Destinazione Po: a Parma giovedi' 7 marzo l'autorità di distretto presenterà il piano strategico per la difesa e lo sviluppo del territorio nell'area del grande fiume.

All'iniziativa, che si terrà a Palazzo Soragna a partire dalle 9, realizzata con il supporto della L6 WP1 del Progetto Creiamo PA e con il sostegno dell'UPI, è prevista la partecipazione di numerosi e qualificati portatori d'interesse di tutta l'estesa area distrettuale, istituzioni e membri del Governo.

Parma, 6 Marzo 2019 – L'Autorità di Distretto del Fiume Po presenterà agli stakeholder nazionali e locali il percorso di consultazione che porterà alla definizione del nuovo Piano Strategico di Gestione delle Acque per il triennio 2019-2021: domani, giovedì 7 marzo, a Parma, nella sede e con il sostegno dell'Unione Parmense degli Industriali, si svolgerà il workshop tematico "Destinazione Po – Piano Strategico di Gestione delle Acque del Distretto – Attività 2019-2021" una sorta di riunione degli Stati Generali di tutta l'area interessata dalla rilevante azione di pianificazione.

Quella organizzata nella location di Palazzo Soragna, in Strada al Ponte Caprazucca a Parma a partire dalle ore 9, sarà una giornata di approfondimento dedicata alla conoscenza delle diverse attività di pianificazione e gestione della risorsa idrica nonché ai numerosi progetti di sviluppo ideati e realizzati dall'Autorità di Distretto del Fiume Po. Era dunque fondamentale coinvolgere tutti i soggetti direttamente interessati dall'aggiornamento dei nuovi Piani al fine di trarre una complessiva, ma approfondita valutazione di molteplici scenari socio-economico-ambientali.

Si parlerà di analisi e di gestione del rischio alluvioni, di bilancio idrico anche in relazione ai repentini mutamenti climatici e al ruolo operativo dell'Osservatorio e nel dettaglio sarà presentato il ricco calendario delle attività del prossimo triennio. Manifesto per il Po, il progetto di riciclo e lotta agli inquinanti da plastiche "Un Po d'Amare", il progetto Vento, la Consulta della Pesca e Lotta al bracconaggio, il mondo delle produzioni di eccellenza agro-industriali, la gestione di un'efficiente distribuzione delle acque dei Consorzi di bonifica e della candidatura del tratto del medio Po denominato Po Grande a Riserva Mab Unesco.

Vasta la platea di invitati, tra cui i principali stakeholder istituzionali e tecnici del settore idrico e non solo.

L'introduzione della giornata, dopo i saluti di benvenuto della Presidente dell'UPI Annalisa Sassi, sarà curata dal Segretario Generale dell'Autorità Distrettuale del Fiume Po, Meuccio Berselli. La mattinata, coordinata dal giornalista Andrea Gavazzoli, vedrà alternarsi al microfono diversi relatori sui vari temi indicati:

- ACQUA E PIANIFICAZIONE Michela Miletto, Unesco Deputy World Water Assessment Programme;

- MANIFESTO PER IL PO Luca Imberti, Presidente Manifesto per il Po;

- CONTRATTO DI FIUME Gabriela Scanu, Osservatorio Nazionale Contratti di Fiume MATTM;

- AGRICOLTURA TRA SVILUPPO E SOSTENIBILITÀ Ettore Prandini, Presidente Nazionale COLDIRETTI;

- CONSORZI DI BONIFICA: EFFICIENZA NELLA DISTRIBUZIONE DELLA RISORSA IDRICA Francesco Vincenzi, Presidente nazionale ANBI (Consorzi di Bonifica).

Alla presenza di numerosi figure istituzionali la sessione sarà conclusa dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, On. Guido Guidesi.

"Per il Distretto del Po – ha rimarcato il Segretario Generale in sede di presentazione dell'iniziativa – quella del 7 marzo all'Upi sarà un'occasione rilevante per mostrare e concertare con i portatori di interesse i numerosi campi di azione e di programmazione all'interno dei nuovi ed estesi confini del neonato Distretto, che oggi vanno dalla Valle d'Aosta alle Marche, dopo il riassetto e l'accorpamento delle soppresse Autorità di Bacino".

L'evento, cui è invitata la stampa, sarà rivolto alle Amministrazioni regionali e locali, tra i quali Regioni, Province, Comuni, Anci, Uncem, Università, Ordini professionali, Cnr, Consorzi di Bonifica, Aipo, Consorzio del Ticino, Associazioni agricole e ambientaliste. Si tratta in larga misura dell'insieme degli stakeholder che saranno chiamati successivamente a portare i propri contributi e osservazioni proprio per migliorare la pianificazione distrettuale, la sua efficacia e il coinvolgimento degli attori che saranno chiamati a recepirne le indicazioni nei propri strumenti di settore.

All'evento è possibile iscriversi sulla piattaforma di Eventbrite (ISCRIVITI); oppure inviando una mail all'indirizzo: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. , specificando il titolo dell'evento "Destinazione Po".

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Martedì, 05 Marzo 2019 14:43

Ponte Verdi in peggioramento

A seguito della chiusura del ponte sul Po tra Colorno e Casalmaggiore, inutilizzato da due anni, e ad oggi in fase di lavori di ripristino, il ponte di San Daniele Po, è diventato essenziale per la viabilità ed il collegamento delle regioni Emilia - Romagna e Lombardia.

Ad oggi purtroppo lo stesso ponte riversa in condizioni davvero preoccupanti, e nei giorni scorsi abbiamo redatto una documentazione fotografica che ne attesta l'ulteriore peggioramento. Dalla documentazione fotografica in nostro possesso si evincono forti e peggiorati danni a più della metà delle travi del ponte Giuseppe Verdi. Un pericoloso deterioramento costante delle travi ed una cospicua quantità di crepe e dello "scheletro arrugginito" sono state messe in "sicurezza" tramite dei ponteggi metallici fissi. Una soluzione tampone che speriamo davvero possa dare gli effetti sperati.

Il ponte Verdi attualmente viene utilizzato a senso unico alternato senza alcun tipo di divieto per i mezzi pesanti. Gli ultimi stanziamenti statali hanno permesso dalla giornata del 4 marzo 2019 di avviare il cantiere per i primi lavori di restauro. Lavori che si svolgeranno senza la chiusura dello stesso e che non interromperanno l'alto passaggio dei veicoli che avverrà sempre a senso unico alternato.

Per la completa sistemazione del ponte occorrono 6 milioni di euro, ma intanto i veicoli continueranno a passare ad una velocità massima consentita di 30 km/h e per i mezzi pesanti sarà in vigore il limite di peso di 44 tonnellate.

Se in realtà non si può fare a meno di tenere il ponte aperto, vista l'assoluta necessità infrastrutturale atta a concedere il passaggio dalla provincia di Parma a quella di Cremona, ci auguriamo che siano effettuati rigorosi e costanti controlli sulla stabilità della struttura e delle forze dell'ordine, atti a verificare l'effettivo peso dei mezzi pesanti in transito sul ponte.

Siamo molto preoccupati e non vorremmo doverci ritrovare ad assistere a qualcosa di irriparabile e per questo chiediamo il massimo dell'impegno alle due province (Parma e Cremona). Abbiamo quindi ritenuto doveroso inviare quanto documentato alle province di Parma e Cremona, al sindaco di Roccabianca, e al commissario prefettizio di Polesine - Zibello.

Il coordinamento del gruppo

AMO - COLORNO

 

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Il Parmigiano Reggiano è il formaggio DOP che vanta la più elevata produzione in aree di montagna: oltre il 20% delle forme proviene da zone appenniniche. Il Consorzio sarà presente con il Parmigiano Reggiano "Prodotto di Montagna" allo stand D/54.

Reggio Emilia, 5 marzo 2019 – Il Consorzio del Parmigiano Reggiano sarà protagonista con il "Prodotto di Montagna" a PITTI TASTE, il Salone dedicato alle eccellenze del gusto, dell'Italian lifestyle e del design della tavola. La quattordicesima edizione del salone si terrà da sabato 9 a lunedì 11 marzo 2019 alla stazione Leopolda di Firenze.
Per l'occasione, Aldo Bianchi - Responsabile dell'analisi sensoriale del Consorzio Parmigiano Reggiano - presenterà una selezione di Parmigiano Reggiano "Prodotto di Montagna" presso lo stand D/54.
Il Parmigiano Reggiano è il formaggio DOP che vanta la più elevata produzione in aree appenniniche: sono ben 110 i caseifici e oltre 1.200 gli allevatori che, con 65mila bovine e 400mila tonnellate di latte prodotte ogni anno, contribuiscono a fortificare l'economia del territorio montano di Parma, Reggio Emilia, Modena e Bologna.

Il Consorzio nel 2015, con l'obiettivo di sostenere il valore aggiunto del formaggio prodotto in montagna, oltre a quanto già previsto dai Regolamenti comunitari legati all'origine, ha definito un progetto specifico che prevede una valutazione di qualità aggiuntiva da effettuarsi al ventiquattresimo mese di stagionatura. Nasce così il "Prodotto di Montagna – Progetto Qualità Consorzio" proprio per dare maggiore sostenibilità allo sviluppo della montagna e offrire ai consumatori garanzie aggiuntive legate, oltre all'origine, anche alla qualità del formaggio.
Il Parmigiano Reggiano certificato "Prodotto di Montagna – progetto Qualità Consorzio" è immediatamente riconoscibile grazie al suo colore paglierino intenso dovuto ai fieni, ai prati e alle essenze presenti in montagna. All'esame olfattivo sono apprezzabili aromi di frutta fresca, spezie e brodo di carne, mentre al palato emerge l'equilibrio perfetto tra i cinque sapori (acido, salato, dolce, amaro e umami) accompagnato da una buona granulosità e solubilità.

La certificazione è rilasciata dall'Organismo di Controllo (Ocq-PR) dopo avere verificato il rispetto delle seguenti condizioni:

gli allevamenti dei produttori di latte destinato ad essere trasformato in formaggio atto a divenire 'Parmigiano Reggiano prodotto di montagna' devono essere ubicati all'interno delle zone di montagna: il 100% del latte viene munto pertanto nelle zone di montagna nell'alimentazione delle bovine da latte destinato ad essere trasformato in formaggio atto a divenire 'Parmigiano Reggiano prodotto di montagna', il 60% della materia secca, su base annuale, dell'alimentazione deve provenire da zone di montagna gli stabilimenti dei caseifici produttori di formaggio atto a divenire 'Parmigiano Reggiano prodotto di montagna' devono essere ubicati all'interno delle zone di montagna;

la stagionatura minima (12 mesi) della forma di formaggio atto a divenire 'Parmigiano Reggiano prodotto di montagna' deve avere luogo in stabilimenti ubicati all'interno delle zone di montagna

Al compimento dei 24 mesi di età il formaggio viene espertizzato per una seconda volta: solo al formaggio che sarà giudicato idoneo organoletticamente da un panel di esperti assaggiatori del Consorzio sarà apposto un marchio di selezione e otterrà la certificazione "Prodotto di Montagna".

