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Tanti progetti di cittadinanza attiva e impegno sociale nelle due province. Le domande di partecipazione, con annessi allegati, sono scaricabili e consultabili presso i siti istituzionali dei comuni in questione. -

- di Federico Bonati -

Reggio Emilia, 26 marzo 2015 -

Da molti anni, per tutte le ragazze e i ragazzi interessati a svolgere un'esperienza formativa che permetta loro di sperimentare le proprie abilità nel campo lavorativo acquisendo competenze tecniche spendibili nel futuro professionale, è attivo il Servizio Civile Nazionale. Un servizio statale al quale possono accedere tutti i giovani dai 18 ai 28 anni, della durata di dodici mesi, con un impegno settimanale di trenata ore ed un rimborso mensile fissato a 433,80 €. In quest'ottica si sono attivati anche i comuni delle province di Reggio Emilia e Modena, con vari progetti, tutti di assoluto interesse e rilevanza sociale.

I comuni reggiani di Cadelbosco di Sopra, Gualtieri, Campagnola Emilia, Guastalla, Luzzara e Novellara hanno pubblicato il bando per la selezione di volontari per il progetto "GIO' POLIS 2015".
 Il progetto, presentato dall'Associazione Pro.di.Gio., prevede l'inserimento di due volontari per ogni comune, che opereranno presso i servizi educativi e culturali. 
A Fabbrico la ricerca è attivata per la realizzazione del progetto di servizio civile "Fabbricando Comunità", mentre a Reggiolo saranno due i volontari per il progetto "A Piccoli Passi".

Spostandosi nel modenese, nella fattispecie a Carpi, il comune accoglierà sei giovani all'interno del progetto "Giovani protagonisti: esperienze di animazione culturale ed aggregativa a Carpi", allocando tre volontari alla Biblioteca multimediale "A. Loria", due al Castello dei Ragazzi e uno allo Spazio Giovani "Mac'è!".

Le domande di partecipazione, con annessi allegati, sono scaricabili e consultabili presso i siti istituzionali dei comuni in questione. Per partecipare alla selezione che ne conseguirà, dovranno essere riconsegnate all'Ufficio Protocollo del proprio comune entro le ore 14.00 del 16 aprile.

Un'occasione da cogliere al volo per i ragazzi e le ragazze interessati a vivere esperienze personali e sociali di relazione con altre persone e altri ambienti sviluppando capacità di partecipazione, adattamento e consapevolezza personale, nonché la consapevolezza dell'essere cittadino partecipe della vita sociale della comunità.

Pubblicato in Cronaca Reggio Emilia

Il dottor Carlo Alberto Romandini è stato nominato comandante del Corpo di Polizia Municipale Bassa Reggiana. Le linee generali che intende mettere in atto in merito alla gestione del nuovo Corpo: "Prossimità, lettura del territorio e lavoro di rete con le altre forze" -

Reggio Emilia, 12 marzo 2015 -

E' stato presentato ieri pomeriggio, nella sala giunta di Palazzo Allende, il dottor Carlo Alberto Romandini, nominato comandante del Corpo di Polizia Municipale Bassa Reggiana. Davanti alla giunta dell'Unione, l'attuale responsabile del presidio di Polizia Municipale del Comune di Maranello e vicecomandante del Corpo intercomunale di Formigine, Maranello e Fiorano (che entrerà in carica ufficialmente il primo aprile, a tempo determinato per due anni) ha illustrato le linee generali che intende mettere in atto in merito alla gestione del nuovo Corpo, individuando alcuni punti salienti.

"La sfida che ci attende – ha spiegato - è nello stesso tempo difficile e stimolante in quanto si tratterà di mettere assieme realtà che provengono da quattro esperienze diverse (due corpi intercomunale e due presidi autonomi). Bisognerà, quindi, da una parte, rafforzare la centralità del Corpo unico, al fine di accrescere gli standard di qualità del servizio ed omogeneizzare le funzioni di presidio del territorio, con la creazione di una centrale operativa unica e la possibilità di estendere la presenza sul territorio, anche negli orari serali. Dall'altra, bisognerà salvaguardare le rispettive peculiarità territoriali rafforzando le funzioni dei presidi sovracomunali al fine di non disperdere i collegamenti già esistenti e le memorie storiche degli operatori. In questo quadro, la scelta effettuata, di dividere il territorio in sub-ambiti risulta quanto mai opportuna perché consente di lavorare contemporaneamente su entrambe le direzioni. Dal punto di vista più operativo l'obiettivo sarà quello di standardizzare l'operatività su tre settori ormai tipici dell'agire della polizia locale: la sicurezza urbana, la sicurezza stradale e la polizia amministrativa".

