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Domenica, 30 Ottobre 2016 08:37

Il cibo in Emilia Romagna è irriguo

In Emilia Romagna i 500mila ettari irrigati, per due terzi gestiti dai Consorzi di bonifica, producono ben l'80% della produzione agroalimentare del nostro territorio: è questo il dato assai rilevante uscito dalle stime diffuse all'incontro

"Il cibo in Emilia Romagna è irriguo" organizzato da ANBI Emilia Romagna in collaborazione con il Canale Emiliano Romagnolo nell'ambito di H20 l'esposizione settoriale tenutasi in concomitanza della Fiera bolognese SAIE Building & Construction.

Davanti ad un pubblico numeroso, composto per lo più da giovani che con ogni probabilità saranno i professionisti del domani (Istituto Garibaldi Da Vinci di Cesena e del Dipartimento di Scienze Agrarie dell'Università di Bologna), alcuni tra i maggiori esperti di utilizzo "intelligente" e di prospettiva della risorsa idrica si sono confrontati con le realtà accademiche, legislative e soprattutto socio-economiche della nostra regione concordando sul fatto - non certo sottovalutabile- che dell'acqua, anche alla luce delle più aggiornate statistiche ambientali riguardanti i cambiamenti climatici globali non certo positivi, va assolutamente fatto un utilizzo oculato.

Il risparmio idrico non è una variabile non considerabile, ma un elemento irrinunciabile e fondamentale sulla strada europea che va verso una economia di settore maggiormente efficiente, green, tracciabile , sostenibile e quindi competitiva tra quelle di eccellenza. Al meeting di ANBI Emilia Romagna hanno preso parte Paolo Mannini direttore generale del CER e dei laboratori di ricerca Acqua Campus e Stefano Anconelli ricercatore CER, il professore Davide Viaggi dell'Università di Bologna, Davide Vernocchi presidente della cooperativa Apo Conerpo (6.700 soci) , Giorgio Poggioli Responsabile dell'Ufficio Agricoltura Sostenibile della Regione Emilia Romagna. Al termine degli interventi il Presidente di Anbi ER e del Consorzio per il Canale Emiliano Romagnolo CER Massimiliano Pederzoli ha rimarcato quanto sia fondamentale oggi possedere uno sguardo di insieme volto all'utilizzo intelligente dell'acqua e quanto sia -al contempo - rilevante continuare l'opera di ricerca scientifica che i laboratori CER e i singoli Consorzi stanno portando avanti.

"L'acqua - ha ribadito Pederzoli – è una risorsa che l'agricoltura non consuma ma che utilizza per produrre cibo restituendone una larga parte di quella prelevata all'ambiente che ci circonda e di cui dobbiamo prenderci cura attraverso la nostra opera quotidiana. In questo contesto il dato regionale diffuso oggi da Anbi è quanto mai significativo".

Bonifica-scuola
(Fonte ANBI 25 ottobre 2016)

Domenica, 18 Settembre 2016 08:30

Il contributo di bonifica è utile

Il contributo di bonifica è utile non solo pienamente legittimo per chi ha a cuore la salvaguardia del proprio territorio

Reggio Emilia 14 settembre 2016 - Senza trincerarsi dietro norme e codici, peraltro attuali aggiornati e pienamente in corso di legittimità, ma con la semplicità di chi vuole spiegare e approfondire un tema comune da non banalizzare e che riguarda da vicino chi ha a cuore un territorio spesso costretto a fare conti salati con gli effetti di mutamenti climatici difficilmente controllabili e con una urbanizzazione che, soprattutto negli ultimi anni, non sempre ha tenuto conto del fondamentale ruolo esercitato dalla risorsa acqua sul nostro comprensorio, vogliamo entrare nel dettaglio del comunicato Stampa di Confedilizia Reggio Emilia pubblicato dai mezzi di comunicazione sull'estensione della contribuzione di bonifica al centro dell'abitato di Reggio Emilia.

Su questo tema rilevante che riguarda tanti cittadini il Consorzio di bonifica dell'Emilia Centrale precisa che l'obbligo del pagamento dei contributi di bonifica per gli immobili situati nel centro di Reggio Emilia trae pieno fondamento giuridico dalla normativa regionale ed in particolare:
- dall'Art. 2, comma 1, della L.R. n. 7/2012 che prevede l'obbligo del pagamento del contributo a carico degli immobili serviti da pubblica fognatura quando la rete fognaria è interconnessa in modo significativo a quella di bonifica;
- dalla delibera della Giunta Regionale n. 385/2014 di data 24 marzo 2014 che ha approvato le linee guida per la stesura dei nuovi Piani di Classifica disponendo che la connessione tra le reti fognarie e quelle di bonifica è significativa quando interessa i canali consortili per un tratto superiore ai 350 metri ovvero quando sottende impianti di sollevamento o di regolazione o bacini di laminazione.