Nel sito del Consorzio è presente un elenco dei caseifici con produzione certificata "Prodotto di Montagna – Progetto Qualità Consorzio": http://bit.ly/2FB8JTF 

 

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Martedì, 05 Marzo 2019 06:01

Mais: concimare bene per raccogliere meglio

La concimazione del mais è uno degli elementi fondamentali che determinano le rese produttive e la qualità finale

PARMA – Le analisi dei laboratori di ricerca del Consorzio Agrario di Parma, in collaborazione con i dipartimenti accademici, ci consegnano un panorama provinciale del nostro comprensorio che evidenzia una sostanziale carenza di alcuni elementi rilevanti nei terreni a vocazione agricola.

In particolare si confermano determinanti, se non decisivi, gli apporti e soprattutto le capacità di assimilazione delle colture di quantità adeguate di potassio e di fosforo.

Il "caso" mais, per esempio, risulta quanto mai esemplificativo. Nelle piantagioni infatti si tende ad apportare molte unità di azoto tralasciando una giusta distribuzione di tutti gli altri elementi necessari.

Tornare ad effettuare la concimazione di fondo con concimi ternari diventa quindi sempre più importante per evitare di asportare continuamente elementi essenziali nel terreno che lo potrebbe portare ad un progressivo impoverimento. Le possibili criticità produttive e qualitative del mais dipendono da una serie di fattori di differente natura: Clima: influiscono sulla temperatura del terreno durante la germinazione e sulle escursioni termiche notturne che facilitano la crescita della pianta. Risorsa idrica: la disponibilità di acqua è essenziale per una corretta vigoria della pianta e facilita l'assimilazione dei nutrienti.

Corretta nutrizione: apportare tutti i nutrienti al mais permette una florida crescita in tutte le fasi di sviluppo. Biotici: l'attacco di patogeni, quali Piralide, Diabrotica od Elateridi, può causare danni quantitativi e qualitativi della granella e facilitare l'ingresso di funghi che portano ad un innalzamento delle aflatossine. Fornendo tutti gli elementi necessari, il mais cresce nelle migliori condizioni nutrizionali e si riduce uno dei principali fattori di stress. Gli esperti del CAP sono a disposizione per qualsiasi tipologia di consiglio mirato.

Gli strumenti per cercare lavoro sono noti: curriculum va aggiornato, iscrizione ai siti on line delle aziende e delle agenzie per il lavoro e l’utilizzo dei principali Job Board (Infojobs, Monster, Helplavoro..ecc), che aiutano e semplificano la ricerca affinandola per posizione e per area geografica.

Ma oggigiorno è necessario rendere più efficace il proprio cv, evitare banali errori e sfruttare al meglio i social network creando una buona reputazione sociale.

Come rendere più efficace il proprio CV? Ma soprattutto come evitare banali errori?

Per essere efficace il cv va compilato in modo accurato sui percorsi scolastici, formativi ed esperienziali. Le competenze maturate, le conoscenze tecniche, la disponibilità alla mobilità territoriale sono elementi centrali. Evidenziare la disponibilità a Stage rende maggiormente appetibile il cv per i giovani in cerca di prima occupazione. Chi invece ha già avuto esperienze lavorative conoscerà più nel dettaglio quali sono le skill necessarie, e quindi da evidenziare, per ricoprire le posizioni desiderate. Se la completezza è un valore aggiunto non meno importante è la sintesi.

Una miriade di profili vengono inseriti nei database online ed i selezionatori hanno necessità di cogliere velocemente i punti di forza e le corrispondenze con le vacancy, ovvero le posizioni di lavoro aperte. Un errore da non commettere è quello della risposta generalizzata: candidarsi a qualsiasi annuncio di lavoro squalifica il candidato agli occhi del Recruiter, evidenziando la scarsa consapevolezza del ruolo/posizione da ricoprire.

Attenzione inoltre alla “reputazione digitale”. Occorre una vera e propria strategia di seeding, ovvero di “semina” che sfrutti i nuovi strumenti di comunicazione: i social media. LinkedIn e Facebook diventano vetrine attraverso le quali si evidenziano i contenuti del profilo professionale/personale che dovrà essere coerente con il social network utilizzato.

In sintesi: occorre creare un’immagine interessante per i recruiter.

Il profilo LinkedIn ha in parte sostituito i CV e i dati di utilizzo dei social confermano questa tendenza. LinkedIn viene usato a scopo professionale dai candidati nel 54,1% dei casi e anche Facebook sale al 26,7%. Lo stesso vale per il recruiting, con LinkedIn a quota 88,2% e Facebook a 27,8%. I dati riferiti al 2015 sono in crescita e sarà interessate verificare il dato aggiornato che confermerà la tendenza. Ogni azione compiuta in rete, soprattutto se pubblica, ha potenziali ripercussioni sulla sfera lavorativa. Quindi sono necessari alcuni accorgimenti. Per esempio per aumentare la qualità del proprio profilo su LinkedIn, è consigliabile curare lo stile della propria immagine, coltivare il proprio social network, partecipare alle discussioni, ottenere segnalazioni da parte di altri utenti.

Facebook, invece, è una vera e propria bacheca di notizie visualizzate in base alle nostre preferenze; ciò significa che chi è alla ricerca di un impiego può monitorare la pubblicazione di nuovi annunci lavorativi. D’altro canto però, un utilizzo errato di questa piattaforma, una scelta fatta con leggerezza di foto, commenti e post pubblici, può danneggiare la propria immagine agli occhi dei potenziali recruiter. I dati che emergono dal nostro Osservatorio del lavoro hanno evidenziato che circa il 30% dei recruiter ha ammesso di aver escluso un candidato sulla base di pubblicazioni di foto e contenuti impropri. 

Chi cerca lavoro o nuove opportunità lavorative quindi deve essere sempre attivo, aggiornare costantemente il CV, alimentare i contenuti sui profili social, ampliare il proprio network di relazioni e seguire gli aggiornamenti delle offerte rispondendo in modo mirato. Questo permetterà di raggiungere il primo importante obiettivo: un colloquio di lavoro, durante il quale, con la giusta consapevolezza di sé e con una buona presentazione del proprio profilo, si potrà impressionare positivamente i Recruiter nel corso del difficile compito che spetta loro: la selezione. 

 

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Cerchi lavoro? Archimede Spa, Agenzia per il lavoro, propone ogni settimana delle posizioni aperte in diversi settori e con diverse mansioni.

Annunci Archimede Parma e Vald’ Enza 04/03/2019

 

Entra nel team

Responsabile di filiale a Parma 

La risorsa si occuperà, rispondendo dell’andamento e della produttività della filiale al Direttore Operativo, del coordinamento e della gestione delle filiali, dello sviluppo di tutte le possibilità di business, della gestione e sviluppo del portafoglio clienti nonché dello studio e analisi del tessuto sociale ed imprenditoriale di riferimento. 

Info e candidature al seguente link http://bit.ly/2GVUc8J 

 

Impiegata/o iscritta/o al Collocamento mirato a Parma 

Si richiede minima esperienza pregressa, conoscenza del pacchetto Office e dei principali strumenti informatici, iscrizione alle liste di collocamento mirato.

Info e candidature al seguente link http://bit.ly/2ELDIO9 

 

Addetti al confezionamento a Parma

Le risorse selezionate si occuperanno di confezionamento di prodotti cosmetici.

Si richiede buona manualità e velocità d’esecuzione; disponibilità al lavoro su turni diurni; disponibilità immediata; domicilio in zona; Patente B, automuniti.

Info e candidature al seguente link http://bit.ly/2tQVpFU 

 

Operaio di prosciuttificio a Felino (PR)

Si richiede precedente esperienza nel settore alimentare; possesso dell’attestato HACCP; disponibilità al lavoro su turni diurni; Patente B, automuniti. Opportunità lavorativa in somministrazione per picco di lavoro.

Info e Candidature al seguente link http://bit.ly/2SGim8w 

 

Operaio di settore chimico a Parma 

Si richiede diploma di perito chimico, esperienza pregressa nel settore alimentare; disponibilità al lavoro su turni.

Info e Candidature al seguente link http://bit.ly/2GYOJxZ

 

Commerciale Digital Marketing a Parma (PR)

La risorsa selezionata dovrà gestire ed ampliare il portafoglio clienti, proponendo consulenza e servizi per sviluppare strategie di vendita per l’export e gestendo la relazione tra cliente e team di lavoro.

Info e Candidature al seguente link http://bit.ly/2EB8A2q 

 

Montantore Meccanico a Parma

Si richiede capacità di utilizzo degli strumenti da montaggio; capacità di lettura del disegno meccanico; esperienza pregressa nella mansione.

Info e Candidature al seguente link http://bit.ly/2SImEMC 

 

Autista Patente C- CQC a Parma

Archimede SpA ricerca un operatore macchine CNC per il settore della metalmeccanica.

La risorsa verrà inserita nel reparto produttivo e si occuperà della gestione di macchine a controllo numerico.

Info e candidature al seguente link http://bit.ly/2TtlZmB

 

Operaio alimentare con HACCP a Parma

Si richiede precedente esperienza nel settore alimentare; disponibilità al lavoro su turni diurni; disponibilità a lavoro fisico; Patente B, automuniti. Opportunità lavorativa in somministrazione per picco di lavoro.

Info e candidature al seguente link http://bit.ly/2TxdR4w 

 

Tornitore esperto a Montecchio (RE)

Si richiede pregressa esperienza nella mansione; esperienza nel piazzamento delle macchine CNC; ottima conoscenza del disegno tecnico; disponibilità al lavoro su turni;  disponibilità immediata. Info e candidature al seguente link http://bit.ly/2SDfRnu 

 

 

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Si é aperta ufficialmente la fase congressuale del Partito Socialista Italiano. Con la presentazione delle mozioni si apre ufficialmente una nuova fase, che eleggerà il 31 marzo a Roma il nuovo segretario, chiudendo la lunga stagione del Segretario uscente Riccardo Nencini.

Due sono le mozioni presentate. La prima Mozione 'Identità socialista per cambiare davvero' che vede candidato alla segreteria Luigi Iorio, gia' segretario della Federazione Nazionale dei giovani, socialista e membro della segreteria nazionale uscente, è la mozione della discontinuità con il passato.

La seconda Mozione 'Il Domani è adesso' Candida alla Segreteria nazionale, il campano Enzo Maraio.

Dopo la debacle del 4 marzo scorso di tutta la sinistra italiana, e' stato ritenuto giusto convocare un congresso per dare linfa vitale allo storico partito di Nenni, Pertini e Craxi. Sarà un congresso vero, che dovrà necessariamente interrogarsi sul futuro di una comunità, come quella socialista ancora in cerca di un rilancio definitivo dopo le vicissitudini della Prima Repubblica.

"Noi siamo pronti!", dichiara Cristiano Manuele Segretario Provinciale del Psi di Parma sostenitore della mozione 'Identità socialista per cambiare davvero'.

