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Fatti violenti contro insegnanti di Piacenza, chiediamo di perseguire duramente i responsabili: i genitori rispondano delle azioni dei figli.

E' grave il fatto che uno studente aggredisca il proprio insegnante che in quanto tale rappresenta anche l'Autorità Statale, trattandosi di un soggetto minore dei 14 anni egli non è perseguibile penalmente ma certamente i genitori (o chi per essi) rispondono verso terzi dei danni prodotti dai loro figli, specialmente quando essi sono compiuti verso pubblici ufficiali quali sono i docenti statali nell'esercizio delle loro funzioni.

La Gilda degli Insegnanti di Piacenza e Parma inviterà formalmente l'Ufficio Scolastico Regionale dell'Emilia Romagna e l'Avvocatura dello Stato di Bologna ad agire nelle competenti sedi giudiziarie, solitamente lo fanno solo quando si tratta di "andare contro gli insegnanti" mai quando c'è da agire per tutelarli.

Non siamo disposti a tollerare oltre questo buonismo dell'Amministrazione scolastica, la cui scarsa reattività andrebbe meglio sanzionata. I cittadini che hanno compiuto 14 anni sono perseguibili penalmente e l'azione penale nel nostro Paese è obbligatoria, quando sono infraquattordicenni seppur non imputabili i loro genitori vanno chiamati a risarcire.

Oltre alla violenza fisica subita da un docente piacentino, apprendiamo anche che un altro insegnante della provincia di Piacenza sarebbe stato vittima di comportamenti lesivi da parte di minori, anche in quel caso chiediamo azioni urgenti contro le famiglie, pretendendo che i dirigenti scolastici ed i vertici territoriali dell'Amministrazione scolastica creino le condizioni affinchè ci sia un atteggiamento compunto verso l'Autorità che gli insegnanti rappresentano.

Salvatore Pizzo, coordinatore della Gilda degli Insegnanti di Piacenza e Parma, rivolgendosi ai colleghi vilipesi afferma: "Anche se non dovessero essere nostri iscritti siamo disposti a sostenerli e ad assisterli per quanto è nelle nostre possibilità"

Gilda degli insegnanti - sede di Piacenza
Coordinatore: SALVATORE PIZZO
Tel. 0523 314046 - 338 8103820

Sono anni che la Gilda degli Insegnanti di Piacenza e Parma denuncia pubblicamente che l'Invalsi, ente statistico preposto alla rilevazione dei livelli scolastici di apprendimento, è l'unica amministrazione pubblica che pretende dalle persone prestazioni lavorative gratuite, uno vero e proprio sfruttamento che viene imposto al personale scolastico, docente e non docente.

Ci riferiamo alle complesse operazioni di data entry che servono all'Invalsi e che i suoi dirigenti, meritoriamente nominati dalla politica, per nulla organizzano. Quest'anno il fenomeno dovrebbe riguardare solo la scuola primaria, infatti pare che negli altri ordini di scuola l'Invalsi si sia finalmente attrezzato. La Gilda di Parma e Piacenza ha chiesto più volte all'Invalsi di sedersi ad un tavolo per negoziare questo lavoro extra, uno sfruttamento a "nero" talvolta imposto con metodi da vero e proprio caporalato: certi dirigenti scolastici, fortunatamente non tutti, pretendono di reclutare manovalanza intellettuale a costo zero per un ente che non ha sottoscritto alcun contratto con il personale delle scuole.

Dice Salvatore Pizzo, coordinatore della Gilda degli Insegnanti di Piacenza e Parma: "Per questo ci dispiace che l'Invalsi venga citato come modello positivo sulla stampa per dire che i ragazzi del "Respighi" hanno risultati eccellenti, ciò certamente non lo neghiamo, ma coniugare una struttura che sfrutta il lavoro con quanto riguarda l'educazione dei ragazzi stona con i principi di legalità di cui i dirigenti delle scuole dovrebbero essere garanti".

