Visualizza articoli per tag: economia

Giovedì 22 Giugno alle ore 18:00 presso il megastore La Feltrinelli di Parma in strada Farina n°17, nell'ambito della programmazione "Blog Digitale" (progetto formativo dell'agenzia parmigiana Imprenditore Online), sarà presentato il libro "EMAIL MARKETING acquisisci clienti e aumenta le tue vendite" (Flaccovio Editore) di Guglielmo Arrigoni.

Guglielmo Arrigoni, docente in Email Marketing e Lead Generation per InnovNess Sagl, Studio Samo, Talent Garden, DoLab School e altre Academy, dialogherà con Ferdinando Vighi (Imprenditore Online – Blog Digitale) sui contenuti del proprio libro e nello specifico, fornirà preziose informazioni su come trasformare i potenziali clienti in clienti pronti all'acquisto, e aumentare così le vendite e i proditti.

emailmarketingLibro.jpeg

Un evento rivolto a Imprenditori, aziende e a tutti coloro che desiderano capire meglio come sfruttare appieno le enormi opportunità commerciali offerte dall'email marketing e da tutto il mercato "digitale".

"L'email è a tutti gli effetti uno strumento di vendita. Ed è il più importante strumento di vendita che abbiamo. Guglielmo Arrigoni ha creato una specie di galateo in cui ti spiega passo passo come sfruttare al meglio l'email marketing per il tuo business. Questa è la sua teoria applicata sul campo, che oggi è diventata a tutti gli effetti pratica."

L'evento sarà anche trasmesso in diretta Live Streaming sulla pagina FB @BlogDigitale facebook.com/BlogDigitale.

Pubblicato in Comunicati Lavoro Emilia

La cooperativa logistica La Giovane inaugura 35.000 mq di nuovi magazzini e lancia un percorso di internazionalizzazione che punta al mercato USA. Tra gli ospiti il Presidente di Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini

Gainago Torrile, Parma - venerdì 16 giugno 2017 -

20170616-Min-Poletti-video-IMG 5610"E' un punto di partenza", dichiara con orgoglio Ginetto Donati, presidente de "La Giovane" illustrando i nuovi magazzini di logistica di Gainago, e "a settembre molto probabilmente apriremo - continua il Presidente - inaugureremo a Chicago "la Giovane USA" per la gestione logistica dei brand dei nostri partner".
L'inaugurazione di nuovi stabilimenti, soprattutto in tempo di crisi, è un evento di notevole importanza al quale in molti hanno inteso partecipare tra i quali lo stesso Governatore della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, forte del fatto che, per il secondo anno consecutivo, il territorio emiliano romagnolo si colloca ai vertici nazionali in termini di crescita e di occupazione con l'obiettivo, entro breve tempo, di tornare alla piena occupazione, ovvero almeno al quel 3,5% che era prima della grande crisi economica. Era previsto anche la presenza del Ministro del Lavoro Poletti che trattenuto da impegni governativi ha però inteso mandare un video di saluti e auguri per la nuova intrapresa della cooperativa parmigiana.

La cooperativa La Giovane, infatti, è una realtà unica tra le cooperative italiane per quanto riguarda la gestione logistica di merci presso i magazzini dei committenti e presso quelli di sua proprietà, ha inaugurato 35.000 mq di nuovi magazzini destinati alle nuove esigenze della committenza, in particolare quelle legate al mercato dell'e-commerce ed al settore del vetro grazie alla partnership consolidata con l'azienda di Parma Bormioli Luigi s.p.a. per la quale la cooperativa gestisce la logistica di tutto il reparto casalingo.

Dal 1973, anno di nascita dell'azienda, la crescita de La Giovane è stata costante e continua ed il 2016 ha rappresentato un anno particolarmente importante e significativo in termini economici e di crescita occupazionale. Il fatturato si è chiuso con un incremento del +12% rispetto al 2015 ed anche i numeri relativi all'occupazione sono positivi: dal 2008 al 2016, infatti, il personale impegnato è quasi raddoppiato e oggi La Giovane investe in 1.000 figure professionali di cui oltre il 40% sono donne.

Non solo presente ma anche futuro. I nuovi magazzini testimoniano lo sviluppo e l'innovazione de La Giovane che guarda al futuro prefissandosi nuovi importanti traguardi da raggiungere, il mercato degli U.S.A., e da consolidare come l'e-commerce, settore chiave per il futuro della cooperativa. Oggi per l'azienda l'e-commerce significa: 50 persone occupate, 4.500 ordini al giorno, 2 milioni di euro di fatturato e la concreta possibilità di rivolgere l'attenzione oltre-oceano, in particolare al mercato statunitense. Le nuove strutture sono inoltre dotate di attrezzature innovative come scaffalature fisse con 50.000 posti pallet, un magazzino compattabile da 10.000 posti pallet, una linea di imballo pick to light con pesatura e rilevazione volumetrica dei colli e reparto per confezionamento e riscelta.

