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Sabato, 24 Ottobre 2015 09:48

Il pane più trendy è “Total Black”

I nuovi trend in cucina spesso vedono protagonisti dei cibi curiosi e fino a poco tempo fa impensabili. E’ il caso del pane “total black” che sta spopolando anche in Italia. Un gusto particolare ed un aspetto certamente elegante per un alimento che fa anche bene

Di Chiara Marando – Sabato 24 Ottobre 2015 -

Le novità in cucina sono sempre tante, spesso alimenti fino a poco tempo prima completamente sconosciuti o impensabili diventano dei veri e propri trend, piccoli tocchi di particolarità da servire in tavola per incuriosire, oppure ingredienti capaci di dare un volto nuovo anche agli alimenti più classici.

Pensiamo ad esempio al sempre gustoso panino, magari anche un hamburger, che sostituisce il comune pane bianco con il più “fashion” pane nero. E quando si dice “nero” non si intende quello con cereali, semi vari oppure farina segale, si intende realmente un pane total black.

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Una nuova moda che sta impazzando anche in Italia, dai ristoranti più rinomati ai fast food, come ben dimostra l’hamburger in edizione limitata lanciato da Burger King in occasione di Halloween. Certo a prima vista qualche dubbio nasce, l’aspetto lascia perplessi e si può pensare più a Junk Food, ma in realtà si tratta di un cibo salutare ed equilibrato: l’impasto è preparato con farina al carbone vegetale, noto per le sue proprietà digestive e depurative per l’intestino.

Quindi, non solo bello da vedere, ma anche buono e sano, perfetto per accompagnare qualsiasi piatto, in particolare per completare quegli alimenti che necessitano di un contrasto di sapori per essere esaltati. Provatelo, ad esempio, un velo di marmellata al mattino, oppure con burro e salmone,  formaggio spalmabile, ed ancora con carni corpose e dal gusto deciso.

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Il pane nero nasce da una profonda ricerca nel campo della panificazione, da quei laboratori e produttori che guardano con attenzione alle materie prime, alle diverse tecniche da utilizzare per un risultato migliore. Il carbone vegetale, aggiunto all’impasto, si percepisce appena sotto i denti e lascia un leggero sapore di “sabbiolina” in bocca che si perde subito durante la masticazione. Soffice e particolarmente leggero, migliora il transito intestinale, e di conseguenza tiene sotto controllo i gonfiori addominali, dimostrandosi particolarmente adatto anche per coloro che soffrono di celiachia.

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Curiosi di provarlo? Molto bene, perché trovarlo ormai è molto semplice, basta andare in uno dei tanti panifici che amano proporre non solo novità, ma anche pagnotte con svariate lavorazioni ed ingredienti.

Poi, per chi ama tenere le “mani in pasta, c’è la possibilità di farlo a casa propria con un procedimento che ricalca quello utilizzato per le altre tipologie di pane:

Ingredienti

500 g di farina 00

1 cucchiaino di sale

1 cubetto di lievito di birra

6 g di carbone vegetale

5/6 cucchiai di olio extravergine d’oliva

1 pizzico di zucchero

Acqua tiepida per impastare

Procedimento:

Unire tutti gli ingredienti e cominciare ad impastare fino ad ottenere un panetto omogeneo: la farina, il carbone vegetale, l’olio, il cubetto di birra sciolto nell’acqua tiepida che verserete a poco a poco, lo zucchero ed il sale. Dovrà risultare una palla di pasta liscia e morbida.

Lasciare lievitare il composto per due ore circa, ricoprendolo con un telo. Infine, dargli la forma desiderata, inciderlo con il tradizionale taglio a croce ed infornarlo a 200 gradi.

Passate le due ore, il pane è pronto per essere infornato. Dai al composto la forma che preferisci e incidetelo ad esempio con una croce. Riscaldate il forno a 200 gradi, riponete il pane in una teglia rivestita di carta da forno e fate cuocere per mezz’ora.

Pubblicato in Dove andiamo? Emilia

Le Associazioni del circuito parmense trovano soluzioni per il pianeta insieme ad 80 ricercatori dal mondo. A Parma la due giorni di meeting, organizzati dalla Fondazione Barilla Center for Food and Nutrition (BCFN), sono stati ospitati presso l'Auditorium Paganini. -

Parma, 14 ottobre 2015 -

Se "Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita" è il filo logico che attraversa tutti gli eventi organizzati sia all'interno che all'esterno di Expo, c'è chi a Parma è riuscito realmente a confrontarsi su come trovare soluzioni alle contraddizioni del nostro mondo. Per due giorni la città ha visto la genesi dello Youth Manifesto, un insieme di proposte concrete per risolvere i paradossi del sistema alimentare. Due giorni di meeting, organizzati dalla Fondazione Barilla Center for Food and Nutrition (BCFN), sono stati ospitati presso l'Auditorium Paganini e hanno visto l'interazione tra 80 ricercatori da tutto il mondo, le aziende e le Associazioni del circuito Cibopertutti di Parma. Un progetto che ha identificato alcune proposte riconoscendo nei 7 ruoli chiave del sistema alimentare globale, le 7 figure professionali a cui è affidata la gestione del pianeta: policymaker, agricoltori, attivisti, educatori, industria alimentare, giornalisti e ricercatori. Ancora una volta le Associazioni locali si sono messe in gioco per il diritto al cibo con soluzioni concrete, questa volta dialogando con entità diverse per scrivere il Manifesto sul futuro dell'alimentazione nel mondo.

