Nei giorni scorsi, i Carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia di Parma, hanno arrestato un 43enne straniero che, all’esito degli accertamenti e delle verifiche svolte, è ritenuto il presunto responsabile di lesioni aggravate in danno della fidanzata.
Erano le 09:00 circa di giovedì 19 giugno, quando un parmigiano, nel transitare in una traversa di Strada D’Azeglio, ha notato abiti sparsi sul marciapiede e un vetro infranto, udendo al contempo una donna gridare aiuto. Alzando lo sguardo, ha individuato una finestra aperta da cui provenivano chiaramente le richieste di soccorso. Di fronte a tale scena, temendo per l’incolumità della donna, l’uomo non ci ha pensato neanche un attimo e ha subito chiamato il 112 segnalando l’urgenza di un intervento.
Una pattuglia della Sezione Radiomobile dei Carabinieri è intervenuta tempestivamente. A loro volta i militari hanno sentito le urla di una donna che chiedeva aiuto con in sottofondo dei rumori di oggetti che cadevano e si rompevano.
I Carabinieri, una volta raggiunto l'appartamento, hanno sorpreso all'interno un uomo e una donna ancora impegnati in un'animata lite. A terra, i militari hanno constatato la presenza di mobilio e oggetti distrutti, chiari segni di una violenta aggressione domestica.
La donna, che presentava evidenti lesioni, è stata immediatamente soccorsa e messa in sicurezza, mentre l'uomo, identificato come il suo compagno, è stato calmato dai militari.
Grazie alle testimonianze raccolte nel corso delle indagini, i Carabinieri hanno ricostruito che la lite sarebbe scaturita la sera precedente per futili motivi legati al ritardo dell'uomo nel rientrare a casa, degenerando poi in violenze. La donna, ha avuto la peggio, riportando traumi significativi: l'uomo l'avrebbe colpita con calci e pugni, utilizzando anche oggetti contundenti trovati nell'abitazione.
Per fare piena luce sulla vicenda, l'uomo è stato condotto in caserma e identificato in un 43enne straniero, già noto alle forze dell'ordine per precedenti reati contro il patrimonio e la persona.
Al termine delle attività investigative, e dopo aver raccolto sufficienti elementi probatori, i Carabinieri hanno dichiarato il 43enne in stato di arresto.
Il giudice, dopo aver convalidato l’arresto lo ha condannato alla pena di otto mesi di reclusione con la contestuale applicazione della misura cautelare del divieto di dimora in Parma e provincia e il divieto di avvicinamento alla compagna con applicazione del “braccialetto elettronico”.
Si precisa che l'odierno arrestato è al momento solo indiziato di delitto, seppur gravemente, e che la sua posizione verrà valutata dall'Autorità Giudiziaria nel corso dell'intero iter processuale e definita solo a seguito dell'eventuale emissione di una sentenza di condanna passata in giudicato, in ossequio ai principi costituzionali di presunzione di innocenza.