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Cibus diventa annuale: è stata presentata ufficialmente a Milano la prima edizione di “Cibus Connect”, un versione “light” che in 2 giorni. Alle Fiere di Parma dal 12 al 13 Aprile 2017

Di Chiara Marando -

Parma 09 febbraio 2017 -

Cibus diventa annuale: è stata presentata ufficialmente a Milano la prima edizione di “Cibus Connect”, un versione “light” che in 2 giorni condensa e coniuga il momento espositivo con quello business B2B, insieme ad un programma di convegni finalizzati alla comunicazione e divulgazione delle più attuali tematiche in ambito food e retail su scala internazionale.

Saranno gli anni dispari quelli dedicati a questo importante appuntamento che vuole sancire una continuità con l'ormai consolidato Cibus, una delle più importanti fiere dedicate al comparto alimentare.

Ancora una volta sono Fiere di Parma e Federalimentare a sostenere questo ambizioso progetto: Cibus Connect si terrà a Parma da mercoledì 12 aprile a giovedì 13 aprile 2017, con oltre 500 aziende alimentari italiane dislocate in due padiglioni, pronte a presentare nuovi prodotti da assaporare durante i numerosi show cooking che animeranno le due giornate espositive. Insieme a loro, anche 50 produttori selezionati da Slow Food, ancora da scoprire, che si stanno proponendo al mercato.

Far conoscere non solo la qualità dei nostri prodotti, ma il valore assoluto dell’industria alimentare italiana – ha dichiarato Luigi Scordamaglia, Presidente di Federalimentare – modello di riferimento apprezzato e sostenibile sullo scenario mondiale, ma anche leva di rilancio economica ed occupazionale per il nostro Paese. Per farlo ci rivolgiamo a target diversi: buyer, giornalisti, investitori non solo per la promozione del business a breve ma per il consolidamento di una reputazione unica nel tempo. A questo serve Cibus Connect, uno strumento per dare continuità al messaggio anche negli anni dispari con strumenti efficaci e sperimentati quali incoming di operatori, visita dei territori e delle più qualificate realtà produttive”.

E' Antonio Cellie, Ceo di Fiere di Parma, ad intervenire sul ruolo della manifestazione fieristica Cibus: “I recenti successi hanno confermato il primato e l’efficacia di Cibus come piattaforma per l’Internazionalizzazione del Made in Italy Alimentare. Le ragioni di questo successo nascono dalla visione dei nostri stake holders che negli anni passati hanno investito e creduto in un progetto che oggi vede Fiere di Parma ai vertici, non solo in Italia, per tassi di crescita ed efficienza. Le prospettive di sviluppo per il futuro ora sono definite anche grazie ad un quartiere tra i più moderni in Europa e un management giovane ma competente e motivato. In questo contesto chiaro e consolidato nasce l’esigenza di una cadenza annuale per CIBUS che si allinea a tutte le grandi fiere del made in Italy - e continua - quindi Cibus Connect 2017 sarà il test per un format fieristico breve, focalizzato su business matching e networking, sempre più condiviso con la nostra community”.

Le date di Cibus Connect si incrociano con quelle di Vinitaly per favorire un incoming sistemico di circa 700 top buyers da ogni parte del mondo. Per la prima volta il programma dell’ICE “Discover the Authentic Italian Taste” consentirà agli operatori esteri di visitare sia Vinitaly che Cibus Connect.

In coincidenza con Cibus Connect, e in sinergia con le attività realizzate in occasione di Vinitaly, stiamo organizzando incoming di operatori esteri – ha spiegato Ines Aronadio, Dirigente ufficio agroalimentare e vini dell’ICE – abbiamo attivato 25 Uffici con l’obiettivo di coinvolgere circa 150 buyer e interlocutori commerciali di alto profilo”.

In contemporanea a Cibus Connect si terrà, sempre alle Fiere di Parma, “ORIGO, Geographical Indications’ Global Forum Forum mondiale dedicato delle Indicazioni Geografiche”, il primo grande evento fieristico B2B dedicato alle sfide e alle opportunità globali del sistema delle indicazioni geografiche dell’Unione Europea.

Per tutti i dettagli su programma degli incontri ed espositori: www.cibus.it

 

 

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Pubblicato in Food
Domenica, 05 Febbraio 2017 14:24

c.a.s.e.a.SOMMARIO Anno 16 - n° 05 05 Febbraio 2017

Editoriale: Ormai ci siamo. Il cappio verrà stretto al collo. Rallenta la caduta del latte spot. Vivere senza glutine: i consigli e le ricette. Cereali e dintorni. Leggeri ribassi ma sempre in un clima di instabilità. Emil Banca e Banco Emiliano daranno vita a una delle più grandi BCC d'Italia. Linee guida per un uso sostenibile dei prodotti fitosanitari. Copador in "rosso". Chiesto il concordato. Ma le speranze sono dure a morire.