Le acque piovane del centro di Reggio Emilia, analogamente a quanto avviene per tutti gli altri centri abitati di pianura, vengono scaricate dalla rete fognaria in quella di bonifica e da questa collettate anche fino a 40 km. per essere scaricate nei corsi d'acqua principali (Secchia, Rodano, Canalazzo Tassone) talvolta mediante sollevamento meccanico. Per cui, analogamente a quanto pacificamente avviene in tutti gli altri centri urbani della pianura reggiana, gli immobili del centro di Reggio Emilia sono stati compresi tra quelli soggetti a contribuenza, sulla base del beneficio derivante dall'attività di gestione della di bonifica da parte del Consorzio.

Il Piano di Classifica del Consorzio di bonifica dell'Emilia Centrale è lo strumento che in concreto ha accertato e graduato il beneficio degli immobili, tra cui quelli di Reggio Emilia, all'interno del comprensorio. Nella predisposizione del Piano i tecnici consortili hanno verificato con IREN, gestore del servizio fognario, le zone che attraverso la rete fognaria scaricano le acque piovane nella rete di bonifica, in modo da determinare con precisione il perimetro degli immobili soggetti a contribuzione, che non comprende pertanto l'intero abitato cittadino. L'apporto di acqua meteorica proveniente da una zona urbanizzata, e quindi impermeabilizzata, è enormemente superiore rispetto a quello proveniente dai terreni (fino a 30 volte in più). Inoltre questi quantitativi d'acqua arrivano ai canali di bonifica più velocemente.

Non si comprende pertanto per quale motivo i costi di gestione della rete di bonifica debbano essere posti esclusivamente a carico dei proprietari dei terreni, con esclusione di quelli dei fabbricati. Su questi presupposti l'estensione della contribuenza a parte del centro di Reggio Emilia costituisce un atto dovuto, a cui il Consorzio non può di certo sottrarsi. Infine si precisa anche che l'estensione del perimetro di contribuenza del Consorzio non ha, di fatto, comportato un aumento del gettito contributivo, ma solamente una diversa e più equa distribuzione dell'onere contributivo, allargando la platea dei contribuenti.

Per queste ragioni si ribadisce ancora una volta non solo la piena legittimità della contribuzione di bonifica a carico del centro di Reggio Emilia e dei nuovi territori entrati a fare parte del comprensorio dell'Emilia Centrale, ma soprattutto l'utilità delle molteplici attività svolte dell'ente e della sua opera quotidiana di difesa e salvaguardia della nostra terra, attività che generano stabilità e garantiscono ricchezza economica.

Consorzio di Bonifica Emilia Centrale

Diga del Molato: al via il maxi-cantiere del Consorzio di Bonifica che regalerà alla Val Tidone un milione di metri cubi di acqua in più.

Nibbiano (PC) 30-8-2016- Si è ufficialmente aperto stamane con la firma del contratto e la consegna dei lavori il maxi cantiere alla Diga del Molato che, grazie ad una capillare opera di consolidamento spondale del torrente Tidone e di un sempre più calibrato controllo dei flussi in uscita, consentirà all'invaso - gestito dal Consorzio di Bonifica di Piacenza - di guadagnare quasi un milione di metri cubi di acqua da destinare al territorio piacentino (oggi la diga arriva a contenerne in totale circa 7,5 milioni). Se si pensa che l'accordo di rilascio "straordinario" dall'invaso del Brugneto tra Emilia Romagna e Liguria - che soprattutto lo scorso anno fu provvidenziale per sostenere l'emergenza agroambientale causata da una epocale siccità – ammontava a circa 1,5milioni di mc si può comprendere al meglio come l'ulteriore quantità di risorsa idrica rappresenti oggi una vera e propria linfa vitale per l'intera vallata, per l'ambiente e la biodiversità e per tutte le imprese agricole che potranno così contare su una rinnovata certezza per le loro pratiche di irrigazione costante. Con la progettazione di questo innovativo sistema di rafforzamento delle opere di difesa il livello di capacità di contenimento dell'invaso s'innalzerà di ben 70 cm e questo aumento permetterà contestualmente di raccogliere più acqua anche in caso di abbondanti precipitazioni e quindi di svolgere una rilevante funzione in termine di sicurezza e difesa per il comprensorio.

Oggi, negli storici uffici della diga, il presidente del Consorzio di Bonifica di Piacenza Fausto Zermani accompagnato dal direttore tecnico ingegner Filippo Volpe e ai tecnici responsabili Mussi e Rogledi ha di fatto dato il via all'apertura del cantiere che, secondo le stime dovrebbe – tempo permettendo – concludersi all' inizio di luglio del prossimo anno.

Il progetto ideato dall'ingegnere e noto docente Virgilio Fiorotto in collaborazione con l'ingegner Christian Marson – vedrà la direzione dei lavori affidata allo stesso dirigente consortile Volpe, la direzione del cantiere e quella tecnica saranno affidate all'impresa RAM che si è aggiudicata il bando di gara. L'impresa RAM - costruzioni e qualità - ha svolto attraverso l'operato dei fratelli Muraca numerosi lavori in tutta Italia proprio nelle attività di consolidamento e costruzioni accessorie di dighe e invasi. I due fratelli hanno già operato su una ventina di invasi nel recente passato e tra le opere più recenti si segnalano la messa in sicurezza della diga della Spina a Pralormo a Torino, la diga di Mercatale a Pescara e quella del lago d'Idro.

