Giovedì, 24 Novembre 2016 11:11

Poviglio, un casolare di campagna come centro di smistamento di merce contraffatta nociva In evidenza

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Mega deposito di merce contraffatta, la Guardia di Finanza di Reggio Emilia ha sequestrato oltre 500 prodotti contraffatti che non rispettano i parametri di sicurezza. Fermati 4 senegalesi.

Di Alexa Kuhne

Reggio Emilia, 24 novembre 2016

Era uno dei tanti casolari abbandonati, come quelli che si vedono disseminati nelle campagne attorno a Reggio Emilia, ad essere abusivamente utilizzato come mega deposito di merce contraffatta, che veniva poi smistata per le feste di paese, come quella, imminente, per il patrono della città.
Nell'ambito di un più ampio teatro operativo predisposto dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza, a pochi giorni di distanza da un'altra operazione simile, avvenuta nello scorso fine settimana, i Finanzieri hanno portato a termine un'ulteriore operazione che ha consentito il sequestro di oltre 500 beni di vario genere.
Erano occhiali, borse, scarpe, cinture, recanti il marchio contraffatto di note griffe e quello CE, che inganna il compratore perché non significa 'Comunità europea' ma 'China Export' e non rispetta, quindi, i parametri di sicurezza previsti dalla legge.
Gli organizzatori del commercio illecito si erano dotati anche di un furgone e di due autovetture con cui provvedevano a consegnare i prodotti ordinati ai venditori ambulanti.
I 4 trafficanti, tutti di origine senegalese, di età compresa tra 40 e 50 anni, sono stati deferiti all'Autorità giudiziaria per i reati di detenzione e vendita di prodotti recanti marchi contraffatti, in concorso tra loro.
Si può stimare che il materiale sequestrato, se immesso illecitamente sul mercato, avrebbe consentito di realizzare corrispettivi per un valore di circa 20.000 euro.
L'operazione è stata svolta nella giornata di ieri dai Finanzieri del Gruppo e del Nucleo di Polizia Tributaria di Reggio Emilia, nell'ambito del dispositivo di contrasto agli illeciti traffici. I militari hanno eseguito varie perquisizioni che hanno interessato anche le abitazioni ed i luoghi nella disponibilità di tutti gli indagati, nella città di Reggio Emilia e nel Comune di Poviglio, che è risultata essere il centro operativo per l'organizzazione di un vasto traffico che interessava tutto il circondario.