Tutto è cominciato alcuni anni fa quando la 38enne, insieme ad un complice, ha commesso un furto aggravato in un supermercato della zona est di Parma, sottraendo merce per un valore superiore ad un centinaio di euro.
A seguito delle indagini, all’epoca condotte dai Carabinieri di Parma, sono stati identificati e processati dal Tribunale che li ha giudicati colpevoli.
La 38enne è stata condannata in via definitiva, a una pena residua da scontare di tre mesi di reclusione e al pagamento di una multa di 100 euro.
In un primo momento, l’esecuzione della pena detentiva è stata sospesa ovvero che, nonostante la condanna, l'inizio del periodo di carcerazione era stato temporaneamente bloccato, dando alla donna la possibilità di chiedere misure alternative.
La 38enne ha quindi presentato una richiesta per scontare la pena presso il proprio domicilio, una possibilità prevista dalla legge in determinati casi.
Tuttavia, l'Ufficio di Sorveglianza di Reggio Emilia, organo competente per valutare queste richieste, tenendo conto del suo comportamento, del rischio di recidiva e di altre circostanze personali ha rigettato la proposta.
A seguito del rigetto, l'Ufficio Esecuzioni Penali della Procura della Repubblica di Parma ha emesso un provvedimento di “revoca del decreto di sospensione dell'ordine di esecuzione per la carcerazione”. I Carabinieri di Fornovo, dopo aver verificato che la donna si trovava nel territorio di loro competenza, l'hanno localizzata, prelevata e condotta in caserma. Dopo averle notificato il provvedimento, l'hanno trasferita presso la Casa Circondariale di Reggio Emilia, dove dovrà scontare i tre mesi di reclusione.