"La mozione da noi sostenuta va in tre direzioni: ricomposizione della comunità socialista, impegno in favore degli ultimi, difesa dell'Europa.
Le tre coordinate sono riconducibili ad uno sforzo comune che riveda il glorioso PSI, protagonista di una nuova stagione. Un nuovo protagonismo che abbandoni la subalternità al PD e che alla tattica, sostituisca quel pragmatismo presente nel dna del socialismo democratico italiano. Una nuova ricetta riformista che riavvicini la politica ai cittadini, alle istituzioni, che rivaluti il concetto di democrazia parlamentare messa in discussione dei 5 Stelle. Un socialismo umanitario che spieghi che le diversità e il sottoproletariato va aiutato e non demonizzato. Solo un rilancio del PSI e di altre forze democratiche possono rilanciare il centrosinistra nel nostro paese.

Questo siamo noi. Questo è il socialismo. Ecco perché molti compagni della Provincia di Parma sostengono Luigi Iorio alla corsa alla segreteria nazionale del PSI."

(FOTO: Luigi Iorio)

 

Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 18 - n° 9 3 marzo 2019 -
Editoriale: - Cyber Attack. La fragilità di un sistema interconnesso. La conferma dai "Servizi" - Lattiero caseari. Prezzi stabili, nessuna variazione sensibile. - Cereali e dintorni. Mercati piatti, ma qualcosa potrebbe accadere - 


SOMMARIO Anno 18 - n° 09 03 marzo 2019
1.1 editoriale
Cyber Attack. La fragilità di un sistema interconnesso. La conferma dai "Servizi"
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Prezzi stabili, nessuna variazione sensibile.
2.1 Bis lattiero caseario Lattiero caseari. Prezzi stabili, nessuna variazione sensibile. Grafici di tendenza.
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercati piatti, ma qualcosa potrebbe accadere
5.1 salute e integratori Consorzio della Bonifica Parmense, maxi esercitazione anti alluvione a Colorno
5.2 difesa idraulica Tra gestione delle acque e federalismo fluviale.
6.1 sport eventi Turismo outdoor: ecco chi presenterà le vacanze attive a OUTDOOR EXPO 2019.
7.1 comuni in festa A FICO, Noceto in Festa fa il pieno.
8.1 cereali e contratti filiera Nuovi contratti di filiera Mais – Soia – Favino
9.1promozioni "vino" e partners
10.1 promozioni "birra" e partners



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Emilia-Romagna ben oltre il 95%, la soglia di copertura vaccinale che garantisce la cosiddetta “immunità di gregge”, a tutela della salute pubblica e dei piccoli più esposti, per i bimbi ai due anni d’età, nati nel 2016


Al 31 dicembre 2018 - cioè alla seconda rilevazione trasmessa al ministero, dopo quella di giugno - l’Emilia-Romagna conferma di aver superato il muro del 95% per tutte le vaccinazioni rese obbligatorie dalla legge regionale (difteritetetanopoliomielite, che si assestano ciascuna al 95,7%, ed epatite B al 95,5%) per la frequenza al nido. Norma entrata in vigore nel novembre 2016, dopo che la Regione, prima nel Paese, aveva approvato la legge sull’obbligo vaccinale per l’iscrizione a nidi e materne, aprendo la strada al successivo obbligo nazionale. Obiettivo raggiunto anche per emofilo B e pertosse, poi aggiunte dalla normativa nazionale, mentre per morbillo-parotite-rosolia (Mpr) si assiste ad unasignificativa accelerazione nell’ultimo triennio, con la copertura passata dall’87,2% del 2016 al 93,5% del 2018. Guardando poi i dati dei bambini di 36 mesi,quindi nati nel 2015, la percentuale di copertura per la Mpr raggiunge addirittura il 95,8%.

Complessivamente, le percentuali crescono in tutte le provinceRomagna compresa, dove le coperture al 24^ mese sono costantemente salite nell’ultimo triennio, avvicinandosi anch’esse alla soglia del 95% (con Ravenna che già la supera). Particolarmente virtuosa la situazione a Parma, dove per le quattro obbligatorie per legge regionale la copertura si attesta intorno al 97% a 24 mesi e raggiunge il 99% a 36 mesi. E, in Emilia-Romagna, tutte le vaccinazioni previste dal Piano nazionale di prevenzione vaccinale per l’età pediatrica sono assicurate senza tempi di attesa: l’Ausl, infatti, invia a casa la lettera con la data dell’appuntamento, compatibile con le scadenze corrette del calendario vaccinale.

VACCINI IN EMILIA-ROMAGNA 2016-2018: UN TREND IN CRESCITA

dicembre 2018, le coperture dei bambini nati nel 2016 per poliomielitedifterite etetano hanno raggiunto il 95,7% (mentre nel 2016 erano ferme rispettivamente al 93,3%, 93,1% e 93,5%). L’epatite B è passata dal 92,7% del 2016 al 95,5%. Percentuali destinate ad aumentare ancora di più se si considerano, sempre nell’anno appena concluso, le coperture a 36 mesi, e dunque dei nati nel 2015: 97,2% per la poliomielite(era al 94,4% nel 2016), 97,1% per la difterite (rispetto al 94,2% a fine 2016), 97,3% per il tetano (dal 94,8% del 2016). L’epatite B è passata dal 93,8% del 2016 a quota 96,8%.

In aumento anche le percentuali raggiunte dalle altre vaccinazioni rese obbligatorie dalla successiva legge nazionale (senza considerare la varicella, obbligatoria solo per i nati nel 2017): sempre a dicembre 2018, per i bimbi di due anni le coperture per l’emofilo B hanno raggiunto il 95,2% (erano al 92,2% nel 2016); per morbillo-parotite-rosolia il 93,5% (era all’87,2%), per la pertosse il 95,7% (dal 93,1 del 2016).

 

AL NIDO E SUI BANCHI VACCINATI: ANCHE QUEST’ANNO IN EMILIA-ROMAGNA C’È LO SCAMBIO DIRETTO SCUOLE-AUSL DEGLI ELENCHI DI TUTTI GLI ISCRITTI

Come previsto dalla legge nazionale sull’obbligo vaccinale (n. 119 del 2017), e come già fatto dalla Regione Emilia-Romagna nei due anni precedenti, anche per l’anno scolastico 2019/2020 le scuole e i servizi educativi dovranno trasmettere alle Aziende sanitarie locali territorialmente competenti, entro il 10 marzo 2019, l’elenco di tutti gli iscritti della fascia 0-16 anni. Entro il 10 giugno, le Ausl restituiranno gli elenchi con le indicazioni dei soggetti che risultano non in regola. Nei dieci giorni successivi all’acquisizione degli elenchi, i dirigenti delle istituzioni del sistema nazionale di istruzione e i responsabili dei servizi educativi per l’infanzia, dei centri di formazione professionale regionale e delle scuole private non paritarie inviteranno i genitori (o chi esercita la responsabilità genitoriale) dei minori indicati negli elenchi a depositare, entro il 10 luglio 2019, la documentazione che attesta l’effettuazione delle vaccinazioni ovvero l’esonero, l’omissione o il differimento delle stesse.

In Emilia-Romagna, a oggi, nulla è cambiato rispetto agli anni scorsi: i genitori, pertanto, non devono presentare il certificato vaccinale al momento dell’iscrizione ma sarà la scuola/servizio educativo ad acquisire le informazioni necessarie direttamente presso l’Ausl.

Fonte: Regione Emilia Romagna 

Parma – 1 Marzo 2019 - Il Consorzio Agrario di Parma mette in campo per le semine primaverili una serie di contratti di coltivazione mirati a soddisfare due comparti di grande interesse per la nostra provincia: la filiera dell'alimentazione animale, in particolare bovina, con l'obiettivo della qualità e del Non OGM, e quella del biologico, settore ancora in particolare ascesa che, ora non più relegato ai soli terreni marginali e di montagna, ha la necessità di ampliare la gamma delle colture e i possibili sbocchi commerciali.

 

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«La settimana prossima proveremo a chiudere il contratto Fca, Cnhi e Ferrari: ormai siamo nella fase conclusiva». Lo afferma il segretario generale della Fim Cisl Emilia Centrale Giorgio Uriti dopo l'ultimo incontro tra sindacati e azienda.

«Siamo a un punto in cui o si superano le distanze o si rischia la rottura – spiega Uriti - Rimangono ancora divergenze su alcuni temi che potrebbero trovare una soluzione positiva. Sul salario bisogna verificare concretamente le disponibilità. Altre questioni, come la malattia o la riformulazione dell'articolo del contratto che regolamenta i "rapporti in azienda", potrebbero determinare una crisi del negoziato».

Il segretario dei metalmeccanici Cisl di Modena e Reggio dice che negli ultimi giorni di trattativa sono stati compiuti ulteriori passi in avanti sul sistema di partecipazione del contratto, orario, sanità integrativa e previdenza. «In particolare abbiamo risolto le ultime questioni che hanno rafforzato il ruolo di partecipazione nelle commissioni paritetiche in azienda. Sull'orario di lavoro – continua Uriti - abbiamo introdotto ulteriori miglioramenti sulla gestione più flessibile dei permessi retribuiti con la possibilità di utilizzarli a ore, anche ai turnisti per un massimo di 16 ore. Sulla previdenza complementare verrà alzato il contributo aziendale di 0,5 punti, portando il contributo al 2,2% per operai e impiegati, mentre per i~professional~passerà al 2,5%. Si procederà a rafforzare anche la sanità integrativa, con una riduzione del costo a carico del lavoratore e un incremento a carico azienda, migliorando le coperture assicurative sanitarie. Abbiamo anche discusso le modifiche sul sistema d'inquadramento professionale».

Rimane aperta la discussione sul salario e sulla definizione dei premi collegati all'efficienza. Per la Fim Cisl è fondamentale trovare una risposta sugli incrementi in paga base e, nello stesso tempo, valorizzare il sistema premiante collegato al premio di efficienza che, nell'ultimo quadriennio, ha determinato un incremento economico di 5.879 euro per Fca e 4.492 euro per Cnhi.

«Abbiamo costruito le condizioni per migliorare molti aspetti normativi e salariali. Sarebbe un errore se non si superassero alcune posizioni che rischiano di impedire un accordo.
In questo contesto economico, - conclude il segretario generale della Fim Cisl Emilia Centrale Giorgio Uriti - una situazione di conflitto sul contratto è proprio la cosa da evitare».

Venerdì, 01 Marzo 2019 10:53

Costruzioni a +0,5% nel 2018

Costruzioni a +0,5% nel 2018 grazie alla fiammmata dell'ultimo trimestre (+2,8%). Nonostante l'andamento instabile, migliorano le previsioni degli imprenditori.

Con una fiammata nell'ultimo trimestre (+2,8%), il volume d'affari del settore delle costruzioni ha chiuso in rialzo il 2018.
Dopo un andamento molto altalenante, infatti, proprio il balzo dell'ultimo periodo dell'anno ha consentito un incremento medio dello 0,5% rispetto al 2017.
Un saldo positivo che replica, sostanzialmente, quello del 2017, ma che alla luce dell'instabilità che ha caratterizzato l'ultimo biennio non induce ancora a parlare di nuovo decollo per il comparto.
Dalle analisi dell'Ufficio Studi della Camera di Commercio sui risultati dell'indagine congiunturale del sistema camerale emerge, al proposito, che anche nel 2017 si registrò una crescita annua dello 0,6%, insufficiente a recuperare la flessione del 2,1% osservata nel 2016.

