Giovedì, 23 Agosto 2018 14:30

Il Compianto del Mazzoni (forse) andrà al Louvre In evidenza

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Il Compianto del Mazzoni Il Compianto del Mazzoni

Il museo parigino ha chiesto in prestito il capolavoro dell’artista modenese, attualmente ospitato nella chiesa di San Giovanni Battista, per un’importante mostra che aprirà nel 2020 e che sarà dedicata all’arte nel periodo in cui visse e operò Leonardo da Vinci. Si attende l’ok dell’Arcidiocesi e, soprattutto, della Soprintendenza

MODENA –

Uno dei capolavori modenesi, il Compianto sul Cristo morto di Guido Mazzoni, vissuto tra il 1450 e il 1518, potrebbe essere uno dei pezzi forti della grande mostra che il Louvre di Parigi sta allestendo per il 2020 e che sarà dedicata all’arte nel periodo in cui visse e operò il genio di Leonardo da Vinci. 

Il gruppo scultoreo, in terracotta policroma, è attualmente ospitato presso la Chiesa di San Giovanni Battista che è quasi sempre chiusa e la visione dell’importante opera d’arte viene segnalata “solo su prenotazione”. Paradossalmente, quindi, un capolavoro poco visibile ai modenesi potrebbe essere visto dalle migliaia di visitatori del museo parigino.

Tuttavia, è ancora presto per dire se il Compianto prenderà la via della capitale francese. L’Arcidiocesi di Modena e Nonantola, proprietaria del gruppo scultoreo, realizzato negli anni settanta del Quattrocento, sembra ben propensa al “prestito”, tuttavia, deve ancora partire l’iter da parte della Soprintendenza. Gli esperti dovranno infatti valutare se, nonostante l’altissimo livello di sicurezza garantito dal Louvre in materia di assicurazione, trasporto, tutela ed esposizione al pubblico, è in grado di lasciare la sua sede modenese.

L’opera del Mazzoni, infatti, si presenta come particolarmente delicata, anche in seguito a un restauro “selvaggio”, avvenuto negli anni Novanta, che di fatto ha privato le otto figure che la compongono del rivestimento policromo ottocentesco. 

Guido Mazzoni deve proprio la sua fortuna artistica ai gruppi in terracotta policroma con figure a grandezza naturale, nelle quali è riuscito a trasfondere emozioni e moti dell’animo attinti dall’osservazione del quotidiano. 

A Modena, oltre al Compianto, si trovano anche la celebra “Madonna della Pappa”, conservata nella cripta della Cattedrale, e la “Testa di Vecchio”, conservata presso la Galleria Estense.