Regione Emilia-Romagna

Regione Emilia-Romagna

Regione Emilia Romagna

Sito Ufficiale: http://www.regione.emilia-romagna.it/

Emilia-Romagna plastic free. Il Piano della Regione - condiviso con le parti sociali - per liberare dalla plastica uffici, strutture pubbliche, mense, sagre, eventi sportivi e spiagge. Bonaccini: "Incentivi, non aumento delle tasse, perché non vogliamo perdere un solo posto di lavoro. Lavoriamo insieme a enti locali, imprese, sindacati, associazioni e comunità scientifica per crearne di nuovi, per la tutela dell'ambiente e un futuro davvero sostenibile". Cabina di regia collegata al Patto per il lavoro per monitoraggio impatto economico e fondi necessari alla riconversione dei processi produttivi. Le 15 azioni della strategia regionale per ridurre drasticamente e poi superare l'utilizzo di plastica monouso, fatta eccezione per i presidi medico-sanitari, oltre a favorire la raccolta in mare e nei fiumi. Via i prodotti, bottigliette comprese, a partire dalle sedi della Regione, delle Agenzie regio nali e delle società in house. Apposite clausole in bandi e procedure di Intercent-ER, l'Agenzia unica regionale per gli acquisti nella pubblica amministrazione e nella sanità. L'assessore Gazzolo: "Ridurre gli effetti delle plastiche è un dovere di civiltà". Da subito pronti 2 milioni di euro, cifra che potrebbe aumentare già in sede di esame del bilancio 2020 in Assemblea legislativa.

Bologna –

Stoviglie, posate e bottiglie, grandi e piccole. Plastica monouso il cui utilizzo, ormai così massiccio, l’Emilia-Romagna vuole ridurre drasticamente e superare. Con l’obiettivo di passare gradualmente a soli materiali alternativi ed ecocompatibili. Unica eccezione, i presidi medico-sanitari.  “PlasticFreER” è il Piano della Regione approvato dalla Giunta nell’ultima seduta per una strategia condivisa con enti pubbliciimpresesindacatiassociazioni comunità scientifica per liberare dalla plastica usa e getta uffici, mense, sagre e feste e ripulire spazi pubblici, fiumi, mare e spiagge. Un percorso comune in 15 azioni per un’economia sempre più circolare e sostenibile.

Riconvertire, ridurre e ripulire.Sono tre i pilastri della norma approvata dalla Giunta regionale che si traducono in sostegno, con fondi e incentivi, per la riconversione delle imprese che producono plastica con particolare riferimento a quella monouso; aiuti agli enti pubblici e ai privati che decidono di ridurne l’uso e un progetto speciale di puliziaper rimuovere i rifiuti - in particolare quelli plastici - dai letti dei corsi d’acqua, dal mare e negli spazi pubblici.

Pronti da subito quasi 2 milioni di euro, ma l’auspicio è che giànell’ambito dell’esame del bilancio 2020 della Regione – la manovra ha iniziato in questi giorni l’iter in Assemblea legislativa con l’arrivo in Aula a inizio dicembre – si possano aumentare le risorse disponibili, soprattutto per il settore produttivo. Il Piano non segue infatti una logica sanzionatoria bensì punta alla gestione condivisa della fase che si apre: collegata al Patto per il Lavoro con tutte le parti sociali, verrà istituita una Cabina di regia che dovrà stabilire modi e tempi di attuazione delle azioni previste, valutando gli impatti dal punto di vista ambientale ed economico e quindi definire i fondi necessari.

“In Emilia-Romagna, con un provvedimento inedito, ci diamo l’obiettivo di liberare dalla plastica usa e getta tutto il territorio regionale: in modo progressivo, con fondi e incentivi, e sostenibile per le imprese e per i lavoratori. Lo facciamo- sottolinea il presidente della Regione, Stefano Bonaccini- con una strategia condivisa con le attività produttive, i sindacati, gli enti pubblici e le associazioni di categoria, senza mettere un euro di tasse in più, anzi, con premi per chi sceglierà di riconvertire la propria produzione in un’ottica di economia circolare e per chi deciderà di liberarsi dalla plastica nella propria attività”.

“Vogliamo sostenere una filiera, quella del packaging- prosegue- fondamentale non solo per la nostra regione ma per il Paese, in una transizione verso un futuro più sostenibile e in grado di rispondere alle sfide del cambiamento climatico”.

“Stiamo analizzando in un tavolo tecnico- chiude Bonaccini- l’impatto reale delle misure al vaglio del Parlamento e, parallelamente, faremo altrettanto per definire azioni di sostegno alle imprese impegnate nella transizione. Siamo convinti che lavorando insieme riusciremo a condividere una crescita a misura d’ambiente, senza perdere un solo posto di lavoro”.

Alcune azioni, in sintesi

Tra le azioni previste, in primo luogo un’azione capillare all’interno della Regione e nelle sedi delle agenzie regionali e delle società in house per la sostituzione progressiva di tutti i prodotti in plastica monouso, bottigliette comprese, oltre che nelle mense e nei bar interni di ospedali, scuole e aziende, sulle spiagge, negli stabilimenti balneari, nelle aree protette, nelle sagre, feste e manifestazioni pubbliche, eventi sportivi.  