Sul posto –oltre ai responsabili- saranno presenti stabilmente per tutta la durata dei lavori circa 20 tecnici specializzati e operai, 2/3 escavatori, 1 gru, 1 rullo e numerosi mezzi per il trasporto dei materiali che serviranno per l'imponente azione di qualificazione ambientale e strutturale. La sicurezza del cantiere competerà al noto studio Majone che - proprio in questo periodo - sta provvedendo anche alla copertura e messa in sicurezza del Bisagno a Genova e sul Baganza a Parma dopo gli eventi drammatici e calamitosi degli anni scorsi. Insomma il quadro complessivo delle competenze messe in campo per portare a termine positivamente l'intervento sembra essere un mix del tutto collaudato e ora la speranza più immediata è che il prossimo inverno presenti condizioni metereologiche in grado di consentire la prosecuzione dei lavori come da progetto di pianificazione prestabilito.

L'intero progetto costerà complessivamente 4 milioni di euro.
"Opere come queste – ha sottolineato Fausto Zermani – hanno un valore imprescindibile per la collettività anche perché la loro funzione si misura proprio con la realtà quotidiana di chi abita questa straordinaria vallata. I nuovi lavori all'invaso del Molato garantiranno maggiori certezze di salvaguardia del territorio sottostante e ai nostri imprenditori. Al contempo l'opera di rafforzamento spondale avrà una funzione mitigatrice sulla velocità stessa dei flussi di risorsa idrica in uscita dalla diga e che in caso di piena". Un particolare ringraziamento il presidente del Consorzio di Bonifica va infine al Sottosegretario del Ministero dell'Economia e delle Finanze Paola De Micheli "Siamo grati al Sottosegretario De Micheli che ha collaborato fattivamente con noi e ha fatto molto per il suo territorio. Insieme abbiamo individuando e recuperato anche da un finanziamento precedente le risorse necessarie e così siamo riusciti a dare una risposta concreta ad una necessità della comunità".

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SCHEDA DI DESCRIZIONE DELLE OPERE ED ELEMENTI TECNICI DI MANUTENZIONE

Ecco le principali opere che saranno eseguite:
Vasca di impatto dei getti,
Vasca di dissipazione,
Muri di contenimento a monte della vasca di dissipazione, Protezioni in sponda sinistra della vasca di dissipazione, Soglia di contenimento a valle della vasca di dissipazione, Protezioni d'alveo a valle della vasca di dissipazione.
La vasca d'impatto dei getti e realizzata con calcestruzzi fibro-rinforzato nelle zone soggette all'impatto del getto di acqua.
In corrispondenza dei giunti di dilatazione sono previsti dei water stop in acciaio in grado di evitare la propagazione delle notevoli pressioni conseguenti all'impatto del getto di acqua al di sotto delle piastre in calcestruzzo di fondazione della vasca.
Ulteriori precauzioni sono state adottate in caso di rottura, o malfunzionamento di questi ultimi; in particolare si sono inseriti dei dreni al di sotto dei water stop in grado di far defluire liberamente nell'atmosfera, con un piccolo carico dell'ordine dei 2 m, le eventuali filtrazioni attraverso i water stop ed inoltre le piastre sono state inserite stabilmente nella roccia sottostante per impedire che, differenze di pressione tra i giunti di monte e di valle causate dalla possibile rottura di uno di questi, possa provocare lo spostamento delle stesse.
Al termine della vasca sono inseriti dei denti blindati con lamiere di acciaio di forte spessore, in grado di resistere ai fenomeni cavitativi causati dall'impatto, necessari per sollevare il getto e permettere così la sua dissipazione nella vasca posta subito a valle..
La vasca di dissipazione e' scavata subito a valle fino a raggiungere lo strato roccioso in grado di resistere alle sollecitazione del getto.
Si mantiene uno spessore di materiale inerbito a miglioramento generale dell'impatto ambientale che andra' ripristinato al passaggio di ogni piena.

Opere di difesa delle sponde del torrente Tidone a valle dello scarico di superficie in corpo diga

A monte della vasca di dissipazione, ai lati della vasca, sono previsti due muri di chiusura a gravità fondati su roccia.
I due muri saranno coperti, con massi in granito, con materiale sedimentario e successivo inerbimento.
La sponda sinistra sarà protetta dall'effetto erosivo della corrente generata dall'impatto del getto nella vasca da una protezione in massi legati di granito con peso maggiore di 3 t.
I massi sono legati tra loro mediante funi in acciaio a zincatura forte ancorate ad un cordolo in sommità in grado di reggere globalmente il loro peso e quindi gli spostamenti lungo il declivio.
Eventuali spostamenti perpendicolari al declivio, in occasione di eventi di piena, sono contrastati, oltre dall'unione tra i vari massi, da ancoraggi sul terreno sottostante realizzati con l'utilizzo di micropali.
Si provvederà a mantenere uno strato di vegetazione, come quello attuale, salvaguardando così l'aspetto paesaggistico del luogo.
Alla chiusura di valle della vasca di dissipazione è prevista la realizzazione di una soglia in calcestruzzo con fondazione in roccia.
Si realizzerà inoltre l'inserimento di un dispositivo tecnologico per la misurazione precisa delle portate.
La sommita' della soglia e' posta in corrispondenza del piano campagna e pertanto risulta invisibile da valle essendo completamente interrata
Per quanto riguarda il paramento di monte, è prevista la realizzazione di una rampa in massi legati per l'accesso dei mezzi meccanico alla vasca di dissipazione a partire dal coronamento della soglia stessa. La rampa, intasata di terreno ed inerbita, maschera completamente la struttura sottostante.