In merito alla sicurezza urbana, l'obiettivo principale del Corpo Unico sarà quello di operare in un ottica di "prossimità" prevedendo una presenza costante ed attenta degli agenti in tutte le zone del territorio – in "rete" con le altre forze dell'ordine - anche nelle frazioni distanti dai centri storici, con il compito di individuare preventivamente le segnalazioni ed i bisogni, cercando di fornire comunque "risposte" ai cittadini. Per quanto riguarda la sicurezza stradale, un'attenzione particolare sarà riservata al miglioramento delle condizioni di sicurezza infrastrutturale della circolazione stradale, con particolare riferimento alla tutela della cosiddetta "utenza debole" (pedoni, ciclisti e disabili). Infine, nell'ambito delle attività di polizia amministrativa saranno attuati controlli sul commercio, sui luoghi di lavoro e attività di contrasto a fenomeni quali il gioco compulsivo e l'evasione contributiva.

Gli otto Comuni, dall'inizio del 2015, sono stati unificati nello stesso Corpo, articolato in tre sub ambiti: est (Novellara-Reggiolo, con 23.010 abitanti), nord (Guastalla-Gualtieri-Luzzara, con a 31.095 abitanti) e ovest (Boretto-Brescello-Poviglio, con 18.128 abitanti). La dotazione organica attuale di agenti degli otto Comuni è di 55 elementi (di cui 5 vacanti da ricoprire) oltre a 4 amministrativi. La centrale operativa avrà sede a Novellara.

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Resistere alla mafia è possibile, combattendola con impegno civile, onestà e con il sorriso, come faceva Radio Aut -

Reggio Emilia, 9 febbraio 2015 – di Federico Bonati -

Il 9 maggio 1978 il corpo di Aldo Moro, assassinato dalle BR, fu ritrovato in via Caetani a Roma. In quello stesso giorno, a Cinisi in Sicilia, veniva fatto esplodere Peppino Impastato. Una morte che fu inscenata come suicidio, con l'intento di far passare come attentatore di estrema sinistra Impastato, ma che si scoprì essere una montatura: Peppino Impastato fu ucciso su mandato di Gaetano Badalamenti, mafioso.

Ancora oggi, a trentasette anni dalla sua scomparsa, la figura e il ricordo di Peppino Impastato, una figura straordinaria per la democrazia, che lottò la mafia con l'impegno civile e con la satira, è più viva che mai, grazie anche alle suggestive parole del fratello, Giovanni Impastato.
Per il ciclo "Teatro e Legalità" promosso da Noveteatro, Giovanni Impastato è giunto nel reggiano per una tre giorni dedicata alla memoria del fratello, attraverso spezzoni del film "I cento passi" di Marco Tullio Giordana, attraverso letture del libro dello stesso Impastato "Resistere a Mafiopoli" e con un botta e risposta finale tra il pubblico e l'ospite.
Nel corso della serata, Giovanni rievoca i ricordi di famiglia, aprendo metaforicamente al pubblico il proprio "album dei ricordi": il rapporto col padre anch'egli mafioso, gli screzi infantili e l'avvicinamento a Peppino, la lotta nel ricordo del suo nome assieme alla madre Felicia dopo l'assassinio del fratello. C'è uno spaccato d'Italia, un racconto svoltosi nel cuore della Sicilia, di chi arrivato ad un certo punto, non può più fare finta di niente.