«Per la Giovane questo traguardo è molto importante e significativo. - Racconta Ginetto Donati, Presidente e Responsabile de La Giovane dal 1996 - Oggi guardando al passato possiamo ritenerci molto soddisfatti del percorso realizzato e dei risultati conseguiti che sono frutto del solido lavoro e della forza dei valori della cooperazione da sempre alla base della nostra azienda. I nuovi magazzini di 35.000 mq confermano lo sviluppo e la forza dell'azienda che guarda agli obiettivi futuri, come al nuovo mercato degli U.S.A., con orgoglio e maggiore consapevolezza. Voglio ringraziare tutti quanti, dal Vice Presidente Danilo Adorni a tutti i nostri impiegati e soci per aver contribuito alla crescita de La Giovane diventata nel tempo non solo eccellenza del nostro territorio ma anche importante realtà nazionale».

20170616-Taglio-Nastro1-IMG 5576Dopo il taglio del nastro sono stati presentati i nuovi spazi ed i prossimi obiettivi dell'azienda.
Insieme al Presidente di Regione Emila Romagna - Stefano Bonaccini, sono intervenuti il Presidente dell'Unione Parmense degli Industriali - Alberto Figna, il Presidente di Legacoop Emilia Ovest - Andrea Volta, il Presidente Regionale Legacoop - Giovanni Monti, il Sindaco del Comune di Torrile - Alessandro Fadda ed il Presidente dell'azienda Bormioli Luigi s.p.a. - Alberto Bormioli.

Di seguito le dichiarazioni degli ospiti presenti:

Stefano Bonaccini - Presidente di Regione Emilia Romagna: «Penso che oggi sia una giornata importante: l'Emilia Romagna sta andando nella direzione corretta, come pensavo e dissi due anni fa. Sono due anni che la regione è la regione che cresce di più in Italia superando la Lombardia. L'Emilia Romagna è diventata la locomotiva del paese. Abbiamo raggiunto il Trentino per quanto riguarda i dati di occupazione, siamo anche i primi per l'occupazione femminile ed il tasso di disoccupazione è sceso di oltre il 2% nel giro di due anni. Si è riusciti come regione a diventare una delle aree più ricche d'Europa, non solo in termini economici ma anche di qualità della vita. Abbiamo bisogno di aggregazione come dimostra La Giovane che oggi inaugura qualcosa di davvero importante perché ha saputo internazionalizzarsi ed innovarsi, ha saputo interpretare il bisogno di cambiamento come dimostra il settore dell'e-commerce. Se l'Emilia Romagna vuole competere con altre zone d'Europa deve continuare a credere in aziende come questa, bisogna sapere cambiare e stare al passo con i tempi. Non può esserci impresa che non punti sulla ricerca, l'innovazione e i saperi».

Alberto Figna - Presidente dell'Unione Parmense degli Industriali: «La Giovane si è fatta interprete di una nuova visione della logistica, sempre più orientata alla specializzazione, all'innovazione e all'e-commerce. Ciò è avvenuto grazie alla sua capacità di capire le evoluzioni del contesto industriale e di dare risposta alle nuove esigenze di servizio, una capacità che le ha consentito un vero cambio di passo e la proietta oggi verso il futuro».

Andrea Volta - Presidente Legacoop Emilia Ovest: «Questo traguardo perseguito con ammirevole lungimiranza da La Giovane inorgoglisce tutto il movimento cooperativo del nostro territorio. Nel mezzo di questa lunga congiuntura difficile, esempi di innovazione e crescita come quello di cui è protagonista la nostra storica cooperativa ci fa guardare avanti con più ottimismo e ci sprona ad essere sempre uniti nello spirito che ci contraddistingue. L'impegno, la vision, lo spirito cooperativo sono punti di forza che fanno di La Giovane una grande realtà».

Giovanni Monti - Presidente di Legacoop Emilia-Romagna: «In oltre 40 anni di attività la cooperativa La Giovane è cresciuta costantemente mantenendo al centro della sua missione il benessere del territorio, delle comunità dove opera e dei soci. Investendo in innovazione ha garantito sviluppo, investimenti sul territorio, sicurezza del lavoro e nel lavoro: un esempio importante per tutto il movimento cooperativo».

