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Domenica, 25 Ottobre 2015 10:00

Imu agricola non si paga, oppure Sì?

Castelli, ville e dimore di lusso continueranno a pagare l'imposta mentre saranno esenti Tasi le pertinenze, come i box auto (categoria catastale c-6), le tettoie e i magazzini (c-7), locali di sgombero e cantine 8C/2), ma solo una pertinenza per ciascuna categoria catastale. Non saranno invece esentati, ad esempio, i pensionati agricoli.

di Virgilio, 22 ottobre 2015 –
Sembrano lontani i giorni della promessa, celebrata nel catino Coldiretti predisposto a Expo, che l'IMU sarebbe stata abolita e che il 16 dicembre sarebbe stato ricordato come ultimo giorno dedicato a quest'imposta.

Nel testo definitivo, oltre ai castelli e alle ville di lusso, sono stati stralciati dal beneficio dell'esenzione anche i terreni posseduti dai pensionati dell'agricoltura.
Attraverso la semplice sostituzione della classificazione ISTAT, peraltro introdotta solo un anno fa, l'esenzione dell'Imu agricola sarà riservata ai coltivatori diretti e agli imprenditori agricoli professionali (IAP), escludendo di fatto i possessori di terreni agricoli non più in attività.

Ne consegue quindi che tutti i proprietari di terreni agricoli, come i pensionati, che hanno affittato con regolare contratto, secondo disposizioni precedenti, magari dei figli o parenti, dovranno rassegnarsi e pagare l'IMU.

Un refuso, o una dimenticanza, comunque sfuggito alla potente organizzazione sindacale ospitata a Palazzo Rospigliosi (Coldiretti).
Sarà l'euforia o l'impegno presso Expo, fatto sta che una buona parte degli associati potrebbero trovarsi una sorpresina di "lusso".

Pubblicato in Agroalimentare Emilia
Lunedì, 30 Giugno 2014 17:11

Parma - Nuova proroga per IMU e TASI

Nessuna sanzione fino al 16 luglio in caso di mancato o insufficiente versamento del tributo si per la Tasi che per l'Imu -

Parma, 30 giugno 2014 -

Il Comune di Parma aveva già disposto di prorogare il termine per il pagamento della TASI (Tributo Servizi Indivisibili) fino al 30 giugno. Ed ora anche il Governo, comprendendo il rischio derivato dall'ingorgo fiscale per molti contribuenti, tramite una risoluzione del Ministero dell'Economia e Finanze, ha disposto l'inapplicabilità – fino al 16 luglio prossimo - di sanzioni e interessi in caso di mancato o insufficiente versamento del tributo. La deroga vale sia per la Tasi che per l'Imu.

L'assessore ai tributi del Comune di Parma Marco Ferretti ha quindi chiesto agli uffici di predisporre una delibera di Giunta con la quale recepire la risoluzione del Ministero dell'Economia e Finanze, prevedendo l'applicazione dell'art.10 dello Statuto del contribuente ed escludendo di conseguenza l'applicazione di sanzioni e interessi ai versamenti di IMU e TASI effettuati tardivamente, purchè il versamento avvenga entro il 16 luglio 2014.

(Fonte: Comune di Parma)

Pubblicato in Cronaca Parma

La richiesta dei sindacati confederali ai 41 Comuni modenesi su 47 che hanno già deliberato le proprie aliquote.

Modena, 10 giugno 2014 -

«È impossibile che tutti versino la prima rata della Tasi entro lunedì prossimo 16 giugno: occorre posticipare la scadenza di trenta giorni senza applicare sanzioni». Lo chiedono i sindacati confederali ai 41 Comuni modenesi su 47 che hanno già deliberato le proprie aliquote. «Una cosa è certa: sul pagamento della Tasi è il caos. In questa situazione - affermano i segretari provinciali di Cgil-Cisl-Uil Tania Scacchetti, William Ballotta e Luigi Tollari - chiediamo una decisione coordinata a tutti i sindaci modenesi: rinviate la scadenza del 16 giugno a mercoledì 16 luglio, senza sanzioni, come hanno già deciso di fare i Comuni di Bologna e Piacenza». 

In questi giorni i Caf (Centri di assistenza fiscale) di Cgil-Cisl-Uil sono letteralmente presi d'assalto dai cittadini, confusi e preoccupati per "l'ingorgo fiscale" prodotto da Imu (scadenza 16 giugno), Tasi (idem), invio bollettini Tari, conguaglio Tares 2013 chiesto da alcuni Comuni (per esempio Modena). A ciò si aggiunge che il calcolo di quanto dovuto per la Tasi è tutt'altro che semplice. Per stabilire a quanto ammonta l'importo effettivamente da versare, infatti, all'imposta calcolata applicando le aliquote si devono sottrarre le detrazioni. «I Comuni si sono sbizzarriti deliberando le più diverse modalità di calcolo – spiegano i responsabili dei Caf di Cgil-Cisl-Uil Daniela Bondi, Franco Saracino e Patrizia Pedretti – Ai fini del calcolo della detrazione c'è chi tiene conto del numero di figli fiscalmente a carico. Qualcun altro chiede che il reddito 2013 dei componenti il nucleo familiare sia al di sotto di una certa soglia. Altri ancora hanno pensato di concedere degli sconti in misura scaglionata in funzione della rendita catastale dell'immobile. Insomma i cittadini sprovvisti di particolari competenze, cioè la grande maggioranza, non sono in grado di effettuare da soli i calcoli per pagare la Tasi». Per questo i sindacati e i loro servizi fiscali si appellano all'articolo 10 della legge 27 luglio 2000 n. 212 (cosiddetto "Statuto del contribuente") che prevede non siano irrogate sanzioni o interessi di mora qualora ci siano obiettive condizioni di incertezza sulla portata e applicazione della norma tributaria.