Opere di difesa delle sponde del torrente Tidone a valle dello scarico di superficie in corpo diga

A valle della vasca è prevista la realizzazione di un'opera di dissipazione in massi legati sul fondo ed in massi sulle sponde.
La scelta dei massi in granito, oltre ad essere suggerita dalle ottime caratteristiche di resistenza del materiale è legata al minor impatto paesaggistico in quanto decisamente più scuro rispetto al calcare, il cui colore biancastro comporterebbe, qualora la coltre erbosa di ricoprimento fosse rimossa dalle portate sfiorate, un impatto ambientale non adatto.
Per quanto riguarda la sicurezza delle lavorazioni, nel piano della sicurezza sono previsti, oltre agli usuali accorgimenti, la realizzazione di ancoraggi o puntellature provvisori dei muri esistenti per assicurare la loro stabilita' durante le operazioni di scavo per la sistemazione del piano d'appoggio in roccia della vasca di impatto dei getti e l'escavazione della vasca di dissipazione.
Lo scavo della vasca di dissipazione comporta la movimentazione di una rilevante quantità di materiale dell'ordine dei 8.000 metri cubi complessivi.

Fausto-Zermani Paola-De-Micheli

(Fonte Consorzio Bonifica Piacenza)

Sicurezza dalle esondazioni per un ampio tratto, consolidamento del terreno, pista ciclabile di oltre 300 metri per riqualificare l'intera Area Nord del paese, miglioramento della qualità delle acque dei canali artificiali e stop ai cattivi odori: tutte opere nate dalla stretta collaborazione tra Amministrazione Comunale, Consorzio di Bonifica Parmense e Gruppo IREN - (il video dei lavori)

Fontevivo (PR), 26 Agosto 2016 – Ha preso il via oggi con l'apertura del cantiere l'ampio progetto di riqualificazione che in breve tempo consegnerà alla comunità di Fontevivo l'Area Nord del paese del tutto rinnovata e più funzionale e metterà definitivamente in sicurezza le abitazioni e le attività economiche dal rischio idraulico in caso di esondazione. Negli ultimi anni – all'indomani di eventi meteorici che avevano causato alcuni danni e malcontento diffuso – si era manifestata la assoluta necessità di intervenire rapidamente per arginare le diverse criticità ambientali.

L'adeguamento strutturale del Canale Vecchio, che scorre a nord dell'abitato di Fontevivo, era diventata una priorità fondamentale e incombente a cui la nuova Amministrazione Comunale di Fontevivo e il Consorzio della Bonifica Parmense hanno voluto dare una risposta immediata: dapprima individuando i fondi utili per renderla concreta e poi superando positivamente tutte le problematiche burocratiche che spesso rallentano l'esecuzione delle opere più complesse. La riqualificazione dell'Area Nord e la messa in sicurezza del Canale Vecchio infatti sono lavori che necessitavano di un progetto piuttosto articolato che riuscisse al contempo a migliorare l'impatto urbanistico dell'area incrementandone la fruibilità e l'utilizzo da parte dei cittadini.

Queste esigenze hanno rappresentato i criteri-base su cui il Consorzio della Bonifica Parmense (con lo studio mirato dell'Ufficio Tecnico in collaborazione con l'Ufficio Tecnico Comunale di Fontevivo ) ha ideato e redatto la riqualificazione complessiva del tratto che metterà in sicurezza idrogeologica il territorio e che garantirà la sistemazione idraulica attraverso l'adeguamento e la copertura del corso d'acqua artificiale. Sul Canale Vecchio infatti - per circa 310 metri di area urbana- verrà realizzata una pista ciclo-pedonale attrezzata. Tra pochi mesi, tempo permettendo si stima entro l'anno – i cittadini di Fontevivo avranno così un servizio in più e potranno anche migliorare la qualità dell'aria che nei pressi del Canale Vecchio risentiva direttamente del trasporto dei reflui neri dell'abitato. In quest'ottica capillare è stato anche il lavoro eseguito da IREN che – come ha spiegato il responsabile del lavoro geometra Giuseppe Maldini – ha svolto in soli tre mesi una estesa opera per interconnettere e collettare le acque nere di scarico per oltre cento abitazioni e le acque bianche per una ventina di residenze per un tratto lungo ben 470 metri. Ora le acque che scorreranno intubate nel canale saranno bianche e questo, oltre alla copertura, garantirà ai residenti l'assenza di miasmi maleodoranti.
Il progetto di riqualificazione Area Nord e Canale Vecchio costerà circa 820mila euro complessivi. Il Consorzio della Bonifica Parmense (che oltre alla redazione del progetto si occuperà anche della direzione ed esecuzione lavori) contribuirà per circa 520mila e l'Amministrazione Comunale di Fontevivo per altri 300mila euro. In questi giorni e nelle prossime settimane gli abitanti del paese vedranno movimento di mezzi perché saranno realizzate le opere provvisionali necessarie all'apertura del cantiere come le piste di accesso per gli escavatori e per la posa degli imponenti "scatolari" utili alla copertura del Canale Vecchio per la parte urbana.

