Visualizza articoli per tag: Territorio San Felice sul Panaro

Ripristinata l'agibilità, riprende l'attività dell'ufficio postale di San Biagio in Padule danneggiato dal terremoto del maggio 2012. Sarà aperto tre giorni alla settimana -

Modena, 7 gennaio 2015 -

Un altro importante segnale di ritorno alla normalità post sisma per i cittadini della frazione di San Biagio in Padule del Comune di San Felice sul Panaro. Ultimati gli interventi, la filiale di Modena di Poste Italiane e l'amministrazione comunale hanno inaugurato oggi (7 gennaio) la nuova sede dell'ufficio postale in via Bignardi n. 1135 (i vecchi locali di via 1° maggio erano stato irrimediabilmente danneggiati dal terremoto del maggio 2012).
Alla cerimonia erano presenti il sindaco Alberto Silvestri, il vicesindaco Giovanni Giovanelli e l'assessore all'urbanistica Simone Silvestri, il responsabile delle poste del Modenese Mauro Chiarelli e la sua collaboratrice Antonella Spagni.
L'attività dell'ufficio postale di San Biagio in Padule, nuovamente in grado di soddisfare tutte le esigenze della clientela sia per quanto riguarda i servizi Postali sia per i servizi Bancoposta, si articola su tre giorni alla settimana (lunedì, mercoledì e venerdì) con orario 8.20-13.35.

(Fonte: ufficio stampa Poste Italiane)

Venerdì, 12 Dicembre 2014 10:02

Modena - Scossa di terremoto nella Bassa

Scossa sismica di magnitudo 3.2 nel modenese fra i comuni di Mirandola, Medolla, Camposanto e San Felice sul Panaro -

Modena, 12 dicembre 2014 -

Un terremoto di magnitudo 3.2 è stato avvertito questa mattina, un minuto dopo le otto. Ad essere colpita, di nuovo, la zona del modenese del sisma del 2012. Il terremoto è stato localizzato dalla Rete Sismica Nazionale dell'INGV nel distretto sismico Pianura padana emiliana, con profondità di 2.5 km ed epicentro fra i comuni di Mirandola, Medolla, Camposanto e San Felice sul Panaro - come riportato sul sito INGV. Non si segnalano danni a cose o persone. 

Pubblicato in Cronaca Modena

Lunedì 3 novembre, dalle ore 20.45, importante incontro di CNA a sostegno delle attività commerciali dell'Area Nord, presso Centro "Ricommerciamo", San Felice S/P -

Modena, 3 novembre 2014 -

Dare un supporto operativo alle attività commerciali dell'Area Nord di Modena è l'obiettivo che si propone CNA con l'incontro di oggi, lunedì 3 novembre, alle ore 20.45, presso la sala riunioni del centro "Ricommerciamo", in Piazza Italia, a San Felice sul Panaro. L'intento di CNA.COM, infatti, è quello di fornire un aiuto concreto a quelle zone che si trovano a dover fare i conti non solo con la crisi, ma anche con le mutate abitudini dei consumatori che vivono nell'area colpita dal sisma 2012, tra delocalizzazioni e centri storici ancora in via di ricostruzione.

"Se abbiamo dei buoni prodotti, chiediamo il giusto prezzo e trattiamo bene i clienti, la voce si spargerà e le persone continueranno a venire sempre di più. Questa affermazione funzionava bene nel passato – afferma Paolo Vallicelli, esperto di marketing e Consulente di Direzione del Gruppo Len, nonché relatore della serata - ma ora nell'era dell'iper-competizione e del cliente "poligamo" è necessario un cambiamento strutturale nel modo di vendere. Nell'appuntamento di San Felice cercheremo di definire alcuni strumenti pratici, applicabili facilmente, per avere un rapporto più propositivo col contesto difficile di oggi".

Che cosa significa fare marketing e vendere oggi per un esercente, come utilizzare semplici strumenti di visual merchandising per il punto vendita e la vetrina, com'è possibile attirare più clienti e fidelizzare quelli che già si hanno: questi sono solo alcuni dei temi che saranno trattati durante la serata. Ampio spazio sarà lasciato per le storie di successo dei negozianti in sala, per le domande e il confronto tra il pubblico, al fine di trovare nuovi spunti e osservare un nuovo modo di lavorare.
L'incontro è gratuito e aperto a tutti gli interessati.