Alessandro Fadda - Sindaco del Comune di Torrile: «A Torrile l'Amministrazione e gli uffici lavorano per le aziende perché la mentalità che abbiamo portato è quella di essere tutti dalla stessa parte, la parte di chi vuole far rinascere e crescere il mercato. In tre anni sono ripartite diverse realtà produttive sul nostro territorio ed altre si stanno ampliano. Lavorare con noi significa avere una tempistica certa che riesce ad aiutare le imprese a programmare i propri investimenti»

20170616-Visita-personalita-IMG 5598

 

Pubblicato in Economia Parma

Editoriale: Anche questa è globalizzazione - Continua a volare il latte spot. - Cereali e dintorni. "Weather market" - Farm Run sta per tornare con altre sorprese il 24 giugno. -Crisi idrica: 10 modi di ridurre gli sprechi - Acqua, è stato d'emergenza in agricoltura - Ismea, export salumi: l'Italia conquista la leadership mondiale - Produrre latte guardando al mercato: il caso di studio della fattoria Rossi -


SOMMARIO Anno 16 - n° 24 18 giugno 2017


1.1 editoriale
Anche questa è globalizzazione
2.1 lattiero caseario
Continua a volare il latte spot.
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Dalle stime USDA nessuna sorpresa.
4.1 eventi Farm Run sta per tornare con altre sorprese il 24 giugno.
5.1 #crisiidrica2017 Crisi idrica: 10 modi di ridurre gli sprechi
5.2 zootecnia Produrre latte guardando al mercato: il caso di studio della fattoria Rossi
6.1 falde acquifere Acqua, è stato d'emergenza in agricoltura
7.1 imprese Il Consorzio Agrario dell'Emilia approva il bilancio e torna all'utile
8.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. "Weather market"
9.1 export Ismea, export salumi: l'Italia conquista la leadership mondiale
10.1 promozioni "vino" e partners
11.1 promozioni "birra" e partners

(per seguire gli argomenti correlati clicca QUI

(Scarica il PDF alla sezione allegati)

 20170618-cibus24-201720170611-cop-cibus

 

Editoriale: Assalto all'arma bianca - Il burro a oltre quota 100% rispetto lo scorso anno. - FARM RUN. L'ospitalità riservata agli atleti e ai loro accompagnatori - Parmigiano Reggiano con maggiori tutele in Cina - Pomodoro, Allarme siccità, - Come condividere la conoscenza. Il nuovo modello organizzativo messo a punto da Guido Zaccarelli - Parmigiano Reggiano: come rafforzare la tutela e risultare competitivi sui mercati internazionali - Ismea, consumi alimentari in graduale uscita dalla crisi.

SOMMARIO Anno 16 - n° 23 11 giugno 2017
1.1 editoriale
Assalto all'arma bianca
2.1 lattiero caseario
Il burro a oltre quota 100% rispetto lo scorso anno.
3.1 cereali e dintorni 
4.1 sport  FARM RUN. L'ospitalità riservata agli atleti e ai loro accompagnatori
5.1 export Parmigiano Reggiano con maggiori tutele in Cina.
5.2 siccità Pomodoro, Allarme siccità,
6.1 eventi GOLA GOLA 2017
7.1 marketing Come condividere la conoscenza. Il nuovo modello organizzativo messo a punto da Guido Zaccarelli.
7.2 pomodoro export Ismea, pomodoro da industria: migliorano consumi interni, Italia primo esportatore mondiale
8.1 Parmigiano e prospettive Parmigiano Reggiano: come rafforzare la tutela e risultare competitivi sui mercati internazionali
9.1 consumi Ismea, consumi alimentari in graduale uscita dalla crisi.
10.1 promozioni "vino" e partners
11.1 promozioni "birra" e partners

(per seguire gli argomenti correlati clicca QUI

(Scarica il PDF alla sezione allegati)

 20170611-cop-cibus

 

Sabato, 10 Giugno 2017 11:13

Paesi Emergenti: istruzioni per l'uso

Conviene investire nei Paesi Emergenti? Quanta parte del portafoglio finanziario potrà essere destinata ad azioni e obbligazioni delle economie in via di sviluppo? Una guida ragionata per l'investimento consapevole.

10 giugno 2017

I Paesi emergenti attirano sempre maggiori flussi di denaro da parte di investitori attratti dalle maggiori opportunità di guadagno che questi Stati offrono rispetto ai mercati finanziari tradizionali. Ma l'investimento nelle economie emergenti presenta anche rischi, legati per lo più all'instabilità politica, valutaria e alla maggiore volatilità che li contraddistingue.