SOMMARIO Anno 16 - n° 05 05 febbraio 2017
1.1 editoriale Ormai ci siamo. Il cappio verrà stretto al collo.
2.1 lattiero caseario Brusca frenata del latte spot.
3.1 Alimentazione e salute Vivere senza glutine: i consigli e le ricette.
4.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Leggeri ribassi ma sempre in un clima di instabilità.
5.1 Fusioni bancarie Emil Banca e Banco Emiliano daranno vita a una delle più grandi BCC d'Italia
5.2 fitosanitari Linee guida per un uso sostenibile dei prodotti fitosanitari
6.2 truffa all'UE Piacenza, agricoltore truffa l'Unione Europea
7.1 pomodoro in crisi Copador in "rosso". Chiesto il concordato. Ma le speranze sono dure a morire.
8.1 economia e lavoro 2016. In Emilia Romagna vola il PIL e l'occupazione.
9.1 promozioni "vino" e partners
10.2 promozioni "birra" e partners

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Passate le feste è ora di rimettersi in forma. Qualche suggerimento da mettere in pratica nei giorni post vacanze per acquisire nuova energia: cibi detox, acqua e tanto movimento.

Di Paola Finardi

A conclusione delle feste natalizie dove la tentazione per i piatti succulenti e tipici della miglior tradizione hanno preso il sopravvento è tempo di riportare il nostro metabolismo all'equilibrio per una buona remise en forme.
Non dobbiamo trascurare il fatto che l'eccesso di cibo significa eccesso di zuccheri, di grassi e di alcol che, accompagnati da meno ore di sonno, possono influire sulle naturali capacità del corpo di disintossicarsi.

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Ecco allora qualche suggerimento da mettere in pratica nei giorni post vacanze per acquisire nuova energia.
Elimina glutine, zucchero, alcol e cibo spazzatura: questi alimenti sono pro infiammatori e caricano di lavoro il fegato, causando un accumulo tossico. Se ti senti particolarmente stanco e gonfio dopo le feste natalizie, prova a eliminare completamente questi cibi da cinque a sette giorni. Sentirai la differenza!

Acqua e limone o lime: un evergreen, acqua tiepida e un po' di succo di limone fresco prima del caffè mattutino oppure anche nel corso della giornata. Il limone è ricco di acido citrico che facilita la digestione, purifica il fegato, aiuta ad alcalinizzare il corpo e a chelare i metalli pesanti.

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Succhi di colore verde: ricchissimi di clorofilla che accresce il livello di ossigeno nelle cellule dei tessuti. Falli tu direttamente usando kiwi, bietole, broccoli, spinaci, sedano, lattuga, mela verde, cetrioli, cicoria, cime di rapa, catalogna, ecc. Questi alimenti forniscono al fegato in abbondanza di vitamine e minerali necessari per la disintossicazione.

Movimento: che si tratti di una tranquilla passeggiata o un allenamento ad alta intensità, l'importante è muoversi! L'esercizio fisico aumenta la circolazione e aiuta a eliminare le tossine. Potrebbe essere l'ultima cosa che obiettivamente hai voglia di fare, ma ti sentirai molto meglio dopo!

Introduci cibi brucia-grassi: riempi il frigorifero e la dispensa con i seguenti alimenti.

Noci: sono una ricca risorsa di acidi grassi omega 3, una quarantina di grammi di noci sgusciate ne contiene circa tre di acido alfa-linolenico.

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Zenzero: rimedio centenario per i disturbi digestivi, è un attivatore del metabolismo e aiuta a bruciare calorie, ridurre l'infiammazione, aumentare l'afflusso del sangue ai muscoli e favorirne la ripresa.
Avena: questo carboidrato a lenta digestione mantiene bassi i livelli di zucchero e insulina nel sangue aiutando il corpo a bruciare i grassi in modo ottimale.
Avocado: i grassi monoinsaturi che troviamo in questo fantastico frutto carnoso (drupa) sono utilizzati velocemente per produrre energia durante la giornata. L'avocado contiene anche uno zucchero semplice, il mannoeptulosio, in grado di provocare una diminuzione della secrezione d'insulina e migliorare l'assorbimento del calcio, azioni entrambe fondamentali per favorire la perdita di grasso.
Fagioli di soia: costituiscono la fonte diretta delle proteine della soia che contribuiscono a costruire la muscolatura in modo efficiente tanto quanto altre proteine del siero o della carne. La soia aiuta a bruciare grassi e abbassa l'appetito.
Salmone: questo pesce è uno delle più ricche fonti di acidi grassi essenziali omega 3 EPA e DHA. Gli omega 3 accendono i geni che stimolano la combustione dei grassi e spengono quelli che ne aumentano il deposito.
Pompelmo: uno studio della Scripps Clinic di San Diego in California riporta che soggetti, i quali hanno mangiato mezzo pompelmo o l'equivalente in succo fresco tre volte al giorno, hanno perso una media di 3 chili in 12 settimane. I risultati sono probabilmente dovuti alla capacità del pompelmo di ridurre i livelli d'insulina e a una sostanza chimica in esso contenuta nota come naringina, che impedisce al grasso di essere immagazzinato nel corpo. Il pompelmo interferisce con l'assunzione di alcuni farmaci, pertanto fai attenzione e, nel caso, consultati col tuo medico.

