Redazione

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I Carabinieri del Nucleo Operativo Radiomobile della Compagnia di Vergato hanno denunciato un'automobilista italiano di ventidue anni per guida sotto l'influenza di sostanze stupefacenti. La denuncia è scaturita a seguito dei risultati emersi dalle analisi del sangue che i sanitari del 118 hanno eseguito nei confronti del giovane su richiesta dei Carabinieri, dopo che lo stesso era rimasto coinvolto in un incidente stradale, fortunatamente non grave. Stando all'esito del referto, al momento dei fatti, l'automobilista era "strafatto" di cocaina e marijuana.

Considerata l'attitudine di alcuni automobilisti a ignorare il Codice della Strada, soprattutto durante le festività, mettendo in pericolo la propria e altrui incolumità, i Carabinieri del Comando Provinciale di Bologna hanno rafforzato i controlli alla circolazione stradale sulle principali arterie di collegamento tra il capoluogo felsineo e la Provincia.

Mettersi al volante sotto l'effetto di sostanze stupefacenti o con tassi alcolici superiori a quelli previsti dalla normativa, comporta gravi conseguenze amministrative e penali. Queste possono aumentare qualora il conducente dia luogo ad incidenti con altri utenti della strada.

Riceviamo e pubblichiamo le considerazioni sull'articolo 46 della Costituzione pervenute da Matteo Impagnatiello, segretario provinciale di UGL Uti Parma.

"Egregio Direttore, vari tentativi di riforma hanno interessato la nostra Costituzione, soprattutto nel corso degli ultimi decenni.
In relazione alla lunga crisi socio-economica che il nostro Paese sta vivendo ed al bisogno di rilanciare la produttività delle imprese italiane nel contesto competitivo globale, credo sia giunto il momento di dare concreta attuazione all'articolo 46 della Costituzione, finora rimasto lettera morta: è necessario garantire la partecipazione dei lavoratori alla gestione delle aziende.
Del resto, gli Stati che possiedono un tale sistema di diritti di cogestione (dei lavoratori) mostrano risultati migliori di quelli dove non è contemplata.

La Cisnal lo chiedeva: ora, è l'Ugl a rivendicarla.

Gli interessi degli azionisti e manager, spesso, divergono da quelli dei dipendenti: gli uni desiderano risultati economici a breve termine, senza curarsi del futuro; i secondi tentano di garantire a sé e, talvolta, ai propri figli, l'occupazione. Non solo: se si tratta di aziende collocate in una località priva di attività di rilievo, anche la prosperità di quel territorio.
Vi è poi la questione relativa alle imprese a partecipazione statale o degli Enti locali, di produzione di beni o di erogazione di servizi che, a maggior ragione, devono avere una partecipazione dei dipendenti, dato che l'azionista è lo Stato od il Comune.

Non si dimentichi che nel Codice civile, vi è l'articolo 2349, che istituisce le cosiddette "azioni di lavoro".

Il tema della partecipazione dei lavoratori è un proposta forse più attuale di quando concepita, per due aspetti: all'internazionalismo dei lavoratori si è sostituito l'internazionalismo della finanza e del capitale, con la conseguente delocalizzazione di aziende trasferite al di là dei confini nazionali.
Il secondo motivo riguarda le produzioni, oggi basate sull'alta tecnologia, che richiedono meno capitali d'investimento e dove, invece, la specializzazione e l'inventiva dei lavoratori hanno un ruolo maggiore: questi ultimi devono avere maggiori possibilità d'incidere sulla vita dell'azienda e sul suo futuro.

Quindi, auspico che, con la riscoperta dello sconosciuto articolo 46, si crei una diversa strategia industriale, conforme al dettato costituzionale, che il nuovo Esecutivo dovrebbe adottare.
Alla fine, diversamente dal credo liberista, dove si considera l'azienda proprietà esclusiva degli azionisti e dei loro interessi, una gestione allargata alla forza lavoro diventa un bene per l'azienda stessa ed un modo ulteriore per affrontare e combattere la crisi."

Matteo Impagnatiello
Segretario Ugl Utl Parma

Trovando un portafogli contenente soldi e documenti lo ha portato subito ai Carabinieri: l'esemplare gesto è stato fatto da un un uomo di origine nigeriana irrogare in Italia. 

Bologna -

Ieri mattina, un uomo di origine nigeriana si è presentato ai Carabinieri della Stazione di Vergato, in provincia di Bologna, per consegnare un portafogli pieno di banconote, documenti ed effetti personali che aveva trovato per strada.

Come da prassi, dopo aver accertato che il borsello apparteneva a una 35enne di Vergato che lo aveva smarrito in zona, i Carabinieri hanno proceduto all’identificazione del cittadino scoprendo che lo stesso, 32enne, incensurato, senza fissa dimora, risultava irregolare sul territorio italiano. A quel punto i militari hanno eseguito ulteriori accertamenti amministrativi per verificare la posizione dello straniero. Considerato l’esemplare gesto del nigeriano, il Sindaco di Vergato si è reso disponibile a incontrarlo per ringraziarlo personalmente e ad accoglierlo nel suo territorio. 

In attesa delle procedure burocratiche, la 35enne ha riavuto il portafogli contenente l’esatta somma di banconote contenute all’interno, ovvero 205 euro e il nigeriano ha pranzato in Caserma in compagnia dei Carabinieri.

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