Venerdì, 03 Aprile 2020 10:35

Come è cambiata la "Cucina da Campo" della Protezione Civile al tempo del "coronavirus". In evidenza

Scritto da

Molti i cambiamenti, che negli ultimi vent'anni, hanno viso coinvolte attrezzature e organizzazione. Il "coronavirus ha però completamente stravolto l'approccio alla manipolazione, conservazione e distribuzione dei pasti alle "prime linee".

di LGC e Foto di Francesca Bocchia Parma 2 aprile 2020 - Un'emergenza straordinaria, da più parti assimilata a quella in tempi di guerra, ha comportato straordinari interventi in ogni ambito organizzativo delle strutture interessate al presidio dell'emergenza.

Abbiamo incontrato Claudio Pattini, uno dei responsabile della cucina mobile regionale della protezione civile, per approfondire le conoscenze di questo importante reparto logistico al servizio della comunità impegnata nei soccorsi. "Sono vent'anni che faccio questa attività, ho iniziato con l'emergenza Po 2000. Cosa è cambiato. Tantissimo, sotto il profilo organizzativo, come materiali e mezzi con un salto di qualità notevole. Ad esempio adesso abbiamo un camion cucina con annesso camion frigo e lavaggio per il pentolame. All'inizio invece erano solo fornelli da cucina. Con questo evento è però cambiato molto altro. Dalla fornitura di mensa al volontariato e alla popolazione, che si faceva nei casi di emergenze passate, ora il nostro comportamento è invece radicalmente mutato, non solo dal punto di vista organizzativo ma anche dal lato della distribuzione dei pasti. La distribuzione oggi va fatta con vaschette sigillate e tutta una serie di accorgimenti estremi. Dobbiamo evitare qualsiasi tipo di contaminazione e inoltre non eravamo abituati a lavorare in cucina con le mascherine , che invece in questa circostanza sono indispensabili , così come i guanti. Questo ha insegnato a tutti quanto sia importante la cura della cucina e della manipolazione degli alimenti."

Approfondimenti inimmaginabili nelle precedenti occasioni.

"Un altro aspetto, prosegue Pattini, è stata di dare supporto a coloro che sono in prima, seconda e terza linea. Dobbiamo garantire il vettovagliamento a chi è al "fronte". Questo ha comportato l'invaschettamento singolo per consentire la mensa nel rispetto del metro e mezzo di distanza necessario. La dimensione dl pasto stesso si è stravolto."

La cucina "da campo" della Protezione Civile è presidiata normalmente da 4-5 volontari che, presenti a rotazione, preparano pasti per la centrale del 118, per la centrale dei trasporti ordinari, per il soccorso sanitario della protezione civile e, quando capita, producono anche pasti per persone che sono rimaste sole . In caso di necessità quindi danno supporto anche a queste occasioni sociali di temporanea emarginazione.

Per la cronaca quest'oggi erano presenti: Gelati Stefano, Pattini Claudio, Pattini Andrea e Gasparotto Giovanni

Buon lavoro ragazzi e… Grazie da tutta la collettività!