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Ferrara 8 marzo 2021 - La sera del 28 febbraio 2021, verso le ore 21.30, i Carabinieri della Compagnia di Copparo (FE) intervenivano, unitamente ai Vigili del Fuoco, in località Rero di Tresignana (FE), ove era stata segnalata un’auto in fiamme in un campo agricolo.

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Si tratta di Pierluigi Barbieri, 53 anni, conoscente del marito della vittima, Claudio Nanni. Pluripregiudicato, era uscito dal carcere lo scorso 10 agosto, dopo aver scontato la pena per una rapina con lesioni aggravate ed estorsione ai danni di un 52 enne disabile.

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Bondeno (FE) 23 febbraio 2021  - Alle quattro di questa mattina 23 febbraio 2021, in Ferrara (Fe), presso il Comando Provinciale dei Carabinieri, i militari del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo, coadiuvati dai colleghi della Compagnia di Cento (Fe) e della Stazione di Bondeno (Fe), in esito alle attività investigative sviluppate immediatamente dopo l'omicidio di Placati Rossella, avvenuto nella notte di ieri 22 febbraio 2021 in Bondeno, davano esecuzione al decreto fermo indiziato di delitto.

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L’inquietante episodio è accaduto nel centro di Carpi, dove l’uomo ha prima aggredito due 25 enne che passeggiavano per strada, poi si è scagliato contro i due soccorritori, tentando prima di investirli con l’auto, poi di ucciderli con un’accetta

 

CARPI (MO) – Notte da incubo per quattro ragazzi di Carpi, che ieri notte si sono trovati a fronteggiare un 63 enne che prima li ha aggrediti, poi ha tentato di uccidere due di loro, in tutti i modi.

Erano circa le 3 di notte quando un 63 enne, già noto alle Forze dell’Ordine, mentre viaggiava sulla sua auto, ha avvicinato due ragazze che stavano rincasando a piedi nel centro storico della città. Senza motivo, è sceso dal mezzo, le ha aggredite e ha cominciato a picchiarle. La scena non è sfuggita a due fratelli 25enni che passavano di lì in auto. I due giovani si sono subito fermati e sono scesi per difendere le due ragazze, che hanno fatto salire sulla loro vettura per metterle in salvo dalla furia dell’aggressore. I quattro si sono poi allontanati immediatamente.

Il 63 enne, tuttavia, non pago, li ha inseguiti e, dopo aver parcheggiato la sua auto accanto a quella dei ragazzi, ha afferrato un’accetta che custodiva nell’abitacolo e si è nuovamente scagliato contro i quattro giovani con chiare intenzioni di colpirli. I due fratelli hanno prontamente reagito, evitando il peggio, mentre le due ragazze, scioccate, assistevano impotenti a quella scena surreale.

Quando, finalmente, i giovani pensavano di avere neutralizzato il 63 enne, questi è risalito sulla propria auto ma, anziché allontanarsi, ha fatto retromarcia per alcuni metri, per poi ripartire a tutta velocità con l’intenzione di investire i due fratelli. Non essendoci riuscito la prima volta, ci ha riprovato altre due. Fortunatamente, però, i ragazzi sono sempre riusciti a scansarsi in tempo ed evitare il peggio. Finalmente, il 63 enne se ne andato, abbandonando l’accetta sul posto.

I ragazzi, hanno poi chiamato i Carabinieri, che, giunti sul posto, hanno ricostruito l’accaduto e si sono messi sulle tracce del fuggitivo. Lo hanno rintracciato al Pronto Soccorso, dove l’uomo si era recato per farsi medicare le ferite rimediate nella colluttazione. L’uomo è stato arrestato con l’accusa di tentato omicidio, minacce gravi e danneggiamento. Si trova ancora ricoverato in ospedale sotto stretta sorveglianza. Fondamentali per la ricostruzione dei fatti e l’identificazione delle parti i filmati delle videocamere di sorveglianza cittadine, che sono state acquisite dai Carabinieri di Carpi e sono tutt’ora al vaglio della Procura della Repubblica.

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Modena 21 ottobre 2020 - Alle primissime luci dell’alba, la Polizia di Stato di Modena ha dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa il 17 ottobre 2020 dal G.I.P. del Tribunale di Modena, nei confronti di un 53enne italiano e dei suoi due figli, rispettivamente di 30 e 24 anni.

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Domenica, 19 Luglio 2020 08:14

Il tremendo omicidio/suicidio di Borgotaro

Un ragazzino di 13 anni sotto shock, una madre che non c’è più, un padre che si è tolto la vita con lo stesso fucile utilizzato per uccidere la moglie. Non si tratta delle trama di un film horror, ma del tremendo omicidio/suicidio avvenuto a Borgotaro in provincia di Parma nella notte tra mercoledì e giovedì. Le liti erano ormai all’ ordine del giorno tra Anastasia Rossi e Franco Dellapina, coppia in fase di separazione. La donna voleva interrompere la relazione.