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Miele: sì, è uno zucchero, ma ha un indice glicemico piuttosto basso e contribuisce pertanto a evitare i picchi di glucidi nel sangue. Livelli d'insulina costanti sono fondamentali per il mantenimento di un ambiente in grado di bruciare grassi. Il miele è anche una ricca fonte di metaboliti di ossido nitrico (NO) che favoriscono il rilascio di grasso dalle cellule adipose del corpo.

La regola numero uno quando ci si vuole disintossicare resta comunque una sola: mangiare poco, muoversi molto e bere tanta acqua.
Detto ciò, buona remise en forme a tutti!

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Very Important Notice:
Le informazioni fornite sono di natura generale e a scopo puramente divulgativo, pertanto non possono sostituire in alcun caso il consiglio di un medico ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari quali odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, veterinari, fisioterapisti, ecc.
L'autore non dispensa consigli medici né prescrive o diagnostica. I consigli di nutrizione o supplementazione non sono destinati a essere un sostituto del servizio medico convenzionale. Se si dispone di una qualunque condizione patologica o preoccupazione per la propria salute, consultare il medico.

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Materie prime e tecnologia applicata all'alimentare: per Koelnmesse (Fiere di Colonia), secondo polo fieristico al mondo, nel settore alimentare le soluzioni italiane risultano quelle più efficaci per penetrare i nuovi mercati.

Parma, 27 ottobre 2016

In uno scenario globale caratterizzato dai continui cambiamenti, dettati in maniera significativa da un costante processo di innovazione tecnologica, le imprese italiane hanno tra le mani uno straordinario vantaggio competitivo da poter sfruttare, nel processo di acquisizione di quote sempre più rilevanti nei mercati emergenti: la qualità delle materie prime e l'elevata affidabilità nel campo della meccanica industriale, che emerge prepotentemente in particolare nel settore alimentare. Vere e proprie leve di sviluppo quelle evidenziate da Koelnmesse (Fiere di Colonia), secondo polo fieristico al mondo che ha in Anuga e AnugaTec le sue manifestazioni di punta nel settore Food&Beverage.

Se è vero infatti che, per le aziende del nostro Paese, un'importante spinta propulsiva all'avvio dei processi di internazionalizzazione arriverà proprio dalla proficua partnership avviata da Koelnmesse (Fier di Colonia) e Fiere di Parma, ad incoraggiare il loro posizionamento sui mercati a più alto potenziale, lo dimostrano i dati. Come quelli forniti da Largo Consumo, in occasione del convegno di ieri organizzato a Cibus Tec da Fiere di Colonia "FoodTec Fairs worldwide. Da Anuga FoodTec a Cibus Tec: un programma di rassegne nei mercati mondiali alla presenza tra gli altri di Thomas Rosolia, Amministratore Delegato di Koelnmesse Italia, di Matthia Schlüter, Project Manager Anuga FoodTec e di Guido Hentschke, Project Manager Pro FoodTec.

Gli Stati Uniti, che contano una popolazione di oltre 324 milioni di abitanti, nel 2016 risultano al primo posto in assoluto nella speciale classifica dei paesi con maggiore appeal per gli investimenti stranieri. Con 78 miliardi di dollari, il settore Food ha visto più che raddoppiati gli investimenti negli ultimi sei anni (erano 34 miliardi nel 2010).
Durante i lavori del SelectUsa Investment Summit 2016, le imprese italiane hanno annunciato nuovi progetti di investimenti nel mercato statunitense, in particolare proprio nei comparti dell'industria meccanica, che già lo scorso anno esprimeva il 24% delle esportazioni dal nostro Paese, e dei prodotti di consumo: olio d'oliva, pasta, formaggi e vino, che nel 2014 avevano generato un volume d'affari superiore ai 2,6 miliardi di dollari.