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Gilda Insegnanti – sede Piacenza

Via S. Marco, 22 – 29100 Piacenza

Tel. 0523 314046 – 338 8103820

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(Foto tratta da Piacenzantica.it )

Uno dei candidati parmensi del Pd sta "vendendo" agli elettori come un successo della sua parte politica la recente firma apposta da Cgil, Cisl e Uil al contratto degli insegnanti della scuola statale, sottoscritto chissà perchè proprio a pochi giorni dalle elezioni.

In realtà si tratta di un incremento stipendiale risibile, il governo del Pd non ha voluto destinare agli insegnanti la gran parte delle risorse economiche disponibili per il settore, scegliendo di continuare ad utilizzarle per tenere in vita quella legge chiamata truffaldinamente "Buona Scuola", la quale tra l'altro toglie diritti ai docenti: introducendo la chiamata diretta da parte dei dirigenti scolastici (i quali sono nominati per cooptazione concorsuale) e statuisce il licenziamento dei precari storici.

La firma messa a pochi giorni dalle elezioni ad un contratto, che è l'ennesima umiliazione inflitta dalla politca agli insegnanti, è solo una messinscena per favorire il Pd affinché esso possa presentare agli elettori quello si vuole far passare per un "successo", il sindacalismo indipendente e non politicizzato non si è prestato ad un'operazione di propaganda elettorale sulla pelle degli insegnanti. Il candidato Pd, anche grazie al silenzio dei suoi oppositori politici, addirittura sostiene che "è uno degli atti del governo di cui è più orgoglioso", 10mila 800voti in meno alle scorse comunali di Parma e Piacenza non gli sono bastati, perseverano nella loro azione. Salvatore Pizzo, coordinatore della Gilda degli Insegnanti di Parma e Piacenza, ricorda ai politici ed ai loro addentellati all'interno del sindacalismo politicizzato ed a certi dirigenti scolastici che sul territorio parmense "la Gilda non molla e non rimarrà spettatore passivo delle questioni di governance scolastica che riguardano il territorio".

Soddisfazione anche a Modena per il primo contratto nazionale di lavoro del nuovo comparto Istruzione e Ricerca, firmato oggi a Roma da Cgil Cisl Uil e Aran (Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni). 

A Modena e provincia si applica a 9.668 docenti e 2.424 personale ata (amministrativi, tecnici e ausiliari). A essi bisogna aggiungere i supplenti utilizzati per le assenza temporanee dei titolari: un numero non quantificabile, perché ogni scuola ha una propria graduatoria da cui attinge in base alle necessità.

«Questi lavoratori hanno finalmente riconquistato uno strumento forte di tutela delle proprie condizioni di lavoro, dopo anni di blocco delle retribuzioni e riduzione degli spazi di partecipazione e contrattazione – afferma la segreteria generale della Cisl Scuola Emilia Centrale Antonietta Cozzo - Gli aumenti salariali sono in linea con quanto stabilito dalle confederazioni con l'accordo del 30 novembre 2016 e vanno, per la scuola, da un minimo di 80,40 a un massimo di 110,70 euro; è pienamente salvaguardato per le fasce retributive più basse il bonus fiscale di 80 euro. Nessun aumento di carichi e orari di lavoro, nessun arretramento per quanto riguarda le tutele e i diritti nella parte normativa nella quale, al contrario, si introducono nuove opportunità di accedere a permessi retribuiti per motivi personali e familiari o previsti da particolari disposizioni di legge».

La Cisl Scuola sottolinea che il contratto segna una svolta significativa sul terreno delle relazioni sindacali, riportando alla contrattazione materie come la formazione e le risorse destinate alla valorizzazione professionale. Vengono rafforzati tutti i livelli di contrattazione, a partire dai luoghi di lavoro, riconoscendo in tal modo il ruolo delle rsu nell'imminenza del loro rinnovo." Tra le altre novità di rilievo la Cisl segnala il diritto alla disconnessione, a tutela della dignità del lavoro, messo al riparo dall'invasività delle comunicazioni affidate alle nuove tecnologie. 