(Fonte: L'Ufficio Stampa CNA MO)

Pubblicato in Comunicati Lavoro Modena

Spiegate agli studenti le tipicità enogastronomiche e il ruolo delle cooperative, in una lezione davanti agli studenti dell'Istituto di Istruzione Superiore Ignazio Calvi di Finale Emilia -

Modena, 9 giugno 2014 -

Far conoscere le tipicità enogastronomiche emiliano-romagnole e l'importanza che la cooperazione riveste all'interno del tessuto produttivo imprenditoriale regionale. Con questo obiettivo Fedagri-Confcooperative Emilia-Romagna e Confcooperative Modena hanno tenuto una lezione davanti agli studenti dell'Istituto di Istruzione Superiore Ignazio Calvi di Finale Emilia (Mo). L'agronomo Daniele De Leo, esperto in comunicazione agroalimentare con particolare riferimento alle produzioni tipiche territoriali Dop e Igp, ha sollecitato gli studenti alla riflessione coinvolgendoli attivamente alternando gli interventi di studio con prove pratiche e improvvisazioni. Fonte di ispirazione per la lezione è stata la guida Emilia-Romagna – Il Gusto della Cooperazione, uscita in ristampa con gli ultimi aggiornamenti sulle cooperative agricole produttrici delle tipicità agroalimentari regionali e distribuita nell'occasione a tutti gli studenti.

L'iniziativa è stata possibile grazie al contributo di tre cooperative modenesi: 4 Madonne Caseificio dell'Emilia di Lesignana, Ital-frutta di S. Felice sul Panaro, La Tradizione di Modena. Il presidente del 4 Madonne Andrea Nascimbeni ha spiegato l'attività del caseificio finalizzata a valorizzare il latte conferito dai soci allevatori con l'obiettivo di garantire ai consumatori prodotti di qualità e genuinità. Il presidente della cooperativa Italfrutta, Francesco Budri, ha parlato della propria azienda e della cooperativa, illustrato la storia e l'evoluzione della pera, la difficile gestione del mercato e l'immagine che la pera ha nel vissuto dei consumatori. Il presidente della cooperativa La Tradizione, Mirco Casari, ha parlato dell'Aceto Balsamico Tradizionale di Modena Dop, con particolare riferimento alla sua qualità e diversità rispetto all'Aceto Balsamico di Modena Igp. A conclusione dell'iniziativa, Davide Pieri di Fedagri-Confcooperative Emilia Romagna e Carlo Bergamini di Confcooperative Modena hanno sottolineato i valori distintivi delle cooperative e il contributo da esse fornito alla valorizzazione delle eccellenze enogastronomiche emiliano-romagnole.

(Fonte: ufficio stampa Confcooperative Modena)

Inaugura mercoledì 28 maggio a Bologna (Palazzo d'Accursio) la mostra "Facciamo noi: una ricostruzione fantastica". Aperta al pubblico fino all'8 giugno, raccoglie disegni e oggetti realizzati dai bambini delle aree terremotate dell'Emilia per raccontare l'esperienza vissuta -