Il ruolo delle tecnologie, supportate dalla ricerca e dall'innovazione, si rivelerà senz'altro fondamentale per accompagnare la crescita delle imprese agroalimentari anche in un'altra economia emergente: l'India, la cui popolazione supera di gran lunga il miliardo. Il Paese risulta risulta al nono posto nella classifica in termini di capacità attrattiva di investimenti stranieri. Proprio il food processing è tra i 25 settori interessati dal progetto "Make in India", lanciato due anni fa dal Department of Industrial, Policy and Promotion indiano con l'obiettivo di innalzare il contributo del settore manifatturiero al GDP dall'attuale 16% al 25% nel 2025.

Tra gli investitori stranieri, in ambito alimentare, spiccano i nomi di Ferrero, Bauli, Perfetti e Van Melle. Attualmente sono oltre 400 le entità legali e gli stabilimenti italiani che operano in India, sotto tre forme principali: sussidiarie possedute al 100, Joint Ventures o uffici commerciali di rappresentanza. Per quanto concerne il flusso di investimenti diretti, nel 2012 le aziende italiane hanno investito in India oltre 1 miliardo di euro.

L'incontro è proseguito descrivendo appunto i vari appuntamenti organizzati dal colosso tedesco. Nel complesso 20 appuntamenti distribuiti tra Germania, Italia, Brasile, Cina, Colombia, Giappone Thailandia, Turchia EUE e appunto India e Usa. La vetrina è mondiale.

(Fonte: Ufficio stampa Fiere di Colonia Italia)

Martedì, 25 Ottobre 2016 16:13

Aperta la 51ma edizione di Cibus Tec

Cibus Tec: l'appuntamento ad alta specializzazione di Fiere di Parma e Koelnmesse (Fiere di Colonia) dedicato alle tecnologie più raffinate delle principali filiere alimentari.

Parma, 25 ottobre 2016

Aperto oggi Cibus Tec, l'appuntamento ad alta specializzazione di Fiere di Parma e Koelnmesse (Fiere di Colonia) dedicato alle tecnologie più raffinate delle principali filiere alimentari. La 51ma edizione di Cibus Tec, in programma sino al 28 ottobre, ha già fatto registrare numeri senza precedenti: aumento degli espositori del 30%, (1200 in totale) presenza di 3000 top buyer internazionali provenienti da 75 nazioni (5 continenti) - con nomi come Barilla, Brf (Brasile), Cremonini-Inalca, Fonterra (Nuova Zelanda), Kagome (Giappone), Lactalis-Galbani, Leche Pasqual (Spagna), Parmalat, Solico e Kalleh (Iran), The Morning Star e Coca Cola (Usa), Unilever (Ue), Arcor (Argentina) e Amul (India) e l'arrivo previsto di oltre 35 mila visitatori, alla ricerca delle migliori soluzioni per le loro aziende.

D'altra parte Parma è al centro di un sistema agroalimentare che intorno ai prodotti della tradizione ha visto nascere e sviluppare fin dal secolo scorso l'industria del food processing & packaging, ad oggi, tra i settori più dinamici del made in Italy.

Molti nel complesso gli appuntamenti e i forum in agenda; 12 workshop internazionali dove si confronteranno fondi di investimento, imprenditori e università: si va dal Tomato Day, al Meat Day, dal Milk day al Vegetable Innovation Lab fino ad incontri sulle tecnologie 4.0 e su modelli alternativi di business fondamentali alla competitività del Paese.
Ma è soprattutto tra gli stand che si potrà avere la percezione concreta di cosa significa Cibus Tec: sono infatti oltre seicento le novità di prodotto da scoprire nei quattro giorni d'apertura.

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Tutte le foto continuano in fondo alla pagina, ph. Francesca Bocchia

 

Pubblicato in Cronaca Parma

Cibus Tec: tecnologie 4.0, 600 novita' di prodotto e start up. Fiere di Parma chiuderà il 2016 con ricavi caratteristici per 40 milioni di euro e un Ebitda che sfiorerà i 16 milioni. Cibus Tec uno degli strumenti per crescere ancora.

Parma, 22 ottobre 2016

La strada della competitività passa dagli investimenti in innovazione. Lo ha ribadito il Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, presentando il pacchetto Industria 4.0. Lo confermano sul campo i numeri di Cibus Tec, l'appuntamento ad alta specializzazione di Fiere di Parma e Koelnmesse (Fiere di Colonia) dedicato alle tecnologie più raffinate delle principali filiere alimentari.

Perchè la 51ma edizione di Cibus Tec, in programma dal 25 al 28 ottobre, ha già fatto registrare numeri senza precedenti: aumento degli espositori del 30%, (1200 in totale) presenza di 3000 top buyer internazionali provenienti da 75 nazioni (5 continenti) - con nomi come Barilla, Brf (Brasile), Cremonini-Inalca, Fonterra (Nuova Zelanda), Kagome (Giappone), Lactalis-Galbani, Leche Pasqual (Spagna), Parmalat, Solico e Kalleh (Iran), The Morning Star e Coca Cola (Usa), Unilever (Ue), Arcor (Argentina) e Amul (India) e l'arrivo previsto di oltre 35 mila visitatori, alla ricerca delle migliori soluzioni per le loro aziende.

