Lunedì, 09 Settembre 2019 14:05

Sorbara, la pieve matildica torna al suo antico splendore In evidenza

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In occasione della Festa Matildica, è stata riaperta alla comunità la pieve, restaurata dopo i danni subiti durante il sisma del 2012.  L’intervento è stato finanziato dalla Regione Emilia Romagna per 1 milione e 132 mila euro. Per l’occasione, anche un annullo filatelico.

Di Manuela Fiorini – foto Claudio Vincenzi 

SORBARA (Bomporto -MO) – Una giornata importante, quella di domenica 8 settembre, per la comunità sorbarese: è infatti tornata fruibile l’antica pieve matildica della Chiesa Parrocchiale di Sant’Agata, “sbarrata” dopo i danni subiti durante il sisma del 2012. 

Alla presenza dell’assessore della Ricostruzione post sisma Palma Costi, del sindaco di Bomporto Angelo Giovannini, dell’arcivescovo di Modena-Nonantola Erio Castellucci, che ha celebrato la messa inaugurale, e del parroco Don Filippo Guaraldi, i sorbaresi hanno potuto di nuovo entrare nella loro amata chiese e rimanere letteralmente a bocca aperta per la bellezza e lo splendore del suo interno.

Gli interventi di ricostruzione e miglioramento sismico sono stati finanziati con oltre 1 milione e 132 mila euro, stanziati dalla Regione Emilia Romagna con i fondi del Commissario delegato alla ricostruzione Stefano Bonaccini.

I lavori, iniziati nel gennaio 2018, hanno riguardato la riparazione degli elementi architettonici danneggiati dal terremoto e il miglioramento del comportamento del fabbricato nei confronti dell’azione sismica. Tra questi, il ripristino e consolidamento della cupola, della lanterna e delle volte il laterizio, mediante fasciatura e rinforzi in fibra di acciaio e la riparazione delle lesioni passanti sulle, pareti, oltre al consolidamento della torre campanaria.

“È sempre una grande soddisfazione poter riconsegnare a una comunità un luogo simbolico” ha commentato l’assessore regionale Palma Costi, “Il ripristino degli antichi luoghi di culto, oltre che importante per la dimensione religiosa, rappresenta anche il segno tangibile della bellezza e dell’identità del territorio ed è quindi necessario, oltre che doveroso, per il pieno ritorno alla normalità delle comunità che hanno subìto il sisma. Oggi la Pieve è fruibile dai cittadini in totale sicurezza e questo rappresenta un ulteriore passo avanti nel quadro della completa ricostruzione degli edifici danneggiati. Una ricostruzione realizzata in stretta collaborazione con la Diocesi e il Ministero dei Beni culturali”. 

La pieve matildica di Sorbara è un piccolo gioiello storico, la cui esistenza è attestata già nell’816 d.C in un documento dell’Archivio Capitolare di Modena. Dopo la battaglia del 2 luglio 1084, la chiesa venne distrutta e fatta ricostruire da Matilde di Canossa, che la intitolò a Santa Agnese. La conformazione odierna è invece il risultato di ulteriori interventi realizzati nella seconda metà dell’Ottocento. Spicca il bel campanile del 1884, realizzato ispirandosi alla Ghirlandina, la torre della cattedrale modenese.

L’inaugurazione della pieve è avvenuta nell’ambito della Festa Maldica, durante la quale è stato predisposto anche uno speciale annullo filatelico. Nonostante il tempo non troppo clemente, i sorbaresi e non hanno potuto vivere momenti partecipativi e conviviali, tra l’aperitivo matildico, la tradizionale “pesca” di beneficienza e il “banchetto matildico” nei locali dell’oratorio. 

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