A far ben sperare maggiormente in una ripresa dell'industria delle costruzioni è però il giudizio che gli imprenditori reggiani esprimono relativamente all'andamento del volume d'affari della propria azienda. Nel quarto trimestre 2018, rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente, è aumentata di oltre cinque punti (raggiungendo il 44%) la percentuale delle imprese intervistate che hanno dichiarato una crescita del volume d'affari, mentre è stazionaria (e pari al 17%) la quota che ha registrato una flessione.

Per quanto riguarda il giudizio delle imprese sull'andamento del settore nell'ultimo trimestre dell'anno passato, anche in questo caso è notevolmente aumentata, arrivando al 36%, la quota degli intervistati che ha riscontrato un aumento nella produzione, mentre è rimasta sostanzialmente stabile (19%) la percentuale di imprese che ha dichiarato di aver registrato, rispetto al quarto trimestre del 2017, un calo.

Le previsioni degli imprenditori delle costruzioni per il primo trimestre del 2019, pur rimanendo prevalente la quota orientata alla stabilità, sembrano propendere per un giudizio di crescita del settore: per l'immediato futuro, infatti, un'impresa su cinque ipotizza un aumento del volume d'affari.

 

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Presentato in Confcooperative Parma il bando per i progetti imprenditoriali di Workers Buyout Cooperativi. Mercoledì 27 febbraio è stato ufficialmente presentato il nuovo bando di Fondo Sviluppo SpA che si pone l'importante obiettivo di sostenere le nuove cooperative costituite da lavoratori di aziende in crisi (WBO – Workers Buy Out).

Si è svolto mercoledì 27 febbraio alle ore 11.00 presso la sede di Confcooperative Parma l'incontro di presentazione del bando "Imprese rigenerate dai lavoratori – Sostegno a progetti imprenditoriali di Workers Buyout Cooperativi". L'obiettivo del bando, promosso da Fondosviluppo, è quello di supportare il tessuto economico e sociale del territorio, affrontando in maniera virtuosa situazioni di crisi aziendale attraverso la cultura imprenditoriale cooperativa.

Ad aprire la presentazione è stato Andrea Gennari, direttore di Confcooperative Parma:
«La possibilità di uscire da una situazione di crisi con i WBO è una possibilità concreta, che esiste e che dobbiamo imparare a sfruttare: in questo senso, la cooperazione diventa uno strumento per salvaguardare le competenze, il lavoro, la sostenibilità di un intero sistema economico e territoriale».

È poi intervenuto Simone Taddei, referente bandi di contributo e finanza agevolata di Confcooperative Parma:
« Confcooperative crede molto nel sistema WBO come strumento per favorire le cooperative recuperando situazioni di crisi aziendale: il WBO consiste nella creazione di una nuova cooperativa da parte di ex dipendenti di imprese in difficoltà. Si tratta di uno strumento che ha risvolti interessanti a livello sociale perché crea coesione nel territorio, e risvolti economici importanti perché permette di salvaguardare il lavoro».

Il bando prevede interventi finanziari diretti nella misura massima del capitale sociale apportato dai soci cooperatori, in diverse forme: come apporto al capitale sociale, mutuo a tassi agevolati o Strumenti Finanziari Partecipativi.

Per quanto riguarda l'apporto al capitale sociale, esso può essere realizzato anche attraverso la NASPI, come ha spiegato Andrea Pisseri, responsabile Sindacale di Confcooperative Parma:
«La NASPI spetta ai lavoratori dipendenti del settore privato che hanno perso involontariamente il lavoro. Il lavoratore avente diritto alla corresponsione dell'indennità NASpI può richiedere la liquidazione anticipata, in unica soluzione, dell'importo complessivo del trattamento che gli spetta e che non gli è stato ancora erogato, per la sottoscrizione di una quota di capitale sociale di una cooperativa nella quale il rapporto mutualistico ha ad oggetto la prestazione di attività lavorative da parte del socio. E' bene ricordare che l'indennità anticipata deve essere restituita nel caso in cui il lavoratore instauri un rapporto di lavoro subordinato prima della scadenza del periodo spettante di indennità corrisposta in forma anticipata. Ciò non avviene se il rapporto di lavoro subordinato è instaurato con la cooperativa della quale il lavoratore ha sottoscritto una quota di capitale sociale"

Oltre agli interventi finanziari, il bando offre anche altri servizi, come rimborsi di consulenze per un massimo di 15.000 € su tre anni, formazione, tutoraggio e agevolazioni messe a disposizione dal sistema di Confcooperative a seconda delle esigenze della nuova cooperativa WBO.

Il bando scade il 15 maggio 2019, prevede un plafond di 1.000.000 € ed è aperto a WBO cooperativi operanti in tutti i settori, in fase di costituzione o costituiti da massimo 4 mesi antecedenti l'apertura della call.

Infine, Gennari ha rivolto un appello alle Amministrazioni Comunali del territorio affinchè attraverso la loro visione completa della situazione delle aziende locali, possano segnalare il bando alle realtà interessate a partecipare.

 

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Iniziano i lavori per la realizzazione a Noceto della Casa della Salute, che avrà sede nell'edificio di via Dalla Chiesa n. 30, dove sono già operativi diversi servizi dell'AUSL. E' così in dirittura d'arrivo un grande obiettivo per il territorio di Noceto, raggiunto grazie alla sinergia fra Amministrazione Comunale di Noceto e Azienda USL di Parma.

Con la finalità di ridurre al minimo i disagi per gli utenti, l'intervento è organizzato in 5 fasi. Non sono previste chiusure dei servizi sanitari, ma solo la loro differente collocazione logistica, sempre all'interno della struttura.

L'apertura del cantiere è prevista per il 28 febbraio, poi nel corso dell'estate inizieranno i primi trasferimenti dei servizi dell'AUSL nei locali ristrutturati, a cominciare dal Servizio Salute Donna, con alcuni ambulatori di riferimento. La fine dei lavori è prevista per inizio 2020.

Terminati i lavori, i servizi della Casa della Salute occuperanno l'intero edificio, cioè sia la parte di proprietà dell'AUSL che oggi ospita lo sportello unico-CUP e il Poliambulatorio, sia la restante ala, di proprietà del Comune di Noceto, ceduta all'Azienda sanitaria in comodato d'uso gratuito per 40 anni grazie ad un protocollo siglato fra Comune e AUSL il 1 agosto 2017.

Con l'intervento, quindi, i locali a disposizione per i servizi sanitari passano dagli attuali 1.200 mq circa a poco meno di 1.800. Per le opere di ristrutturazione e riqualificazione sono stati stanziati 975.000 euro.
Questa la collocazione dei servizi nella futura Casa della Salute. Al piano rialzato: gli ambulatori della medicina di gruppo, gli ambulatori dei medici specialisti, il servizio per le cure e assistenza domiciliare, il punto prelievi, lo sportello unico-CUP e il centro di salute mentale; al primo piano: la Pediatria di comunità, gli ambulatorio dei Pediatri di libera scelta, la Salute donna, i servizi del Dipartimento di Sanità Pubblica (igiene pubblica e medicina veterinaria) e l'assistente sociale.

La Casa della Salute non sarà quindi un semplice poliambulatorio, ma il luogo dove medici, specialisti e operatori sanitari lavorano in modo integrato e collaborativo, aprendosi anche alla comunità per promuovere la partecipazione di cittadini e del volontariato locale, infatti, il coinvolgimento della comunità è elemento chiave su cui agire per migliorare la salute e il benessere della popolazione. Il valore aggiunto delle Case della Salute è l'integrazione orizzontale tra i servizi presenti, ovvero la collaborazione e la condivisione di obiettivi e azioni tra tutti i professionisti che vi lavorano.

Previste dalla programmazione della Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria di Parma e dei Comitati di Distretto, in coerenza con le indicazioni regionali, le Case della Salute nella provincia di Parma saranno, a regime, 29. La Casa della Salute di Noceto si aggiunge pertanto a quelle già operative nel distretto di Fidenza a San Secondo, Busseto e Fontanellato.

Sono presenti:
per il Comune di Noceto:
Fabio Fecci, Sindaco
Marco Bertolani, Assessore alla Sanità e Servizi Sociali
per l'AUSL di Parma:
Elena Saccenti, Direttore Generale
Giuseppina Frattini, Direttore Sanitario
Andrea Deolmi, Direttore distretto di Fidenza
per ASP distretto di Fidenza:
Elena Cagliari, Direttore
Massimiliano Franzoni, Presidente
Maurizio Barbarini, Consigliere
Professionisti dell'Azienda USL, Medici di famiglia e Pediatri di libera scelta,
Rappresentanti delle Associazioni del Volontariato locale

 

Ieri pomeriggio il sindaco Federico Pizzarotti si è recato in visita al Fornobottega Alvè, in via Costituente 45/b, una attività innovativa che due giovani imprenditori panettieri, Eliana e Alessio, hanno recentemente aperto in Oltretorrente a Parma: un laboratorio di panificazione a vista con bottega, che si avvale della tecnologia moderna per offrire prodotti freschi durante l’arco dell’intera giornata, pur lavorando soltanto di giorno, nel rispetto dei ritmi naturali delle materie prime e delle persone che ci lavorano. 

Il Sindaco, sotto invito dei proprietari, ha volentieri visitato il locale che rappresenta una positiva scommessa imprenditoriale per la città: una impresa giovane e innovativa nel cuore dell'Oltretorrente.

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Fonte: Comune di Parma

Mercoledì, 27 Febbraio 2019 10:33

FRONERI, chiude definitivamente i battenti a Parma

FLAI CGIL Parma: il licenziamento degli ultimi 50 impiegati mette fine all'importante capitolo del gelato industriale a Parma

Lo storico sito dei gelati di Parma chiude definitivamente i battenti ed abbandona la nostra città.

Dopo la chiusura dello stabilimento di via Bernini 43, già sede della storica azienda parmigiana dei gelati (prima Tanara, Italgel, poi Nestlè e infine Froneri), avvenuta nel dicembre 2017, in questi giorni l'azienda ha avviato la procedura per il licenziamento dei restanti cinquanta impiegati ancora operanti su Parma.

Con questa atto si mette per sempre fine alla gloriosa storia del gelato industriale a Parma, tutte le attività veranno delocalizzate in modo definitivo sui siti di Frosinone e Rieti e i 50 impiegati che operavano ancora su Parma verranno si troveranno senza lavoro.

È certamente un epilogo al quale nessuno avrebbe voluto assistere, oltre alla delocalizzazione delle produzioni ed ora delle attività amministrative il territorio perde un altro importante presidio produttivo ed umano che aveva creato una centralità industriale di prim'ordine. Con la formalizzazione del licenziamento degli ultimi 50 impiegati si completa quella perdita occupazionale che ha segnato profondamente il territorio: pur riconoscendo a questi lavoratori alte professionalità, infatti, le opportunità di una loro riqualificazione sono molto esigue, anche in considerazione della loro età anagrafica.

Per ricercare soluzioni a questa ennesima infausta decisione, il sindacato di categoria, di concerto con le istituzioni, ha attivato un tavolo di confronto nella speranza di non disperdere un importante patrimonio di competenze oltre che umano.