Parma, 26 maggio 2014 -

Una mostra che racconta il terremoto, visto con gli occhi dei bambini e dei ragazzi dell'Emilia-Romagna che lo hanno vissuto nel maggio del 2012.
Si intitola "Facciamo noi: una ricostruzione fantastica. Bambine/i e ragazze/i contro il terremoto" e sarà inaugurata a Bologna mercoledì 28 maggio alle ore 17 nella sala Manica Lunga di Palazzo d'Accursio. Saranno presenti l'assessore regionale alla Sicurezza territoriale Paola Gazzolo e l'assessore comunale alla Protezione civile Riccardo Malagoli.
L'esposizione rimarrà aperta al pubblico, con ingresso libero, dal 29 maggio all'8 giugno, dalle ore 9 alle 18.
Si tratta di una mostra diffusa, che animerà molti luoghi della città: da Palazzo d'Accursio, dove si concentra il nucleo principale, a Sala Borsa Ragazzi, da piazza dell'Unità al Fiera District, oltre a numerosi spazi pubblici ed esercizi commerciali. Protagonisti sono centinaia di oggetti (disegni, plastici, modellini, libri, macchine fantascientifiche) costruiti con materiale riciclato, che gli studenti di alcune scuole della regione hanno realizzato per raccontare in modo creativo l'esperienza vissuta e immaginare la ricostruzione.
Sono coinvolti gli Istituti Comprensivi di San'Agostino (Fe), San Felice sul Panaro (Mo), Crevalcore (Bo) e gli Istituti Aleotti e San Vincenzo di Ferrara, dove insegnanti e bambini hanno lavorato per un intero anno alla realizzazione della mostra nell'ambito del progetto "Edurisk".
Dopo essere stati esposti nel 2013, sempre in forma diffusa, in oltre duecento spazi pubblici e privati dei quattro comuni coinvolti, i lavori approdano ora a Bologna nell'ambito della "Settimana regionale della protezione civile e della prevenzione dei rischi", ideata dalla Regione per commemorare ogni anno l'anniversario del sisma.
I materiali esposti sono organizzati in sei aree tematiche: memorie, desideri, invenzioni, consigli, esperimenti, emozioni e sono proposti in un allestimento essenziale, così come pensati originariamente da bambini e bambine che hanno condiviso la tragica esperienza e pensato a possibili soluzioni fantascientifiche contro il terremoto, immaginando una ricostruzione a misura dei propri desideri.
La mostra è promossa dal Dipartimento nazionale di Protezione civile, Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (sezione di Bologna), Regione Emilia-Romagna (assessorati Protezione civile e Scuola) e Comune di Bologna, con il contributo della Fondazione geometri e geometri laureati dell'Emilia-Romagna e la collaborazione di tutti coloro che, in spazi pubblici o privati, ospitano i materiali.
Oltre che nella sala Manica Lunga di Palazzo d'Accursio, i lavori sono esposti in Sala Borsa, nell'area di piazza Maggiore (Farmacia comunale, Ufficio relazioni con il pubblico, Bologna Welcome, Fondazione Golinelli, libreria Giannino Stoppani, banche ed esercizi commerciali), negozi di piazza dell'Unità, Museo giardino geologico della Terza torre (via della Fiera), spazio Cubo di Unipol (piazza Vieira de Mello) e sede dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (via Donato Creti). /EC

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

Il presidente della Regione e commissario delegato Vasco Errani: "Oltre 4 miliardi di risorse messe in campo. Il percorso è robusto e va avanti grazie all'impegno di istituzioni e comunità. Problemi da affrontare ce ne sono ancora, e li affronteremo fino all'ultimo giorno. Non abbiamo promesso e non promettiamo miracoli" -

Modena, 19 maggio 2014 –

Oltre 4 miliardi messi in campo per l'emergenza, l'avvio della ricostruzione e il rilancio dell' economia. Sette famiglie su dieci tornate a casa. 215 lavoratori in cassa integrazione rispetto ai 40 mila iniziali.
"Questo terremoto costerà quello che avevamo previsto costasse. E i tempi della ricostruzione non saranno più lunghi rispetto a quelli di altri che hanno dato buoni risultati finali" ha detto il presidente della Regione e commissario delegato Vasco Errani presentando a Bologna il bilancio della ricostruzione a due anni dal sisma, insieme al sottosegretario alla Presidenza Alfredo Bertelli e agli assessori Patrizio Bianchi (scuola), Carlo Lusenti (salute), Alfredo Peri (urbanistica) e Tiberio Rabboni (agricoltura).
"Il percorso è robusto - ha sottolineato Errani - e va avanti grazie all'impegno di tutti: istituzioni, volontari e gli stessi cittadini che dal primo giorno hanno lavorato insieme per ripartire. Non abbiamo promesso e non promettiamo miracoli. Problemi da affrontare ce ne sono ancora, e li affronteremo fino all'ultimo giorno".
A oggi il totale delle risorse impegnate ammonta a 4,03 miliardi. Ad esse si sommano 726 milioni di prestiti senza interessi accesi dalle imprese per il pagamento di tributi, contributi e premi. "Comunque, per completare la ricostruzione, rispetto alle necessità finanziarie ed economiche manca ancora un miliardo, che contiamo di ottenere nei prossimi mesi, unitamente alla fiscalità di vantaggio. Sarà un percorso difficile per il quale, però, ci impegneremo fino in fondo" ha sottolineato il presidente.