Investire in azioni emergenti: perché conviene

Nonostante il l downgrade della Cina, le borse dei Paesi Emergenti hanno "tenuto" e continuano a crescere avvicinandosi rapidamente ai massimi del 2015. Nonostante ciò investire una quota del proprio portafoglio in azioni emergenti potrebbe essere un'ottima scelta per aumentare i rendimento complessivi, grazie ad alcune considerazioni importanti:

1) Le economie emergenti hanno offerto rendimenti molto alti, nel corso degli anni. Certamente a periodi buoni si sono alternati momenti sfavorevoli, ma dal 1999 il loro trend è in salita, a testimonianza del fatto che molti di questi Stati presentano una crescita forte, che bilancia quella registrata dai Paesi industrializzati nello stesso periodo;

2) l'inserimento di azioni emergenti avrebbe permesso il recupero del "decennio perduto". Durante il periodo 2000 – 2010 i mercati azionari sviluppati hanno offerto rendimenti insoddisfacenti, prestando il fianco alle critiche di chi sostiene che le borse non siano i migliori investimenti a lungo termine. L'inserimento in portafoglio di una quota di azioni emergenti avrebbe aumentato molto il rendimento finale ottenuto, senza per questo incrementare i rischi;

3) se paragoniamo l'andamento delle azioni emergenti con quelle "sviluppate" notiamo come le prime stiano accelerando rispetto alle seconde. Ciò significa che durante le fasi di rialzo le azioni emergenti tendono ad offrire rendimenti superiori alle azioni dei mercati sviluppati; nelle fasi di ribasso la discesa delle quotazioni è grosso modo la stessa per entrambe le tipologie di titoli, a testimonianza del fatto che anche gli emergenti sono mercati finanziari maturi.

Perché investire in obbligazioni dei Paesi Emergenti

Le politiche monetarie espansive messe in atto dalle banche centrali di tutto il mondo hanno contribuito a fare scendere i tassi di interesse, che si sono "appiattiti" vicino allo zero per le scadenze più brevi.

Questo ha implicato la necessità, per i risparmiatori, di cercare delle alternative a maggior rendimento, in grado cioè di offrire una adeguata remunerazione periodica ai propri capitali.
Ecco allora che, orfani dei titoli di Stato, sempre più investitori si sono rivolti ai bond emessi da Paesi emergenti, al fine di ottenere cedole più alte insieme con una possibile rivalutazione in conto capitale in caso di apprezzamento delle valute di denominazione dei titoli rispetto all'euro.

Investire in obbligazioni emergenti, però, comporta rischi notevoli in termini di volatilità cui l'investimento è soggetto.
Per questo motivo sconsiglio di comprare da soli i bond ritenuti più remunerativi, per affidarsi invece a portafogli diversificati e composti da decine di obbligazioni diverse, per lo più denominate in altrettante valute così da mitigare il rischio valutario.

Grazie alla grande offerta di fondi comuni di investimento obbligazionario è possibile, in modo agevole, investire su una pluralità di strumenti finanziari ottimizzando il rapporto rendimento – rischio.

Che "peso" dare agli emergenti all'interno dei portafogli?

Non esiste una quota "ideale" del proprio portafoglio da investire in azioni ed obbligazioni dei Paesi emergenti. Tutto dipende dai propri obiettivi di investimento, dalla propria tolleranza al rischio e dalla strategia adottata.

In linea di massima, però, è possibile identificare una sorta di "forchetta" che rappresenta un utile riferimento per decidere che quota dei propri soldi allocare in questo tipo di investimento.
A mio parere è bene che la quota rappresentata dai Paesi emergenti sia compresa tra un minimo del 10% ed un massimo del 30%, avendo come riferimento il totale dei propri investimenti.

Tale quota andrà poi suddivisa tra azioni ed obbligazioni "emerging" a seconda delle proprie preferenze.

Potremmo decidere, ad esempio, di destinare il 10% del portafoglio alle azioni emergenti, sottoscrivendo un apposito fondo comune e azzerare l'investimento in obbligazioni. Questa soluzione va bene per chi desidera una crescita più rapida del proprio capitale, a discapito delle cedole periodiche.

Oppure potremmo investire il 20% in azioni ed il 10% in obbligazioni, se abbiamo una tolleranza al rischio maggiore. O, ancora, fare il contrario se desideriamo accrescere i nostri redditi periodici a scapito della crescita in conto capitale.

Insomma, un esperto potrà consigliarvi nel modo migliore, ma quello che è importante sapere è che un portafoglio di investimento diversificato oggi non può più fare a meno dei Paesi Emergenti.

