Sabato, 28 Marzo 2020 16:42

L'ora legale in tempo di coronavirus. Domani comunque si dormirà un'ora in meno. In evidenza

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Per tutta l'Unione Europea, molto probabilmente, domani sarà l'ultima volta che albeggerà l'ora legale. Dal 2021 il cambio d'orario sarà abolito tranne l'Italia che chiese di mantenere i due diversi orari per le due grandi stagioni. Ma domani, il cambio d'ora, avrà comunque un sapore diverso.

Di LGC Parma 28 marzo 2019 - Dalle 2,0 di questa notte le lancette dell'orologio faranno un balzo in avanti di un'ora. Si dormirà un'ora in meno, è vero, ragion per cui in molti da anni protestano: il cambio dell'ora così repentino, anche se si tratta di una sola ora, potrebbe comportare rischi per la salute, insonnia e problemi cardiaci sono le conseguenze più temute.
Per questa ragione, già da alcuni anni, si è levato un fronte di protesta contro il cambio dell'ora che l'Unione Europea ha cavalcato. L'Italia , diversamente dagli altri Paesi UE, dal 2021 dovrebbe proseguire con il cambio d'ora e comunque ogni Paese membro avrà tempo sino a fine 2021 per decidere quale sistema adottare.

E' indubbio però che il cambio d'ora di quest'anno assume un significato molto diverso rispetto gli anni precedenti.

Con l'ultimo fine settimana di marzo il cambio data era un evento atteso, almeno emotivamente, poiché di fatto si apriva la stagione più spensierata, quella primaverile che a sua volta avrebbe aperto alla stagione delle ferie o delle vacanze per gli studenti. La fantasia avrebbe cominciato a galoppare verso i sogni delle mete pasquali e estive e il tempo avrebbe iniziato a scorrere ancor più velocemente. Maggiori sarebbero state le occasioni per una uscita serale con gli amici, anche fosse solo per un gelato, e le serate primaverili sarebbero diventate complici dei nostri sogni.

Non quest'anno! L'allungamento del periodo diurno quest'anno sarà vissuto con una sola indistinta e generalizzata speranza: sconfiggere il coronavirus prima che ci annienti in persona o negli affetti più intimi.

CURIOSITA'
L'ora legale venne istituita in Italia, per la prima volta, con il decreto legislativo 631 del 25 maggio 1916, la misura era destinata al risparmio energetico (carbone prevalentemente) per poterne maggiormente disporre a fini bellici.
Interrotto l'uso dell'ora legale a causa della seconda guerra mondiale venne definitivamente reintrodotta, per quattro mesi l'anno da fine maggio a fine settembre, nel 1965 e successivamente venne ampliato il periodo a sei mesi nel 1981 e infine, con l'omologazione europea, nel 1996 tutti i Paesi UE la adottarono nella configurazione attuale ovvero dall'ultima domenica di marzo sino all'ultima di ottobre.