Il bilancio dopo il sisma
Dopo le due scosse principali, il 20 e il 29 maggio 2012, il territorio colpito registrava: 19 mila famiglie che avevano lasciato le proprie abitazioni, di cui 16 mila (per un totale di 45 mila persone coinvolte) avevano chiesto assistenza; 14 mila edifici residenziali danneggiati; 13 mila attività economiche danneggiate (capannoni e impianti aziende agricole, negozi) nonché 1.500 edifici pubblici e strutture socio-sanitarie lesionati. Oltre 40 mila i lavoratori in cassa integrazione, scesi oggi a 215. L'area del sisma - in cui si realizza il 2% del Pil italiano - ha interessato 58 comuni (di cui 4 capoluoghi), due comuni per i danni produttivi e diversi comuni limitrofi con danni puntuali a edifici pubblici e privati.

Prosegue la ricostruzione
La ricostruzione vera e propria è iniziata 14 mesi fa, con il riconoscimento del 100% del contributo (il Dpcm di febbraio 2013). Tra gli altri indicatori della ricostruzione, le 6.345 pratiche presentate per ricostruire abitazioni e imprese per un totale di 1,9 miliardi di euro, di cui 960 milioni registrati dalla piattaforma Mude (5312 abitazione) e 934 milioni registrati da Sfinge (1.033 imprese).
Ben 110 enti pubblici coinvolti attuatori degli interventi, 1.200 i professionisti (registrati da Mude con ruolo di progettista architettonico) che salgono a 2.400 se si considerano tutti quelli che a vario titolo intervengono nella costruzione, nonché 1600 imprese esecutrici di lavori (il numero indica solamente le capofila e non le subappaltatrici). Rispetto agli anni di attività ordinaria le pratiche edilizie nei Comuni sono più che raddoppiate. L'esame delle pratiche Mude richiede un impegnativo supplemento di istruttorie: gli stessi uffici tecnici, oltre all'ordinarietà, curano le opere provvisionali e le opere pubbliche.
Inoltre, 23 milioni di euro sono serviti per la rimozione di 595 mila tonnellate di macerie,con l'apertura di 1.764 cantieri, di cui oggi 1.562 già chiusi.

Gli strumenti di sostegno
A oggi le famiglie che percepiscono un sostegno, trovandosi in soluzioni provvisorie, sono complessivamente 5.831 (le cui abitazioni per l'80% con danno E, che prevede una riparazione più complessa e con tempistiche lunghe): il 30% di quelle inizialmente coinvolte.
Il Contributo di autonoma sistemazione (Cas) è stato messo a disposizione di coloro che, in attesa della propria abitazione, hanno preferito trovare un'autonoma soluzione abitativa. É stato scelto dall'80% delle famiglie. Da 15.000 famiglie iniziali quella che lo utilizzano oggi sono 4.691 (l'85% delle quali ha un'abitazione con danno E), corrispondenti a 11.900 persone, il 30% degli assistiti iniziali.
Alloggi in affitto. La misura prevede che il canone di locazione sia a carico dei fondi per la ricostruzione gestiti dal Commissario. Dalle 550 le famiglie iniziali, ora sono 320 (l'80% con danno E) con un calo di oltre il 40% quelle che ne usufruiscono.
Modulo abitativo prefabbricato (Map). E' stato destinato a tutti coloro che non ritenevano di trovarsi nelle condizioni per affrontare il mercato dell'affitto o per organizzarsi autonomamente. Ne sono stati realizzati 977, allestiti nei comuni più danneggiati, soprattutto nel modenese, assegnati alle famiglie tra dicembre 2012 e gennaio 2013. A oggi dei 220 rurali ne risultano occupati 200, ospitano 600 persone tra agricoltori e dipendenti che necessitavano di restare in loco per esigenze produttive. Mentre dei 757 moduli abitativi prefabbricati urbani ne risultano occupati 620, per un totale di circa 2.000 persone. Di questi, 100 nuclei familiari hanno un'abitazione con un danno B e si prevede l'uscita entro il 2014 mentre per altre 300 famiglie, con situazioni più complesse, si prevede che lasceranno la sistemazione entro il 2015. Per i nuclei senza percorso certo di rientro le azioni messe in campo prevedono la sistemazione derivante dal ripristino degli alloggi pubblici Acer (programma di intervento di 40 milioni di euro), l'acquisto di nuovi alloggi pubblici (170-180 per cui sono disponibili 25 milioni euro di fondi regionali per i 17 comuni più colpiti), mentre i nuclei che già prima del sisma alloggiavano in situazioni precarie o irregolari entreranno in un percorso sociale, gestito dai comuni, con risorse extra terremoto.