Una storia di satira con Radio Aut e la mitica trasmissione "Onda Pazza", ma allo stesso tempo una storia di depistaggi e insabbiamenti, a dimostrazione di quanto il cancro mafioso sia stato e, purtroppo, sia ancora inserito nelle istituzioni e nelle forze dell'ordine. Una storia di chi, invece, riaprì il caso Impastato dopo l'archiviazione: da Gaetano Costa a Rocco Chinnici fino a Giovanni Falcone, con una triste considerazione finale: chi favorì l'insabbiamento e il depistaggio delle indagini fece una brillante carriera, mentre chi cercò di fare luce sulla vicenda finì assassinato dalla mafia, ad eccezione di Antonio Caponetto. Inutile commentare ulteriormente.
Impastato parla poi di Casa Memoria, casa natale dei fratelli Impastato, divenuta oggi museo alla memoria di Peppino e inno alla libertà, parla di quei cento passi che la dividono da casa Badalamenti, attualmente affidata alla famiglia Impastato dopo l'esproprio, parla delle pietre d'inciampo sulle quali è vivo il ricordo della vita e della lotta di Peppino. Conclude poi con una frase eloquente: "La mafia non è invincibile".

Il signor Giovanni Impastato ha gentilmente risposto ad alcune domande del pubblico al termine della serata, e anche a quelle della Gazzetta dell'Emilia.

Giovanni, l'operazione Aemilia ha fatto capire una cosa: la mafia è arrivata anche al Nord ed è entrata nei luoghi di potere. Che riflessione si può trarre?
La mafia ha cambiato strategia, segue i flussi di denaro, l'economia, la finanza, è entrata negli studi medici e dei professionisti, ecco perché si parla di borghesia mafiosa. Anche l'Emilia, terra di principi e di efficienza, è stata intaccata da ciò, basti pensare che Gaetano Badalamenti fu mandato al confino a Sassuolo, e acquistando un'azienda di ceramica, riciclò denaro sporco. Se mi si chiede se oggi ci sia più mafia in Sicilia o in Lombardia non ho dubbi, decisamente in Lombardia, pensiamo a quello che è successo col caso Expo. Falcone diceva che la mafia, come ogni storia, ha un inizio e una fine; il problema è che manca la volontà politica di abbatterla.

Portando in giro per l'Italia la storia e il ricordo di suo fratello, le sembra di portare avanti ancora le sue battaglie?
Si. Le battaglie di Peppino, le sue iniziative a livello ecologico e sulla salvaguardia dell'ambiente sono più attuali che mai. La sua è una storia d'impegno sociale, di lotta e di passione.

Che idea ha del nuovo Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il cui fratello Piersanti fu ucciso in un attentato mafioso?
Mi sembra una brava persona, con una forte coscienza democratica. Sono convinto che farà bene essendo, inoltre, una persona che nutre un profondo rispetto nei confronti della costituzione.

La storia insegna che chi si fa avvinghiare dai tentacoli della mafia, divenendone colluso, riesce a fare una brillante carriera nel nostro paese. Ma la storia insegna che c'è anche chi dice no, chi lotta e muore, ma che non si piega mai, il cui ricordo e le cui battaglie sono portati avanti da altre persone, perché come diceva Peppino: "La mafia è una montagna di merda". Sono quelli come Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Rocco Chinnici, il Generale Dalla Chiesa, e più recentemente Roberto Saviano, Don Ciotti, Pino Maniaci, i ragazzi di Addio Pizzo. Sono quelli come Peppino. Ed è grazie a loro e a chi, seguendo il loro esempio, lotta, vive e si impegna ogni giorno nel proprio piccolo, che l'Italia ce la farà.

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La romagnola Erika Albonetti, conquista a Parma la fascia regionale di "Miss Rocchetta Bellezza Emilia Romagna 2014" e passa alle Prefinali Nazionali di
Miss Italia a Jesolo. "Miss Parma 2014" è Veronica Ghidini -

Parma, 28 luglio 2014 -

L'altra sera alla discoteca Dadaumpa di Parma, il concorso Miss Italia ha messo in palio due prestigiosi riconoscimenti di bellezza, quello regionale di "Miss Rocchetta Bellezza Emilia Romagna 2014" vinto dalla romagnola Erika Albonetti, (già Miss Milano Marittima), fascia che garantiva il passaggio alle prefinali nazionali di Miss Italia e quello di "Miss Parma 2014", andato a Veronica Ghidini di Parma.
Due "ragazze della porta accanto", che l'hanno spuntata su quaranta Miss provenienti da tutta la regione e che hanno saputo catalizzare l'attenzione del numerosissimo pubblico del Dadaumpa e della giuria presieduta da Marco Alessandrini in rappresentanza della proprietà del locale che ha ospitato la manifestazione.