LE PROPOSTE

Per i policymaker: valutare l'impatto ambientale, sociale, culturale e sulla salute delle proposte e delle scelte politiche, senza limitarsi alla semplice analisi economica dei costi e benefici.
Per gli agricoltori: favorire il ritorno dei giovani all'agricoltura, l'attività che ci nutre. Lavorare con i Governi per dare a ogni persona un miglior accesso alla terra in contesti rurali e urbani, per ottenere maggiori finanziamenti e ideare migliori strategie per far crescere una nuova generazione di agricoltori.
Per gli educatori: impegnarsi a insegnare ai giovani la relazione che lega il cibo, le persone, la salute e il pianeta, rendendo obbligatoria nei programmi scolastici di tutto il mondo l'educazione alimentare e all'agricoltura.
Per i manager dell'industria alimentare: guidare le aziende creando filiere sostenibili, supportando gli agricoltori e sviluppando prodotti sani che ispirino i consumatori ad adottare stili di vita sostenibili.
Per i giornalisti: valorizzare l'informazione sui temi della fame, del cibo, dell'obesità, dell'alimentazione e dell'agricoltura basata sui fatti, anche creando un "Foodlitzer", premio internazionale per il giornalismo indipendente sulla sostenibilità agroalimentare.
Per gli attivisti: chiedere alle aziende agricole e alimentari di organizzare dei tavoli di lavoro con i nostri rappresentanti, favorendo la cooperazione tra il mondo del business e gli attivisti, ad esempio nell'ambito di agricoltura sostenibile, della riduzione degli sprechi alimentari e della formulazione di prodotti più sani.
Per i ricercatori: fornire dati aperti e imparziali, per connettere tra loro discipline diverse e far sì che concetti complessi su cibo, agricoltura e nutrizione diventino comprensibili, accessibili e utilizzabili.

IL CONTRIBUTO DELLE ASSOCIAZIONI

Un grande contributo alla realizzazione dello Youth Manifesto è stato dato dalle Associazioni del circuito Cibopertutti, rete della società civile che conta 30 organizzazioni del volontariato e della cooperazione sociale sul territorio parmense. Guidate dal loro "capogruppo" Cibopertutti, tutte le Associazioni partecipanti sono anche sostenitrici del progetto Kuminda, primo festival in Italia dedicato al diritto al cibo e alla sovranità alimentare sostenuto dalla Regione Emilia Romagna, dalla Provincia di Parma, supportato nella sua organizzazione da Fondazione CariParma, dall'Università di Parma ma in particolar modo dal Centro Servizi per il Volontariato di Parma, Forum Solidarietà.

La ricchezza della differenza e del confronto hanno guidato la due giorni di meeting al Paganini, tra giovani e mentors: "Abbiamo da sempre strutturato il nostro pensiero ed il nostro lavoro sul dialogo tra locale e globale – sottolinea Veronica Federico dell'Associazione MANI –. Per questo vale la pena fare uno sforzo affinché i linguaggi del mondo del "for profit" e del "no profit" interagiscano".
Parla della sua associazione Carlotta Pioli, responsabile progetti per Parma per gli Altri, l'Organizzazione presente nel territorio parmense da oltre 25 anni: "Operiamo in Africa, soprattutto in Etiopia e in Eritrea. Come un ponte, da Parma ci colleghiamo al mondo esattamente come i dialoghi creati grazie al BCFN, sono partiti dalla piccola realtà di Parma per portare i valori e gli interrogativi della nostra generazione ad un livello più elevato".

Non casuale è stata pertanto la scelta di Parma come location per "un evento internazionale che ha fatto confluire in città giovani donne e giovani uomini di provenienze geografiche, culturali e religiose diverse – come osserva Anna Paini, Docente di Antropologia dell'Università di Verona che collabora con l'Associazione Cibopertutti –. Un networking di saperi, expertise e generazioni che guardano al futuro". Un futuro oggi nelle mani dei giovani, che è importante sappiano "osare nelle proprie idee con passione e gentilezza", come ha ricordato la Docente riportando le parole pronunciate da Paolo Barilla durante la presentazione del Manifesto ad Expo.

E se è dal confronto che scaturiscono le idee migliori, "mai come ora è fondamentale costruire spazi di dibattito e di formazione – suggerisce Francesca Bigliardi di Forum Solidarietà – per compiere azioni comuni su temi che non possono essere delegati né solo ai tecnici né solo ai volontari. Temi come quello, appunto, del cibo che sarà presto al centro del seminario "Nutrire il Pianeta. Cosa manca e cosa ci attende. Cosa inserire in agenda e come attivarsi", che si svolgerà nell'ambito del Festival Kuminda, sabato 24 ottobre". L'auspicio di tutti è che l'evento del BCFN possa diventare un appuntamento fisso a Parma, sostenuto in particolare da chi, come Michele Maccari, giovane collaboratore di ICEA, ha seguito le edizioni precedenti svoltesi a Milano: "Il festival Kuminda da dieci anni propone sul nostro territorio tematiche in linea con gli obiettivi del BCFN. In primis l'agricoltura sostenibile, biologica e famigliare che hanno un ruolo fondamentale nello sfamare il Mondo, così come il recupero delle sementi locali, la tutela del suolo e della biodiversità in genere".