Segui ogni due settimane l'analisi di Giacomo Saver, direttore e fondatore di Segretibancari.com sul mondo finanziario. A questo link l'ultimo articolo.

Pubblicato in Economia Emilia

L'Emilia dei motori: 
un osservatorio permanente per garantire il futuro a tutta la filiera. È la proposta che Andrea Bozzoli, amministratore delegato di Hpe-Coxa, ha rivolto alla platea del convegno sull'Automotive organizzato da Confindustria Emilia. I massimi esponenti del mondo industriale, del mondo istituzionale e di quello accademico a Modena.

Modena, 8 giugno 2017

"L'Emilia dei motori, una filiera che guarda al futuro". Si è svolto ieri pomeriggio, presso l'aula magna dell'Accademia militare di Modena, il secondo convegno, a distanza di un anno, sul settore automotive emiliano. Il convegno è stato organizzato da Confindustria Emilia, sede di Modena, in collaborazione con la Fondazione Cassa di risparmio di Modena, Democenter e Unicredit.

Se nel 2016 a finire sotto i riflettori furono soprattutto i temi legati alla formazione e all'occupazione, in questa edizione 2017 si è scelto di affrontare principalmente l'aspetto dell'eccessiva frammentazione delle imprese che compongono l'indotto automotive, e di puntare, dunque, per il bene di un comparto che ogni anno muove un giro di affari di oltre sette miliardi, sugli elementi che possono contribuire alla crescita, non solo dimensionale, di tutta la filiera.

«Questo è il secondo appuntamento per fare il punto sull'automotive, uno dei comparti più avanzati, innovativi e noti a livello internazionale del nostro sistema industriale», ha spiegato Valter Caiumi, vicepresidente di Confindustria Emilia, dopo i saluti del comandante dell'Accademia Militare di Modena Salvatore Camporeale. «A maggio dello scorso anno abbiamo posto l'accento in particolare sulle grandi difficoltà dei principali player del settore di trovare risposte alla domanda di risorse umane adeguatamente formate e specializzate. Grazie allo stimolo delle imprese, e unitamente alla capacità delle istituzioni e delle università regionali di individuare in tempi brevi soluzioni appropriate, oggi possiamo contare sulla Motorvehicle University of Emilia-Romagna, che nel giro di qualche anno metterà a disposizione del distretto dei motori ingegneri ad altissima specializzazione».

«Oggi spostiamo l'attenzione su un altro aspetto fondamentale per rendere ancora più solida la competitività del settore», ha continuato Caiumi. «Parliamo della filiera dell'Automotive e di tutte le potenzialità che può esprimere. L'ho ripetuto più volte: abbiamo tutte le carte in regola per competere con i grandi poli produttivi dell'auto e del suo indotto, sia italiani sia stranieri. Ma per fare questo dobbiamo stringere relazioni più solide e strutturate con l'ampia filiera dislocata nella nostra regione che ruota intorno all'auto. La specializzazione della filiera rappresenta un importante vantaggio perché mette in campo catene di valore ben più ampie di quelle rappresentate dalle singole imprese e riesce a dare nuovo impulso alla crescita di piattaforme e bacini territoriali».

«Lo sviluppo e la diffusione del concetto di filiera saranno tra i punti fondamentali dell'attività di Confindustria Emilia», ha precisato il vicepresidente. «Le imprese della nuova associazione verranno organizzate, appunto, per filiere produttive. Verranno sperimentate forme di scambio e di collaborazione nuove tra imprese grandi, medie e piccole. Il valore aggiunto e l'azione di leadership delle imprese capofila potrà essere trasmesso all'intera catena di attività sussidiarie. Non va dimenticato che il successo di numerosi gruppi industriali italiani di medie dimensioni, tecnologicamente avanzati e capaci di presidiare nicchie globali, si fonda proprio su un impianto strutturato e intelligente del concetto di filiera».

«E sono queste realtà, le cosiddette multinazionali tascabili, che accendono i fari dell'internazionalità sui nostri territori, che attirano gli investitori e ci fanno uscire dal provincialismo», ha concluso Caiumi. «Per questo mi fa particolarmente piacere essere qui a parlare della filiera dell'automotive. Oggi rifletteremo sulla nuova tipologia organizzativa di un comparto "storico" della nostra industria. Con la certezza che potrà diventare un modello applicabile ad altri settori altrettanto importanti del nostro sistema produttivo».