Erika Albonetti nuova Miss Rocchetta Bellezza Emilia Romagna, ha 18 anni, vive a Riolo Terme in provincia di Ravenna, è alta 1.80, capelli e occhi castani, con la passione per la pallavolo e per sua definizione sensibile ed impulsiva, conquista quindi il passaporto per le prefinali di Jesolo dal 25 al 28 Agosto ed è la prima delle 10 prefinaliste della pattuglia Emiliano Romagnola,che spera di accedere poi alla finalissima, che verrà trasmessa in diretta del 14 Settembre su La 7.

rid erika albonetti Miss bellezza emilia romagna

Nel corso della serata sono stati assegnati, oltre alla fascia di Miss Parma 2014 andata a Veronica Ghidini, anche i titoli di Miss Rocchetta 2° Classificata a Martina Reggiani 18 anni di Luzzara(Re), a Gaia Zanini di Viadana(Mn) Miss Rocchetta 3° Classificata, ed infine ad Elis Matis di Riccione premiata dai parrucchieri del gruppo ModeArt di Reggio Emilia, con il titolo di Miss Wella Professionals.

Il prossimo appuntamento con la seconda tappa del Tour regionale di Miss Italia è fissato per Sabato 2 Agosto in Piazza Ganganelli a Sant'Arcangelo di Romagna, dove verrà assegnato il titolo di "Miss Eleganza Emilia Romagna 2014". Le iscrizioni sono ancora aperte e per informazioni sulla partecipazione al concorso basta contattare Mirka Fochi,responsabile di Miss Italia per l'Emilia Romagna, allo 331.81.61.523 oppure inviare una mail a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

(Fonte: ufficio stampa Miss Italia Emilia Romagna)

Una signora di 77 anni, residente nel Comune di Luzzara, è deceduta ieri all'Ospedale di Guastalla a causa di una infezione da legionella, al ritorno da una vacanza in una regione del sud Italia -

Reggio Emilia, 3 luglio 2014 -

La Direzione dell'Azienda USL informa che una signora di 77 anni, residente nel Comune di Luzzara, è deceduta ieri all'Ospedale di Guastalla a causa di una infezione da legionella. La signora aveva manifestato i primi sintomi, febbre e confusione mentale, al termine di un soggiorno in un villaggio turistico di una regione del sud, cui hanno partecipato 58 persone della provincia di Reggio Emilia.
I sanitari del Dipartimento di Sanità Pubblica stanno contattando tutte le persone della provincia di Reggio Emilia che hanno partecipato al soggiorno per i controlli previsti dalle procedure vigenti.
La Direzione del Dipartimento di Sanità Pubblica ha prontamente segnalato il caso alle autorità competenti della zona di villeggiatura. Non è al momento possibile stabilire con certezza la fonte dell'infezione.

Che cos'è la legionellosi
La legionellosi è una forma di polmonite causata da batteri appartenenti al genere Legionella. È un microrganismo ubiquitario che, in natura, prolifera in ambiente umido. E' stata isolata dall'acqua naturale di fiumi, laghi e serbatoi, a bassa concentrazione. Concentrazioni elevate possono essere rilevate sia nelle reti idriche sia in impianti di climatizzazione dell'aria costituiti da torri di raffreddamento, condensatori evaporativi o umidificatori dell'aria.
Nella nostra provincia si registrano annualmente tra i quindici e i venti casi all'anno in persone prevalentemente di sesso maschile e di età superiore ai cinquant'anni.
La malattia è molto più frequente nei fumatori. Altre condizioni di rischio individuali sono costituite soprattutto da stati di grave immunodepressione.
La malattia in genere si manifesta inizialmente con febbre, brividi, cefalea e dolori muscolari, seguiti da tosse secca e difficoltà respiratoria che in alcuni casi progrediscono fino ad una polmonite grave. Il periodo di incubazione normalmente oscilla dai due ai dieci giorni e i sintomi si manifestano mediamente tre-sei giorni dopo l'esposizione.
La Legionellosi viene generalmente contratta per via respiratoria, mediante inalazione o microaspirazione di aerosol in cui è contenuto il batterio. L'aerosol si forma attraverso le minuscole gocce generate dallo spruzzo dell'acqua, o dall'impatto dell'acqua su superfici solide e può essere generato dall'apertura di una doccia, da vasche per idromassaggio e piscine, aree adibite a sauna, torri di raffreddamento/condensatori evaporativi degli impianti di condizionamento, impianti di irrigazione di giardini.