Sostenibilità, dunque, ma anche educazione: "Il nostro gruppo di lavoro – racconta Carlotta Valesi parte del CUCI, Centro Universitario per la Cooperazione Internazionale dell'Università di Parma – è stato arricchito dalla presenza di giovani provenienti da USA, Italia, Taiwan, India, Indonesia, Francia e Nepal con l'obiettivo di elaborare buone pratiche che gli "Educators" possono implementare nei vari Paesi del mondo e nei diversi settori educativi". Al meeting globale non è mancata poi la partecipazione dei media, ai quali si è unita in altre vesti Rosanna Pippa rappresentante dell'Associazione "madre" Cibopertutti: "Il mezzo comunicativo è essenziale nel mondo odierno. Si è parlato quindi di accessibilità di tutti all'informazione, un'informazione libera da pressioni delle lobby del cibo, di etica del lavoro e di responsabilità educativa del giornalismo". Tanto si è detto e tanto resta da dire. "Questa grande opportunità – dice Anna Vittoria Sarli di MANI – è solo il primo passo verso una vera apertura del privato al pubblico che può e deve continuare". Come rappresentante della Food Industry, Marco Ubaldi di Cibopertutti si è calato infine in un ruolo del tutto nuovo per "contrastare il divario tra sostenibilità ed insostenibilità, aspetti sui quali non sembra tuttavia esservi ancora completo accordo tra le classi dirigenziali attuali. Perché dunque le nostre idee, non sempre rivoluzionarie, non sono ancora applicate da tutti gli attori del settore agroalimentare?".

Il risultato dell'evento BCFN, la creazione dello Youth Manifesto, è consultabile –insieme ad altri approfondimenti - al sito bcfn.youthmanifesto.org  della Fondazione Barilla Center for Food and Nutrition.

Pubblicato in Economia Parma

Mercati agricoli, segnali di nervosismo. In aumento la domanda di latte in Oceania. Discarica abusiva con rifiuti tossici scoperta a La Spezia sulla collina Pitelli. Le bollicine possono dare alla testa. Blue Tongue condiziona l'export di carne francese. Inizia la raccolta delle olive... In Agristore per le attrezzature. MPS, bocche troppo cucite.

(in allegato il formato pdf scaricabile)

Anno 14 - n° 41 11 ottobre 2015
1.1 editoriale MPS, parte il processo ma bocche cucite
3.1 cereali Mercati agricoli. Segnali di nervosismo in attesa dei dati USDA.
4.1 Lattiero caseario Aumenta la domanda di latte in Oceania.
5.1 ambiente Fusti tossici sulla collina Pitelli di La Spezia
5.2 vino Le bollicine possono dare alla testa...
6.1 olivicoltura Inizia la raccolta delle olive... le offerte Agristore
6.2 educazione alimentare Musei del Cibo ancora più interattivi
per la Giornata dell'Alimentazione 2015
7.1 prezzi agricoli Ismea, la blue tongue condiziona gli approvvigionamenti di bovini dalla Francia.
8.1 promozioni "vino" e partners

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Domenica 18 ottobre, tutte le attività gratuite del circuito museale della provincia di Parma. Un evento globale che vede protagonista, nel Paese più buono del mondo, un circuito d'eccezione con sette Musei del Cibo e un denso calendario di attività per tutta la famiglia.

Si tratta della "Giornata mondiale dell'alimentazione 2015", che verrà celebrata domenica 18 ottobre in tutta la provincia di Parma per ricordare la nascita della FAO nel 1945. Per tutto il giorno, tra le 10,00 e le 18,00, i Musei dedicati ai prodotti enogastronomici principi del territorio saranno aperti al pubblico con ingresso libero e numerose attività interattive gratuite: laboratori, tour multimediali e "speciali" visite guidate e animate.

A condurre i percorsi saranno esperti e studiosi chiamati a raccontare le storie e i segreti dei prodotti che rendono famosa la Food Valley nel mondo e animatori con consolidata esperienza. Numerosi incontri vedranno al centro in particolare i più piccoli, che saranno padroni del museo per un pomeriggio grazie all'iniziativa "Un Museo tutto per noi", proposta dall'Associazione Googol negli spazi espositivi di Felino (Museo del Salame) e di Soragna (Museo del Vino).

Anche ai musei di Collecchio (Museo del Pomodoro e della Pasta) i bambini potranno divertirsi "Con le mani in pasta..." per fare esplorazioni senso-percettive e giochi di memorizzazione proposti da Esperta, mentre al Museo del Vino di Sala Baganza sarà caccia al tesoro con "Al Museo con Babette". Infine al Museo del Prosciutto di Langhirano si avrà la prima tappa del progetto "Crescere in armonia, educare al benessere 2015-2016" del Comune di Parma, con l'appuntamento "Al Museo c'è più Gusto!": bambini e ragazzi, accompagnati dai propri genitori, potranno partecipare ad una visita guidata, espressamente pensata per loro, e ad un laboratorio interattivo per scoprire come funziona il senso del Gusto.