"Come promesso in campagna elettorale – ha detto il Sindaco di Fontevivo Tommaso Fiazza – abbiamo individuato i fondi non solo per dare una risposta ad un bisogno che non poteva essere più rimandato, ma abbiamo voluto inserire il valore aggiunto della riqualificazione con la pista ciclabile che diventa un servizio per il cittadino in un'area non sempre considerata per il suo reale valore. Voglio ringraziare il Consorzio di Bonifica, gli uffici tecnici del Consorzio e del Comune e il Gruppo Iren per la collaborazione e la rapidità di esecuzione: quando il pubblico collabora sul serio le cose si fanno".

"Fare sentire la nostra presenza in modo forte come in questo caso, ma anche nelle zone montane e cittadine attraverso la realizzazione di opere che migliorano la vita delle persone per noi è un dovere – ha commentato il presidente del Consorzio Luigi Spinazzi – , ma sinceramente anche un piacere che in tempi di crisi non è davvero comune e invece il Consorzio sta realizzando tante opere che incrementano la difesa del territorio e la salvaguardia del cittadini e questo di Fontevivo è un esempio molto concreto".

" Quando c'è sinergia tra le parti – evidenzia il direttore generale del Consorzio di Bonifica Parmense Meuccio Berselli – migliora la qualità del paese e dei suoi cittadini: il Consorzio aveva il progetto in cantiere e grazie alla collaborazione con questa amministrazione che ha individuato rapidamente i fondi abbiamo realizzato quello che avevamo promesso".

(Fonte Consorzio Bonifica Parmense)

Domenica, 08 Maggio 2016 09:09

Bonifica Parmense, inaugurata la nuova sede

Un laboratorio scientifico itinerante a disposizione dei consorziati per l'analisi e il monitoraggio della risorsa idrica della rete di oltre 1500 km di canali artificiali

Parma, 5 Maggio 2016 – Inaugurata oggi in via Emilio Lepido 70/1 la "Casa dell'Acqua", nuova sede del Consorzio della Bonifica Parmense. Una struttura più fruibile per i consorziati che hanno necessità di informazioni, dotata di numerosi posti auto e raggiungibile con i mezzi pubblici (bus n. 23, direzione San Prospero).

Un plesso moderno e polifunzionale che consente l'accorpamento di tutti gli uffici che svolgono le diverse mansioni tecniche, amministrative e di progettazione lavori e opere in difesa del territorio.
Un front-office di avanguardia e un ufficio catastale informatizzato consentono il rapido accesso ai dati storici dell'archivio immobili e terreni.

Una sala di telecontrollo che effettua un costante monitoraggio dei livelli di flusso delle acque nella rete di bonifica e verifica e sovrintende sulle numerose postazioni dislocate nei vari impianti idrovori di sollevamento.
La più rilevante tra le novità presentate in occasione dell'inaugurazione della sede è quella di un ulteriore e innovativo servizio di analisi scientifica delle acque; un servizio tecnologicamente avanzato che consentirà di ottenere in tempo reale una fedele percezione della qualità di risorsa idrica presente nella rete di canalizzazione artificiale che fa capo al Consorzio.

"Bonifica Parmense Lab" (questo il nome scelto) conterà su uno staff qualificato di ricercatori che opererà a bordo di un pick-up itinerante per la provincia, dotato di strumentazione idonea al prelievo, alla campionatura, alla conservazione e all'analisi di alcuni parametri statistici volti ad identificare nell'immediato particolari presenze microbiologiche nelle acque.

Il Consorzio della Bonifica Parmense – nell'ottica di vigilare su possibili agenti inquinanti e assicurare a cittadini e aziende agricole acqua in grado di soddisfare le loro esigenze – arricchirà così le consolidate attività di bonifica con una nuova struttura operativa sul fronte della tutela ambientale che possa monitorare costantemente la risorsa idrica proveniente anche dai 27 depuratori delle società che gestiscono ed erogano il servizio idropotabile.

Pur conservando la sua esclusiva facoltà di trasportatore ed equilibratore dei flussi della risorsa idrica nelle aree di propria competenza, la Bonifica locale potrà fornire da oggi un altro servizio utile che va nella direzione di migliorare notevolmente la sostenibilità del territorio in cui prospera un agroalimentare che ha necessità costante di adeguate e positive influenze ambientali.

Il Presidente Luigi Spinazzi ha sottolineato: "L'importanza del dialogo costante con il territorio, i cittadini, le amministrazioni locali e le imprese è fondamentale per poter fornire servizi sempre migliori, comprendere le loro esigenze primarie e puntare a migliorarci".

