Lunedì, 27 Settembre 2021 07:57

Indagine Perseverance: nessun addebito a carico del notaio Aricò In evidenza

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Su richiesta del Pubblico Ministero, il Giudice per le Indagini Preliminari ha disposto l’archiviazione della posizione del professionista reggiano

Reggio Emilia 24 settembre 2021 - Alla fine del mese di agosto 2021, il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Bologna ha disposto l’archiviazione della posizione del notaio Giovanni Aricò, che risulta dunque estraneo a ogni contestazione.

Il provvedimento accoglie integralmente la richiesta di archiviazione formulata dal Pubblico Ministero già in data 28 aprile 2021, ritenendola “totalmente condivisa”.

L’archiviazione è stata domandata dallo stesso Organo Inquirente immediatamente dopo l’acquisizione dei documenti pertinenti.

Il notaio ha sin da subito prestato la massima collaborazione, rendendo anche le informazioni tecniche utili a inquadrare correttamente il magistero reso.

RE_Notaio-Giovanni_Aricò_2.JPGIl notaio era stato coinvolto nelle indagini solo in relazione ad atti societari rogitati, attenzionati dalla Dda in quanto in ipotesi ascrivibili a tentativi di infiltrazione di alcuni esponenti della ‘ndrangheta sul territorio: ipotesi investigative rispetto alle quali il Dottor Aricò è risultato completamente estraneo.

Sollevato per la conclusione positiva della vicenda, Giovanni Aricò commenta ribadendo di aver sempre avuto fiducia nella magistratura: “Anche se non posso nascondere come la vicenda abbia rappresentato un fardello dal punto di vista personale, per il carico emotivo che sospetti del genere possono rappresentare, non ho mai dubitato che si sarebbe arrivati a una conclusione positiva della questione, anche perché sono sempre stato animato dalla consapevolezza di aver agito nel rispetto della legge, secondo scienza e coscienza, compiendo il mio dovere di Pubblico Ufficiale ed esercitando le mie funzioni di controllo, per quel che la legge mi consente. Ringrazio sia gli inquirenti, che hanno compreso sin da subito la mia estraneità,  sia il mio avvocato, Silvia Piccinini, che ha seguito la vicenda con scrupolo e grande professionalità”.

Viva soddisfazione è espressa anche dalla Presidente del Consiglio Notarile di Reggio Emilia, Maura Manghi: “Siamo lieti che questa vicenda sia arrivata presto al termine.  Aspettavamo tutti un provvedimento di archiviazione che, conoscendo il Dottor Aricò quale professionista serio, esimio giurista e persona estremamente corretta, non dubitavamo sarebbe giunta a breve.

Il Consiglio Notarile da me presieduto vuole però anche cogliere l’occasione per ribadire un concetto che riteniamo fondamentale per la vita civile e per la nostra stessa civiltà democratica fondata sul Diritto, ovvero che occorre avere sempre ben chiara, sia da parte dei cittadini, che degli organi di informazione tutti, la differenza tra un’ipotesi accusatoria formulata nell’ambito di provvedimenti emessi nel corso di mere indagini (e in tale alveo geneticamente e funzionalmente da collocare) e una sentenza.

Una ipotesi accusatoria nel corso delle indagini, neppure cristallizzata, per giunta, in una richiesta di rinvio a giudizio, è un mero sospetto, che deve indurre tutti alla massima prudenza e laicità di pensiero, rifuggendo da conclusioni o definizioni sull’individuo.

L’importanza di rimarcare la differenza tra tali concetti, che è netta, comporta prima di tutto il dovere, a carico degli organi di stampa, di prestare la massima cautela nel trattare le notizie, con impegno a una informazione che comprenda il contraddittorio e l’approfondimento tecnico, rifuggendo da scelte editoriali che per una facile visibilità mediatica sacrifichino verità e diritti”.