D'altra parte Parma è al centro di un sistema agroalimentare che intorno ai prodotti della tradizione ha visto nascere e sviluppare fin dal secolo scorso l'industria del food processing & packaging, ad oggi, tra i settori più dinamici del made in Italy: il fatturato 2015 delle macchine per il packaging ha sfiorato infatti 6,2 mld euro, l'80,7% è stato realizzato all'estero (Stati Uniti, Francia, Germania Cina e Turchia i primi mercati di destinazione) ma è in Emilia Romagna dove è localizzata la maggior parte delle aziende (36,2%) che produce il 62,8% del fatturato totale*.

"Cibus Tec è immersa in un territorio, la food valley emiliana, che non è certamente rimasto immobile a gustare il proprio successo, ma ha saputo integrare l'eccellenza della materia prima con l'innovazione industriale. Qui non solo produciamo le migliori conserve ma prodotti elaborati e innovativi come gastronomia e quarta quinta gamma. Anche da questa capacità deriva il successo della manifestazione, un passaggio ormai imprescindibile per ogni operatore del settore che da noi trova innovazione, tecnologie sostenibili e qualità tailor-made", spiega Antonio Cellie, amministratore delegato di Fiere di Parma.

L'amministratore delegato ha almeno due buoni motivi per essere soddisfatto: nel 2016 Fiere di Parma avrà ricavi caratteristici per 40 milioni di euro (l' Ebitda che sfiorerà 16 milioni) e Cibus Tec rappresenta senza dubbio uno degli strumenti per crescere ulteriormente. Questa è inoltre la prima edizione in cui è operativo l'accordo con Koelnmesse (Fiere di Colonia), gli organizzatori di eventi di caratura mondiale come Anuga, Ism e Anuga FoodTec. Da aprile è infatti attiva la società Koeln Parma Exhibitions (Kpe), con alla presidenza Thomas Rosolia, amministratore delegato di Koelmesse Italia, e lo stesso Cellie come Ceo. Un'alleanza che ha già contribuito ad aumentare il numero di espositori esteri e buyer e a perfezionare strumenti di promozione digitali a servizio delle imprese.
"La nostra intesa sta già funzionando in modo fattivo sulla strada di una forte internazionalizzazione di Cibus Tec con un 20% in più di espositori esteri e un 40% in più di visitatori stranieri. Ora andiamo avanti perchè il futuro è nel segno di una sempre maggiore sinergia anche sui nuovi mercati".

Il processo di miglioramento continuo del mondo del food processing passa attraverso appuntamenti come quello che aprirà la manifestazione di Parma dedicato alle start up. Lo cura il Parco Tecnologico Padano di Lodi, che ha lanciato realtà come Orange Fiber Srl, per sviluppare tessuti sostenibili utilizzando le bucce di arancia o Impatto Zero Srl, impianti a tecnologia Acquaponica per un'agricoltura "in door" sostenibile.
Molti nel complesso gli appuntamenti e i forum in agenda; 12 workshop internazionali dove si confronteranno fondi di investimento, imprenditori e università: si va dal Tomato Day, al Meat Day, dal Milk day al Vegetable Innovation Lab fino ad incontri sulle tecnologie 4.0 e su modelli alternativi di business fondamentali alla competitività del Paese.
Ma è soprattutto tra gli stand che si potrà avere la percezione concreta di cosa significa Cibus Tec: sono infatti oltre seicento le novità di prodotto da scoprire nei quattro giorni d'apertura.

SIAL, Salone Internazionale dell'Alimentazione: sequestro di prodotti che riportavano o evocavano impropriamente le denominazioni dei tre formaggi Dop. Attuato l'obbligo di tutela europeo delle DOP "ex officio" con il pronto intervento delle autorità francesi.

Reggio Emilia, 20 ottobre 2016 –

I Consorzi di Tutela dei formaggi Asiago, Parmigiano Reggiano e Pecorino Romano hanno ottenuto dalle autorità francesi l'immediato sequestro di una serie di prodotti che riportavano o evocavano impropriamente le denominazioni dei tre formaggi Dop, riconosciute e tutelate in tutta l'Unione Europea. L'intervento è avvenuto al SIAL, il Salone Internazionale dell'Alimentazione che si è aperto il 16 ottobre e chiuderà oggi i battenti a Parigi.