(Fonte: Ufficio Comunicazione Ausl Reggio Emilia)

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Oggi moda e divertimento sono a favore di GRADE Onlus: la sfilata "Non solo Moda", un torneo di calcio per i più piccoli, uno spettacolo di danza, mercatino e servizio ristorante per sostenere il CO-RE -

Reggio Emilia, 7 giugno 2014 -

Per la giornata di oggi la moda veste la vita. All'Area Feste a Codisotto di Luzzara (RE) si svolgerà una serata di festa a favore di GRADE Onlus con l'obiettivo di raccogliere fondi per il Centro Oncoematologico di Reggio Emilia. Si parte nel tardo pomeriggio quando, dalle ore 17, è in programma un torneo di calcio dedicato ai più piccoli, proponendo un momento di sport e divertimento all'insegna della solidarietà.

Momento clou della serata poi sarà l'evento sfilata dal titolo "Non solo Moda. Vestiamo la vita", organizzato da l'Associazione La Codarese e presentato da Enrico Gualdi e Sandro Damura di Radio Bruno.
Alle ore 21.30 saliranno in passerella i look uomo - donna - bambino più trendy dell'estate, grazie alla partecipazione di Claudia Abbigliamento (donna e bimbi), Piccolo Emporio (abbigliamento uomo), Dolce Vita (intimo uomo e donna), Cioccolata (abbigliamento bimbi), Reami Pelletteria, Studio 1 (acconciature unisex).
Dopo la sfilata invece, andrà in scena un grande spettacolo di danza con la performance artistica della scuola Vamos a Bailar di Luzzara e Viadana. Durante la serata non mancherà poi un mercatino, oltre a piante e fiori recisi in esposizione grazie alla partecipazione de Il Seminatore. Dalle ore 20 infine sarà attivo il servizio ristorante con menù di pesce. Per cenare, è possibile prenotare telefonando al numero 335.6062470. Parte del ricavato della giornata sarà devoluto a GRADE Onlus per contribuire alla costruzione del CO-RE, il futuro Centro Oncoematologico di Reggio Emilia che sarà inaugurato nel 2015.

In caso di maltempo, la giornata di festa sarà rinviata a domenica 15 giugno.

(Fonte: Ufficio Stampa Kaiti expansion srl)

Simulata nella valle del Tassobbio la ricerca, con tanto di unità cinofile, di dispersi: coinvolti 34 volontari anche di Val d'Enza Radiocomunicazioni, Paese Pronto Luzzara e Club Titanic -

