Martedì, 01 Settembre 2015 16:57

Giustizia per Sonia Baiocchi: il conducente del camion che l'ha investita era drogato

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Guidava sotto il pesante effetto di droghe il camionista che il 6 agosto ha ucciso un'imprenditrice 52enne di Sorbolo lungo l'Autostrada del Sole presso Parma. -

Parma, 1 Settembre 2015 -

E' stato un "omicidio stradale" quello che lo scorso 6 agosto ha ucciso Sonia Baiocchi, imprenditrice 52enne di Sorbolo. Il camionista che ha travolto l'auto con a bordo la coppia, dopo aver perso il controllo che suo camion a rimorchio, guidava sotto l'effetto di sostanze stupefacenti.

Ecco il resoconto dei fatti

"Sono all'incirca le 23 e siamo sull'A1, all'altezza dello svincolo A15 - Parma Mare. M. P., 47 anni, residente ad Anzio (Roma), procede sulla corsia di destra con un autotreno Volvo Truck della Sarchioto Group Srl., ma improvvisamente sbanda sulla destra. Il mezzo pesante urta con violenza la barriera metallica e viene "rimbalzato" nella carreggiata come una "scheggia impazzita", tagliandola in diagonale e centrando una Citroen Xsara che viaggia nella seconda corsia di marcia (quella centrale), e che ha la sventura di trovarsi al posto sbagliato al momento sbagliato.

Agganciata dall'autotreno, che poi finirà la sua folle corsa anche con il ribaltamento del rimorchio sul fianco destro, l'auto viene schiacciata e trascinata per svariati metri contro la barriera metallica centrale dell'autostrada.

Il conducente, Mauro Mora, 55 anni, riporta numerose fratture ma sopravvive, miracolosamente. Non c'è invece nulla da fare per la moglie, Sonia Baiocchi, 52 anni, molto conosciuta e ben voluta a Sorbolo, dove conduceva assieme al marito due imprese edili: la donna, che lascia anche due figli e una nipotina, e che si trova sul lato-passeggero in cui avviene il terribile impatto, muore praticamente sul colpo a causa delle gravi ferite riportate".

Solo ora, dopo una serie di verifiche ed indagini, si è appreso che il conducente dell'autotreno, indagato per omicidio colposo, era sotto l'effetto di sostanze stupefacenti.

I congiunti della donna, attraverso i consulenti Linda Mazzon e Carmine Romano, si sono quindi rivolti a Studio 3A, la squadra di professionisti specializzati nel risarcimento, per far valere i propri diritti e anche per fare piena luce su una tragedia che presenta ancora parecchi lati oscuri, a cominciare da quello legato al cronotachigrafo del mezzo pesante, che è scomparso.

Ermes Trovò, Amministratore unico di Studio 3A, tornando a sollecitare la conclusione dell'iter legislativo per l'omicidio stradale, e facendosi anche portavoce dei familiari di Sonia Baiocchi, afferma:
"Questo non è omicidio colposo: quando uno si mette in strada, tanto più con un mezzo pesante, totalmente imbottito di droga, sa di poter uccidere. Quello di Sonia Baiocchi è un omicidio a tutti gli effetti: un omicidio stradale. Noi sosteniamo da tempo la necessità di un inasprimento delle pene e che il reato di omicidio stradale va distinto da quello di omicidio colposo. Ormai non bastano più le parole per esprimere la rabbia e l'indignazione di fronte a vicende di questo genere, eppure non passa giorno in cui non dobbiamo leggerne altre. Non c'è più tempo. Mentre attendiamo che diventi legge il Ddl che introduce il reato di omicidio stradale, continuiamo ad assistere impotenti a terribili morti causate da pirati della strada, ubriachi o sotto l'effetto di sostanze stupefacenti, come in questo caso. La linea deve essere severa, non si può più transigere: i colpevoli vanno puniti".