«Per quanto riguarda il personale docente, si è ottenuto di rinviare a una specifica sequenza contrattuale la definizione del codice disciplinare con l'obiettivo di una piena garanzia di tutela della libertà di insegnamento – aggiunge Cozzo - Riportando alla contrattazione le risorse finalizzate alla valorizzazione professionale, ripristinando la titolarità di scuola, assumendo in modo esplicito un'identità di scuola come comunità educante, si rafforza un modello che ne valorizza fortemente la dimensione partecipativa e la collegialità».

Questo contratto, la cui vigenza triennale 2016-18 si concluderà con l'anno in corso, assume forte valenza anche nella prospettiva del successivo rinnovo di cui vengono gettate le basi. «L'impegno comunque andrà ripreso anche nei confronti del nuovo Parlamento e del nuovo governo, per sollecitare una politica di forte investimento nei settori dell'istruzione e della ricerca», conclude la segreteria generale della Cisl Scuola Emilia Centrale.

Modena, 9 febbraio 2018

Fonte: CISL Modena

Pubblicato in Comunicati Lavoro Modena

I cittadini di Parma che risiedono nella zona di Carignano hanno diritto ad avere una scuola dell'infanzia, spetta al Ministero dell'Istruzione e non a soggetti privati garantire i servizi scolastici.

La Gilda degli Insegnanti di Parma e Piacenza invita i cittadini interessati a fare pressione sulla politica locale affinché abbandoni la "privatizzazione" delle scuole consegnandole all'Amministrazione istituzionalmente preposta a gestirle, il Ministero dell'Istruzione.

Secondo l'associazione sindacale che riunisce esclusivamente docenti della scuola statale, l'unica soluzione è che la scuola dell'infanzia di Carignano, attualmente in mano ai privati che la stanno chiudendo, venga inglobata nell'Istituto Comprensivo di Corcagnano, quindi nel novero delle scuole statali, così come negli anni scorsi è già avvenuto nella vicina Felino.

Salvatore Pizzo, coordinatore della Gilda di Parma e Piacenza, a tal proposito invita i cittadini interessati, l'amministrazione comunale e tutti gli altri soggetti a vario titolo coinvolti a compiere gli opportuni passi verso la sede parmense dell'Ufficio Scolastico Regionale (Ambito Territoriale di Parma e Piacenza) e verso l'Ufficio Scolastico Regionale, anzi sarebbe opportuno che la politica imponesse questa soluzione.


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Gilda Parma e Piacenza
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(Foto: immagine di repertorio)

Sette anni fa furono sottoposte ad un linciaggio mediatico durissimo: ieri dopo tanto tempo sono state finalmente dichiarate innocenti dal giudice Laura Ghidotti, non solo su richiesta dei loro avvocati Bonati e Delsignore, ma anche della pubblica accusa rappresentata dal Pm Antonella De Stefano.

Si tratta di due docenti di scuola dell'infanzia di Borgo Val di Taro che nel gennaio del 2011 furono indagate per abbandono di minore, come se fossero state loro le dirette responsabili dell'organizzazione scolastica.
Un bambino, approfittando che la scuola avesse molte porte verso l'esterno e non tutte adeguatamente sorvegliate, appena entrato nell'edificio ne uscì subito dopo andandosene a casa da solo, senza che le malcapitate docenti se ne potessero accorgere. Le due maestre che hanno rischiato di essere condannate ad una pena compresa tra i sei mesi ed i cinque anni, solo oggi dopo tanta amarezza hanno ricevuto giustizia, poco prima che il processo si prescrivesse.

In merito alla vicenda interviene la Gilda degli Insegnanti di Parma e Piacenza, il cui coordinatore Salvatore Pizzo, esprime solidarietà e vicinanza alle docenti, rammaricandosi di non averlo potuto fare prima, purtroppo nel 2011 non aveva incarichi sindacali.