Reggio Emilia, 22 maggio 2014 -

Una tromba d'aria che si abbatte a sera sulla valle del Tassobbio, provocando ingenti allagamenti e alcuni dispersi. Questa la simulazione dell'esercitazione che nei giorni scorsi è stata organizzata dal Gruppo di Protezione civile di Albinea e che ha coinvolto ben 34 volontari presenti provenienti anche dai gruppi Val d'Enza Radiocomunicazioni, Paese Pronto di Luzzara e Club Titanic (che ha messo a disposizione il camper radiomobile utilizzato per i collegamenti radio e come base per la segreteria).
Obiettivi dell'esercitazione – svoltasi nell'area dell'antico mulino in pietra di Leguigno, che ha gentilmente concesso i suoi spazi - produrre interventi coordinati fra diverse associazioni per sperimentare e scambiare competenze diverse; controllare l'efficienza dell'apparato operativo nell'organizzazione dei primi soccorsi; verificare le capacità operative dei volontari, le procedure e i metodi di intervento nella ricerca di persone disperse, comprese le capacità delle Unità cinofile, nonché l'efficacia dei sistemi di allertamento e di comunicazione; addestrare i volontari all'uso delle attrezzature specifiche ed in particolare del kit per il rischio idraulico. In una parola testare la catena di comando e l'insieme delle azioni necessarie a gestire al meglio gli eventi, compresa la funzione della segreteria in emergenza e i sistemi di comunicazione di gruppo e provinciali.
Motoseghe, motopompe e torri-faro le attrezzature utilizzate nell'esercitazione durante la quale è stato anche simulato l'allestimento di un piccolo campo-soccorritori verificando le capacità dei volontari nel montaggio e smontaggio delle tende del Dipartimento nazionale utilizzate per i campi allestiti nel Reggiano in occasione del terremoto 2012. La Croce rossa ha inoltre supportato una delle ricerche dispersi sperimentando un protocollo di intervento che ha consentito il recupero di una persona con una gamba fratturata ed ha illustrato ai volontari le tecniche di primo intervento in soccorso.
Decisamente soddisfatti i vertici del Gruppo di Albinea, associazione che sta cercando di ringiovanire la base associativa, tanto che il presidente Leonardo Napoli e tre membri del Comitato direttivo su cinque hanno meno di 25 anni. Giovani, ma non inesperti, visto che molti di loro da tempo sono entrati a far parte del mondo del volontariato di protezione civile partecipando a iniziative formative in diversi ambiti di attività ed emergenze.
I risultati dell'esercitazione, dopo due giorni di lavoro e diversi interventi sul campo, sono stati giudicati estremamente positivi, anche a detta del responsabile dell'area Ricerca persone disperse Roberto Giorgini, in particolare per i decisi passi in avanti compiuti dalle Unità cinofile. "Nell'ambito della ricerca persone, a livello sprocinciale, ha infatti iniziato a operare efficacemente il Gruppo operativo delle Unità cinofile, coordinato da Corrado Bernardi, operatore della sezione Alpini di Casina, nonché comandante della Polizia municipale Val Tassobbio", sottolinea Federica Manenti, responsabile della Protezione civile della Provincia di Reggio Emilia. Conduttore specialista di cani da ricerca, Bernardi ha assunto l'impegno di rilanciare e strutturare le squadre cinofile appartenenti alla associazioni di volontariato di Protezione civile dell'intero territorio provinciale.
Il più soddisfatto è ovviamente il presidente del Gruppo di Albinea Leonardo Napoli: "Vogliamo proseguire con le attività di addestramento in collaborazione con altre associazioni – commenta - per favorire lo scambio di conoscenze con l'obiettivo di avere un gruppo sempre più numeroso e preparato per gestire situazioni di emergenza. Sono convinto che tutte le associazioni locali debbano sempre più lavorare insieme e a scambiare al massimo esperienze e attrezzature, ma soprattutto iniziare a ragionare in un'ottica nuova, quella della Colonna mobile provinciale, perché acqua, vento e calamità naturali non hanno confini comunali".
Il Gruppo di Albinea ricorda che per fare parte della Protezione civile non è indispensabile alcuna capacità particolare, ma solo la volontà di dedicare un po' del proprio tempo libero per aiutare gli altri. Per informazioni Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. oppure www.protezionecivilealbinea.it.

(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)

 

Dallari, CNA: “Giusta preoccupazione di sindacati e amministrazioni. Sollecitiamo il Governo affinché corra ai ripari” -

 

Reggio Emilia, 14 maggio 2014.

 

Condividiamo l’allarme lanciato da sindacati e CAF sul rischio caos Tasi per la scadenza della rata di giugno. Un altro esempio di cattiva burocrazia e mancata attuazione della semplificazione amministrativa tanto proclamata dal Governo nazionale”.

 

Sono le prime battute di Nunzio Dallari, Presidente CNA Reggio Emilia, in seguito alle delibere su chi, cosa e quanto far pagare per la prima rata della Tasi il 16 giugno approvate solo da sei comuni della provincia (Reggio Emilia, Quattro Castella, Luzzara, Busana, Collagna e Ligonchio). 

 

“Siamo soddisfatti – continua il Presidente Dallari - che questi sei comuni abbiano accolto la nostra richiesta di non far pagare la Tasi su capannoni e negozi. È un atto dovuto per andare realmente incontro alle difficoltà di artigiani e imprenditori. Siamo consapevoli che in molti comuni, complici le prossime elezioni amministrative del 25 maggio, la situazione è abbastanza complicata, ma invitiamo tutti i comuni che possono deliberare a farlo entro il 31 maggio per evitare l’applicazione dell’aliquota nazionale dell’uno per mille su tutti gli immobili, escluse le abitazioni principali, e le eventuali richieste di rimborso nel caso ci siano categorie esenti con la delibera definitiva del 31 luglio”.