"In sintonia con gli obiettivi della manifestazione internazionale – spiega Maurizio Ceci, presidente dei Musei del Cibo della provincia di Parma – questa giornata ai Musei farà riflettere sul valore, simbolico oltre che culturale, del cibo. In primis dunque mettiamo il non spreco e il rispetto dell'alimentazione, temi che quest'anno sono al centro di Expo a Milano. Ma sottolineiamo anche il forte contenuto di identità culturale che si lega al cibo di ogni Paese".

Ecco il programma nel dettaglio:
* MUSEO DEL PARMIGIANO REGGIANO – SORAGNA
Aperto dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18 - Ingresso libero
Ore 16,00 - "Un Museo tutto per noi"
I bambini padroni del Museo per un pomeriggio. Percorso guidato e interattivo, attraverso tante tappe dislocate all'interno dell'allestimento del Museo. Racconti, giochi ed esperimenti per scoprire insieme, bambini e genitori, che cosa è un museo e a cosa serve, le storie che raccontano gli oggetti, quanta esperienza e scienza si nascondono negli alimenti che portiamo in tavola. Una mappa verrà lasciata ad ogni bambino per non perdersi e per... ritornare! Consigliato dai 6 ai 12 anni. In collaborazione con Googol.
Ore 17,00 - Visita guidata gratuita al Museo del Parmigiano Reggiano
A seguire - Nel contiguo Museo della Civiltà contadina di Mauro Parizzi, visita guidata alle tecniche di produzione e trasformazione dei prodotti alimentari. Mostra: "Dalle api al miele" sulla apicoltura antica.

* MUSEI DELLA PASTA E DEL POMODORO – CORTE DI GIAROLA – COLLECCHIO
Aperto dalle 10 alle 18 - Ingresso libero
Menu speciale (a pagamento) al Ristorante della Corte
Ore 15,00 - "Con le mani in pasta..."
Visita animata al Museo della Pasta per famiglie con bambini.
Guidati da un racconto, i bambini saranno coinvolti in una visita animata con attività interattive, esplorazioni senso-percettive, giochi di memorizzazione e creatività alla scoperta della storia della pasta. Consigliato dai 6 ai 12 anni. In collaborazione con Esperta.
Ore 16,00 - "Scatole d'amore in conserva: pasta, pomodoro e Futurismo"
Visita guidata al Museo del Pomodoro, con Giancarlo Gonizzi Coordinatore dei Musei del Cibo.
Durante la visita intervento di Carlo Grandi sulla curiosa storia dell'apriscatole.
Ore 17,00 - Visita guidata gratuita al Museo della Pasta

* MUSEO DEL VINO – ROCCA DI SALA BAGANZA
Aperto dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18 - Ingresso libero
Ore 16,00 - "Al Museo con Babette"
Visita animata al Museo del Vino per famiglie con bambini.
Guidati da Babette, figlia del Re di Francia, di casa alla Corte ducale di Parma, i bambini saranno coinvolti in una visita animata con caccia al tesoro finale negli affascinanti ambienti del Museo alla scoperta dell'uva e delle stagioni della vigna.Consigliato dai 6 ai 12 anni. In collaborazione con Pro Loco Sala Baganza.
Ore 17,00 - Visita guidata gratuita al Museo del Vino

* MUSEO DEL SALAME – CASTELLO DI FELINO
Aperto dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18 - Ingresso libero
Menu speciale (a pagamento) al Ristorante del Castello
Ore 16,00 - "Un Museo tutto per noi"
I bambini padroni del Museo per un pomeriggio. Percorso guidato e interattivo, attraverso tante tappe dislocate all'interno dell'allestimento del Museo. Racconti, giochi ed esperimenti per scoprire insieme, bambini e genitori, che cosa è un museo e a cosa serve, le storie che raccontano gli oggetti, quanta esperienza e scienza si nascondono negli alimenti che portiamo in tavola. Una mappa verrà lasciata ad ogni bambino per non perdersi e per... ritornare! Consigliato dai 6 ai 12 anni. In collaborazione con Googol.
Ore 17,00 - Visita guidata gratuita al Museo del Salame

* MUSEO DEL PROSCIUTTO – LANGHIRANO
Aperto dalle 10 alle 18 - Ingresso libero
Possibilità di degustazioni (a pagamento) alla Prosciutteria del Museo
Ore 15,30 - "Al Museo c'è più gusto!"
Visita guidata al Museo fra maiali e curiosità e laboratorio interattivo per bambini, ragazzi e famiglie alla scoperta del senso del gusto. Consigliato dai 6 ai 12 anni. In collaborazione con Comune di Parma nell'ambito del progetto "Crescere in armonia, educare al benessere 2015-2016". Prenotazione obbligatoria presso Parma Point tel. 0521 931800 (tutti i giorni, 9,30-19,30).
Ore 17,00 - Visita guidata gratuita al Museo del Prosciutto