Edifici e imprese
Abitazioni. Delle 5.312 domande di contributo in iter (edifici, comprensivi di abitazioni e locali a uso produttivo e commerciale), 2.986 sono le Ordinanze di pagamento per 440 milioni di euro di contributi concessi.
Le prenotazioni per accedere al contributo sono 7.305. Le domande e le prenotazioni (12.617 edifici) rappresentano il 90% dei danneggiati: i cantieri a oggi ultimati sono 1.572 (oltre il 50% delle domande finanziate).
Il costo medio per pratica/edificio risulta di 60 mila euro per i B e C; 235 mila euro per gli E0 (meno gravi); 438 mila euro per gli E1, E2, E3 (le più gravi). L'entità dei contributi concessi aumenta con la complessità degli interventi.

Imprese. Delle 1.033 domande di contributo presentate (immobili, beni strumentali, scorte e delocalizzazione), sono 512 i Decreti di concessione per 342 milioni di euro. Le prenotazioni per accedere al contributo sono 3.998. Le domande e le prenotazioni (5.031 imprese) raggiungono quota 8.016 unità se si considerano anche 2.985 immobili a uso produttivo e commerciale, registrati dalla piattaforma Mude in quanto inseriti in edifici.
Il costo medio per pratica risulta per l'industria di 1 milione e 121 mila euro, per l'agricoltura di 589mila euro e per il commercio di 388 mila euro.
Gli interventi di ricostruzione si sono concentrati per oltre il 60% nei comuni modenesi di Concordia, Cavezzo, Finale Emilia, Mirandola, Medolla, Novi e San Felice sul Panaro. La maggior parte riguarda gli immobili (circa il 76%) del totale, a seguire i progetti per il ripristino dei beni strumentali (13%), la ricostituzione delle scorte (7%) e la delocalizzazione temporanea (4%). Si tratta prevalentemente di imprese di piccole e medie dimensioni (67%). La maggior parte dei progetti non oltrepassa i 500.000 euro di contributo (79%), mentre 8 superano la soglia dei 10 milioni, che da soli rappresentano oltre il 50% dei contributi concessi. Vi è una netta prevalenza della meccanica, seguita dal settore agricolo e immobiliare. Quasi tutte le imprese sono riuscite a non interrompere completamente l'attività produttiva, attraverso soluzioni temporanee di delocalizzazione o distribuzione delle commesse alla propria rete di imprese collegate o in collaborazione, attenuando così l'impatto in ambito occupazionale.

