani".

I temi ripresi recentemente da Nunzio Dallari, Presidente provinciale CNA, sono stati più volte rimarcati dall'Associazione nel corso degli anni: "Stiamo assistendo con soddisfazione a un percorso più attivo da parte del Comune che ha colto alcune delle nostre proposte".

Alta Velocità, Area Vasta, superamento dei campanilismi, realizzazione di piattaforme produttive intese come aree omogenee distinte per caratteristiche produttive e di servizio e non più da confini geografici. Sono questi gli obiettivi individuati da CNA e presentati agli interlocutori politici che si sono succeduti.

"Ci preme sottolineare – continua Dallari - come Reggio Emilia, oltre a diventare il luogo prescelto per le partenze da tutta la provincia reggiana e da quelle limitrofe, deve candidarsi ad essere anche città dell'accoglienza, potenziando i servizi e i collegamenti da e per il centro e per gli altri punti strategici della città, come le Fiere, il Tecnopolo e il Centro Internazionale Loris Malaguzzi".

"L'imminenza di un evento internazionale di grandissimo potenziale – conclude il Presidente CNA - come Expo 2015 costituisce un banco di prova per misurare la reale capacità delle istituzioni, degli enti locali e dei principali soggetti economici di fare rete e lavorare in sinergia per sviluppare piani di accoglienza capaci di attrarre visitatori e investitori internazionali.

Dobbiamo essere consapevoli che la stazione Mediopadana pone la provincia di Reggio Emilia in una posizione gerarchica superiore, in quanto baricentro di nuovi scambi economici e culturali con altre città europee. Oggi più che mai occorre dimostrarlo con fatti concreti e veloci per non farci trovare impreparati e superare a pieni voti questa sfida fondamentale per il futuro della città".

(Fonte: ufficio stampa CNA RE)

Martedì, 19 Agosto 2014 08:59

Sistri, bocciato senza appello

I risultati di un sondaggio CNA su 1.700 imprese associate.

Reggio Emilia, 19 agosto 2014 --
Due. E' il voto che, in una scala da uno a dieci, le imprese assegnano al Sistri. Bocciatura senza riserve e senz'appello a settembre. E' il risultato di una indagine condotta dal Centro Studi CNA. A infliggere la "condanna" un campione altamente rappresentativo di circa 1.700 imprese associate alla Confederazione, tutte soggette al sistema di controllo e tracciabilità dei rifiuti.
Anche se per l'82% degli imprenditori coinvolti nella ricerca la tracciabilità dei rifiuti è un obiettivo irrinunciabile, purtroppo il Sistri è ritenuto del tutto inadeguato a garantire la tutela dell'ambiente dal 90% delle imprese.
"La bocciatura del Sistri è totale. – spiega Nunzio Dallari, Presidente provinciale CNA - Gli imprenditori non ne salvano nulla. Aveva l'obiettivo di sostituire il precedente sistema cartaceo con uno strumento più avanzato tecnologicamente. Eppure alla funzionalità dei dispositivi e della piattaforma software del sistema (che ottiene una voto medio pari a 2,3) quasi il 60% degli interpellati assegna il voto "uno", appena "due" arriva dall'11%, "tre" dal 7,5%".
Stesso giudizio, pesantissimo, sulla gestione delle procedure. La valutazione media è molto bassa (2,2) e scaturisce dallo striminzito "uno" assegnato da quasi il 60% delle imprese, dal "due" che infligge l'11% del campione e dal "tre" arrivato dal 9% di quanti hanno partecipato all'indagine.
Ancora peggiore, se possibile, è il voto sulla chiarezza e sull'applicabilità della normativa. In media rimane inchiodato al "due". Dal dato disaggregato emerge che il 63% esprime un "uno", il 12% si spinge fino a "due", il 9% a "tre".
"L'esasperazione che emerge da queste risposte – continua il Presidente Dallari - non trova sfogo, purtroppo, in un efficiente sistema di rapporti con i clienti/utenti. Solo il 6,4% delle imprese che utilizzano (o hanno utilizzato) il Sistri è soddisfatto del sostegno offerto dal servizio di "customer care". In netto contrasto con la valutazione estremamente positiva espressa, invece, dalla Commissione di collaudo del Sistri, istituita presso il ministero dell'ambiente.
Per non parlare dei suoi costi. Quasi tutte le imprese intervistate, infatti, hanno registrato oneri economici aggiuntivi dalla sua introduzione. Il 45% di trasportatori e recuperatori/smaltitori hanno sostenuto nuovi costi superiori ai 10mila euro con punte oltre i 50mila euro".
Ma anche le imprese non obbligate a utilizzare il Sistri ne stanno soffrendo l'onerosità scaricata su tutto il sistema. Quasi la metà segnala aumenti dei prezzi applicati nel trasporto e nella gestione dei rifiuti o maggiori difficoltà procedurali nel conferimento ai trasportatori. Il 42% ritiene che l'esclusione dal Sistri di alcune tipologie d'impresa non sia sufficiente a risolvere i problemi che il sistema continua a creare nel mondo imprenditoriale complessivo.