Il coordinatore della Gilda in merito alla vicenda, precisa: "Le docenti sono state vittime di un effetto deleterio che affligge a scuola italiana, fino al 2010 l'organizzazione di ogni istituto era oggetto di trattativa sindacale, oggi si pretende che l'Amministrazione decida tutto unilateralmente senza tenere conto delle indicazioni di quelli che sono il perno principale affinché la scuola possa esistere, gli insegnanti" - continua Pizzo - "speriamo che le due colleghe possano rivalersi contro chi ingiustamente le ha trascinate sul banco degli imputati come se fossero delle delinquenti – conclude - è da notare che l'Amministrazione scolastica a tutti i livelli non ha mai mosso un dito per dare sostegno alle docenti, segno che l'Ufficio Scolastico Regionale nel momento del bisogno non difende i suoi docenti lì abbandona, talvolta li sanziona anche, nei momenti più difficili".

Gilda Insegnanti Parma e Piacenza

Venerdì, 05 Gennaio 2018 14:38

Parma: maestre e maestri a rischio licenziamento

Parma: maestre e maestri a rischio licenziamento, gli esponenti del Pd ed i loro fiancheggiatori predicano bene e razzolano male.

Dopo la recente decisione del Consiglio di Stato che rischia di provocare il licenziamento di decine di insegnanti della scuola primaria anche a Parma e provincia, parlamentari e fiancheggiatori del Pd si sono apprestati a portare "solidarietà" ai docenti che ieri hanno manifestato davanti all'Ufficio Scolastico Provinciale, una presenza che ha portato gli operatori politici ad avere, a livello locale, un certo ritorno in termini medicatici

Evidentemente il clima preelettorale gli ha fatto dimenticare che loro sono gli esponenti i quello stesso partito che controlla da anni il Ministero dell'Istruzione, il quale in questi anni ha compiuto la scelta di politica di incaricare l'Avvocatura dello Stato a costituirsi in giudizio, "combattendo" contro i docenti che rivendicavano il riconoscimento del diploma magistrale.

Se i ministri del Pd avessero dato indicazioni diverse senza "combattere" i colleghi sul piano giudiziario non si sarebbe arrivati ai licenziamenti.

"Inoltre - commenta Salvatore Pizzo coordinatore della Gilda degli insegnanti di Parma e Piacenza - : "il Pd con la famigerata legge che esso chiama Buona Scuola ha tolto la possibilità a questi docenti anche di essere precari, la norma attuale prevede che gli insegnanti non possano ricevere più di tre incarichi annuali a decorrere da settembre 2016" – conclude Pizzo – "siamo vicini alle elezioni e non possiamo dimenticare il male fatto da Pd alla nostra categoria"

Ogni volta che ognuno di Noi entra in contatto con queste due parole il pensiero corre rapido a perlustrare il terreno dei ricordi, prossimi o lontani nel tempo, rivelatori di qualcosa che non sapevamo e che con il fare è entrato nel dominio della nostra conoscenza.

Di Guido Zaccarelli 28 dicembre 2017 - Imparare - facendo ci porta indietro nel tempo, ai ricordi della nostra infanzia, agli istanti vissuti del tempo, alla scuola dove abbiamo appreso le nozioni con le quali la mente ha preso forma. La formazione, forma mentis, conduce l'individuo a vivere esperienze nuove, ad entrare in contatto con aree scoperte delle nostra esistenza che alimentano il nostro desiderio di imparare, non solo nella dimensione teorica ma soprattutto nel vivere l'esperienza in forma concreta: "dalla teoria alla pratica".

La scuola è una fucina fondamentale per entrare in questi due mondi, contigui o meno, ma fondamentali per modellare l'identità di ogni individuo. Rovistando tra i ricordi scolastici le AT, Applicazioni Tecniche, era una materia d'indirizzo importante che univa la teoria con l'Arte del fare, poco considerata ai più, ma fondamentale nel condurre lo studente verso il vero significato dell'apprendimento mettendolo nelle condizioni di elaborare i processi sequenziali necessari per realizzare un progetto in modo completo partendo dall'Idea, fino al suo impiego, transitando nel disegnare lo Schizzo, creare il Progetto, il Prototipo e l'oggetto in modo completo per concludersi con il collaudo, la critica e la relazione finale: le sette fasi delle AT.