La richiesta avanzata dai tre Consorzi alle autorità francesi si ispira all'articolo 3 del Trattato dell'Unione Europea che riconosce il valore della diversità, garantisce la vigilanza sulla sua salvaguardia e si esprime, tra l'altro, con l'obbligo di tutela delle Dop "ex officio" in tutti gli stati membri, assegnando a ciascun paese il compito di attivare la vigilanza per il rispetto della normativa e l'adozione di adeguate misure di intervento.

Nei primi otto mesi del 2016, nell'ambito dell'attività di protezione ex officio introdotta dal Regolamento (UE) 1151/2012, sono state ben 109 - sottolineano i tre Consorzi - le segnalazioni di usurpazioni ed evocazioni relative a prodotti indebitamente riferiti a Dop italiane svolte dall'ICQRF (Ispettorato per il controllo della qualità e la repressione delle frodi) del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali alle autorità competenti, sia in Europa che nei paesi extracomunitari. Il 70% di queste segnalazioni sono andate a buon fine.

Una situazione, questa, che si è concretizzata anche in questi giorni, con l'individuazione di prodotti contraffatti, proposti al Sial, in particolare, da espositori americani. I Consorzi di Tutela dei formaggi Asiago, Parmigiano Reggiano e Pecorino Romano si sono immediatamente attivati sollecitando la DGCCRF (Direction Générale de la Concurrence, de la Consommation et de la Répression des Fraude) al pronto intervento e ritiro dei prodotti. "La tempestività dell'intervento, - afferma il Direttore del Consorzio di Tutela Formaggio Asiago, Flavio Innocenzi - è un elemento fondamentale. Nel caso del SIAL, il sistema di vigilanza dei Consorzi si è mosso immediatamente e i meccanismi di tutela che sono stati introdotti non senza fatica in questi anni nei paesi dell'Unione hanno mostrato, ancora una volta, tutta la loro efficacia. Un risultato che è frutto di una crescita culturale e di un'attenzione sempre crescente alla tutela dell'unicità e tipicità che distingue la produzione DOP italiana."

"L'azione messa in atto e il risultato ottenuto - sottolinea il direttore del Consorzio del Parmigiano Reggiano, Riccardo Deserti - confermano, ancora una volta, l'efficacia della vigilanza messa in atto a livello mondiale dai Consorzi di tutela, ma dall'altra evidenziano quanto siano ancora diffusi i comportamenti ingannevoli per i consumatori e dannosi per i produttori". Il successo ottenuto a Parigi - prosegue Deserti - è la riprova che i meccanismi di tutela europei funzionano, ma anche del fatto che laddove non esistono legislazioni a salvaguardia delle Dop si riscontrano prassi che vanno urgentemente stroncate, con un beneficio immediato, innanzitutto, proprio per i consumatori di quei Paesi".

"L'azione dei Consorzi e la sinergia con gli organi di vigilanza - conclude il Presidente del Consorzio di Tutela Pecorino Romano, Salvatore Palitta- hanno portato alla luce pratiche ingannevoli e noi siamo stati inflessibili in questa occasione come lo siamo, in questo momento, nel mercato interno dove stiamo intervenendo con decisione contro attività che vanno a discapito dei consumatori. In questo senso, l'azione al SIAL diventa un esempio e monito del nostro impegno a tutela del mercato".

Negli ultimi anni, all'azione diretta di tutela si è affiancato il sempre maggior presidio sui prodotti venduti via internet. Dal 2014, infatti, l'accordo siglato da AICIG (Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche) con ICQRF e E-bay permette di attivare il programma VeRO (Verified rights owner) che consente di rimuovere dalla piattaforma offerte commerciali e prodotti contraffatti in poche ore. Un'azione che, da gennaio ad agosto 2016, ha visto 356 i prodotti bloccati su E-bay.

(Fonte: Consorzio Formaggio Parmigiano Reggiano dop)

Si parla di salute nell'incontro organizzato domani sera – venerdì 14 ottobre – alle 21 a Limidi dalla cooperativa sociale Eortè di Soliera. Al Social Bar gestito dalla cooperativa presso il centro sociale O. Pederzoli (via Papotti 18) Marta Marcon e Alexandra De Marco spiegano come prevenire le malattie attraverso un'alimentazione corretta e una detossinazione.