Il Direttore Meuccio Berselli: "Con questa sede e i nuovi servizi offerti continuiamo nell'opera costante di rinnovamento dell'ente e della sua operatività di servizio. Rinnovamento che si misura con la qualità dell'opera svolta sul territorio in questi anni".
All'inaugurazione parmigiana, oltre alle numerose istituzioni, autorità e amministratori locali erano presenti anche Massimo Gargano – Direttore Generale Nazionale dell'associazione delle bonifiche ANBI – e Massimiliano Pederzoli, Presidente di ANBI ER e CER. Entrambi hanno espresso il loro plauso al lavoro fatto dal Consorzio di Parma, un ente che – nelle loro parole – "porta opera costante di prevenzione a difesa del territorio, un lavoro essenziale per rendere veramente al passo coi tempi il modello consortile che sempre di più – e l'Emilia-Romagna ne risulta testimonianza tangibile – è al fianco delle realtà locali con interventi mirati e rapidi". Dunque un Consorzio virtuoso, che ha patrimonializzato al meglio anche le proprie risorse economiche: convertendo l'affitto pluriennale della vecchia sede di piazzale Barezzi in un mutuo di pari importo l'ente ha infatti assicurato ai suoi consorziati per il futuro la piena proprietà di una nuova e più funzionale sede proiettata nel domani.

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Agrinsieme Reggio Emilia: massima collaborazione, si arrivi alle prossime elezioni con garanzia di piena legalità e correttezza.

Reggio Emilia 18 marzo 2016 - "Ci auguriamo che siano ristabilite condizioni di chiarezza all'interno e intorno ad un Ente che in queste settimane è stato segnato da tensioni e da prese di posizione che in modo manifesto rivelano intolleranza rispetto alle regole della democrazia".

E' il commento di Agrinsieme Reggio Emilia (il coordinamento costituito da Cia, Confagricoltura, Copagri, Confcooperative e Legacoop) a fronte della nomina del Commissario da parte della Regione Emilia-Romagna per il Consorzio di bonifica Emilia Centrale. Si tratta di un funzionario della Regione (Franco Zambelli) di elevata professionalità ed esperto del settore, che potrà garantire la piena funzionalità del consorzio, con il contributo della Consulta, sempre nominata dalla Regione, in rappresentanza dei consorziati. Auguriamo quindi buon lavoro ad Antonio Senza, Daniele Elefanti, Alberto Lasagni, Tiziano Pattacini, Anna Maria Campeol, Stefano Cavatorti, Nerino Gallerani. "La piena funzionalità è la nostra prima preoccupazione nei confronti delle migliaia di consorziati", ribadisce Agrinsieme "da parte nostra infatti erano stati indicati, a differenza della controparte, i nominativi dei rappresentanti nella Consulta come richiesto dalla Regione: ancora un esempio di disponibilità a collaborare e non a pretendere".

"L'affidamento a Vito Zincani – aggiunge Agrinsieme -, già Capo della Procura della Repubblica di Modena, del compito di far chiarezza sul risultato elettorale scaturito dalle urne chiuse lo scorso 13 dicembre, ci appare significativo della gravità di quanto alcuni nostri rappresentanti avevano fin dall'inizio denunciato con il primo ricorso. Questa ulteriore verifica ci auguriamo rappresenti l'occasione di far uscire la verità rispetto alle irregolarità riscontrate nel voto e metta in chiaro le responsabilità dei comportamenti non corretti".

"Rispetto alle provocazioni tentate nei giorni scorsi da chi si è autonominato rappresentante di una parte del mondo agricolo e che protrae senza soluzione di continuità a sua volta un regime di commissariamento di un'organizzazione in cui la democrazia interna è stata sospesa, evidentemente in favore di interessi estranei rispetto ai suoi associati, teniamo ad affermare che da parte nostra non c'è alcuna paura della verità, dato che proprio nostri esponenti hanno presentato i primi reclami, non abbiamo cercato di chiudere la partita con accordi sottobanco, non abbiamo cercato di portare dalla nostra eletti della lista concorrente, non temiamo i ricorsi alla magistratura, che non sono necessariamente un'esclusiva di una parte".

"Lascia perplessi – aggiunge Agrinsieme – che di fronte a centinaia di casi di irregolarità emerse nei controlli di un organismo che non era di parte ed in cui la nostra controparte era rappresentata ai massimi livelli, questa chiuda gli occhi e parli di meri errori materiali, dimostrando uno strano senso della legalità e della correttezza. A maggior ragione quindi, è bene che la giustizia faccia il suo corso".
"Nell'augurare buon lavoro ai nominati nel Consorzio – conclude Agrinsieme Reggio – ci aspettiamo che si arrivi a nuove elezioni con le massime garanzie di piena legalità e correttezza".
(Fonte Agrinsieme Reggio Emilia)

Risparmio privato sotto attacco. Cereali resistono alla tempesta finanziaria. Inarrestabile Parmigiano Reggiano. A Bologna si parla del dopo EXPO. Bonifiche, Tonello non ci sta... Minori produzioni di mais. NAS, nel 2015 risultati irregolari quasi 1 su 3 dei prodotti oggetto di ispezione.