Con un sistema di premi e incentivi per tutte le realtà, pubbliche e private, che sostituiranno il monouso con oggetti riciclabili e riutilizzabili.

E poi un progetto speciale di raccolta delle plastiche abbandonate nell’ambiente per limitare l’inquinamento, oltre che dei fiumi e degli spazi pubblici, anche del mare con la possibilità di un accordo agricolo di filiera specifico per le associazioni dei pescatori e degli acquacoltori, oltre al sostegno alla progettazione di nuovi prodotti che rispondano alle esigenze di riutilizzo, riparazione e riciclaggio nei settori agricolo, agroalimentare e della miticoltura.

E ancora, allo studio incentivi per promuovere la vendita di prodotti sfusi negli esercizi commerciali, in linea con le azioni previste dal Governo nazionale.  

E per i Comuni contributi del ‘fondo d’ambito’ legati ad azioni di prevenzione e riduzione di imballaggi in plastica, utilizzando ad esempio le cosiddette “casette dell’acqua”, i “kit di lavastoviglie” e le stoviglie riutilizzabili.

Per il mondo dell’impresa e del lavoro, è previsto il sostegno alla riconversione industriale dei processi e dei prodotti nell'ottica dell'economia circolare, anche attraverso progetti di ricerca e sperimentali che portino verso soluzioni eco-compatibili in sostituzione delle attuali plastiche o all’utilizzo di plastiche riutilizzabili; si prevede poi la possibilità di percorsi di riqualificazione professionale con l'obiettivo di tutelare e riqualificare l'occupazione.

E un Portale della prevenzione sul web per raccogliere divulgare le iniziative realizzate sul territorio per la riduzione della produzione dei rifiuti urbani e speciali.

“Ridurre gli effetti delle plastiche-spiega l’assessore regionale all’ambiente, Paola Gazzolo- è un dovere di civiltà che la nostra Regione intende assumere nei confronti delle generazioni future, con una grande azione di squadra tra Istituzioni, operatori economici, associazioni e cittadini perché ciascuno fornisca un contributo concreto per la transizione verso modelli di consumo più sostenibili”.

“La chiave dell’approccio regionale- prosegue Gazzolo- sta proprio nel decidere insieme, con tutti i soggetti coinvolti, le modalità e l’agenda delle azioni per politiche capaci di far compiere un salto di qualità importante al territorio in materia ambientale, rendendo al tempo stesso l’economia regionale sempre più competitiva e più resiliente”. /BB

Pronto il piano della Regione, si parte con il ritorno del professor Antonio Daniele Pinna. Bonaccini e Venturi: "Un programma ambizioso, che punta su ricerca e innovazione per far fare un ulteriore salto di qualità a un sistema già di altissimo livello". Il rettore Ubertini: "Un'ulteriore sfida per il sistema sanitario regionale, che vanta già molti professionisti di fama internazionale". Oggi in viale Aldo Moro la presentazione alla stampa. Si investe su organizzazione e risorse umane per mettere a disposizione dei cittadini le migliori tecniche e i migliori professionisti. Tra i trapianti del futuro, quelli d'utero, multiviscerali, combinati toracici e addominali, e l'incremento dei trapianti da vivente. Pinna: "Regione già leader nell'attività di trapianto, darò il mio contributo per farla crescere ancora".

Bologna -

Una Rete, quella delle donazioni e dei trapianti dell’Emilia-Romagna, già solida e ben organizzata, che la Regione vuole rafforzare e sviluppare ulteriormente, consolidando la struttura organizzativa e gestionale e puntando sempre più sull’innovazione.

Il piano si chiama “Percorsi innovativi per il potenziamento della Rete trapiantologica regionale e trapianti sperimentali”, i contenuti generali erano stati definiti lo scorso luglio da una delibera di Giunta ed ora è pronto a partire. 

Per vincere questa sfida, la Regione ha voluto al fianco un nome d’eccellenza, il professor Antonio Daniele Pinnapronto a rientrare da Abu Dhabi in Emilia-Romagna; a lui è affidato il compito di supervisionare e guidare la Rete nella realizzazione del programma, sviluppando e valorizzando l’attività dei Centri trapiantologici affinché l’intero sistema possa compiere un ulteriore salto di qualità. Guardando sempre più al futuro sul fronte della ricerca - in particolare l’utilizzo dell’immunoterapia per ridurre gli effetti indesiderati dei farmaci immunosoppressivi sui pazienti trapiantati - e delle tecniche di trapianto. 
In previsione ci sono l’incremento e l’organizzazione dei trapianti di fegato e di rene da vivente; i trapianti combinati toracici ed addominali; i trapianti multiviscerali e di utero, e il cosiddetto ‘split liver’, la suddivisione del fegato del donatore in due parti, per poterle utilizzare su due pazienti diversi. Interventi da un lato altamente innovativi e di massima complessità, dall’altro già consolidati ma che richiedono uno sviluppo nell’ottica di garantire standard sempre più elevati, che solo un sistema donativo-trapiantologico strutturato e organizzato, dotato delle migliori tecnologie e professionalità, può assicurare.  