(Fonte: ufficio stampa Confcoop MO)

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"Parma, io ci sto!" e Università puntano alla prima Scuola Internazionale di Alta Formazione sugli alimenti e la Nutrizione. Il progetto è stato presentato ieri dal Magnifico Rettore Loris Borghi, dal presidente dell'Associazione, Alessandro Chiesi e dal coordinatore del 'petalo agroalimentare', Guido Barilla.

di Alexa Kuhne

Parma, 6 ottobre 2016

L'obiettivo di creare la prima Scuola internazionale di alta formazione sugli alimenti e la nutrizione è stato raggiunto. Lo scopo è lungimirante: portare la Food Valley a centro mondiale della conoscenza e dell'innovazione del settore alimentare.
L'Associazione "Parma, io ci sto!" ha presentato ieri mattina con l'Università di Parma il progetto Scuola Internazionale di Alta Formazione sugli Alimenti e la Nutrizione, all'interno del progetto Food Project di Ateneo. Una struttura didattica di prestigio unica al mondo, specializzata nell'offerta formativa post-laurea a forte grado di internazionalizzazione.
La Scuola sarà un vero e proprio hub, che permetterà all'Ateneo di posizionarsi tra i principali attori internazionali, attraendo non solo risorse economiche, ma anche umane, in questo settore così strategico per le imprese e per il territorio.
La Food Valley, centro di eccellenza del settore agroalimentare, richiede un investimento di circa 8,75 milioni di euro, di cui 4,75 milioni sono già stati stanziati dall'Università.
L'Associazione 'Parma, io ci sto!' ha già avviato la raccolta delle risorse sia attraverso i suoi soci che con una call a tutto il territorio: due milioni sono stati dati da Barilla, 750mila euro da Chiesi, 250 mila euro da Fondazione Cariparma.

Barilla-guido-3

A questo obiettivo ci crede fortemente Guido Barilla che ha sottolineato quanto "sia significativo che il primo progetto strategico di 'Parma, io ci sto!' sia con l'università, che rappresenta il nostro futuro".
Perché dalla formazione parte tutto: "Solo creando nuove competenze e conoscenze – ha detto – la città sarà in grado di attrarre nuovi talenti e di posizionarsi come capitale del cibo".

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Per Alessandro Chiesi, investire nella ricerca, credere nella formazione significa produrre innovazione: "Grazie a questo progetto – ha spiegato il presidente di 'Parma, io ci sto!', le imprese del territorio avranno a disposizione un capitale umano, caratterizzato da professionalità sempre più qualificate. Questo, però, può anche essere visto come un punto di partenza per attrarre nuovi investimenti anche da parte degli organi di governo locali, nazionali ed europei".
'Food project' con la sua Scuola di formazione può contribuire a fare di Parma e della Food Valley il centro mondiale della conoscenza e della innovazione nel settore agroalimentare con benefici per cittadini e imprese di tutto il paese.

La portata di questo progetto è davvero significativa. Non si tratterà soltanto di sviluppare le infrastrutture e la tecnologia del Dipartimento di Scienze degli Alimenti ma di attuare una 'rivoluzione' in ambito didattico grazie alla Scuola di formazione.
"Con questo progetto – ha sottolineato il rettore Loris Borghi – si attua nel concreto quella sinergia tra Università e territorio che è una chiave di volta per lo sviluppo sociale ed economico di una comunità".

Loris-Borghi

Quintelli-carlo-2

La novità sta anche nella riqualificazione di molte aree del Campus. Carlo Quintelli, l'architetto responsabile del progetto ha illustrato come prenderà forma lo spazio adibito a Scuola, dal verde all'ospitalità; la riconversione della FOOD AREA, ben 2.000 mq, andrà a arricchirsi di altri 6.000 mq.
La scuola di alta formazione troverà identità nella "cascina" e il piano prevede anche una riorganizzazione e concentrazione delle strutture e laboratori che oggi sono sparsi in varie parti dell'Ateneo (aule, sale convegni, caffetteria). La pianta prevede una parte centrale che richiama gli archetipi culturali delle nostre strutture rurali attraverso una tipologia a "Corte" che richiama anche l'aspetto forte della socialità.
Entro i prossimi due mesi sarà pronto l'esecutivo progettuale. L'inaugurazione avverrà nell'anno accademico 2018-2019.

I contenuti di questa Scuola unica al mondo sono stati illustrati dal professor Furio Brighenti: "E' previsto il potenziamento dei percorsi primari accentrandoli dai 9 siti in cui sono sparse le attività attuali. Sarà dato spazio agli indirizzi post laurea, alla formazione avanzata e alla formazione continua, dai dottorati di ricerca ai master di primo e secondo livello, a corsi di perfezionamento e corsi brevi.
Diventerà una scuola con una rete di docenti che potrà essere utilizzata per la formazione esterna all'ateneo, compreso il sostegno alla 'Corporate Academy', ovvero i percorsi di alta formazione interni alle imprese".

Brighenti-Furio

Cristiano Casa, assessore alle Attività produttive del comune di Parma ha ricordato che questo progetto si sposa con il riconoscimento dell'Unesco dato a Parma come "Città Creativa della gastronomia" e con la creazione della rete delle 13 città creative che venne inaugurata in occasione dell'ultimo "Cibus".
L'ex Rettore Nicola Occhiocupo ha espresso la sua soddisfazione per l'iniziativa di stretta collaborazione tra mondo economico, università e territorio che il progetto riassume in sé. Un pensiero è andato anche a Pietro Barilla che, negli anni '90 , assecondando un investimento di 4 miliardi di lire, "unico imprenditore italiano - ha sottolineato Occhiocupo – che anni fa disse che bisognava investire sui giovani".