 

“A quanto pare – conclude la nota di Nunzio Dallari - la capacità di complicare la vita a contribuenti, amministrazioni comunali e consulenti fiscali è una prerogativa italiana che non riusciamo proprio a superare. Ancora una volta alle parole non hanno fatto seguito i fatti. Auspichiamo che il Governo si renda conto dell’assurdo inghippo burocratico e corra subito ai ripari per evitare ulteriori danni per amministrazioni e contribuenti in termini di tempi e costi”.

 

(Fonte: ufficio stampa CNA RE)

 

Il Comune di Novellara ha aderito, nell’ambito delle celebrazioni del 25 aprile, al grande raduno nazionale che vedrà riuniti nell Arena di Verona i movimenti per la pace, il disarmo, la nonviolenza, la solidarietà ed il volontariato.

 

Novellara, 16 aprile 2014 -

La Scuola di Pace di Reggio Emilia ha promosso il "Comitato provinciale per l'Arena di Pace e Disarmo" che, oltre a diffondere l'Appello sul nostro territorio, ha organizzato una marcia di otto giorni da Reggio all'Arena di Verona. Due marciatori, Jean Bassmaij e John Mpeliza (e tutti coloro che vorranno unirsi, anche solo per un tratto), faranno l'intero percorso con gli obiettivi di far conoscere l'Appello e sensibilizzare sulle guerra dimenticate, in particolare nelle martoriate Siria e R.D. Congo.

La marcia farà tappa a Novellara giovedì 17 aprile: l’appuntamento è alle 17,30 all’intersezione di strada Cartoccio con via Togliatti, dove le autorità daranno il benvenuto al Corteo “Reggio in marcia”. Alle 18 il Corteo arriverà nella Sala Polivalente di via Falcone, dove Jean Bassmaij e John Mpeliza porteranno il saluto della Scuola di pace di Reggio. Verrà inoltre presentato il progetto “Viandanti sui passi di Francesco”, a cura degli studenti del Liceo Matilde di Canossa di Reggio Emilia. Il pomeriggio si chiuderà con il saluto dei rappresentanti dell’Associazione “Un bambino per amico”, che ha aderito al progetto.

Chi volesse recarsi all'Arena di Pace e Disarmo in pullman il prossimo 25 aprile (con partenza dal parcheggio del centro commerciale Ariosto alle 8.30, costo 15 euro) deve prenotarsi alla segreteria organizzativa, al numero 0522-436840

 

(Fonte: Ufficio stampa Comune di Novellara)

 

Domenica, 16 Marzo 2014 08:45

Respinto, sfascia l’auto della sua fiamma

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Luzzara-Non ricambia il suo amore e lui le sfascia la macchina: 40enne di Boretto denunciato dai Carabinieri

Danneggiamento aggravato l’accusa mossa ad un reggiano dai Carabinieri di Gualtieri

Luzzara (RE) 16 Marzo 2014 ----

Era follemente innamorato della collega, tanto da perdere il lume della ragione per il mancato ricambio della donna, che aveva la sola colpa di volergli bene semplicemente come amico. Con l’accusa di danneggiamento aggravato i carabinieri di Gualtieri hanno denunciato un 40enne operaio di Boretto alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia. 

L’altra notte l’uomo si è presentato sotto casa della collega, suonando con insistenza al campanello per farla uscire, ignaro che la donna in quel momento non fosse a casa. I vicini della donna hanno quindi richiesto l’intervento dei Carabinieri, che una volta giunti sul posto hanno riportato alla ragione l’uomo, spiegandogli che la donna non rispondeva perché semplicemente non c’era. A questo punto l’uomo sembrava convinto e si è allontanato dall’abitazione della collega, ma probabilmente non abbastanza troppo lontano. 

Poco dopo la mezzanotte infatti, quando la donna era già rincasata, i carabinieri sono dovuti intervenire nuovamente. Alcuni passanti avevano fermato lo stesso 40enne, che questa volta aveva preso a calci la macchina della ragazza. Una volta constatata l’ammaccatura di varie parti della carrozzeria e raccolta la denuncia, l’uomo è stato condotto in caserma dai carabinieri di Gualtieri, che hanno curato l’intervento. Il 40enne è stato quindi denunciato per il reato di danneggiamento.

Ivan Rocchi

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