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Martedì, 30 Giugno 2020 14:52

Brutale omicidio nei pressi di Bedonia

Nel tardo pomeriggio di ieri 29 giugno 2020 si è consumato un brutale omicidio in località Setterone del comune di Bedonia, alle pendici del Monte Penna.
Alle ore 20:00 è infatti pervenuta una telefonata alla Centrale Operativa della Compagnia Carabinieri di Borgo Val di Taro, tramite il numero di emergenza 112, nella quale veniva segnalato un uomo riverso a terra in un lago di sangue sulla strada comunale del piccolo centro abitato di montagna.

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Nella mattina di oggi, la Polizia di Stato di Parma, al termine di una rapida attività di indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Parma (PM dott. A. Bianchi), ha tratto in arresto, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere, SINANAJ Rigers classe ’94 e GRECA Aziz classe ’95, entrambi indagati in concorso nel reato di tentato omicidio pluriaggravato in danno di un giovane coinquilino della fidanzata del SINANAJ.

Parma 18 aprile 2020 - Erano circa le 20:00 del 13/03/2020, quando in sala operativa è arrivata una chiamata da parte del 118, nella quale veniva segnalato un intervento presso un’abitazione in via Trento per un giovane con evidenti ferite da arma da taglio al torace e sulle braccia, oltre a varie tumefazioni su tutto il tronco. Le condizioni del giovane - di origini siciliane e qui a Parma per lavoro – sono subito apparse estremamente critiche, tanto che il predetto veniva trasportato in codice rosso presso il Maggiore.

Gli agenti della Squadra Mobile e dell’UPGeSP giunti sul posto, attraverso le parole del fratello della vittima presente all’aggressione, hanno ricostruito dettagliatamente l’evolversi dei fatti, fino al drammatico epilogo: poche ore prima, la vittima, insieme al fratello, erano stati invitati da una giovane originaria di Napoli e che occupava una stanza nello stesso palazzo, a consumare una pizza preparata da lei all’interno della cucina comune. Dopo circa mezzora si presentava un ragazzo sconosciuto ai due fratelli, poi identificato nell’indagato SINANAJ Rigers.
Dopo le presentazioni, i tre iniziano a chiacchierare su argomenti futili, ma ben presto nasce una evidente tensione tra la vittima ed il SINANAJ.

La situazione precipita nel momento in cui, il SINANAJ (che poi si scoprirà essere il fidanzato della giovane ragazza di origini napoletane) ha la sensazione che la vittima stia guardando la propria ragazza in maniera troppo insistente. Ne nasce un alterco che viene presto sedato dall’intervento del fratello della vittima ed il SINANAJ, dopo aver preso per un braccio la ragazza, si allontana repentinamente dall’abitazione. Dopo circa un quarto d’ora, però, i due fratelli sentono dei forti rumori lungo le scale del palazzo e, in pochi secondi, vedono giungere all’interno della cucina, il SINANAJ armato di un coltello a serramanico accompagnato da un secondo giovane sconosciuto (poi identificato nel secondo indagato, GRECA Aziz).

I due, individuata la vittima, si avventano con rabbia su di lui, colpendolo con ripetute coltellate che lo raggiungono al torace ed al braccio e, una volta buttato a terra, continuano a colpirlo con ripetuti calci su tutto il tronco. Anche in questo caso, è provvidenziale l’intervento del fratello che, dopo alcuni secondi di sorpresa e timore, riesce ad intervenire e ad allontanare i due.
I due aggressori, a questo punto, provano a colpire anche lui, ma questi riesce a trovare rifugio in una stanza attigua, sottraendosi alla loro violenza.
I due, dunque, si danno a precipitosa fuga, facendo perdere le loro tracce.

La vittima, condotta in pronto soccorso in codice rosso, veniva sottoposto ad intervento chirurgico in urgenza e, sciolta la prognosi, veniva dimesso dopo 10 gg con diagnosi di “politrauma da arma bianca con perforazione gastrica e pneumotorace sinistro e versamento pleurico sinistro”.

L’unica traccia utile per risalire all’identità degli aggressori era la giovane ragazza napoletana che però  non risultava rintracciabile e con il telefono spento.
I primi accertamenti condotti dagli investigatori della Squadra Mobile hanno, tuttavia, consentito di ricostruire la rete di contatti della giovane ed il suo luogo di lavoro e, già nel corso della notte, si arrivava ad individuare il suo attuale fidanzato in SINANAJ Rigers.

Il SINANAJ, in sede di individuazione fotografica, veniva riconosciuto con certezza dal fratello come lo sconosciuto che era stato condotto all’interno del palazzo dalla giovane coinquilina e come colui che era rientrato armato di coltello ed aveva aggredito e colpito il fratello.