* MUSEO D'ARTE OLEARIA – SAN SECONDO PARMENSE
Aperto dalle 15 alle 18 - Ingresso libero
Ore 17,00 - Visita guidata gratuita al Museo d'Arte Olearia Orsi-Coppini

 

(Comunicato Stampa Musei del Cibo)

Pubblicato in Dove andiamo? Parma

La prossima edizione si terrà a Parma il 9 e 10 maggio 2016 durante Cibus. Il presidente Bonaccini firma la Carta di Milano: "Vogliamo mettere a disposizione del Paese e dell'Europa l'esperienza dell'Emilia-Romagna". -

Parma, 24 settembre 2015 –

Il World Food Research Innovation Forum non terminerà con Expo, ma la prossima edizione si terrà a Parma il 9 e 10 maggio 2016, a Cibus. Lo ha annunciato ieri il presidente della Regione Stefano Bonaccini, alla presenza del ministro dell'Agricoltura Maurizio Martina, durante le conclusioni del convegno internazionale sulla sicurezza e la sostenibilità alimentare, che ha portato all'auditorium del Padiglione Italia esperti internazionali, ricercatori, industria e policy maker.


"Vogliamo mettere con umiltà, ma anche consapevoli delle nostre eccellenze, a disposizione del Paese e dell'Europa, l'esperienza dell'Emilia-Romagna con il suo modello unico di sviluppo, per attrarre competenze da tutto il mondo e provare a costruire risposte e delineare una grande strategia globale per affrontare la sfida del pianeta entro il 2030".
 "Abbiamo il dovere di andare oltre ad Expo e raccogliere le eredità del Forum. – ha sottolineato il ministro Martina – L'Emilia-Romagna è stata a tutti gli effetti protagonista all'esposizione universale, e non poteva che essere così, vista l'esperienza enorme del suo modello agricolo che intreccia tradizione, innovazione e tecnologia. Expo sta contribuendo a rendere sempre più cruciale questo intreccio".


In mattinata, ieri, il presidente Bonaccini ha siglato la Carta di Milano, alla presenza di Diana Bracco, presidente di Expo e commissario generale di Padiglione Italia. 
Nella sua dedica il presidente ha espresso apprezzamento per l'esposizione universale di Milano: "Un momento straordinario per il nostro Paese di presentarsi al mondo capace di stupire".
"L'Emilia-Romagna ha dimostrato un grande protagonismo - ha detto la presidente Bracco - il Forum mondiale lascerà un grande segno. Quanto emerge è ciò di cui sono convinta, abbiamo nelle nostre mani e nelle nostre menti il modo per sconfiggere la fame. Ora è la politica che deve fare la sua parte e garantire al pianeta un futuro di pace".

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(Fonte: ufficio stampa Regione ER)

Promosso dalla Regione-Emilia Romagna proseguirà con un evento biennale il confronto e la ricerca sui temi globali della sicurezza alimentare e della nutrizione sanciti dalla Carta di Milano. La due giorni aperta dal presidente Bonaccini. -

Parma, 23 settembre 2015 -

E' partita ieri a Expo 2015 la prima giornata del World Food Research and Innovation Forum i cui lavori sono stati aperti dal presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini. Per due giorni a confronto una trentina di studiosi ed esperti internazionali provenienti da diversi paesi (Italia, Germania, Paesi Bassi, Austria, Canada, Stati Uniti, Nigeria, Caraibi) per proseguire il percorso con cui la Regione Emilia-Romagna si prende carico dell'eredità scientifica dell'Expo sulle sfide mondiali del futuro dell'alimentazione. Una prosecuzione ideale e concreta dell'Esposizione Universale milanese e dei principi sanciti dalla Carta di Milano, un'iniziativa di lunga durata in grado di promuovere il dialogo e la condivisione di ricerche, risultati e saperi sulla sicurezza alimentare e la nutrizione, intesa in termini di safety e security, per favorire l'attuazione di politiche integrate per lo sviluppo e la cooperazione globali e regionali.

Il World Food Innovation and Research Forum riunisce un'ampia gamma di istituzioni, rappresentanti del mondo della ricerca, dell'industria e della società civile con l'intento specifico di collaborare al raggiungimento degli obiettivi comuni di sicurezza alimentare e nutrizionale sostenibile per nutrire il pianeta e al contempo preservare e ripristinare la biodiversità, prestando particolare attenzione al connubio cibo, acqua, energia. L'obiettivo è ritrovarsi per un forum biennale, inframmezzato da un evento strategico negli anni dispari e tutto sarà condiviso attraverso una piattaforma web.

«Qualcuno – afferma Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia Romagna - si sarà chiesto perché proprio la nostra regione. In questi anni l'Unione Europea ha finanziato ben 88 progetti per un totale di 26 milioni di euro in ambito agricoltura, pesca, prodotti alimentari e biotecnologie che da soli rappresentano il 17% del totale nazionale. Un contributo fondamentale all'innovazione in questi ambiti è fornito dalla nostra piattaforma agroalimentare della Rete Alta Tecnologia, un insieme di centri di ricerca pubblici e accademici coordinati da Aster, il consorzio della Regione Emilia Romagna per l'innovazione e la ricerca industriale. La piattaforma offre un supporto qualificato per lo sviluppo di nuovi prodotti e processi, la caratterizzazione e la selezione delle materie prime, la progettazione e la validazione di macchine e impianti per la produzione e il confezionamento degli alimenti».