Burchi-unicredit.jpg

«UniCredit, banca e partner del territorio, ha voluto sostenere e prendere parte a questa iniziativa che accende i riflettori su un settore portante della nostra economia», ha sottolineato Andrea Burchi, Regional Manager Centro Nord Unicredit. «Un settore del quale conosciamo bene i punti di forza e l'alto potenziale e in cui vogliamo investire, offrendo servizi in grado di agevolare processi volti allo sviluppo di tutta la filiera produttiva. Cogliamo inoltre l'occasione per confermare la vicinanza della banca al tessuto industriale locale e per consolidare il rapporto con controparti di rilievo, come Confindustria Emilia, che agiscono come acceleratori a tutto tondo per lo sviluppo del business e dell'economia del territorio».

Bozzoli.jpg

«Il distretto emiliano dell'automotive è caratterizzato dalla presenza di tante aziende di piccole e medie dimensioni. Tra queste aziende, però, alcune sono fin troppo piccole e frammentate: mediamente fatturano 3,8 milioni di euro e occupano 17 persone. Uno dei principali aspetti da migliorare è dunque quello dimensionale: bisogna lavorare affinché le aziende raggiungano una dimensione consona a poter operare in mezzo ai grandissimi produttori», ha rimarcato Andrea Bozzoli, amministratore delegato di Hpe-Coxa. «Se oggi le imprese possono avvalersi di grandi professionalità manuali, di operai specializzati, lo stesso non si può dire per la formazione di alto livello: la presenza di laureati in queste aziende è ancora troppo bassa. Abbiamo bisogno di una spinta di sistema da parte di università e istituzioni della regione. A questo proposito credo che il territorio sia pronto per istituire un Osservatorio Permanente sull'Automotive capace, attraverso un accurato e costante lavoro di raccolta di dati e di esigenze delle imprese, di studiare la filiera per mettere in campo tutte le azioni utili e necessarie per dare soluzioni, anche attraverso l'uso di fondi europei disponibili per la crescita».

«Oggi in Dallara siamo 620, più della metà sono ingegneri. Quando sono arrivato eravamo in 107. La crisi per noi è stata in fondo un'opportunità: ci ha costretto a lavorare insieme. Abbiamo capito che da soli non possiamo fare nulla. La competitività di una singola azienda si lega a filo doppio con la competitività del suo territorio». ha ricordato l'amministratore delegato di Dallara, Andrea Pontremoli. «I territori, però, devono mettere a disposizione delle aziende un sistema educativo all'altezza».

«La differenza la fanno le persone. Vogliamo le persone migliori? Offriamo benefit, soldi e stipendio, ma non basta, perché la parte immateriale è valore dell'azienda. E allora dobbiamo garantire altro, come ad esempio smart working, no cartellino e via andando», ha detto il responsabile Risorse umane di Ducati Luigi Torlai. «La formazione è al centro delle nostre imprese. Fate venire nelle nostre aziende i ragazzi delle medie inferiori. È lì che nasce il sogno. I giovani non cercano solo occasioni di guadagno, ma cercano anche il coinvolgimento in sfide professionali. Servono giovani con elevate competenze digitali, rinnovamento risorse umane».

unicredit-logo.jpg

 

Editoriale: Houston abbiamo un problema! - Burro alle stelle. - Cereali e dintorni. La Cina potrebbe rallentare la spremitura di seme di soia - "Performance Forte" per affrontare la Farm Run - Anche For.Me.Sa. affianca la Farm Run 2017. - Bonifica Centrale. Ricostruzione dell'impianto idrovoro di Mondine - Vino, Italia meglio dei competitor nel primo trimestre...

2017 SOMMARIO Anno 16 - n° 22 04 giugno 2017
1.1 editoriale
Houston abbiamo un problema!
2.1 lattiero caseario
Burro alle stelle.
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. La Cina potrebbe rallentare la spremitura di seme di soia
4.1 sport e integrazione "Performance Forte" per affrontare la Farm Run 2017 -
5.1 società Anche For.Me.Sa. affianca la Farm Run 2017.
6.1 biodiversità Agrobiodiversi alla conquista del Castello
7.1 idraulica Bonifica Centrale. Ricostruzione dell'impianto idrovoro di Mondine
8.2 eventi CRPA, i prossimi incontri: produzione di carne da allevamenti da latte e Parco Commestibile
8.1 mercato vino paesi terzi Vino, Italia meglio dei competitor nel primo trimestre
9.1 agriturismo Ismea, Agriturismo, offerta matura e competitiva.
10.1 promozioni "vino" e partners
11.1 promozioni "birra" e partners

(per seguire gli argomenti correlati clicca QUI

(Scarica il PDF alla sezione allegati)

 20170604-Cibus-22-COP

 

Domenica, 04 Giugno 2017 11:50

Houston abbiamo un problema!