SOMMARIO Anno 15 - n° 03 24 gennaio 2016 (Allegato il file in pdf da scaricare)
1.1 editoriale Risparmio privato sotto attacco.
3.1 cereali Cereali, le commodities resistono alla tempesta
4.1 cereali Cereali, stabili nonostante la tempesta finanziaria.
5.1 Lattiero Caseario Inarrestabile Parmigiano Reggiano
6.1 eventi L'eredità di Expo per il futuro dell'agricoltura regionale
6.2 eventi Lambrusco nel mondo
7.1 Bonifiche Bonifiche, Tonello: "La lista guidata da Franceschini è la vera danneggiata"
7.2 export agroalimentare Agroalimentare motore dell'export
8.1 nomine Emilia Romagna. I nuovi direttori generali
9.1 imprese Conserve Italia Food Service in primo piano al RHEX 2016
10.1 MAIS e Soia Minori produzioni di Mais e Soia previste in Sud Africa e USA.
11.1 sicurezza consumatori NAS, nel 2015 risultati irregolari quasi 1 su 3 dei prodotti oggetto di ispezione.
12.1 promozioni "vino" e partners

Cibus3 24gen2016

Tonello (Coldiretti), non ci sta e interviene in merito alle notizie di annullamento delle elezioni della Bonifica Centrale dell'Emilia Romagna. "Siamo pronti a mettere in atto le azioni legali più utili a tutelarci" è la conclusione del direttore della Federazione Regionale Coldiretti.

di Virgilio, Reggio Emilia 20 gennaio 2016 -
Monta il caso sulle notizie di una ipotesi di commissariamento o di proroga del vecchio organo della Bonifica Centrale dell'Emilia Romagna.
Diverse testate avevano annunciato che "Le elezioni del consiglio di amministrazione - scriveva Reggionline.com il 13 gennaio scorso - del consorzio di bonifica dell'Emilia Centrale (vinte dalla lista di Ugo Franceschini - leggi) non sono valide. Troppe le irregolarità emerse. Questa la decisione del comitato organizzativo dell'Ente, dopo i reclami presentati da 4 candidati."

"In mancanza di informazioni documentate – ha detto Mauro Tonello e riportato in un post di "Bonifica e Suolo" il profilo facebook della lista n° 2 – non ritengo sia opportuno per la nostra organizzazione esprimersi sull'operato del Comitato Amministrativo della Bonifica. Prendo atto con disappunto che c'è invece chi ritiene di essere bene informato e si sta prodigando a divulgare notizie in merito a delibere alle quali la lista Bonifica e Suolo non ha ancora potuto accedere. Prendo altresì atto con stupore che alcuni parlamentari che si appellano all'alto senso civico sulla correttezza delle forme di partecipazione e parlano in riferimento alle elezioni della bonifica esplicitamente di "annullamento", "modalità scorrette ed uso improprio delle deleghe", di "livello di degenerazione che deve essere rigettato ....", non citano mai nomi e fatti precisi nonché la fonte di tali informazioni. C'è anche chi già , attraverso sue note ufficiali, essendo evidentemente a conoscenza delle decisioni del Comitato Amministrativo del Consorzio di Bonifica dell'Emilia Centrale, che, ripeto, ad oggi non sono ancora divulgate malgrado l'esplicita ed ufficiale richiesta del capolista di Bonifica e Suolo, accusa apertamente la Lista 2 e Coldiretti di aver commesso irregolarità e di aver fatto votare povere persone defunte.
Tengo a sottolineare – ha concluso Tonello – che da parte nostra non abbiamo dato numeri, né ci siamo messi a conteggiare le schede, ma ci siamo limitati a prendere atto di come è stato gestito il momento elettorale e dei numeri che sono stati forniti non dalla commissione elettorale ma dagli organi di stampa. Tra l'altro aggiungo che, se risultassero confermati tali numeri, lo scarto tra le 2 liste risulterebbe minimo e allora come si fa a stabilire che, come apprendiamo sempre dalla stampa, i voti che risulterebbero irregolari sono andati tutti alla lista numero 2 dato che il voto è segreto? A difesa della onorabilità e rispettabilità di Coldiretti, dei suoi soci e, prima di tutti, di coloro che si sono impegnati a vario titolo in questa competizione elettorale a partire dai componenti della Bonifica e Suolo, siamo pronti a mettere in atto le azioni legali più utili a tutelarci".

Troppe chiacchere sul Consorzio di Bonifica, "Non c'è ancora nessuna delibera e nessun verbale del Comitato Amministrativo del Consorzio di Bonifica dell'Emilia Centrale in merito alla decisione sui risultati elettorali del consorzio stesso. È questa in sintesi la risposta ottenuta dal candidato della lista "Bonifica e Suolo", Ugo Franceschini, che ha presentato richiesta di visione del verbale della riunione del Comitato Direttivo che annulla le elezioni. Lo comunica Coldiretti Reggio Emilia sottolineando che il direttore generale del Consorzio, avvocato Domenico Turazza, ha comunicato "che la delibera del Comitato Amministrativo n. 5/2016 del 12 gennaio 2016, recante determinazioni in ordine al reclamo sulle operazioni elettorali e, più in generale, in ordine all'accertamento dei risultati delle elezioni, è in corso di stesura e verrà pubblicata a termini di statuto entro 15 giorni dalla sua adozione, vale a dire entro il 27 gennaio p.v."

