Martedì, 24 Novembre 2020 16:08

Pusher violento aggredisce gli agenti e prova a ingoiare la droga. Processato per direttissima In evidenza

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Si tratta di un cittadino nigeriano con precedenti per spaccio, ufficialmente residente a Bologna, che dopo essere incappato nei controlli della Polizia locale al complesso R-Nord, si è prima dato alla fuga, poi ha reagito violentemente all’arresto ferendo tre agenti, poi ha tentato di fare sparire sei dosi di crack ingerendole.

Modena 24 novembre 2020 – Ha “venduto cara la pelle”, come si suol dire, il pusher di origine nigeriana che nei giorni scorsi è incappato in un controllo degli agenti della Polizia locale in una delle zone più calde della città per l’attività di spaccio, quella compresa tra il complesso R-Nord e viale Gramsci. Gli agenti hanno controllato e identificato diverse persone nella galleria del complesso R-Nord.

Alla richiesta di esibire i documenti, tuttavia, il nigeriano ha tentato di fuggire. Inseguito dagli agenti prima sul cavalcavia Mazzoni, poi verso piazzale Darsena, l’uomo ha resistito all’arresto tentando di divincolarsi e cominciando a menare colpi a destra e a manca, provocando ferite a tre operatori di Polizia, tenendo però sempre ben serrata la mano sinistra. Si è deciso ad aprirla solo una volta sopraffatto, ma per tentare di ingoiare sei dosi di crack.

L’uomo è stato quindi accompagnato negli uffici della Polizia locale di via Attiraglio, dove è stato perquisito. Nascosto negli slip, aveva un involucro scuro con altre nove dosi di cocaina, tutte termosaldate, e 115 euro in contanti, probabili proventi dell’attività criminale. La successiva identificazione ha consentito poi di appurare che il nigeriano è ufficialmente residente a Bologna, quindi inosservante delle disposizioni anti Covid, ha diversi precedenti per spaccio ed era infine inottemperante al provvedimento di allontanamento dal territorio italiano notificatogli alcune settimane fa.

Si è quindi proceduto nei suoi confronti con l’arresto in flagranza di reato per spaccio di sostanze stupefacenti e resistenza a pubblico ufficiale. Il processo per direttissima si è svolto nella medesima giornata e ha condannato l’uomo all’obbligo di firma.