Rendere più sicuri i cibi su larga scala e allungarne la vita allo scaffale, creare varietà colturali più resistenti alle malattie, controllare in tempo e in maniera meno invasiva possibile la qualità degli alimenti, riutilizzare gli scarti dell'industria agroalimentare, puntare a un'agricoltura di precisione e più sostenibile riducendo l'utilizzo delle risorse idriche e dei fertilizzanti. Sono solo alcuni dei progetti concreti e innovativi che riguardano i temi della sicurezza alimentare e ai quali ha partecipato attivamente la Regione Emilia-Romagna.

(Fonte: ufficio stampa ER)

Sabato, 12 Settembre 2015 10:43

Cucina ed Eros: ecco i cibi killer del desiderio

Una serata romantica inizia soprattutto dalla tavola, quindi fate attenzione ad alcuni cibi che potrebbero risultare nemici del desiderio.

Di Chiara Marando – Sabato 12 Settembre 2015 -

Il connubio cucina-eros è da sempre uno di quegli argomenti che attira l’attenzione, poco importa se i cibi consigliati abbiano realmente proprietà afrodisiache: ciò che conta è il risultato.

Ma quello che raramente viene detto, è che esistono alcuni alimenti che del sesso sono veri e propri nemici, e non si parla solo di aglio o cipolla cruda…sarebbe troppo facile e riduttivo.

Il vero rischio per la perfetta riuscita di una cena romantica non si trova esclusivamente in aromi e sapori forti e persistenti, ma si nasconde anche nei piccoli dettagli. Le cause vanno oltre i semplici effetti fisiologici:  quantità e modalità di assunzione sono determinanti. Quindi, via libera ad un pasto curato e ricercato ma senza esagerare, pena la palpebra calante istantanea.

Lo stesso problema di sonnolenza precoce può essere provocato dalla carne rossa, prelibatezza gustosa e succulenta, purtroppo difficoltosa da digerire. Questo riduce drasticamente le idee per un secondo appetitoso, ma può salvare il dopocena.

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Stesso discorso per i formaggi che, seppur stuzzicanti, lasciano un senso di pesantezza che sarebbe meglio evitare. Certamente, se serviti come aperitivo, magari accompagnati con qualche composta originale, non avranno altra colpa se non quella di deliziare il palato e stimolare l’appetito.

Attenzione anche alle diverse cucine tipiche tradizionali. Già, proprio quelle tanto goderecce e capaci di allietare una serata in compagnia, basti citare la Bagna Caôda piemontese, la Ribollita toscana oppure il Macco di fave siciliano.

Tra gli insospettabili anche un alimento che non può mancare fra gli ingredienti della cucina vegana: il Tofu. La realtà è che, seppur ottimo dal punto di vista nutrizionale, contiene sostanze come i fitoestrogeni responsabili di ridurre il livello di testosterone.

Come già detto, a fare la differenza sono anche le modalità e le quantità con le quali il menù viene affrontato. Infatti, più per una questione psicologica che per un effettiva reazione corporea, i cibi troppo leggeri non incontrano il favore degli uomini perché richiamano immagini eccessivamente salutiste e tutt’altro che sexy. Bandite quindi le insalatine, i germogli di soia, i passati di verdura e gli ortaggi al vapore serviti al naturale.

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Ed ora il vino, piacevolmente inebriante se gustato con moderazione, ma vero killer dell’eros quando bevuto alzando troppo il gomito. La spiegazione è semplice: l’alcool ha un effetto inibitorio sulle strutture cerebrali quindi, a dosi ridotte, un bicchiere di vino riesce a lenire lo stato d’ansia provocando un temporaneo incremento della libido in persone solitamente più timide. L’eccesso, al contrario, può determinare l’effetto opposto, deprimendo lo stato fisico generale. Inutile dire che la reattività sessuale è inclusa nel fenomeno.

A stilare una lista completa dei cosiddetti cibi-assassini del desidero è stata la nutrizionista Elouise Bauskis: “Il cibo che consumiamo può influenzare la vita sessuale in direzione sia positiva che negativa. In genere il cibo fresco, la frutta e la verdura colorate aiutano a dare le maggiori opportunità di migliorare l’umore ed incrementare in maniera naturale i livelli di energia. Ma, nella scelta, anche i meccanismi digestivi svolgono un ruolo fondamentale”

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Nella sua black-list spuntano anche hot dog e patatine fritte, eccessivamente elaborate e dall’alto indice glicemico, liquirizia, che sembra abbassare i livelli di testosterone, broccoli, troppo amici dell’intestino e addirittura la cioccolata, che rimane uno degli alimenti sensuali per eccellenza, ma è preferibile se fondente al 70%.