Se non ci fosse stato Trump il G7 di Taormina sarebbe stato uguale a tutti i precedenti con le solite melense comunicazioni finali. Invece...

di Lamberto Colla Parma 4 giugno 2017
Nell'incantevole, romantica e super blindata Taormina è andata in scena l'ennesima efficace provocazione trumpiana. Da navigato uomo d'affari il presidente statunitense ha inteso andare subito al sodo, al nucleo dei problemi:

1. il problema del surplus commerciale con esplicito riferimento a quello della Germania in particolare;
2. gli impegni degli alleati nel sostegno economico della NATO, quindi della difesa comune.
3. l'accordo di Parigi sul clima che l'amministrazione Trump intende rinegoziare e perciò si ritira.

Insomma Trump ha voluto confermare anche in questo frangente di voler mantenere le promesse elettorali (qui in Italia sembra una cosa assurda!) e riequilibrare i rapporti, anche economici, tra USA e i suoi alleati.

Di fatto è quello che un vero statista farebbe a difesa degli interessi del proprio Paese, che ha la responsabilità di governare, qualora si avverasse uno squilibrio ingiustificato e tale da produrre danni al proprio popolo.

Le critiche ovviamente sono cadute a catinelle e nessun commentatore ha il avuto il coraggio di evidenziare gli aspetti fondamentali che stanno alla base della trumpata consumata a Taormina.

Soffermiamoci per un attimo solo sulla questione del surplus commerciale.
La Germania non solo ha problemi verso gli USA ma ne ha uno grave, anzi molto grave, verso l'UE violando una procedura europea vincolante,, che ha la propria base giuridica nell'insieme di sei regolamenti, noto come "Six Pack", varato nel 2011 per reagire alla crisi economica.

Il tetto massimo di surplus consentito è del 6% mentre quello tedesco è del 9%. Attenzione che questa posizione dominante della Germania è il risultato di politiche economiche europee che hanno, in tempo di crisi, consentito alla moneta europea di svalutarsi, consentendo maggiori esportazioni e favorendo in primie la Germania, che per prima aveva fatto riforme di politiche del lavoro abbattendo i salari grazie al massiccio ingresso di lavoratori stranieri.

E' ovvio quindi che la Cancelliera Merkel fosse risentita dalla presa di posizione di Trump e la sua replica non si è fatta attendere. Dal palco elettorale, qualche ora dopo la chiusura del lavori del G7, ha lanciato la sfida dichiarando che "E' ora che l'Europa prenda il suo destino nelle sue mani".

Bene, si potrebbe anche convenire, ma prima sarebbe opportuno che la trazione motrice dell'europa da "posteriore" passasse a "integrale" e l'Italia, imitando Trump, innanzitutto chiedesse di sanzionare la Germania, ma anche l'Olanda e la Danimarca, che secondo i dati Eurostat violano il limite di surplus commerciale, e poi affrontasse i partner del condominio "Europa" per rinegoziare i trattati.

Ben venga che la Germania sia la locomotiva d'europa, ma questo non può essere a scapito degli altri condomini.

In sintesi, il commercio internazionale deve essere libero, ma equilibrato. Non ci possono essere Paesi che accumulano in continuazione ed altri che si indebitano senza fine.
E' giunto il momento di cambiare la "Portinaia del Condominio Europa".

Dopo l'austerity imposta alla Grecia, ora si sta comperando tutti gli aeroporti ellenici proprio prima delle vacanze estive (leggi il sole 24 ore del 31 maggio 2017). Non vorremmo mai che la prossima estate i tedeschi venissero a comprarsi anche i nostri.

Forza Presidente Mattarella, faccia rialzare il capo ai suoi primi ministri.

Il momento è arrivato e Trump, seppure involontariamente, ci ha lanciato un assist da sfruttare subito interrompendo per un attimo la perenne campagna elettorale per riportare al centro gli interessi della nazione e non solo delle lobby economiche e politiche.