È iniziato il progetto di riqualificazione integrale che coinvolge i 37.000 mq del centro. I cantieri sono finalmente aperti ed entro Pasqua i visitatori e i cittadini di Parma potranno vivere e passeggiare lungo le vie del nuovo player distintivo della città di Parma. Nuovi eventi di ristrutturazione generale con l'interessamento di tutte le aree, dalla ristorazione al cinema, il tutto accompagnato da un nuovo aspetto che renderà questo luogo una porta d'accesso per nuove ed uniche esperienze parmigiane.

Una strategia di rigenerazione che tende ad un cambiamento radicale, una percezione completamente nuova dettata da nuovi da elementi esperienziali. Interventi sulle facciate, la galleria, gli ingressi, il parcheggio, il verde, gli arredi interni, la Playground, sia al piano terra che al piano primo. Il valore stimato dell'intera operazione è di oltre 1,5 milioni di euro a conferma del ruolo strategico riconosciuto a questa realtà cittadina unica nel suo genere.

Il colore dello spazio commerciale renderà l'edificio distinto dal suo contesto residenziale, non più giallo Parma ma una gamma cromatica per ridefinire una nuova riconoscibilità architettonica con un linguaggio contemporaneo. L'uso di listelli di legno rigenerato di diverse sezioni e profondità impreziosisce e arricchisce gli spazi come il rivestimento in gres che ripropone lo schema tipico dei centri abitati evidenziando la caratterizzazione urbana della via commerciale.

Nuove texture, inserti ceramici e disegni a pavimento interrompono l'uniformità del lastricato per conferire al nuovo spazio una connotazione diversa da quella precedente. Non ultimo il progetto prevede l'introduzione di spazio verde che, insieme all'arredo urbano, si rivolge alla ricerca di nuovi spazi per la socialità. Elementi come sedute, vasi e panchine hanno un design contemporaneo conferendo ai materiali tradizionali come terracotta e legno un linguaggio rinnovato. Per il perfezionamento del progetto architettonico di Barilla Center è stato scelto l'Architetto Gregg Brodarick dello studio Solids. Un intervento dallo stile minimal, curato nei singoli dettagli, darà luce alla nuova eleganza dell'unica galleria in pieno centro storico a Parma, città dallo stile inconfondibile.

Localizzato in via Emilia Est a Parma, il Barilla Center è stato inaugurato nel 2003 su progetto dell'Architetto Renzo Piano nell'ambito di un master plan finalizzato alla riqualificazione dell'ex area industriale Barilla.

La nuova proprietà Kryalos SGR ritiene il progetto assolutamente strategico per localizzazione, struttura e potenzialità di ulteriore sviluppo. Adiacente al centro storico di Parma, unico nel suo genere in Italia, più distretto urbano che mero centro commerciale, il Barilla Center aspira a enfatizzare la sua natura di luogo di aggregazione e leisure, grazie alla sua contemporanea presenza di entertainment, ristorazione, retail e food market.

About Kryalos
Kryalos opera nel settore del Fund Management, Asset Management ed Advisory con un team di oltre 50 professionisti e con un patrimonio in gestione di 5.5 miliardi di Euro, in ambito uffici, retail, logistica e alberghiero.

About ROS Retail Outlet Shopping
Con sede a Vienna, e filiali in Polonia, Italia e Francia, è una società indipendente di consulenza in retail e real estate, specializzata nella gestione di Designer Outlets e concepts innovativi per lo shopping in Europa. ROS, fondata nel 2011, è una delle aziende più giovani esistenti in questo settore e si è già affermata tra i primi dieci gestori di outlet in Europa. ROS Retail Outlet Shopping si caratterizza per una forte partnership con marchi importanti, da standard di alta qualità nel settore retail e dai servizi offerti al cliente, nonché da un approccio marketing innovativo garantito da un team manageriale di professionisti esperti. Il portfolio
di ROS Retail Outlet Shopping include Designer Outlet Soltau, City Outlet Geislingen, Brugnato 5Terre Outlet Village, Designer Outlet Warszawa, Designer Outlet Gdánsk, Designer Outlet Sosnowiec, Premier Outlet Budapest, Designer Outlet Algarve, Designer Outlet Croatia, Barilla Center Parma e ulteriori nuovi sviluppi in Europa.

Ci sono trecentomila euro a disposizione delle micro, piccole e medie imprese reggiane che nel 2019 intendono partecipare a fiere di carattere internazionale. Le risorse sono messe a disposizione dalla Camera di Commercio con il nuovo bando che si aprirà il 27 febbraio.

"Lo stanziamento – sottolinea il presidente della Camera di Commercio, Stefano Landi – è parte integrante delle azioni che stiamo mettendo in campo per favorire l'ampliamento della platea di imprese orientate ai mercati internazionali, con una particolare attenzione riservata alle imprese di piccola e media dimensione, a quelle che non hanno ancora relazioni con l'estero o hanno rapporti ancora occasionali".

"Emblematico, in tal senso – ricorda Landi – è il fatto che proprio nello stesso giorno in cui si aprirà il nuovo bando presenteremo in Camera di Commercio anche quello regionale da 900.000 euro per il quale abbiamo attivato una serie di servizi gratuiti per certificare la possibilità delle aziende di accedere ai contributi senza ricorrere a consulenze obbligatorie e onerose."

"Le risorse camerali destinate a sostenere la partecipazione a fiere di carattere internazionale – osserva il presidente della Camera di Commercio – rappresentano, al tempo stesso, un sostegno e uno stimolo a sfruttare una delle più importanti modalità di presentazione sui mercati esteri, cui affianchiamo, anche quest'anno, una serie di incoming con operatori commerciali stranieri, puntando ad accrescere quei volumi di esportazione che nei primi nove mesi del 2018 ci hanno portato a scambi per oltre 8 miliardi di euro, con un incremento del 3,7% rispetto allo stesso periodo del 2017".

Il nuovo bando camerale da 300.000 euro prevede due differenziate misure che riguardano la partecipazione a manifestazioni fieristiche in Paesi extra UE (che nei primi nove mesi del 2018 hanno inciso sull'export reggiano per il 36,3%, con in vetta gli Stati Uniti con quasi 718 milioni) e a quelle organizzate in Paesi dell'Unione Europea.
La domanda può essere presentata dalle piccole e medie imprese e dai consorzi d'impresa con sede legale e/o unità operativa nella provincia di Reggio Emilia.

Tra le spese ammissibili a contributo rientrano quelle relative al costo dell'area espositiva, alla progettazione e all'allestimento, al trasporto del materiale da allestimento ed espositivo e al servizio di interpretariato e hostess.

Il contributo, pur potendo coprire fino al 30% delle spese ammissibili, è differenziato per la partecipazione a fiere in Paesi UE o extra UE: nel primo caso, infatti, l'importo massimo è pari a 4.000 euro, mentre nel secondo sale fino a 5.000 euro. In entrambi i casi gli interventi agevolabili dovranno avere un costo minimo di 3.000 euro e, per i consorzi di imprese, i massimali di contributo e i costi minimi sono raddoppiati.

Una particolare premialità (250 euro) è prevista per le imprese che, al momento della concessione del contributo, saranno in possesso del rating di legalità. La percentuale di contributo, infine, si abbassa al 15% dell'investimento per le imprese che nel triennio 2016-2018 hanno beneficiato di due contributi per la partecipazione alla stessa fiera.

Le domande potranno essere presentate esclusivamente in modalità telematica all'interno del sistema Webtelemaco di InfoCamere dal 27/02/2019 al 22/03/2019.
Per ulteriori informazioni: www.re.camcom.gov.it

Le mamme ed i papà del comitato Salviamo le Cicogne esprimono vicinanza e solidarietà ai genitori del bambino escluso da una scuola pubblica dell'infanzia di montagna perché affetto da diabete.
Tutti noi crediamo che la vicenda sia di per sé al di fuori del buon senso e della misura, trattandosi di un caso di medicalizzazione che non necessita di particolari interventi di assistenza da parte del personale scolastico, se non nell'utilizzo di un microinfusore con monitoraggio remoto della glicemia.

Non è comunque nostra intenzione entrare nel merito della questione medica ma di quella delle pari opportunità sì: ogni bimbo ed ogni famiglia dovrebbe poter frequentare la scuola pubblica e la scuola pubblica dovrebbe predisporsi alla massima accoglienza.

L'esclusione o la mancata accoglienza, la maggior importanza delle ragioni delle maestre rispetto ai diritti e ai bisogni del bambino, purtroppo sono sintomi di una malattia ben peggiore del diabete che colpisce il sistema scolastico facendogli perdere coscienza della propria missione: la centralità del bambino e l'offerta di opportunità di crescita in un contesto ricco di stimoli per lo sviluppo.
Ci preme sottolineare che nell'episodio accaduto il tema della distanza o il solito refrain "un paesino di montagna" non c'entrano nulla. Infatti, pur nel rispetto del protocollo in essere – che comunque è avanzato su molti aspetti, ma non sulla tutela completa del diritto allo studio e alla salute del minore – questa situazione si potrebbe già ripetere domani in città.
Alla luce di quanto è successo, occorre quindi rivedere al più presto il sistema normativo a tutti i livelli attualizzandolo anche allo stato odierno delle cure mediche, per evitare che esistano spazi per comportamenti discrezionali soggettivi, volti al rifiuto e alla deresponsabilizzazione.

Occorre inoltre investire in formazione verso il personale scolastico per mantenere alto il livello motivazionale degli educatori affinché non decada l'alta missione educativa in una routine di lavoro.

Ci aspettiamo che l'intervento del Presidente della Provincia, in accordo con l'Ufficio scolastico provinciale, la l'Ausl e con il necessario coinvolgimento delle associazioni dei portatori di malattie, approdi a una soluzione positiva del problema e scoraggi la deprecabile attitudine al rimpallo di competenze fra servizi e istituzioni. Ci auguriamo che Francesco, e con lui tutti i piccoli bambini che vivono problemi di salute, siano trattati come bambini e non vengano invece valutati come casi.

Il comitato Salviamo le Cicogne

Parma piace: cresce del 10% il numero dei pernottamenti. Aumentano gli stranieri che si fermano in città per più di due giorni.

I dati diffusi dalla Regione Emilia Romagna scattano una fotografia positiva: primavera ed autunno si confermano le stagioni più apprezzate, l'agosto record dello scorso anno sfata il tabù di una città chiusa per ferie.

Parma, 25 Febbraio 2019 . Parma dà i numeri e sono quelli di un turismo in costante crescita. Il trend è positivo e alimenta la voglia di impegnarsi ed investire in un futuro di eventi che valorizzino le eccellenze del territorio, ma anche luoghi più inediti e lontani dai tradizionali circuiti di viaggio. Lo dicono i dati con il rapporto che la Regione Emilia Romagna periodicamente labora, passando in rassegna il territorio. Da via Aldo Moro a Bologna, i numeri del 2018, appena diffusi dall'assessorato al Turismo e Commercio, permettono di scattare una fotografia precisa dell'appeal di Parma e di come i flussi di presenze e turismo si distribuiscano su città e provincia, dal capoluogo ai borghi d'arte, dalla collina alla Bassa.