L’uomo era irreperibile e restava ancora da identificare il secondo aggressore. Nel corso dell’attività investigativa successiva, condotta anche con intercettazione telefonica delle utenze in uso al SINANAJ Rigers, venivano raccolte, attraverso le stesse parole dell’indagato e della sua fidanzata, indizi univoci e concordanti in ordine alla sua partecipazione alla violenta aggressione perpetrata in via Trento: la ragazza, al telefono con un’amica, terrorizzata, racconta che, dopo il primo screzio con la vittima, SINANAJ l’ha portata via e l’ha chiusa dentro la macchina (“mi ha portata in macchina ed è salito su”), per poi tornare su e chiudere i conti con quell’uomo responsabile “forse” di averla guardata un attimo di più (“dopo dieci minuti è ritornato correndo con un amico con l’affanno con un coltello in mano”.

Gli accertamenti condotti sul SINANAJ hanno, poi, consentito di ricostruire le sue relazioni e le sue frequentazioni e, tra queste, è emerso il nome di un suo connazionale residente poco lontano dal luogo dell’aggressione, peraltro gravato da numerosi precedenti di Polizia: GRECA Aziz.

Anche in questo caso l’individuazione fotografica fatta dal fratello è stata determinante; il giovane, infatti, nella foto del GRECA ha riconosciuto con certezza lo sconosciuto che, insieme, al SINANAJ aveva aggredito il fratello bloccandolo mentre il SINANAJ lo pugnalava e che, successivamente, lo aveva colpito con violenti calci quando era a terra agonizzante.
Il decisivo ed ultimo riscontro è arrivato dalla testimonianza della stessa vittima che, una volta dimesso dall’ospedale, ancora in convalescenza, sentito dagli investigatori della Squadra Mobile, ha ricostruito i drammatici momenti della sua aggressione ed ha riconosciuto con certezza i suoi aggressori.

I due, nella mattinata di oggi sono stati rintracciati presso le rispettive abitazioni e, dopo la redazione degli atti di rito, sono stati associati presso la locale sa Circondariale, in attesa di essere interrogati dal G.I.P. per esporre gli elementi in loro difesa.

Il coltello usato non è stato ritrovato in quanto, come riferito dalla stessa fidanzata del SINANAJ nella conversazione telefonica con l’amica, subito dopo l’aggressione, i due se ne sono liberati gettandolo nel torrente Parma (“appena è entrato in macchina l’ha messo nel giubbino e poi dopo siamo arrivati sul onte e l’ha buttato”).

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Sabato, 23 Novembre 2019 18:12

Parma, rischiato un duplice omicidio.

Grazie all'arma che si inceppa, alla prontezza di una vicina che ha allarmato le forze dell'ordine e il pronto intervento dei carabinieri, sono stati i fattori che hanno consentito di scongiurare un duplice omicidio.

Di redazione 23 novembre 2019 - Avrebbe potuto essere un epilogo molto diverso se l'arma del 57enne non si fosse inceppata. La sua ex 43enne e il suo nuovo compagno 80enne erano nel mirino dell'uomo abbandonato nello scorso mese di giugno dopo una relazione di 10 anni.
Il 57enne però non si era rassegnato alla fine della relazione, motivo per il quale si era guadagnato una denuncia per stalking in quanto trovato diverse volte appostato sotto casa della ex.

Secondo quanto ricostruito, dopo che la pistola si era inceppata, al panico è seguita una colluttazione tra i due uomini che sarebbero nel frattempo caduti per le scale mentre la donna , per quanto ferita, sarebbe riuscita a disarmare lo stalker.
Fondamentale il ruolo di una vicina, che avrebbe chiamato i carabinieri i quali sono prontamente intervenuti,  per scongiurare ben peggiori conseguenze.

 

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“Una vicenda drammatica che ha avuto purtroppo l’epilogo più tragico. Con profonda commozione esprimo anche a nome dell’Amministrazione e dell’intera comunità piacentina la massima vicinanza alla famiglia, ai parenti e agli amici della povera Elisa, in questo momento di profondo sconforto e dolore”.

Queste le parole del Sindaco di Piacenza e Presidente della Provincia, Patrizia Barbieri, che aggiunge:

“Rivolgo un sentito ringraziamento a tutti i Carabinieri, al Comando Provinciale e al Comandante Michele Piras, per il grande impegno, la professionalità, lo sprezzo del pericolo e l’abnegazione ancora una volta dimostrate in queste settimane di intense operazioni.
Un grazie a tutte le organizzazioni, le associazioni e i volontari che in queste settimane hanno partecipato alle ricerche, ai Sindaci dei territori interessati per l’incessante supporto e un ringraziamento particolare in particolare al Prefetto Maurizio Falco per l’encomiabile lavoro di coordinamento delle operazioni”.

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