(Fonte: ufficio stampa Cisl Modena)

Il Ca Centro assistenza fiscale della Cisl di Modena, per agevolare i propri clienti, ha deciso di non chiedere nulla per il calcolo di quanto dovuto.

Modena, 6 giugno 2014 -

C'è tempo fino a lunedì 16 giugno per pagare l'acconto della Tasi, la nuova tassa riscossa dai Comuni sui cosiddetti servizi indivisibili. Lo ricorda il Caf (Centro assistenza fiscale) della Cisl di Modena che, per agevolare i propri clienti, ha deciso di non chiedere nulla per il calcolo di quanto dovuto. «I nostri clienti possono venire nei nostri uffici anche senza appuntamento e penseremo noi a tutto – conferma il responsabile provinciale del Caf-Cisl Franco Saracino - Purtroppo non è stata concessa alcuna proroga per il pagamento dell'imposta ai Comuni che hanno deliberato entro il 23 maggio scorso sulle aliquote da applicare. I contribuenti, confusi e preoccupati, stanno prendendo letteralmente d'assalto le nostre sedi. Vi è la convinzione, seppur amara, che l'imposta sia dovuta per gli immobili sui quali non è stata pagata l'Imu. Purtroppo non è sempre cosi. Qualche Comune, infatti, richiede la Tasi anche sui fabbricati sui quali i cittadini dovranno pagare l'Imu, sempre entro il 16 giugno prossimo». Saracino aggiunge che il calcolo di quanto dovuto è tutt'altro che semplice. Per stabilire a quanto ammonta l'importo effettivamente da versare, infatti, all'imposta calcolata applicando le aliquote si devono sottrarre le detrazioni. «I Comuni si sono sbizzarriti deliberando le più diverse modalità di calcolo – continua il responsabile del Caf-Cisl – Ai fini del calcolo della detrazione c'è chi tiene conto del numero di figli fiscalmente a carico. Qualcun altro chiede che il reddito 2013 dei componenti il nucleo familiare sia al di sotto di una certa soglia. Altri ancora hanno pensato di concedere degli sconti in misura scaglionata in funzione della rendita catastale dell'immobile. Insomma, alla faccia della semplificazione, sempre promessa e mai realizzata, i cittadini sprovvisti di particolari competenze, cioè la grande maggioranza, non sono in grado di effettuare da soli i calcoli per pagare la Tasi. Per questo il Caf-Cisl si fa carico di calcolare gratuitamente la tassa per i propri clienti». In giugno scadono anche le altre imposte, per chi è a debito, sui redditi 2013. La notizia positiva è la concessione della proroga per la presentazione del modello730/14: il Caf-Cisl ricorda che chi è in ritardo ha tempo fino al 16 giugno prossimo per recarsi al Caf e presentare la dichiarazione dei redditi.

(Fonte: ufficio stampa Cisl Modena)

Grave sottovalutazione dell'Esecutivo dei problemi gravanti su cittadini e imprese -

Modena, 21 maggio 2014 -

Rete Imprese Italia Modena – a cui aderiscono Confesercenti, Ascom-Confcommercio, Lapam-Confartigianato e CNA – giudica non sufficiente l'intenzione del Governo di intervenire per prorogare la scadenza di pagamento relativo alla prima rata della Tasi per i soli Comuni che entro il 23 maggio non avranno deliberato. "Sebbene eviti di far pagare acconti – afferma Rete Modena - quando il tributo non è dovuto, non risolve le difficoltà connesse al calcolo ed al versamento dell'imposta da effettuarsi in pochi giorni lavorativi."

"La mancanza di una proroga generalizzata del pagamento della prima rata TASI – continua Rete - denota una grave sottovalutazione, da parte del Governo, dei problemi gravanti su cittadini, imprese e su tutti gli operatori professionali che li assistono in fase di prima applicazione della nuova imposta TASI".

"Sono già state presentate al Ministro dell'Economia, le difficoltà operative che scaturiscono dalla miriade di aliquote d'imposta applicabili alle diverse tipologie di immobili. Ma, ancor di più, nella determinazione delle detrazioni spesso in funzione dei parametri più diversi (rendita catastale, utilizzo dell'immobile, carichi di famiglia ed altro ancora). E' per questo che riteniamo necessario e indispensabile prorogare la scadenza per tutti i contribuenti, in modo da permettere il corretto adempimento del pagamento senza incorrere in sanzioni e consentendo, altresì, ai Comuni di deliberare con criteri più ponderati e più semplici, senza il timore di non far quadrare i propri bilanci", conclude Rete Modena.