Focus sull'alimentazione ma anche qualche piccolo accorgimento che evita sofferenze al nostro fisico che in estate non è detto che si rilassi. -

Parma, 8 agosto 2015 - A.K. -

Le ferie sono la panacea per tutte le cose negative che accumuliamo durante l'anno. Ma spesso, presi dalla voglia di divertirci e godere delle vacanze, non ci rendiamo conto che il nostro fisico può anche non beneficiare dell'estate e gli creiamo inconsapevolmente tensioni. Può davvero essere sotto stress, mancare di qualche elemento che lo aiuterebbe a star realmente bene. Portiamo con noi questo vademecum con alcuni basilari consigli del dott. Mario Mariotti, vice presidente della Scuola di Medicina estetica Agorà di Milano e Direttore scientifico di Unika Medical SPA di Cremona.

1. Occhio agli occhi!

Non sottovalutare il benessere degli occhi: vanno protetti dall' 'interno', insieme alla cute e occorre la luteina.
Si tratta di un carotenoide antiossidante che il nostro organismo non produce da solo e quindi va assunto con l'alimentazione. Secondo una ricerca dell'Università di Napoli essa esercita un ruolo protettivo per gli occhi ed incrementa l'idratazione e l'elasticità cutanea. In abbondanza dunque cavolo verde, rapa, verza, spinaci, broccoli, piselli, lattuga, radicchio, basilico, prezzemolo, rucola, cavolini di Bruxelles, porri.

2. In estate ci gonfiamo!

Con i primi caldi si ripresenta la ritenzione idrica all'addome, alle cosce e alle caviglie. Per combattere la sua comparsa occorre prima di tutto fare più movimento: camminare molto, salire e scendere le scale, andare in bicicletta. Bere una buona tisana regolarmente aiuta ad eliminare i liquidi e a riequilibrare i sali minerali. Equiseto, ortica, tarassaco, bardana, uva ursina, barba di mais e gramigna sono le erbe più indicate.

3. Non mangiare tutto perché pensi di bruciarlo!

In estate la nostra alimentazione deve essere modificata rispetto ai mesi più freddi, perché si riduce il fabbisogno calorico mentre aumenta la necessità di introdurre più acqua, vitamine e minerali. No, quindi, a cibi pesanti e troppo elaborati e sì a cibi prevalentemente crudi e leggeri. Indispensabile bere almeno 2 litri di acqua al giorno e consumare prevalentemente verdura (pomodori, carote, cetrioli e melanzane), frutta (ananas, anguria e frutti di bosco), cereali, carni bianche e the verde.

4. Il miracolo della vitamina D si compie sotto il sole.

E' fondamentale per la salute umana. Oltre alle note azioni sul metabolismo osseo, svolge numerose altre funzioni preventive: regola il sistema immunitario, protegge la parete delle arterie, ha un'azione di prevenzione dei tumori. Viene prodotta grazie all'esposizione solare e svolge un'azione di protezione anche delle patologie da raggi UV. Spesso ne siamo carenti, quindi risulta molto utile una sua integrazione, dopo averla dosata nel sangue con un semplice prelievo.

5. L'integrazione alimentare salva da tante patologie.

Pochi integratori assunti regolarmente potrebbero prevenire alcune malattie croniche e contrastare l'invecchiamento cellulare. In primis tutte le vitamine derivate dalla frutta e dalla verdura; esse hanno la funzione di regolare il metabolismo di tutte le nostre cellule. Gli acidi grassi insaturi omega 3 sono in grado si prevenire aritmie cardiache, ridurre l'infiammazione, abbassare il colesterolo e la pressione arteriosa. La vitamina D previene le fratture, regola il metabolismo ed il sistema immunitario e modula l'infiammazione. Avrebbe inoltre un'azione di prevenzione del cancro. Ancora il cacao, il thè verde e la melagrana sono potenti anti-ossidanti; la cannella regola la glicemia, la curcuma è un potente antiinfiammatorio, la liquerizia aiuta a contrastare lo stress e lo zenzero è un valido aiuto per ridurre il colesterolo.


Il penultimo appuntamento della rassegna "Educare e Nutrire: dialogo tra sapori e territorio", promosso dal Comitato ExpoMore di Unimore - Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, Palatipico e Ufficio Scolastico Provinciale ha avuto come protagonista "l'oro nero" di Modena.

Di Manuela Fiorini – Modena, 8 maggio 2015
E' famoso in tutto il mondo, è il più amato, ma anche il più imitato. L'Aceto Balsamico di Modena è stato il protagonista della tavola rotonda, ospitata nella Sala Leonelli della Camera di Commercio di Modena, lo scorso 7 maggio, nell'ambito del ciclo di incontri "Educare e Nutrire: dialogo tra sapori e territorio" promossi dal Comitato ExpoMore dell'Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, in collaborazione con Palatipico e Ufficio Scolastico provinciale.