20171228-Applicazioni-Tecniche 1La psicologia riconduce l'esperienza didattica "all'apprendimento per prova d'errori" mettendo l'individuo nella disponibilità di validare e aggiornare continuamente la sua esperienza d'apprendimento rispetto a stadi precedenti.

Secondo la "legge dell'effetto" dello psicologo statunitense Edward Lee Thorndike, l'apprendimento si verifica in modo graduale attraverso una serie di tentativi ed errori che conducono a consolidare una situazione rispetto all'altra. Come nel caso del gatto chiuso in gabbia che ripete diverse volte il gesto per muovere la leva per rendersi libero. La conoscenza acquisita si consolida con il passaggio dalla conoscenza proposizionale a quella procedurale, dal conoscere una cosa al come si conosce. La prima ci conduce alla conoscenza teorica mentre la seconda a quella pratica. Un passaggio importante per affermare che non è sufficiente conoscere a memoria come si nuota ma occorre anche dimostrare con i fatti che entrando in una vasca viene spontaneo galleggiare, muoversi per raggiungere l'estremo opposto senza affondare. Imparare conduce l'individuo anche ad insegnare.

Tipiche le botteghe dove veniva insegnata l'Arte del fare nel vedere il Maestro all'opera. I mestieri, le professioni sono l'espressione tangibile dell'imparare - facendo dove il gesto dell'altro diventa il riflesso in cui ritrovare l'apprendimento. Non solo, diventa un modo per ricondurre individui con differenti patologie al recupero psicofisico della loro identità.

Pensiamo alla banda musicale giovanile dei Rulli Frulli che impiegando materiali recuperati dall'ambiente circostante sono riusciti a imparare - facendo l'Arte della musica. L'evoluzione dei mercati, la nascita di nuove economie sostenuta da una presenza incalzante della tecnologia che avvolge il pensiero del'uomo, ha reso problematico l'apprendimento attraverso l'Arte del fare.

La dematerializzazione ha innescato un processo irreversibile verso l'era dell'intangibile, dell'immateriale, provocando una forte scollatura tra ciò che si imparava vedendo - provando – facendo con ciò che si vede ma difficile da provare e mettere in pratica in quanto espressione di una elaborazione cognitiva e come tale, invisibile. Pensiamo ad una redazione giornalistica dove la preparazione e la stesura di un articolo è fortemente condizionata dalla cultura e dalla capacità di scrittura del giornalista. Nelle nuove economie è limitato il ricorso all'affiancamento e il trasferimento del metodo lavorativo, da quando le organizzazioni hanno iniziato a pensarsi come "architettura aperta", perdendo il valore aggiunto fornito dall'esperienza perché visto come un costo e non come una opportunità di crescita e di sviluppo sociale e culturale.

Manca il tempo. Aristotele affermava: «lo scopo del lavoro è quello di guadagnarsi il tempo libero.» La difficoltà cresce e per i giovani diventa molto difficile mettere a frutto l'esperienza concreta, immediata e diretta. Gli stili di vita abitativi presenti nella città, hanno privato gli individui dell'esperienza reale mutuata con l'ambiente di riferimento, dove con le mani era possibile realizzare ogni cosa.

La campagna, un territorio che ha permesso di sviluppare negli individui il problem solving, lontani dai centri cittadini dove la campagna offriva infinite opportunità di crescita e di sviluppo della creatività. Pensiamo per un attimo al demiurgo che diede forma alla materia con l'energia dello spirito, a Johannes Gutenberg che ha inventato la stampa a caratteri mobili osservando i contadini mentre torchiavano il vino.

Di fronte ad un cambiamento irreversibile nasce l'alternanza scuola lavoro che consente agli studenti di recuperare le Applicazioni Tecniche di un tempo ed entrare in contatto con il mondo del lavoro per fare esperienza concreta, e non solo teorica, in grado di guidarli nell'evoluzione del cammino didattico prescelto e delle proprie aspirazioni professionali future.

Si riduce il fallimento personale e s'innalza l'asticella della consapevolezza dove prendere coscienza di se stessi: "lo studio è nelle mani, l'Arte del saper fare, sono le dimensioni fondamentali in grado di guidare il futuro degli individui verso i propri desideri e le proprie aspettative".