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Pubblicato in Cronaca Parma

Una sessantina di allevatori della Bassa all'incontro del Consorzio Agrario di Parma su Parmigiano Reggiano di qualità, alimentazione Non Ogm e filiera corta.

Parma, 3 ottobre 2016

Il foraggio salubre garantisce la qualità del Parmigiano Reggiano. Il messaggio è emerso a chiare lettere nell'incontro, che si è tenuto al Ristorante Euridice di Parma, organizzato dal Consorzio Agrario Parma (Cap) e da Emilcap. All'appuntamento hanno partecipato una sessantina di produttori e allevatori di imprese agricole, per lo più del comprensorio di Colorno, Torrile, San Polo di Torrile e Vicomero. Al tavolo dei relatori si sono alternati: Giorgio Grenzi, presidente e Ivan Cremonini, direttore del Cap, Michela Canova e Alessandro Fadda, rispettivamente sindaco di Colorno e di Torrile, Carlo Fornari, responsabile servizio zootecnico Cap, Simone Nasi presidente Emilcap, Paolo Sighinolfi esperto di Emilcap, Mario Bustro responsabile meccanizzazione Kuhn.

Nel corso dell'evento, si è posto l'accento sull'importanza di utilizzare un foraggio di qualità, al fine di ottenere un formaggio di qualità superiore, in cui la filiera circolare possa rappresentare un elemento distintivo, qualitativo ed economicamente redditizio, anche rispetto alle attuali quotazioni. In sostanza, una filiera, tracciabile e sicura, di reciproco e vicendevole scambio proficuo. Il primo cittadino Fadda ha sottolineato che, in un momento di difficoltà come l'attuale, occorre favorire l'agricoltura, limitando l'eccesso di burocrazia. Mentre il sindaco Canova si è soffermata sulla necessità di un'agricoltura sempre più coniugata all'ambiente. Secondo il presidente Grenzi "La sfida produttiva che guarda al domani in modo lungimirante passa per l'utilizzo di mangimi non Ogm, per incrementare la qualità di un prodotto principe, come il Parmigiano Reggiano". Il direttore Cremonini ha spaziato su molteplici tematiche, tra cui la crescente esigenza di un consumatore più consapevole e informato sulla provenienza e qualità di ciò che acquista. L'approfondimento sull'impiego strategico di prodotti non OGM per una filiera corta, indipendente dall'uso di alimenti zootecnici di provenienza estera, ha visto alternarsi al microfono anche Simone Nasi presidente di Emilcap e gli esperti Carlo Fornari del CAP e Carlo Sighinolfi di Emilcap. Un dato importante - emerso durante il meeting - statistiche alla mano, è rappresentato dal fatto che molti Paesi , come Usa e Canada per esempio, stanno sempre di più andando nella direzione di preferire un prodotto con base non OGM anche per ragioni di salubrità oltre che di mercato.

Un fattore rilevante rappresentato dalle produzioni non Ogm è anche di natura economica: questi mangimi scoraggiano infatti sofisticazioni e contraffazioni dei prodotti italiani che alimentano il cosiddetto Italian Sounding (le imitazioni false con fuorviante nome italiano). Un passaggio epocale che figura come vero e proprio antidoto naturale. Assai importante anche il ruolo giocato all'interno della filiera dalla meccanizzazione nel processo alimentare: nel corso della serata di approfondimento il responsabile Mario Bustreo del brand leader Kuhn ha mostrato uno speciale e innovativo mezzo meccanico "miscelante" dedicato proprio all'alimentazione delle bovine utili per la produzione di Parmigiano Reggiano.

L'allevatore Giuseppe Grisenti si aggiudica il premio "Miglior stalla 2016" come performace riproduttiva

Il presidente del Consorzio Agrario Parma Giorgio Grenzi (a destra nella foto) ha premiato l'allevatore Giuseppe Grisenti, quale titolare della Migliore Stalla 2016, sotto l'aspetto della performance riproduttiva. Il riconoscimento all'imprenditore parmigiano - che ha la stalla in località Cervara di Baganzola - è stato consegnato nei giorni scorsi, in occasione del meeting a tema , che si è tenuto al Ristorante Euridice di Parma. All'incontro hanno preso parte una sessantina di allevatori, in larga parte di Vicomero, San Polo di Torrile, Torrile e Colorno.

Miglior stalla 2016

(Fonte: ufficio stampa Consorzio Parmigiano Reggiano)