Martedì, 07 Ottobre 2025 13:43

Parma: vittima di una truffa telefonica viene convinta a fare un bonifico e perde 12.000 euro. I Carabinieri identificano e denunciano un 32enne italiano, ritenuto il presunto responsabile dell'inganno In evidenza

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Nei giorni scorsi, al termine di una complessa attività investigativa, i Carabinieri della Stazione di Parma Oltretorrente hanno denunciato alla Procura della Repubblica di Parma un 32enne italiano, ritenuto il presunto responsabile di una truffa a danno di una 50enne residente in provincia.

La truffa, nota come "vishing", è realizzata attraverso il web e tecnologie che mascherano i numeri di telefono, sfruttando la fiducia delle vittime verso figure professionali. Inizia con una chiamata o un sms che sembra provenire dalla banca, allarmando la vittima riguardo a presunti tentativi di prelievo o pagamento dal proprio conto. Per risolvere l'emergenza, la vittima riceve una seconda chiamata da un falso carabiniere o poliziotto, il quale, presentandosi come referente delle indagini segnalate dalla banca, rassicura e convince la vittima a trasferire i propri risparmi verso un conto "sicuro" e temporaneo. Questo conto è in realtà gestito dai truffatori, che prelevano immediatamente i fondi una volta effettuato il bonifico, trasferendoli poi su altri conti per renderne difficile il tracciamento. In questo modo, la vittima, convinta di proteggere i propri soldi, finisce per perderli a causa dell'inganno orchestrato ad arte.

Questo, in sintesi, è quanto accaduto nel maggio di quest'anno a una 50enne residente in provincia. Nello specifico, la donna è stata contattata da un'utenza telefonica mobile che, sebbene non immediatamente riconducibile alla sua banca, riportava chiari riferimenti al suo istituto di credito. Il testo riportava l'avviso di un avvenuto bonifico di quasi 3.000 euro e ulteriori contatti telefonici mobili per ottenere informazioni al riguardo.

La 50enne, estranea all'operazione bancaria, si è subito allarmata contattando l'utenza mobile indicata, dove ha risposto un sedicente operatore di sicurezza della banca, che l'ha avvisata che il suo conto corrente era sotto attacco e che sarebbe stata, di lì a poco, chiamata dai Carabinieri, già informati della truffa in corso.

Poco dopo la prima telefonata, la 50enne ne ha effettivamente ricevuta una seconda, il cui numero era proprio quello dei Carabinieri di Parma. Il sedicente carabiniere, con una lunghissima telefonata durata ore, durante la quale la donna è stata più volte messa in attesa con la probabile finalità di tenerle occupata la linea, l'ha convinta a recarsi presso il suo istituto di credito e trasferire 12.000 euro su un conto che, a dire del carabiniere, era di natura temporanea e che sarebbe servito a sanare la truffa in corso, scongiurando il pericolo di ulteriori prelievi fraudolenti.

Ormai la 50enne era caduta nella trappola e inutili sono stati i suoi tentativi di ricontattare i numeri di cellulare, che sono risultati spenti. La donna ha quindi chiamato i Carabinieri di Parma, dove i militari l'hanno subito allertata, dicendole che era, con ogni probabilità, caduta vittima di una truffa.

Dopo aver raccolto la denuncia della 50enne, i Carabinieri hanno avviato le indagini. Grazie agli accertamenti condotti con gli istituti di credito e i gestori telefonici coinvolti, sono riusciti a identificare il titolare del conto corrente sul quale era confluito il bonifico di 12.000 euro.

Raccolti significativi elementi probatori, i Carabinieri di Parma Oltretorrente, fatto salvo il principio di innocenza fino a sentenza definitiva, hanno denunciato il presunto responsabile della truffa all’Autorità Giudiziaria: si tratta di un 32enne italiano residente fuori regione che dovrà ora affrontare un processo.

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