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Mercoledì, 15 Maggio 2013 21:03

Il MiBAC a caccia di volontari... e in rete scoppia la polemica

Scritto da

di Giulio Bigliardi -
Parma, 15 maggio 2013

Il 18 maggio è La Notte dei Musei, un'iniziativa che consentirà l'ingresso gratuito a musei e aree archeologiche dalle ore 20 alle 24. Sono moltissimi i musei statali, civici e privati, che aderiscono all'iniziativa, arricchendo il tradizionale percorso di visita con musica, mostre, visite guidate, degustazioni. Un'iniziativa certamente di grande valore, che permette un'emozionante ed insolita esperienza del nostro patrimonio culturale.

Tuttavia, negli ultimi giorni sul web è esplosa una forte polemica legata all'evento. Tutto è nato da un appello lanciato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali sulla propria pagina Facebook con cui si cercavano volontari da impiegare nelle aperture straordinarie dei musei statali in occasione proprio della Notte dei Musei.

Nel giro di poche ore, e nei giorni successivi, sono stati centinaia i commenti di protesta contro questa decisione del MiBAC (tanto che il post sembra essere stato rimosso). Il mondo dei professionisti dei Beni Culturali ha espresso con forza la propria indignazione verso una decisione assolutamente inconcepibile, cioè quella di non affidarsi a professionisti qualificati, ma di sostituirli, per ragioni ovviamente puramente economiche, con volontari.

La scelta del Ministero è indifendibile. Il MiBAC dovrebbe per primo salvaguardare e valorizzare la professionalità del settore e di chi vi opera, ma con questa operazione lancia un'idea molto preoccupante, quella che la valorizzazione del nostro patrimonio possa essere messa nelle mani di chiunque.

Purtroppo è proprio il neo sottosegretario, Ilaria Buitoni Borletti, a sostenere questa linea, precisando che "in questo contesto è assolutamente impossibile che lo Stato abbia risorse sufficienti per ampliare l'offerta culturale senza ricorrere anche al sostegno dei volontari. Serve una vera e sostanziale inversione di tendenza, che porti a considerare centrale l'attività di tutela e valorizzazione del Patrimonio nazionale per lo sviluppo del Paese. Una volta modificato questo contesto poter dare finalmente una prospettiva di lavoro alle persone che hanno investito in una formazione culturale, come per esempio gli archeologi o gli storici dell'arte, diventerà non solo possibile ma anche prioritario." Anche questo post, pubblicato dal sottosegretario sul proprio blog, è stato aspramente criticato dagli addetti ai lavori.

E' evidente che il nostro patrimonio culturale è una risorsa troppo importante per essere affidato a persone non qualificate che non hanno mezzi e competenze per poterle valorizzare in modo adeguato. Il nostro patrimonio può essere una risorsa solamente se affidato, in ogni frangente, a professionisti preparati. Questa dovrebbe essere la priorità del MiBAC. La tutela e la valorizzazione dei beni culturali non può non passare dalla tutela e valorizzazione delle professionalità del settore: archeologi, storici dell'arte, architetti (ma non solo) sono i professionisti a cui deve essere affidato il nostro patrimonio.

Se non ci sono le risorse, meglio tenerli chiusi i musei e denunciare con forza la situazione. Quella dei volontari appare una soluzione estemporanea, se non un astuto stratagemma, con cui il MiBAC può fare bella mostra di sé, senza troppi sforzi. Ciò che serve in questo momento non sono alcune ore in più per visitare un museo, e neppure eventi estemporanei e improvvisati, ma una programmazione seria e responsabile della nostra politica culturale, che tenga conto delle reali risorse del nostro paese, anche umane.

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