Mercoledì, 01 Luglio 2020 14:31

Sgominata una banda di ghanesi. Favorivano l’immigrazione clandestina con documenti falsi. Tre arresti In evidenza

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Tre cittadini ghanesi, di cui uno con base nel modenese, sono stati tratti in arresto con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. La banda avrebbe favorito l’ingresso di concittadini in Italia e poi in Europa, fornendo loro documenti falsi, sotto il pagamento di cifre che andavano dai 2000 ai 7000 euro.

Bologna 1 luglio 2020  – Favorivano l’ingresso di cittadini ghanesi in Italia e in Europa fornendo loro documenti falsi, servendosi dell’appoggio di un funzionario governativo in forze presso l’Ufficio Immigrazione in Ghana. In particolare, il funzionario si occupava di organizzare, promuovere e dirigere nei minimi particolari il viaggio dei concittadini in Italia, e da qui verso altri paesi europei, fornendo loro documenti falsificati, in cambio di una “parcella” che poteva andare dai duemila ai settemila euro, a seconda dei servizi offerti. Una volta giunti a destinazione in aereo, i clandestini ricevevano “in loco” l’aiuto degli altri membri della banda.

Una vera a propria associazione a delinquere che ha portato all’arresto di tre cittadini ghanesi a Modena e ad Acerra, nel napoletano. I fermi sono stati eseguiti dalla Squadra Mobile della Questura di Bologna, insieme al personale dell’Ufficio di Polizia di Frontiera di Bologna, in esecuzione all’Ordinanza di custodia emessa da G.I.P presso il locale Tribunale.

Le indagini sono partire il 30 luglio del 2019, quando la Polizia di Frontiera dell’Ufficio presso l’Aeroporto Marconi di Bologna, nel corso dei controlli di routine dei passeggeri in ingresso, si sono imbattuti in una donna di nazionalità ghanese, sbarcata da un volo proveniente da Casablanca. La straniera viaggiava con due minorenni al seguito, che aveva dichiarato essere le sue figlie. Da un controllo approfondito, però, era risultato che le due minori viaggiavano con un nome falso e con documenti contraffatti.

Gli investigatori della Squadra Mobile hanno quindi approfondito le indagini, che hanno appurato come la donna fosse ben inserita all’interno dell’organizzazione criminale e sono giunti a identificare anche gli altri due membri della banda, che avevano il compito di supportare le donne che entravano clandestinamente sul territorio nazionale. Ricostruiti anche gli ingressi illegali di almeno cinque stranieri, organizzati e gestiti dai componenti della banda a vario titolo.