(Foto Presidenza del Consiglio - T Barchielli)

----------------&---------------

(per seguire gli argomenti "Editoriali" clicca qui)

Pubblicato in Politica Emilia

Editoriale: inganno perenne! - Latte spot in forte risalita. - Cereali e dintorni. Le variazioni legate al cambio valutario. - SDF, fatturato stabile in controtendenza al mercato. Inaugurata la nuova sede "High-Tech" in Germania. - Mais e Soia. Stime per la nuova stagione. -

SOMMARIO Anno 16 - n° 21 28 maggio 2017
1.1 editoriale
inganno perenne!
2.1 lattiero caseario
Latte spot in forte risalita.
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Le variazioni legate al cambio valutario.
4.1 meccanizzazione agricola SDF, fatturato stabile in controtendenza al mercato. Inaugurata la nuova sede "High-Tech" in Germania.
5.1 mais e soia Mais e Soia. Stime per la nuova stagione
5.2 lavoro CIA, Serve un sostituto dei voucher, in agricoltura e non solo
6.1 eventi Presentata la terza edizione della Farm Run. Molte le novità interessanti.
6.1 eventi 100 Km del Passatore. Una ricognizione con i campioni. (Video)
7.1 export Ismea, 10% export agroalimentare è a "Stelle e strisce".
8.1 promozioni "vino" e partners
9.1 promozioni "birra" e partners

(per seguire gli argomenti correlati clicca QUI

(Scarica il PDF alla sezione allegati)

 20170528-cop

 

Domenica, 28 Maggio 2017 11:50

Inganno perenne!

Dalla favoletta del debito pubblico all'alienazione di Equitalia, per non parlare della ripresa economica. Quando il popolo italiano si sveglierà e alzerà la testa dagli smartphone per reclamare i sacrosanti diritti?

di Lamberto Colla Parma 28 maggio 2017
Il predecessore di Gentiloni si era accattivato le simpatie degli italiani per la sua irruente e giovanile dinamicità, per una certa dose di guasconeria e per le tante promesse che sembrava potessero riequilibrare la percezione crescente di ingiustizia sociale, peraltro confermata recentemente dai dati istat.

Il popolo vessato, tartassato e sempre più povero e depresso fu investito finalmente da un'aria nuova, ben diversa dalla funerea aria di era montiana.
Una delle frasi magiche del giovane Renzi che incantò più di altre fu: "eliminare Equitalia".

Un trionfo! Il simbolo per eccellenza di uno stato dittatoriale, ingiusto e arrogante sarebbe finalmente stato rimosso e il cittadino, soprattutto appartenente alle fasce più deboli, avrebbe potuto riacquisire dignità potendo tornare a dialogare con lo Stato e non solo di subirlo.

In diverse circostanze gli italiani avevano già dimostrato una grande maturità e perciò erano pronti a accettare l'idea che all'alienazione di Equitalia sarebbe succeduto un altro organismo di riscossione.

E infatti, dal primo luglio 2017, in forza della legge 227/2016 inizierà a operare l'«Agenzia delle Entrate-Riscossione» che, ahimè, potrà contare di poteri rafforzati rispetto alla famigerata, temuta e soppressa Equitalia.

A differenza di Equitalia, infatti, nella citata legge, è previsto che il suo sostituto possa accedere direttamente all'anagrafe tributaria, alle banche dati dell'Inps e ai nostri conti correnti.

Una svolta epocale. Fino ad oggi questa possibilità era destinata soltanto all'Agenzia delle Entrate (accertamento tributario) mentre l'Ente tenuto alla riscossione, Equitalia, non ne aveva diritto. Ne consegue che il processo subirà una brusca accelerazione e se a questo sommiamo il fatto che ormai le procedure esecutive per i debiti tributari sono svolte senza il controllo di un giudice, trascorsi 60 giorni dall'avviso di accertamento - leggi cartella esattoriale - la nuova "Agenzia" potrà ordinare alla banca di versare la somma, presumibilmente dovuta, direttamente al nuovo Ente. Se poi la somma non fosse corretta o addirittura inesistente, allora il contribuente potrà liberamente e semplicemente fare causa all'Erario dimostrando di aver subito un danno.

Semplice vero?

Ma non è tutto, la nuova "aspiradenaro" in dotazione allo Stato potrà, in forza della recente manovrina - DL 50/2017 -, entro 30 giorni iscrivere ipoteca sugli immobili (è salva la prima casa) del debitore anche per quelli di valore inferiore ai 120.000€, in precedenza esclusi.

Il primo luglio è molto vicino e la "pacchia", così come il sogno di uno Stato equo, è definitivamente tramontata.

----------------&---------------

(per seguire gli argomenti "Editoriali" clicca qui)

Pubblicato in Politica Emilia
È GRATIS! Clicca qui sotto e compila il form per ricevere via e-mail la nostra rassegna quotidiana.



"Gazzetta dell'Emilia & Dintorni non riceve finanziamenti pubblici, aiutaci a migliorare il nostro servizio e a conservare la nostra indipendenza, con una piccola donazione. GRAZIE"