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Mauro Tonello: Nato a Codigoro (Ferrara) il 9 aprile 1960, imprenditore agricolo, conduce a Codigoro un'azienda agricola di 150 ettari, coltivata con produzioni estensive a indirizzo orticolo e cerealicolo.
E' presidente di Coldiretti Emilia Romagna dal 1999.
E' vicepresidente nazionale dell'organizzazione e presidente di Unci-Coldiretti.

Pubblicato in Ambiente Reggio Emilia

Cereali, dopo i dati USDA verso la stabilità. Latte e derivati sempre più giù. Accordo MIPAAF e Gruppo Intesa San Paolo per le filiere agroalimentari. Bonifica Emilia Centrale verso il commissariamento? Indagine Ismea sul settore bovino. Montagna e nuove idee per Berceto (PR) ma non solo. Cambio al vertice di confcooperative di Modena.

(allegato pdf scaricabile)
SOMMARIO Anno 15 - n° 02 17 gennaio 2016
1.1 editoriale Lo sfregio di Colonia e il rischio d'imbarbarimento
2.1 cereali Cereali, verso la stabilità nonostante le incertezze geopolitiche.
3.1 cereali Cereali, ondata di rialzi a seguito dei dati USDA
4.1 Lattiero Caseario Latte e derivati sempre più giù.
5.1 imprese Conserve Italia, cresce il business nelle marche private
5.2 Contributi Filiere Mipaaf e Gruppo Intesa San Paolo insieme per lo sviluppo dell'agricoltura.
6.1 montagna "Ricchi di boschi poveri" ma tanta creatività
6.2 bonifica Bonifica emilia centrale, verso il commissariamento?
7.1 vino Nuovo record di vino italiano negli USA
7.2 nomine Modena, cambio al vertice di confcooperative
8.1 zootecnia Crisi zootecnica. L'indagine Ismea sulla redditività degli allevamenti.
9.1 promozioni "vino" e partners

Cibus 2 2016 COP

Mercoledì, 13 Gennaio 2016 17:13

Bonifica emilia centrale, verso il commissariamento?

Alla fine è accaduto quello che molti invocavano: l'annullamento del risultato elettorale degli organi della Bonifica. Verso il commissariamento o la proroga del vecchi consiglio sino a nuove elezioni, del Consorzio della Bonifica dell'Emilia Centrale.

di Virgilio - Reggio Emilia 13 gennaio 2016 -
Già ancor prima dell'apertura dei seggi c'era chi invocava il commissariamento, come ad esempio il consigliere Foti (FDI) per "Assenza delle elementari regole di trasparenza prima delle elezioni dei cda, la Regioni nomini un commissario per rinviare il voto" o il piacentino Masimo Polledri (Lega Nord) che a seguito dell'esclusione della lista "Equità per tutti" così commentava il 7 di dicembre scorso "Forse non si voleva avere controllo o rendere conto da vicino di scelte ed impegni - ipotizza Polledri - ed allora bene farebbe al regione a nominare un Commissario per rinviare le elezioni e consentire di riaprire le iscrizioni."

Il caso alla fine si è sollevato a Reggio Emilia dove la lista di Ugo Franceschini, sostenuta da Coldiretti e LAPAM, si era imposta per soli 191 voti sulla concorrente della candidata Roberta Rivi (sostenuta da Cia e Confagricoltura). Uno scarto troppo piccolo a fronte delle 351 schede risultate irregolari.

Sul da farsi decideranno il presidente della Regione Bonaccini e l'assessore all'agricoltura Caselli se nominare un commissario o se prorogare il vecchio consiglio fino alle nuove elezioni.

Ed ora il M5S ha presentato, alla presidente dell'Assemblea Legislativa Simonetta Saliera, una richiesta di Commissione speciale di inchiesta sulle elezioni che si sono svolte a dicembre. "Questo annullamento non ci sorprende di certo visto che abbiamo da tempo ormai denunciato l'andamento quantomeno imbarazzante delle elezioni dei Consorzi di bonifica – spiegano Andrea Bertani e Gianluca Sassi, i consiglieri regionali del M5S che hanno richiesto l'istituzione della Commissione speciale di inchiesta – Ci sono state delle criticità e irregolarità diffuse che hanno riguardato tutte le fasi di questa elezione: dalla presentazione delle liste alla loro ammissione al voto, passando per la comunicazione sostanzialmente nulla agli aventi diritto e alle modalità del voto stesso. Crediamo che ci sia materiale sufficiente per spingere l'Assemblea a fare luce su queste diffuse irregolarità, visto che l'andamento del voto nel Consorzio dell'Emilia Centrale è comune a quello degli altri sette consorzi dell'Emilia-Romagna. La Regione non può continuare a chiudere gli occhi".

Pubblicato in Politica Reggio Emilia
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