Sviluppo del tessuto produttivo
Investimenti per lo sviluppo delle imprese. Oltre ai contributi per la ricostruzione delle imprese sono state previste numerose forme di sostegno, tra cui gli aiuti per gli investimenti in ricerca e sviluppo e i contributi con fondi Inail, a favore delle imprese con carenze strutturali nei capannoni e per le quali fosse necessario aumentare la sicurezza. Per il sostegno agli investimenti produttivi, con il ricorso alle risorse del Fesr sono state raccolte 1.297 domande, per un contributo richiesto pari a 134 milioni di euro. Ne sono state finanziate 950 per un totale di 92 milioni.
La dotazione messa a disposizione dall'Inail è di 74 milioni di euro: a oggi, a fronte di 775 domande presentate, per un valore complessivo di 29 milioni di euro, sono state assegnate risorse per 19 milioni.
Aziende agricole. Per garantire una rapida ripresa del sistema agricolo e agro-industriale, caratterizzato da industrie alimentari e imprese agricole specializzate nella produzione di Dop e Igp, la Regione ha attivato numerosi interventi destinati al finanziamento della ricostruzione di immobili, impianti e macchinari. Sono pervenute 1.357 prenotazioni, localizzate principalmente a Mirandola, Finale Emilia, San Prospero, San Felice sul Panaro, Novi di Modena, Medolla, Concordia sulla Secchia, Cento, Bomporto, Carpi e Poggio Renatico.
Agricoltura. Con le risorse rese disponibili dal fondo di solidarietà Feasr (Fondi europei agricoli per lo sviluppo rurale) complessivamente sono state finanziate 1.688 domande per un ammontare di 122 milioni di euro. Misure per l'ammodernamento delle aziende agricole: ammesse 695 domande, per un ammontare dei contributi di circa 44 milioni di euro e l'attivazione di quasi 119 milioni di investimenti; aumento del valore aggiunto dei prodotti agricoli e della loro trasformazione e commercializzazione: ammesse 39 domande per quasi 19 milioni di contributi, con un volume di investimenti che sfiora i 59 milioni di euro; ripristino del potenziale produttivo danneggiato: 524 domande ammesse, per un contributo di 38 milioni e oltre 47 milioni di investimenti previsti; prevenzione e miglioramento sismico: destinati oltre 21 milioni di euro di contributi.

Ricostruzione pubblica
Finanziati e realizzati circa 2.000 interventi (per oltre 200 milioni di euro) di opere provvisionali e di somma urgenza per riaprire le "zone rosse", mettere in sicurezza chiese e monumenti, opere idrauliche, ripristinare la viabilità, facilitare il rientro di coloro che avevano le abitazioni con rischio esterno.
Costruite 12 sedi di municipi temporanei per la continuità dei servizi pubblici. A maggio 2012 erano inagibili: 570 scuole (70mila studenti coinvolti): in pochi mesi sono state riparate le scuole in B e C e costruiti 30 edifici scolastici temporanei (Est), 32 prefabbricati modulari scolastici (Pms) e 26 palestre scolastiche.
Il "Programma per le opere pubbliche, beni culturali e edilizia scolastica" prevede ben 1.540 interventi per 1 miliardo e 354 milioni di euro. Il Piano operativo 2013-2014 stanzia 537 milioni di euro per 664 interventi di cui: 179 interventi per opere pubbliche per 131 milioni di euro; 363 interventi per beni culturali, 288 milioni; 122 interventi per scuole e Università per 123 milioni.
Sono stati realizzati, dopo le scosse, interventi di ripristino in ospedali e strutture socio sanitarie per un totale di 156 milioni.
Predisposte misure per sostenere la rinascita dei centri storici, che si aggiungono a quelle già emanate, in particolare attraverso le Umi, i Piani urbanistici della ricostruzione e i Piani per il ripristino degli edifici pubblici e dei beni culturali.

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

 

L'Associazione: “Bene l'estensione a tutto il 2014 dei contributi per l'affitto dei locali o a chi apre ex-novo; ma occorrono anche altre misure d'incentivazione" -

 

Modena, 22 aprile 2014 -

Piccoli segnali, ma significativi nel cuore storico di San Felice. Due nuovi esercizi commerciali prossimi all'apertura. Una quarantina circa – la metà rispetto al passato – invece quelli che con coraggio resistono e cercano di lavorare in una zona che porta ancora i drammatici segni del terremoto. “La situazione rimane grave – afferma Confesercenti Area Nordil terribile combinarsi degli effetti del sisma con quelli della crisi ha completamente modificato la rete commerciale, del centro e non solo e molti tra i commercianti sono stati costretti a soluzioni alternative. Nonostante questo c’è chi non si arrende continuando a credere nel centro storico pur esercitando in condizioni precarie, tra zone delimitate e cantieri di vario genere. A tutti, il nostro sostegno”.