PARMA VERSO IL FUTURO
La petite capitale si fa grande anche nelle cifre: nel 2018 a scegliere di trascorrere almeno un paio di giorni in città è stato il 5% in più dei visitatori rispetto all'anno precedente, mentre i pernottamenti sono aumentati del 10%. E allora, Benvenuti a Parma! Ora c'è la responsabilità dei due riconoscimenti internazionali, ottenuti da Parma in meno di tre anni: il ruolo di Unesco Creative City of Gastronomy e il titolo di Capitale della Cultura Italiana per il 2020 sono, infatti, il motore che ha fatto scattare la voglia di fare squadra fra le realtà culturali e produttive cittadine e, al contempo, il desiderio di aprirsi al confronto con altri territori.

"Siamo consapevoli che si stia compiendo un percorso che ha il chiaro obiettivo di fare ciò che fino a qualche anno fa non era mai stato fatto: valorizzare in maniera professionale le eccellenze del territorio con una chiara strategia di sviluppo – spiega Cristiano Casa, assessore a Turismo, Attività Produttive e Commercio del Comune di Parma –. Parma 2020 sarà una grande occasione per creare nuove sinergie ed un vero modello di collaborazione fra la nostra realtà e quelle vicine. Il dialogo è ormai costante sia con i comuni della provincia, sia con Reggio Emilia e Piacenza, con cui stiamo condividendo, nell'ottica di Parma 2020, l'esperienza di una promozione turistica e culturale congiunta, attraverso il progetto 'Emilia'. Pensiamo di essere sulla strada giusta, che sarà lunga, ma anche bellissima da percorrere tutti insieme".

CRESCONO STRANIERI E PERNOTTAMENTI
Oneri, onori e tanta, tanta pianificazione. Intanto, le cifre diffuse dalla Regione dicono molto e confermano una tendenza già consolidata: Parma, con la sua provincia, piace molto e a visitarla sono stati, ancora nel 2018, più italiani (468.103) che stranieri (254.807) per un totale di 722.910 presenze totali, che valgono un netto +6,5% rispetto al 2017.
Ma non è tutto: rispetto all'anno precedente, a crescere del 3,5% sono anche i pernottamenti in provincia che salgono a 1.671.143. Di questi 489.575 sono stranieri, che da soli fanno segnare un +10,6%. I turisti, quindi, soprattutto dall'estero, non scelgono più la città ducale e i suoi dintorni solo per un rapido 'mordi e fuggi', magari da abbinare a qualche altra meta 'da catalogo' o a un tuffo al mare, ma decidono di fermarsi per più giorni sul territorio.

"La nostra strategia è sempre stata quella di valorizzare l'immagine di Parma nella sua interezza, senza fermarci ai confini del nostro territorio. Questa terra ha un potenziale straordinario e, spesso, ancora inespresso. I vari operatori turistici contribuiscono costantemente alla sua scoperta con l'obiettivo di fornire spunti e suggestioni che permettano ai visitatori di allungare i giorni di permanenza", prosegue, interpretando i dati, Cristiano Casa.

Scendendo ancora più nel dettaglio ed analizzando le cifre della sola città di Parma, a crescere sono gli arrivi (225.000 gli italiani e 150.000 gli stranieri) con un totale di 375.000 turisti che significano un 5,2% in più. Positivo anche il dato dei pernottamenti: gli italiani sono stati 434.548 (+8,2%), mentre gli stranieri sono stati 295.355. Quest'ultimo dato equivale ad un gratificante +12,9 %. La somma, fra numeri italiani ed esteri, porta ad un totale di 729.903 pernottamenti in città e fa segnare quel 10% in più da cui ripartire, progettando il futuro.

PRIMAVERA ED AUTUNNO SUPER STAR, ESTATE IN CRESCITA
Analizzando, invece, i flussi turistici secondo la stagionalità, per Parma capoluogo, sono due i dati da rilevare. Il primo è una conferma: come da tradizione, primavera ed autunno sono le stagioni più appetibili per un tour. Per visitare la città sono i mesi di ottobre, maggio, aprile, marzo e novembre a centrare le prime cinque posizioni della 'classifica'.
Sono, però, i dati dell'estate a sorprendere e a far ben sperare per sfatare il vecchio adagio di una città "chiusa per ferie": agosto, infatti, nel 2018 ha registrato due chiari segni positivi con il 10,8% in più di turisti e il 16,5% in più di pernottamenti.

Un'altra conferma riguarda i Paesi da cui storicamente arriva il maggior numero di visitatori. Se gli Stati Uniti totalizzano un 28% di pernottamenti in più, Francia, Germania, Svizzera, Austria – da sempre i maggiori estimatori di Parma e della sua provincia - nel 2018, hanno fatto segnare un incremento degli arrivi del 21%.

"Per vicinanza culturale e geografica questi Paesi rappresentano da tempo l'obiettivo della nostra strategia di promozione – conclude l'assessore Cristiano Casa –. Continueremo a lavorare per far crescere l'immagine di Parma proprio in questi mercati strategici e abbiamo, fra l'altro, previsto ad inizio marzo un'azione specifica sulla Svizzera Tedesca."

Memoria. Il viaggio da Fossoli a Mauthausen di 450 studenti degli istituti superiori modenesi. Il presidente Bonaccini alla partenza: "Un atto di coraggio civile, per non dimenticare e contrastare l'intolleranza". Il progetto della Fondazione Fossoli ottiene per la seconda volta la Targa del Presidente della Repubblica. Gli alunni di 29 scuole in viaggio dal 24 al 28 febbraio con i loro professori e gli storici Elisabetta Ruffini, Carlo Saletti, Costantino di Sante, Antonella Tiburzi e Roberta Mira. I campi di Mauthausen, Gusen, Dachau, Ebensee, oltre al castello di Hartheim tra le tappe. Previsti laboratori di giornalismo, fotografia e produzione multimediale. ll 30 aprile al Teatro Comunale di Carpi il racconto alla comunità dell'esperienza fatta.

Bologna -

Un lungo viaggio dalla provincia modenese fino alla Germania, con tappe in Austria, per ricordare le vittime dell’Olocausto e della guerra450 studenti e i loro professori, che non vogliono dimenticare. E’ il progetto Storia in Viaggio. Da Fossoli a Mauthausen, promosso dalla Fondazione Fossoli, che ripropone ai ragazzi, per il terzo anno consecutivo, il viaggio finale che i prigionieri del campo italiano nei pressi di Carpi, moltissimi ebrei, fecero durante la Seconda guerra mondiale verso i lager nazisti. Per il secondo anno consecutivo, l’iniziativa ha ottenuto la Targa del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che il 25 aprile 2017 visitò l’ex Campo di Fossoli.

“Sono venuto a salutare questi ragazzi e queste ragazze che, fortunatamente, hanno vissuto sempre un tempo di pace e che quindi sono portatori di questo grande valore– ha affermato Il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, durante la cerimonia di partenza degli alunni-, studenti che, insieme ai docenti, hanno il coraggio civile di ripercorrere i passi verso l’orrore cui furono costretti circa 5000 deportati. Di ricordare attraverso i luoghi, le immagini e le testimonianze, la guerra e la terribile ideologia nazista. La memoria è importante, un segno di civiltà e un monito per far sì che non si ripetano gli stessi drammatici errori. E la legge sulla Memoria del Novecento che abbiamo voluto e che finanziamo con un milione di euro l’anno, serve anche a sostenere le iniziative e i progetti delle scuole. Utili tanto più oggi, nel momento in cui diventa fondamentale ricordare dove abbiano condotto la follia nazifascista e le stesse leggi razziali varate nel nostro Paese, fino a dove si sono spinte la cultura dell’odio e l’intolleranza verso coloro che venivano considerati diversi. Un baratro inconcepibile e disumano che non deve tornare, mai”.

Alla cerimonia erano presenti anche il presidente della Fondazione Campo Fossoli, Pierluigi Castagnetti, il sindaco di Carpi, Alberto Belelli, e il rabbino capo di Modena, Beniamino Goldstein.

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IL PROGETTO

I cinque giorni del viaggio, che coinvolgono 29 istituti superiori dei territori di Carpi, Castelfranco Emilia, Finale Emilia, Mirandola, Modena, Montombraro, Pavullo, Sassuolo e Vignola, sono il culmine di un percorso di formazione molto più ampio, che ha preceduto per mesi la partenza, con tre specifici momentiuno in classe, in cui ogni scuola ha “adottato” un testimone transitato dal Campo (attraverso la letture della sua biografia o autobiografia), la visita a Fossoli per comprendere il ruolo giocato dall’ex Campo di concentramento nel sistema concentrazionario europeo, e la conferenza del professor Francesco Mario Feltri sulle origini del nazismo nei primi decenni del secolo scorso. La formazione degli alunni proseguirà anche durante il viaggio, con la presenza di cinque storiciElisabetta RuffiniCarlo SalettiCostantino di SanteAntonella Tiburzi e Roberta Mira. Insieme a loro agli operatori della Fondazione Fossoli, con la possibilità per gli studenti di partecipare ai numerosi laboratori, come quelli di giornalismo, curato da Serena Fregni, fotografia, condotto da Elena Canevazzi, e produzione multimediale, curato da Roberto Zampa e Giovanni Vignali.

L’esperienza maturata nel viaggio sarà condivisa anche al ritorno, sia nelle classi, che in un momento pubblico che si svolgerà martedì 30 aprile al Teatro Comunale di Carpi.


IL VIAGGIO DELLA MEMORIA

Il viaggio toccherà alcune tra le città simbolo di quello che fu il regime nazista quali Monaco di Baviera, LinzSalisburgo e Innsbruck, in un percorso molto esplicativo  dei diversi aspetti della macchina di morte del Terzo Reich, non limitandosi esclusivamente alla persecuzione e allo sterminio degli ebrei, ma approfondendo temi quali il lavoro coatto e la famigerata Aktion T4, che portò l’uccisione di migliaia di persone affette da malattie genetiche inguaribili e di portatori di handicap,  “vite indegne di essere vissute”, secondo la visione dell’eugenetica nazista, senza dimenticare la sorte riservata agli internati politici. Tra le tappe, i campi di concentramento di Mauthausen, Gusen, DachauEbensee, oltre al castello di Hartheim.

Informazioni sul sito www.fondazionefossoli.org e la pagina Facebook Fondazione Fossoli.
 
 
Fonte: Regione Emilia Romagna

 

Lunedì, 25 Febbraio 2019 14:50

Ponte di Mamiano chiuso da venerdì 1° marzo

Ponte di Mamiano chiuso da venerdì 1° marzo a lunedì 4 per lavori. Dovranno essere rifatti i giunti di dilatazione del ponte. Per lavorare in sicurezza è d’obbligo la chiusura. Si è scelto di lavorare nel fine settimana per limitare i disagi.

Parma, 25 febbraio 2019 –

La Provincia di Parma – Servizio Viabilità comunica che il Ponte di Mamiano lungo la SP32 Pedemontana, a Panocchia sarà chiuso totalmente al traffico dalle ore 6 di venerdì 1° marzo 2019 alle ore 12 di lunedì 4 marzo.