"Non bastassero i costi economici, - conclude Dallari - il Sistri alle imprese complica anche la vita: al 18% ha rallentato l'attività ordinaria, al 14,6% ha imposto l'utilizzo di personale aggiuntivo, al 12,6 l'impossibilità di completare la presa in carico dei rifiuti, in barba all'obiettivo di tutela ambientale. Ci chiediamo come sia possibile pensare di rendere pienamente operativo questo sistema, così come previsto, dal 1 gennaio 2015. Alla luce di questa indagine risulta indispensabile mantenere il regime cartaceo per consentire un regolare smaltimento dei rifiuti speciali senza danni per le imprese e per l'ambiente almeno fino alla fine del 2015".
(CNA Reggio Emilia)

Revisione veicoli. CNA Fita esprime preoccupazione per la perdita di un servizio essenziale per gli autotrasportatori e si prepara a chiedere un incontro ai decisori politici

Reggio Emilia, 11 agosto 2014. Sono diverse le questioni irrisolte sul futuro della Motorizzazione Civile di Reggio Emilia a preoccupare Aldo Bondi, Presidente provinciale CNA Fita, e i quasi mille autotrasportatori rappresentati dall'Associazione.

"Avevamo già espresso le nostre preoccupazioni sul disservizio per gli autotrasportatori reggiani alla notizia che dal 1 novembre 2013, in mancanza dell'idonea fossa di ispezione per la revisione dei veicoli, le operazioni di revisione prenotate a Reggio Emilia sarebbero state assegnate alle motorizzazioni di Modena o Parma. Avevamo auspicato tempi brevi per la sua acquisizione, ma ad oggi nulla è cambiato".

"Anzi, – continua il Presidente di CNA Fita – oltre a non aver ancora individuato un'area per le revisioni, si sono aggiunte altre problematiche, come la carenza di organico negli Uffici e una bozza di decreto che pare affidare la dirigenza a Parma e il suo coordinamento delle altre province, Piacenza, Modena e Reggio Emilia. Infine, l'incarico sicuro fino al 31 dicembre 2014 del Direttore attuale della Motorizzazione che è a scavalco da Parma e che auspichiamo possa continuare il suo impegno a Reggio, vista la totale disponibilità al dialogo che ha dimostrato più volte nei confronti dell'Associazione".

"Non vogliamo perdere un servizio essenziale per gli autotrasportatori reggiani – conclude il Presidente Bondi - e mettere in ulteriore difficoltà un comparto già duramente colpito dalla crisi. Per questo motivo CNA Fita chiederà un incontro a decisori politici e enti locali affinché si facciano carico di verificare la situazione e garantire il ripristino a Reggio Emilia delle revisioni dei veicoli e il futuro della sede reggiana della Motorizzazione civile".