Oggi, in viale Aldo Moro a Bologna, la presentazione alla stampa del Programma regionale, con lo stesso Pinna, il presidente Stefano Bonaccini, l’assessore alle Politiche per la salute, Sergio Venturi, il rettore dell’Università di Bologna, Francesco Ubertini, Chiara Gibertoni, direttore generale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna.

  

Principali novità del Piano regionale

Il Programma su cui punta la Regione passa attraverso l’organizzazione dipartimentale della Rete trapiantologica, ovvero di una maggiore strutturazione delle relazioni clinico-organizzative tra i Centri e di un potenziamento delle funzioni trasversali - ricerca, formazione, governo clinico - a supporto della rete. Un modello di relazioni funzionali che da un lato vede i Centri della rete donativo-trapiantologica regionale mantenere la propria autonomia, indipendenza e responsabilità, e dall’altro riconosce la loro interdipendenza in funzione del raggiungimento di obiettivi comuni - clinico assistenziali, etici ed economici - in ragione dei quali vanno individuati percorsi collaborativi interaziendali.

Il Piano guarda a specifici obiettivi: individuare le necessità relative ad innovazione dei modelli assistenziali, delle tecniche trapiantologiche e delle dotazioni tecnologiche, con particolare attenzione ai trapianti sperimentali; definire programmi di aggiornamento tecnologico continuo e di acquisizionequalificazione e formazione delle risorse umane, anche attraverso master per il perfezionamento delle attività di studio, selezione e trapianto e per il follow up dei pazienti; mettere a punto proposte di riassetto di rete, garantendo l’autonomia gestionale di ciascun Centro. E ancora, prevedere percorsi clinico-assistenziali trasversali a livello regionale, anche mediante un più equilibrato bilanciamento tra la mobilità dei pazienti e quella delle equipe assistenziali, grazie a collaborazioni interprofessionali e interaziendali che favoriscano l’utilizzo delle migliori competenze cliniche.

Tra gli ulteriori elementi innovativi, la ridefinizione dell’assetto organizzativo e funzionale del Centro regionale trapianti (la struttura operativa-gestionale della Regione che ha attribuzioni di supporto, collaborazione e attuazione della programmazione sanitaria regionale) e del Comitato regionale trapianti, di cui viene mantenuta la suddivisione in Comitato, Esecutivo del Comitato e Commissioni tecniche, ma le cui attribuzioni sono ripensate in modo sostanziale.

 

Aumentano i trapianti in Emilia-Romagna 

384 trapianti (24 cuore, 154 fegato, 198 rene, 8 polmone) effettuati in Emilia-Romagna dall’1 gennaio all’11 novembre 2019, in netto aumento rispetto all’intero 2018, in cui ne furono effettuati 319.  E sale il numero dei donatori utilizzati149, contro i 114 dello scorso anno. Un incremento consistente, legato anche all’utilizzo della donazione di organo a cuore fermo, che da gennaio a novembre ha potuto contare su 18 donatori (erano 10 nel 2018). Una tecnica di donazione altamente complessa, che da quando fu introdotta in Emilia-Romagna mostra una crescita costante: nel 2016 furono 11 i trapianti effettuati da donatore a cuore fermo, divenuti 43 nei mesi gennaio-novembre 2019. /EC

Sciopero nazionale dal 6 all'8 novembre 2019 dei distributori di carburanti sulle autostrade: ecco dove sarà garantito il servizio in Emilia-Romagna. La lista degli impianti che dovranno rimanere aperti sulla rete autostradale, compresi tangenziali e raccordi, durante l'astensione dal lavoro del settore.

Bologna –

Ecco la lista dei distributori di carburante, disponibile anche on line sul portale della Regione Emilia-Romagna, aperti in occasione dello sciopero nazionale degli impianti della rete autostradale, compresi tangenziali e raccordi, indetto per i giorni dal 6 all’8 novembre 2019. Gli impianti che nella regione devono garantire il servizio per tutta la durata dello sciopero, che andrà esattamente dalle ore 6 di mercoledì 6 novembre alle ore 6 di venerdì 8 novembre.

Autostrada

Direzione

Area di servizio

A1

da Milano a Napoli

Arda Ovest

A1

da Milano a Napoli

Cantagallo Ovest

A1

da Napoli a Milano

Cantagallo Est

A1

da Napoli a Milano

Arda Est

A13

da Bologna a Padova

Castel Bentivoglio Est

A13

da Padova a Bologna

Castel Bentivoglio Ovest

A14

da Bologna a Taranto

La Pioppa Ovest

A14

da Bologna a Taranto

Santerno Ovest

A14

da Bologna a Taranto

Montefeltro Ovest

A14

da Taranto a Bologna

Bevano Est

A14

da Taranto a Bologna

Sillaro Est

A15

da Parma a La Spezia

Medesano Ovest

A15

da La Spezia a Parma

Tugo Est

A22

da Modena a Brennero

Campogalliano Est

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