Lunedì, 27 Novembre 2017 10:23

Carpi. A scuola di Profumi nel Castello dei Pio

Mamma guarda come mi diverto!...con l'alchimista. Laboratorio didattico dal titolo "Profumi d'Archivio" con Anna Rosa Ferrari e il suo Profumalchemico 'metodo per conoscere'. Si tratta di una serie di laboratori sensoriali organizzati dal Comune di Carpi e indirizzati ad oltre 300 alunni delle scuole - dalle materne alle medie - volti a rendere percepibile la cultura espressa nei preziosi scritti conservati nell'Archivio dei Pio, tra i quali originali ricette e balsami di profumi naturali e benefici.

20171124-Anna Rosa-by Luigi-BortoluzziModena 24-11-17 Promette di essere divertente e profumata l'ora di lezione in Archivio, quando di mezzo c'è un naso alchimista e filosofo quale è Anna Rosa Ferrari. Tramite il nuovo metodo per conoscere da lei ideato, farà 'rivivere' antiche ricette di profumi ed unguenti durante le lezioni teorico-pratiche organizzate dal Comune di Carpi per gli alunni delle scuole di ogni ordine e grado.

L'iniziativa, da un'idea della archivista dr.ssa Eleonora Zanasi che, insieme alla dr.ssa Ferrari, parteciperà alle lezioni sia in Castello che presso le scuole, avrà inizio martedì prossimo 28 novembre 2017, a Carpi in Sala dei Cimieri (Castello dei Pio) alle ore 8.30. Il primo incontro sarà con i bimbi di una classe della scuola dell'infanzia – 4 anni - e successivamente si articolerà in diverse lezioni nel corso dell'intero anno scolastico.

"E' per me significativo che questo incarico – dice Anna Rosa Ferrari – prenda il via subito dopo l'inaugurazione ufficiale del Piccolo Museo ProfumAlchemico a Modena: infatti una delle vocazioni primarie del Museo è la diffusione della didattica. Inoltre sono molto grata alla mia città d'origine Carpi, e che con questo incarico ancora una volta mi accoglie amorevolmente".

Anna Rosa Ferrari (in arte Anne Rose) vive a Modena ed è originaria di Carpi, sua città natale alla quale deve sicuramente lo spirito creativo, libero e di ricerca che la anima e la sotiene.
Formatasi durante una profonda e laboriosa ricerca esistenziale/esperienziale, è profumiere artigiano e filosofo. Crea da anni esclusive essenze, solo naturali e di origine vegetale, che nascono nel cuore della città di Modena al Piccolo Museo ProfumAlchemico, a due passi dal Duomo. Oltre che nell'attività lavorativa (ma è difficile separare il lavoro dalla ricerca), Anna Rosa ha trascorso gli ultimi anni nello studio dei testi, in parallelo con l'ideazione, realizzazione e osservazione di numerose esperienze multisensoriali individuali e collettive in cui i suoi Profumalchemici venivano utilizzati in parallelo con altri prodotti tipici del territorio modenese, così da evocare risposte da parte degli altri sensi.
Nel 1990 ha istituito a Modena l'Artestetica Profumeria, un salotto culturale, e nel 2011 ha dato vita all'Associazione Perfvmvm Avia Pervia Rinascimento Olfattivo e Spirituale per la diffusione del Pensiero Profumato. Da allora diverse le iniziative organizzate: dalle stagioni di studio agli eventi multisensoriali, dalla prima Festesperienza Alchemica in Italia – 10 settembre 2011 - al libro 'Le nature del Profumo', alla partecipazione a Expo a Milano. Nel 2017 Anna Rosa Ferrari si laurea col massimo dei voti e lode in Scienze Filosofiche , alla prestigiosa Università Alma Mater Studiorum di Bologna, con una tesi sperimentale sul Profumalchemico "metodo per conoscere".