La misura si è resa necessaria per sostituire i giunti di dilatazione del ponte, che risultano gravemente ammalorati. Le dimensioni del ponte, con la carreggiata stretta, impediscono altre soluzioni, già utilizzate su altri ponti (come il senso unico alternato).
Visto che non sarebbe possibile lavorare in sicurezza altrimenti, si è deciso per la chiusura ma, per limitare i disagi, i lavori verranno eseguiti per lo più nel fine settimana.


Fonte: Provincia di Parma - Ufficio stampa

Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 18 - n° 8 24 febbraio 2019 -
Editoriale: - Con il cerino in mano e pochi spazi di manovra. - Lattiero caseari. Prezzi in discesa salvo per le due DOP principali - Pomodoro: senza accordo, a rischio l'oro rosso in Emilia-Romagna. - Parmalat - Le rassicurazioni di Bernie -

SOMMARIO Anno 18 - n° 08 24 febbraio 2019
1.1 editoriale
Con il cerino in mano e pochi spazi di manovra.
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Prezzi in discesa salvo per le due DOP principali.
2.1 Bis lattiero caseario Lattiero caseari. Prezzi in discesa salvo per le due DOP principali. GRAFICI TENDENZA
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Nell'incertezza i fondi alleggeriscono le posizioni
5.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni - grafici di tendenza
6.1 salute e integratori Richiamati integratori alimentari GINKGO SIMUL CPS e BIOGIN CPS
6.2 appennino Difesa attiva Appennino-Bonifica Parmense.
7.1 campagna pomodoro Pomodoro: senza accordo, a rischio l'oro rosso in Emilia-Romagna.
7.2 lambrusco Lambrusco: Cantina Formigine Pedemontana nella top ten italiana web reputation
8.1 sicurezza idraulica Emilia Centrale: presentati i primi 19 progetti per 36 milioni di euro
9.1 latte e parmalat Parmalat - Le rassicurazioni di Bernier
10.1promozioni "vino" e partners
11.1 promozioni "birra" e partners



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Dalla Conferenza Unificata 40 milioni di euro sull'associazionismo comunale. Dalla UE 1,5 miliardi di risorse per le aree interne. Dichiarazione di MAURO BIGI, Sindaco di Vezzano sul Crostolo, coordinatore Piccoli Comuni ANCI Emilia-Romagna

Mauro BIGI, Sindaco di Vezzano sul Crostolo (RE) e coordinatore Piccoli Comuni ANCI Emilia-Romagna, commenta la decisione della Conferenza Unificata di dedicare 40 milioni di euro all'associazionismo comunale per il 2019, e lo stanziamento UE di 1.5 miliardi di risorse sul settennato 2021-2027 per le aree interne in difficoltà.

"Questa scelta dell'Europa di non abbandonare al loro destino le aree interne dei nostri paesi, ma di valorizzarne le peculiarità, ha un valore strategico. Non tanto e solo per le ingenti risorse allocate, che porteranno linfa vitale a questi territori, ma proprio come segnale di attenzione verso le comunità che qui vivono. Sul nostro territorio sono 4 le aree interne pilota scelte all'interno del piano nazionale, ma confidiamo che tali risorse possano abbracciare l'intero territorio regionale".
"Valutiamo molto positivamente in tal senso gli stanziamenti nazionali per l'associazionismo, per rendere i comuni, per lo più piccoli in queste aree, attraverso le Unioni, soggetti efficienti ed efficaci di tale valorizzazione e promozione".

In allegato il comunicato stampa di ANCI nazionale

 

La delegazione degli amministratori cittadini ha dedicato una mattinata alla visita del complesso polo di servizi agroalimentari che il Consorzio Agrario offre da 100 anni alla cittadinanza e alle imprese agricole del territorio

PARMA –22 Febbraio 2019 - La delegazione comunale guidata dal Sindaco di Parma Federico Pizzarotti affiancato nell'occasione dall'Assessore all'Urbanistica Michele Alinovi e dal Consigliere Incaricato con deleghe alle Politiche agricole Sebastiano Pizzigalli, ha fatto visita al Consorzio Agrario di Parma e al polo logistico-operativo che lo contraddistingue nell'estesa area di Strada dei Mercati.

Un'intera mattinata dedicata alla conoscenza approfondita di una realtà storica, ritornata fiorente e a completo servizio dell'economia agroalimentare del nostro territorio. Ad accogliere gli amministratori è stato il presidente del CAP Giorgio Grenzi, il direttore generale Giorgio Collina e una nutrita rappresentanza dello staff consortile unitamente al direttore della Coldiretti Parma Alessandro Corsini. Nel corso del tour all'interno della rinnovata struttura il presidente Grenzi ha illustrato nei dettagli la mission ed l'organizzazione del Consorzio agrario cittadino: servizi specifici tecnologicamente avanzati, aree principali di attività e business prevalenti, oltre alla presenza capillare delle numerose agenzie sull'intero territorio provinciale , dalla Bassa all'Appennino. Un viaggio nell'universo composito del Consorzio Agrario che da oltre cent'anni mette a disposizione molteplici professionalità a beneficio e sostegno delle imprese agricole della provincia di Parma. La delegazione, al termine dell'incontro, ha visitato anche i grandi Magazzini Generali per il deposito e la stagionatura del Parmigiano-Reggiano, lo stabilimento di produzione mangimi Emilcap Non OGM, l'esposizione dei trattori New Holland e l'officina. Un momento di scambio rilevante e di confronto fra Istituzioni.

Da lunedì 25 febbraio attivo il varco elettronico nell'Isola Ambientale della ZTL2, situato all'incrocio tra borgo Giacomo Tommasini – via Nazario Sauro

Parma -

Da lunedì 25 febbraio sarà attivo il varco elettronico dell'Isola Ambientale dalle ZTL2 situato all'incrocio tra borgo Giacomo Tommasini e via Nazario Sauro. Da lunedì, quindi, i mezzi non autorizzati verranno sanzionati.

L'istituzione dell'Isola Ambientale nella ZTL2 rientra nel percorso intrapreso con la Riforma della Mobilità avviata dal Comune di Parma, in linea con quanto previsto dal PUMS – Piano Urbano della Mobilità Sostenibile. 

Tiziana Benassi, Assessore alle Politiche di Sostenibilità Ambientale, ha così commentato: “Far respirare il centro storico non solo durante le domeniche ecologiche, ma tutti i giorni, aprendo spazi ampi per famiglie e parmigiani. E’ il nostro salotto, lo dobbiamo curare e far vivere”

“Come condiviso quando partì la sperimentazione – ha spiegato l'assessore al Commercio, Cristiano Casa - l'obiettivo è quello di rendere questa zona più vivibile e confortevole per lo shopping ed il passeggio, nel rispetto delle esigenze di convivenza di tutti. I risultati positivi li abbiamo visti in tante città italiane, così come a Parma per via Farini, per esempio”.

Possono accedere all'Isola Ambientale della ZTL2 ( 0 – 24) tutti i veicoli elettrici, i residenti dell'Isola Ambientale che comprende le seguenti vie: borgo Pietro Torrigiani, via Nazario Sauro, piazzale Della Rosa, piazzale Sant'Apollonia, strada Ferdinando Maestri, strada Farini (da piazza Garibaldi e borgo Antini), strada dell'Università (da strada Cavestro a piazza Garibaldi), borgo del Carbone, borgo Giacomo Tommasini (da strada Repubblica a piazzale San Lorenzo), borgo della Salina, borgo Schizzati, borgo Caligarie, borgo Palmia, borgo San Silvestro (da borgo del Canale a via Nazario Sauro), borgo Tasso, borgo Santa Chiara D'Assisi, vicolo Cervi, vicolo Sant'Apollonia , vicolo Politi, vicolo Cinque Piaghe, vicolo Antini, vicolo Bianchi, vicolo San Tiburzio, vicolo Vallaria. 

I non residenti con posto auto interno all'Isola Ambientale, taxi ed NCC, persone disabili munite di apposito contrassegno, veicoli di emergenza, forze dell'ordine, servizi pubblici e postali e veicoli diretti alle strutture ricettive.

Possono accedere dalle 9 alle 10.30 e dalle 15 alle 15.30 i titolari di attività all'interno dell'Isola Ambientale; chiunque debba effettuare operazioni di carico e scarico; ditte, imprese e artigiani per lavori manutentivi.

Possono entrare dalle 7 alle 10.30 e dalle 15 alle 15.30, i mezzi per consegna merci con caratteristiche ECOLOGISTICS.  

Per orari differenziati e specifiche attività non strutturali è possibile fare riferimento a Infomobility Spa con l'acquisto di un Carnet da 10 accessi. Per attività temporanee, come i cantieri, è prevista l'autorizzazione in deroga della Polizia Municipale. Per attività commerciali, con particolari esigenze connaturate all’attività stessa, si invita a presentare specifica richiesta alla Commissione Tecnica Sosta.

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Comune di Parma

 

 


 

Si è concluso ieri, giovedì 21 febbraio, il progetto di volontariato “Un carico di colori”, svolto da un gruppo di richiedenti protezione internazionale accolti dalla Cooperativa Svoltare insieme al Consorzio Fantasia: il progetto ha visto da dicembre i volontari impegnati nelle attività di smistamento e consegna dei materiali scolastici destinati alle scuole di Parma, in supporto al Settore Investimenti ed Economato del Comune.

Nello specifico si è trattato di 5.702 articoli di cancelleria che sono stati visionati e distribuiti presso 22 scuole, tra asili nido e materne, per facilitare le operazioni di consegna dei quali la Cooperativa Svoltare ha messo a disposizione anche i propri mezzi.

Il lavoro che i volontari hanno portato avanti con ritmi serrati è stato prezioso e ha permesso in poco tempo di soddisfare le richieste delle scuole, fornendo un valido e proficuo supporto per tutta la città. Nel giorno conclusivo del progetto la delegata all'Inclusione Sociale Katya Lucà ha portato ai volontari un saluto e ringraziamento da parte dell’Amministrazione Comunale.

 

Fonte: Comune di Parma

 

Sono 1800 i pazienti seguiti dalla Neurologia dell’Arcispedale su una stima di circa 5mila malati in provincia di Reggio Emilia. La neurologa Romana Rizzi: “Fondamentale sensibilizzare su una patologia che genera ancora imbarazzo”.

Reggio Emilia - 

Epilessia, per sensibilizzare nei confronti della malattia e informare l’opinione pubblica delle cure possibili, si svolgerà nell’Auditorium del Core, sabato 23 febbraio, un convegno gratuito e aperto alla cittadinanza organizzato dall’Azienda Usl Irccs e patrocinato dal Comune di Reggio Emilia.

Nell’ambito dell’iniziativa dal titolo “Epilessia: non solo crisi epilettiche” si parlerà di che cosa è l’Epilessia, quale impatto ha sulla vita di tutti i giorni e quali sono le terapie e gli strumenti per gestirla e curarla. Si affronteranno, alla presenza degli specialisti, i tanti problemi pratici collegati alla patologia e inerenti le ripercussioni di questa su lavorogravidanzascuola e sport.