 

Nel ribadire la ferma convinzione dell’importanza del recupero delle funzioni del centro storico, come pure di quelle di fulcro della vita sociale, e soprattutto economica del paese, base di qualsiasi prospettiva di rilancio per l’intera comunità, Confesercenti rivolgendosi all’Amministrazione comunale, ma già anche a quella futura che guiderà il paese, invita “A definire progetti e risorse mirate a: sostenere chi vive e lavora in centro; ad agevolare il rientro di chi ha dovuto temporaneamente spostarsi; ad attrarre quanti intendano aprire nuove attività. Un primo risultato – sottolinea Roberto Bernaroli, presidente dell’Associazione imprenditoriale per l’area nord della provinciaraggiunto in accordo con l'Amministrazione comunale è stata la riconferma anche per il 2014 del contributo di mille euro per le imprese che stipulano un contratto d'affitto per locali ubicati in centro storico e di contributi in conto interessi per chi apre ex-novo, acquista o riqualifica la propria attività”.    

 

A fianco di questi utili interventi, secondo Confesercenti occorre progettare e mettere a punto ulteriori modalità di sostegno alle imprese, quali: “L'esenzione per le attività imprenditoriali situate nel centro storico di San Felice, dal pagamento per tutto l'anno in corso della tassa d'occupazione di suolo pubblico; una riduzione – continua Bernaroli – delle aliquote IMU per i proprietari che affittano locali commerciali in centro; attività di promozione del centro in sinergia con gli esercizi presenti. È ovvio che queste soluzioni, che riteniamo comunque importanti, non sono destinate a risolve i problemi cui sono costrette ad affrontare le imprese. Rappresentano però una forma di sostegno temporaneo nei confronti di chi ci ha creduto e continua a crederci nel centro cittadino, scommettendo sul proprio lavoro, malgrado la situazione. Oltre al fatto che i segnali d'interesse a volersi insediare nel cuore storico del paese non mancano, come per altro dimostrano le ormai imminenti aperture di un paio di nuovi esercizi commerciali”, conclude Bernaroli.

 

(Fonte: ufficio stampa Confesercenti Modena)

 

Sono 1.175 i lavoratori in cassa integrazione a causa dell'esondazione del Secchia, avvenuta il 19 gennaio scorso: lo rende noto la Cisl di Modena -

Modena, 3 marzo 2014 -

Sono 1.175 i lavoratori in cassa integrazione a causa dell'esondazione del Secchia, avvenuta il 19 gennaio scorso. Lo rende noto la Cisl di Modena, che ha analizzato i dati sugli ammortizzatori sociali attivati dopo il 20 febbraio grazie all'accordo stipulato con la Provincia per snellire tempi e procedure per ottenere la cig per alluvione nei Comuni di Bastiglia, Bomporto, San Prospero, Camposanto, Finale Emilia, Medolla, San Felice e nelle frazioni di Modena di San Matteo, Albareto, La Rocca e Navicello. «A oggi risultano 450 lavoratori in cassa integrazione ordinaria in deroga, 25 in cigo edilizia, 600 lavoratori in cigo industria e cento lavoratori in sospensione fondo artigianato – afferma Domenico Chiatto, responsabile delle politiche del lavoro per la segreteria provinciale della Cisl con delega alla ricostruzione post sisma e alluvione - Le aziende interessate dalla cig ordinaria - circa 200 - sono generalmente piccole e medie imprese meccaniche, tessili e della chimica-gomma-plastica. Il 40 per cento del totale dei lavoratori fermi è rappresentato da addetti del terziario, in particolare socio-sanitario-assistenziale e commercio, per i quali si attiva la cig in deroga. A questi numeri – continua Chiatto - vanno aggiunti gli addetti dell'agricoltura, sui quali mancano ancora dati precisi, autonomi, artigiani e persone con forme di lavoro diverse. Per questo stimiamo che il totale dei lavoratori che hanno dovuto fermarsi possa avvicinarsi complessivamente alle 2 mila unità». La maggior parte della aziende che hanno fatto ricorso alla cig, sono dislocate a Bastiglia e Bomporto; sono state presentate domande anche a Camposanto, Medolla e San Felice. La cassa integrazione ordinaria dura inizialmente tredici settimane, mentre quella in deroga scade il 31 marzo, come previsto dagli accordi regionali. «Sono necessarie risorse aggiuntive per la cig in deroga, che, rispetto agli accordi con la Regione, registra un maggior utilizzo proprio a seguito dall'alluvione – sottolinea il sindacalista Cisl - Alcune aziende colpite da questa ultima calamità, tra l'altro, avevano già subito danni a causa del terremoto e incontrano forti difficoltà nel riprendere l'attività. Hanno bisogno di sostegni straordinari non solo per rimettere in sesto gli impianti, ma anche per anticipare l'indennità cig ai propri dipendenti». Chiatto aggiunge che resta aperto il problema dei danni a imprese e privati. «C'è chi ha perso quasi tutto, dai mobili agli elettrodomestici all'auto. Per questo – conclude il segretario Cisl – ci aspettiamo che l'atteso decreto ministeriale sui risarcimenti preveda, come richiesto dalla Regione, gli stessi criteri e modalità riconosciuti alle popolazioni terremotate».