(Foto nel testo: By Luigi Bortoluzzi)

Piccolo Museo Profumalchemico p.le Torti n.9 Modena, mob. 335 6188683-059 210020 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. www.profumalchemico.it 

Salone dell'orientamento: Sabato all'Università e il 2 dicembre nei singoli distretti torna l'iniziativa della Provincia per accompagnare quasi 5.000 ragazzi e le loro famiglie nella scelta delle superiori.

Reggio Emlia, 23 novembre 2017

Per circa 5.000 ragazzi reggiani si avvicina il momento di una scelta importante, quella della scuola superiore. Una scelta che, anche quest'anno, sarà più agevole grazie a "La Provincia che orienta". Giunto alla sua ottava edizione, sabato 25 novembre il Salone dell'orientamento promosso dalla Provincia tornerà a occupare la sede dell'Università in viale Allegri dalle 9 alle 18.30. Saranno presenti, con propri spazi espositivi e docenti, tutte le scuole superiori e gli enti del sistema di formazione professionale reggiano.

Alle 9 e alle 14,45, in aula magna, è prevista la tradizionale presentazione collegiale da parte dei dirigenti scolastici di tutti gli istituti superiori. A ognuno dei cinquemila ragazzi in uscita dalle scuole medie verrà poi consegnata anche quest'anno, entro Natale, una guida curata dalla Provincia di Reggio Emilia con tutte le informazioni utili per conoscere le nostre scuole e la loro offerta formativa.

"Queste importanti iniziative a favore di una scelta consapevole della scuola superiore da parte dei nostri ragazzi rappresentano da tempo una buona prassi nella quale la Provincia di Reggio Emilia ha sempre creduto e che con ogni sforzo siamo impegnati a proseguire, nonostante i cambiamenti istituzionali e la complessa situazione economica che questo ente sta affrontando – spiega il presidente Giammaria Manghi – Anche quest'anno, dunque, attraverso il Salone dell'orientamento e la guida che sarà distribuita a tutti gli studenti di terza media per agevolare la loro scelta e il confronto in famiglia, la comunità reggiana potrà affrontare nel modo migliore un passaggio fondamentale per il futuro dei nostri giovani".

"Quella a cui studenti e famiglie sono chiamati è una decisione che va ponderata con attenzione, valutando gli interessi e le potenzialità di ogni ragazzo al fine di individuare la scuola migliore per esprimere il talento che è in ognuno di loro, assicurandone così il successo formativo – aggiunge la vicepresidente della Provincia di Reggio Emilia, Ilenia Malavasi - In questa provincia ci sono ottime scuole, che offrono indirizzi e opportunità diversificati. Questo non significa che esistono scuole migliori di altre: non ci sono classifiche né garanzie per il successo formativo dei nostri ragazzi, ma solo scuole diverse come diverse sono le abilità di ogni studente. L'importante è che, attraverso la scuola che si sceglierà, ogni giovane possa esprimere al meglio proprio talento".

Sabato 2 dicembre il Salone dell'orientamento farà poi tappa in provincia. L'iniziativa si svolgerà a partire dalle 14,30 a Guastalla (istituti Russell e Carrara, via Sacco e Vanzetti 1), Castelnovo Monti (dove l'attività di presentazione di Cattaneo-Dall'Aglio e Mandela è prevista all'oratorio "Don Bosco"), Montecchio (istituto D'Arzo, via per Sant'Ilario 28/c), Scandiano (istituto Gobetti, via della Repubblica 41) e Correggio (liceo Corso in via Roma 15, convitto Corso in via Bernieri 8, istituto Einaudi in via Prati 2).

Anche quest'anno, manifesti e volantini del Salone dell'orientamento sono stati realizzati praticamente a costo zero grazie alla progettazione curata dagli studenti dell' indirizzo grafico del "Pascal" di Reggio Emilia e alla stampa effettuata dall'indirizzo grafico del "D'Arzo" di Montecchio e Sant'Ilario.
Per ulteriori informazioni è possibile visitare il sito della Provincia di Reggio Emilia www.provincia.re.it oppure contattare il numero di telefono 0522.444.855 o scrivere all'indirizzo di posta elettronica Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

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(Fonte: Provincia di Reggio Emilia)

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