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E proprio l'oro nero è stato il protagonista di un piacevole viaggio tra gusto, eccellenza, forza del brand, tradizione e legame con il territorio. Proprio per tutelare questo gustoso e prezioso prodotto, quasi 50 anni fa è nata la Consorteria del Balsamico, associazione no profit che, dai 14 soci iniziali, ne conta oggi circa 1000. E, siccome, dietro a un grande prodotto c'è anche una grande storia da tutelare e tramandare, a Spilamberto è sorto anche il Museo del Balsamico. Ospitato in una villa del Settecento, questa curiosa realtà può vantare ben 10.000 visitatori all'anno, provenienti dall'Italia e dall'estero.
"Dietro alla produzione dell'Aceto Balsamico", ha ricordato Luca Gozzoli, Gran Maestro della Consorteria dell'Aceto Balsamico Tradizionale di Modena, "c'e la storia delle famiglie e del territorio, che, dalla fermentazione del mosto d'uva, seguendo un rigido disciplinare, spostano in botti sempre diverse l'aceto per sottoporlo al processo di invecchiamento". Gozzoli ha ricordato poi l'episodio in cui Francesco Aggazzotti, primo sindaco di Formigine dopo l'Unità d'Italia, nel 1862, rispondendo a una lettera in cui gli si chiedeva come si fa a fare il Balsamico, spiegò quei procedimenti che, ancora oggi, fanno parte del disciplinare.

Presente alla tavola rotonda anche Cesare Mezzetti di Acetum, una delle realtà più grandi e significative per quanto riguarda la produzione del Balsamico con la produzione di 10.000 bottiglie all'anno, principalmente di Aceto Balsamico di Modena IGP, di uso quotidiano più comune e apprezzato dal pubblico non specializzato. Una produzione minore, invece, è riservata all'Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP, fedele alla produzione tradizionale, con quotazioni che possono raggiungere cifre ragguardevoli e che hanno fatto di questo prodotto un vero e proprio brand, che ha portato il nome di Modena in tutto il mondo.

Mauro Battaglia, moderatore dell'evento, ha sottolineato quanto l'Aceto Balsamico sia uno dei prodotti più imitati al mondo, persino nella forma della bottiglietta, che mira a trarre in inganno il consumatore.
L'incontro, al quale hanno partecipato numerosi gli studenti dell'Istituto L.Spallanzani di Castelfranco Emilia, si è concluso, naturalmente, con una degustazione di Aceto Balsamico DOP di Modena.

Il prossimo e ultimo appuntamento con il ciclo di incontri Educare e nutrire è previsto per il 14 maggio, dalle ore 15, presso la Fondazione Marco Biagi, il Largo Marco Biagi 10, a Modena e avrà come tema "La Carne, primo alimento dell'uomo?"

(A seguire Galleria immagini di Claudio Vincenzi)

Pubblicato in Agroalimentare Modena
Domenica, 03 Maggio 2015 10:00

Expo. Inventata la pizza dimagrante

Messi a punto dei prodotti da forno che, grazie a uno speciale complesso prebiotico, aiutano a stare in forma e prevengono il tumore al colon.

di A.K. Parma  - Promette di fare miracoli e si farà apprezzare all'Expo: è la pizza dagli effetti miracolosi che è stata messa a punto da un team di esperti.
La scoperta viene dal sud, la terra madre del prodotto più amato, e promette di fare il giro del mondo, a partire dall'evento di Milano.

La pizza stupefacente sarà leggera, antiossidante e assolutamente naturale.
Non solo sarà più digeribile ma avrà proprietà che fanno bene alla nostra salute, potendo prevenire il tumore al colon. E non si tratterà solo di pizza, anche di pane, cracker e dolci.

Lo scopritore di questa meraviglia per la pancia è il ricercatore Domenico Terenzio: «Si tratta di un complesso prebiotico-antiossidante brevettato in collaborazione con il prof. Luca Rastrelli, ordinario di chimica degli alimenti presso l'Università di Salerno e Chiara Parisella, laureanda di Fondi in scienze biologiche presso l'Università di Tor Vergata a Roma».



Quella che entra in gioco nel complesso brevettato, spiega il ricercatore, è una sostanza di riserva prodotta dal carciofo e dalla cicoria, l'inulina. Tale sostanza è un polimero formato da unità di fruttosio ed è una fibra prebiotica: aiuta la giusta funzionalità intestinale, previene il cancro al colon e riduce l'assimilazione degli zuccheri (dunque indicato per diabetici) senza apportare potere calorico. «Il complesso brevettato - spiega il Dott. Terenzio - può essere impiegato come ingrediente con funzione addensante e volumizzante per numerose ricette, in particolare per i prodotti da forno, gelati, pasticceria dolce e salata. Il gel risultante dalla lavorazione di questa fibra è simile al grasso ma non viene assimilato dal nostro organismo; ha pertanto un sapore neutro e nessun impatto sulle proprietà sensoriali».

I prodotti ottenuti con questo complesso non solo non avranno niente di innaturale ma comprendono, inoltre, tra i diversi composti nella sua formulazione, vitamina B12 e selenio in grado di apportare ai singoli prodotti alimentari delle particolari proprietà benefiche per l'organismo. La vitamina B12, infatti, è contenuta negli alimenti di origine animale (i vegetariani non ne assumono) e secondo alcuni studi previene il declino delle facoltà intellettive. Il selenio, invece, stimola il sistema immunitario ed è un forte antiossidante (migliora l'elasticità della pelle), proteggendo anche dai rischi di ictus e dalle malattie cardio-vascolari.



Questa farina dai benefici effetti approderà prima a Milano all'Expo e poi negli USA, dove pizza rimane un sinonimo di "italiana genuinità".

Pubblicato in Agroalimentare Emilia