(Fonte: ufficio stampa Cisl Modena)

 

Unicapi, la principale cooperativa modenese a proprietà indivisa, sta per costruire tredici alloggi a Fossa di Concordia e Medolla -

Modena, 21 febbraio 2014 -

Nonostante la crisi economica, e delle costruzioni in particolare, c'è chi continua a realizzare edilizia sociale senza consumare nuovo suolo. Unicapi, la principale cooperativa modenese a proprietà indivisa, sta per costruire tredici alloggi a Fossa di Concordia e Medolla. «Grazie alla collaborazione con i due Comuni interessati, gli appartamenti saranno tutti affittati a canoni concordati - spiega il vicepresidente di Unicapi Loris Bertacchini - È un'opportunità preziosa per chi cerca una casa in affitto a costi sostenibili». A Fossa di Concordia Unicapi realizzerà sette alloggi nell'area della vecchia scuola elementare che, chiusa dai primi anni Novanta, è stata abbattuta. In accordo con il Comune, oltre agli appartamenti la cooperativa edificherà anche un centro civico destinato a rilanciare le attività sociali della frazione. A Medolla Unicapi ricaverà sei alloggi dalla ristrutturazione e ampliamento di un edificio denominato "Villette Anna Bitassi", di proprietà del Comune. Gli appartamenti verranno destinati, attraverso opportune soluzioni distributive e tecnologiche, a famiglie con persone disabili. «I due interventi di Fossa e Medolla sono caratterizzati da criteri edilizi di bioarchitettura ed efficienza energetica, oltre che da una forte valenza sociale – aggiunge Bertacchini - Il costo complessivo è di 2,5 milioni di euro, finanziato in parte dalla Regione Emilia-Romagna nell'ambito del programma Ers (Edilizia residenziale sociale) finalizzato a soddisfare la domanda di alloggi in affitto a canone sostenibile». Intanto a S. Felice sul Panaro si stanno completando i lavori di costruzione, rallentati dal terremoto del 2012, di dodici alloggi sul sedime della vecchia scuola professionale di via Campi. Infine Unicapi è al lavoro per ricostruire un edificio a Camposanto (venti alloggi) e uno a Rovereto di Novi (nove alloggi) rimasti gravemente danneggiati dal sisma. «Questi interventi - conclude Bertacchini – avverranno con tecnologie di massima sicurezza e risparmio energetico».


(Fonte: Ufficio stampa Confcooperative Modena)

Dalle quattro di questa mattina rallentata la circolazione con forti disagi e ritardi fino a 120 minuti -

Modena, 19 gennaio 2014 -

Questa mattina, verso le quattro ignoti hanno preso di mira i binari della stazione di Mirandola sulla linea ferroviaria Bologna - Verona. I malviventi hanno tagliato i cavi in rame provocando un guasto tecnico che ha rallentato il traffico ferroviario, nella tratta San Felice - Poggio Rusco, con ritardi fino a 120 minuti e sei treni Regionali cancellati. In tarda mattinata la circolazione è ripresa regolarmente.

 

Pubblicato in Cronaca Emilia
Pagina 3 di 5