L’evento organizzato dall’Ausl, è promosso dalle associazioni di volontariato AEER-Associazione Epilessia Emilia Romagna, LICE-Lega italiana contro l’epilessia i cui rappresentanti saranno presenti in sala. Al termine della mattinata sarà consegnato all’ospedale un Holter EEG donato dall’Associazione Epilessia Emilia Romagna.

L’Epilessia è tra le patologie neurologiche più diffuse ed è riconosciuta come malattia sociale dall’OMS (Organizzazione mondiale della Sanità): nei Paesi industrializzati interessa 1 persona su 100. In Europa si stima che circa 6 milioni di persone vivano la patologia in fase attiva: con crisi persistenti oppure sotto trattamento, mentre in Italia si parla di 500mila persone, di cui circa 5mila Reggio Emilia1800 sono i pazienti seguiti dalla Neurologia dell’Arcispedale.

“L’obiettivo - spiega Romana Rizzi, responsabile del Centro Epilessia del Santa Maria Nuova e coordinatrice regionale Lice – è quello di sensibilizzare sulla necessità di conoscere meglio la malattia per combatterla e superarla. Speriamo che al convegno partecipino in tanti e di potere rispondere apertamente agli innumerevoli quesiti, anche i più semplici, di pazienti e famigliari, oltre che di fare luce sulle modalità corrette di primo soccorso in caso di crisi epilettica”.

 

LA MALATTIA

L’Epilessia è una patologia neurologica che si esprime in forme molto diverse tra di loro, tanto che è più corretto parlarne al plurale. Le Epilessie si manifestano attraverso vari sintomi, le cosiddette crisi epilettiche, improvvise e transitorie. Tali crisi dipendono da un’alterazione della funzionalità dei neuroni, le più numerose e importanti cellule nervose che abbiamo, e comunicano tra loro attraverso scambi biochimici che si traducono in correnti elettriche. Quando i neuroni, per qualche ragione, diventano “iperattivi” scaricano impulsi elettrici in modo anomalo e ciò può provocare una crisi epilettica. Le crisi epilettiche rappresentano, quindi, una modalità di risposta di alcune aree cerebrali o di tutto il cervello dovute a cause lesionali di diverso tipo oppure a disfunzioni su base sconosciuta. Nell’Epilessia le crisi tendono a ripetersi in modo spontaneo nel tempo, con frequenza diversa e non sempre prevedibile. Si ritiene che cause genetiche siano alla base della maggior parte di quelle epilessie che fino a qualche anno fa venivano definite senza causa apparente (epilessie idiopatiche). Le cosiddette epilessie sintomatiche sono dovute, invece, a lesioni cerebrali che possono verificarsi in gravidanza o per sofferenza fetale durante il parto, oppure essere conseguenti a malformazioni del cervello, a esiti di malattie infettive del sistema nervoso (encefaliti), a traumi cranici gravi, a tumori cerebrali, a ictus, a malformazioni dei vasi cerebrali.

 

IL CENTRO EPILESSIA DELL’ARCISPEDALE

Il Centro Epilessia di Reggio Emilia, nell’ambito della Struttura Complessa di Neurologia dell’Azienda ospedaliera Irccs Santa Maria Nuova assicura una presa in carico dei pazienti affetti dalla patologia a partire dall’età post-puberale. Sono seguiti attivamente dal Centro circa 1800 pazienti con un’età media di 48 anni. Il paziente che abbia presentato una prima crisi epilettica dopo valutazione neurologica eseguita in urgenza, deve effettuare un percorso diagnostico che comprende: EEG (elettroencefalogramma) di base, EEG in privazione di sonno, RM (risonanza magnetica) encefalo, esami ematochimici generali. Possono aggiungersi ulteriori indagini (es. valutazione neuropsicologica, videoEEG, Holter EEG, studio genetico) per inquadrare la sindrome da un punto di vista eziologico. Una volta che sia stata confermata la diagnosi, viene indicato il trattamento terapeutico e il paziente viene rivalutato periodicamente per monitorarne l’efficacia e gli eventuali effetti collaterali. In caso di epilessia farmacoresistente il Centro seleziona gli eventuali candidati all’intervento chirurgico da inviare al Centro Hub-Spoke per la Chirurgia dell’Epilessia recentemente costituito nella nostra regione.

Il Centro effettua le certificazioni per l’ottenimento della esenzione dal pagamento ticket o il rinnovo della patente di guida. Nonostante l’evoluzione delle tecniche diagnostiche, il 35-40% delle epilessie non ha una causa definita (epilessie da causa sconosciuta). Su questo fronte è attiva la partecipazione del Centro Epilessia a progetti di ricerca come anche su quello della sperimentazioni di nuovi trattamenti per le forme farmacoresistenti. L’Epilessia, tranne che per alcune determinate sindromi, è una malattia cronica e le crisi tendono a ripetersi per lunghi periodi o per tutta la vita. Una adeguata terapia medica aiuta a controllare le crisi in molti casi ma nel 20-25 % dei pazienti l’Epilessia è farmacoresistente, cioè non risponde alla terapia farmacologica. In alcune forme è indicata una terapia neurochirurgica mirata alla asportazione dell’area cerebrale responsabile delle crisi.

 

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Stamattina sopralluogo sul cantiere di Rossi, Bertocchi, Canova. Si sta rispettando il crono programma. Soddisfatti gli amministratori e  anche il Comitato TrenoPonteTangenziale. Al lavoro contemporaneamente 4 squadre, 50 operatori, 15 mezzi d’opera. Entro la prossima settimana concluse le  fondazioni dei 28 portali in acciaio.

Parma,  22 febbraio 2019 –

Stanno procedendo in linea con il cronogramma i lavori sul ponte sul Po di Colorno – Casalmaggiore, il 30% dell’opera è conclusa e si prevede che sarà rispettato il termine del 5 giugno 2019 per la fine lavori.

E’ quanto è emerso dal sopralluogo compiuto stamattina in cantiere dal Presidente della Provincia di Parma Diego Rossi con il Delegato alla Viabilità Giovanni Bertocchi, la sindaca di Colorno Michela Canova l’Assessore alla Viabilità Valerio Manfrini; erano presenti anche il progettista ing. Scaroni, i tecnici dell’Ati Micheli - Coimpa e i tecnici della Provincia di Parma Annoni e Botta, il Vice Presidente del Comitato “TrenoPonteTangenziale” Fausto Salvini.

Ecco lo stato di avanzamento dei lavori, illustrato dal direttore del cantiere Paolo Manfredi: come richiesto dalla Provincia di Parma, si conta di finire la parte di golena più a rischio di inondazioni entro due settimane; entro la settimana prossima saranno concluse le  fondazioni dei 28 portali in acciaio che sorreggono le campate, un portale completo è stato terminato e il secondo è stato iniziato, gli acciai sono già in cantiere.

Al cantiere lavorano contemporaneamente circa 50 persone, in 4 squadre, con 15 macchine operatrici, tra escavatori, by-bridge e piattaforme elevatrici.  

”C’è sempre grande attenzione da parte della Provincia di Parma nel seguire l’evolversi del cantiere - dichiara il Presidente Diego Rossi – Siamo soddisfatti: il sopralluogo ci conferma che le imprese stanno lavorando con precisione, attenzione e velocità, tutte le condizioni per rispondere positivamente alle attese dei cittadini. Massima la collaborazione da parte dei nostri tecnici e di quelli della Provincia di Cremona.”

“Anche per un profano come me è evidente che il cantiere procede bene, presupposto necessario per sperare in una conclusione dei lavori secondo i tempi prestabiliti e un lavoro ben fatto è garanzia anche per il futuro  – ha affermato la sindaca di Colorno Michela Canova.

Parole positive anche dal Comitato TrenoPonteTangenziale: "Siamo molto contenti perché vediamo che i lavori vanno avanti in modo molto celere e il ponte viene rinforzato bene" ha dichiarato il vice presidente Fausto  Salvini.


Fonte: Provincia di Parma 

Venerdì, 22 Febbraio 2019 09:23

Parmalat - Le rassicurazioni di Bernier

Parmalat. L'assessore Palma Costi incontra l'amministratore delegato di Lactalis Italia, Bernier, che conferma: "Emilia-Romagna strategica per il Gruppo. Sostegno all'economia locale e niente delocalizzazioni, nemmeno sull'approvvigionamento della materia prima". Il faccia a faccia richiesto dell'assessore, accolto dei vertici del Gruppo. Italia fondamentale nella nuova riorganizzazione operativa.

Bologna – Rafforzare la presenza nei mercati, mantenere l'Italia come area strategica del Gruppo industriale, sostegno all'economia locale attraverso la propria presenza produttiva, senza alcuna delocalizzazione, compreso per ciò che riguarda l'approvvigionamento della materia prima. Sono gli impegni presi dall'amministratore delegato di Lactalis Italia, Jean-Marc Bernier, nell'incontro che si è svolto nei giorni scorsi a Modena con l'assessore alle Attività produttive della Regione Emilia-Romagna, Palma Costi,e il management di Galbani e Parmalat, in merito alla riorganizzazione annunciata nelle scorse settimane. Un incontro richiesto dalla stessa Costi, con i vertici del Gruppo che hanno risposto in pochissimo tempo, dando una disponibilità pressoché in tempo reale al faccia a faccia.

Durante l'incontro, Bernier ha confermato il fatto che una volta completata l'uscita di Parmalat dalla Borsa, il Gruppo Lactalis avrà una nuova organizzazione operativa composta da nove zone (geografiche e di prodotto), con l'obiettivo di rafforzare la vicinanza nei vari mercati migliorando così la sua performance globale.

In questo quadro, una delle nove aree strategiche sarà rappresentata dall'Italia, seconda per importanza nel Gruppo con un giro d'affari di circa 2,5 miliardi di euro e circa 5.000 collaboratori diretti: raggrupperà tutte le attività e i marchi appartenenti a Lactalis nel Paese, facenti capo a Galbani e Parmalat. Questa nuova realtà rappresenterà il più grande acquirente di latte italiano, con circa 1,3 miliardi di litri di latte lavorati, 16 stabilimenti produttivi sul territorio nazionale, apportando un grande contributo economico a tutto il Paese, dove l'azienda continuerà a sostenere le economie locali in maniera significativa, attraverso la propria presenza produttiva e approvvigionandosi della materia prima, senza delocalizzare.

L'assessore Palma Costi ha preso atto della volontà dell'azienda di continuare a investire sui marchi, sul mantenimento degli attuali perimetri produttivi e sul proseguimento dell'attività dei due centri di ricerca e sviluppo italiani oggi esistenti, uno per il latte a Collecchio e l'altro per i prodotti caseari. Inoltre, ha richiamato l'attenzione sull'impatto occupazionale diretto e indiretto derivante dalla presenza del Gruppo in Emilia-Romagna, ed informando sulle opportunità che le politiche industriali regionali offrono al sistema produttivo.
Molto importante la volontà sottolineata dall'azienda di proseguire il confronto con le Organizzazioni Sindacali e le RSU in merito al processo di riorganizzazione, confronto già iniziato e che seguiremo con attenzione.

L'incontro si è concluso con la disponibilità di entrambe le parti a proseguire il dialogo positivo avviato in merito al futuro assetto dell'azienda sul territorio.

 

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