(Fonte: ufficio stampa Rete Imprese Modena)

Sono numerose le difficoltà per determinare l'acconto TASI per il 2014 e pochissimi i giorni a disposizione per l'adempimento. Confartigianato Imprese Apla chiede una proroga -

Parma, 19 maggio 2014 -

Le nuove regole introdotte in sede di conversione del decreto legge n. 16 del 6 marzo 2014 per il calcolo dell'acconto della TASI, in scadenza il 16 giugno 2014, impongono ai contribuenti di dover necessariamente attendere il 31 maggio 2014 per poter conoscere se e come i Comuni hanno deliberato in ordine alle aliquote e detrazioni, con soli 10 giorni di tempo per l'effettuazione dell'adempimento.

Come è noto, la Tasi è la tassa nuova "tassa sui servizi indivisibili" che si applica sugli immobili in aggiunta all'Imu. Oltre alla misura, ciascun comune può adottare anche un proprio regolamento. Tenuto conto che i tempi di delibera scadono a ridosso della scadenza, le difficoltà dei cittadini e di coloro che li assisteranno nell'assolvimento dell'adempimento sono tali da rendere insostenibile il rispetto della scadenza. Questo disagio è stato già espresso da Confartigianato nazionale, unitamente a R.E.TE. Imprese Italia, in una nota del 14 maggio, al ministero dell'Economia e al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. A livello locale Confartigianato Imprese Apla, assieme alle altre associazioni di categoria, ha chiesto di mantenere le aliquote al livello più basso e di esentare i bene strumentali (capannoni) dal pagamento.

L'obiettivo è di sollecitare un intervento d'urgenza per differire il termine di pagamento del primo acconto, unificandolo con il saldo dell'imposta da versare entro il 16 dicembre.

Nella lettera al ministero dell'Economia e al sottosegretario alla Presidenza del CDM, è stata inoltre espressa la necessità di esentare, ai fini TASI, i fabbricati 'merce', in analogia di quanto già previsto ai fini IMU.

(Fonte: Ufficio stampa Confartigianato Parma)

 

Dallari, CNA: “Giusta preoccupazione di sindacati e amministrazioni. Sollecitiamo il Governo affinché corra ai ripari” -

 

Reggio Emilia, 14 maggio 2014.

 

Condividiamo l’allarme lanciato da sindacati e CAF sul rischio caos Tasi per la scadenza della rata di giugno. Un altro esempio di cattiva burocrazia e mancata attuazione della semplificazione amministrativa tanto proclamata dal Governo nazionale”.

 

Sono le prime battute di Nunzio Dallari, Presidente CNA Reggio Emilia, in seguito alle delibere su chi, cosa e quanto far pagare per la prima rata della Tasi il 16 giugno approvate solo da sei comuni della provincia (Reggio Emilia, Quattro Castella, Luzzara, Busana, Collagna e Ligonchio). 

 

“Siamo soddisfatti – continua il Presidente Dallari - che questi sei comuni abbiano accolto la nostra richiesta di non far pagare la Tasi su capannoni e negozi. È un atto dovuto per andare realmente incontro alle difficoltà di artigiani e imprenditori. Siamo consapevoli che in molti comuni, complici le prossime elezioni amministrative del 25 maggio, la situazione è abbastanza complicata, ma invitiamo tutti i comuni che possono deliberare a farlo entro il 31 maggio per evitare l’applicazione dell’aliquota nazionale dell’uno per mille su tutti gli immobili, escluse le abitazioni principali, e le eventuali richieste di rimborso nel caso ci siano categorie esenti con la delibera definitiva del 31 luglio”.

 

“A quanto pare – conclude la nota di Nunzio Dallari - la capacità di complicare la vita a contribuenti, amministrazioni comunali e consulenti fiscali è una prerogativa italiana che non riusciamo proprio a superare. Ancora una volta alle parole non hanno fatto seguito i fatti. Auspichiamo che il Governo si renda conto dell’assurdo inghippo burocratico e corra subito ai ripari per evitare ulteriori danni per amministrazioni e contribuenti in termini di tempi e costi”.

 

(Fonte: ufficio stampa CNA RE)

 

"La tassa – spiega l'assessore – introdotta quest'anno per finanziare i servizi indivisibili resi dai Comuni (manutenzione del verde e delle strade, segnaletica stradale, illuminazione pubblica, sgombero neve, biblioteche, polizia municipale, per fare solo alcuni esempi) presenta profili di forte iniquità.

 

Piacenza, 20 marzo 2014 -

"Colgo, nelle dichiarazioni dei Sindacati, una polemica legittima ma ingiustificata. Credo che alzare i toni, in questo momento, non sia utile per nessuno". Parte da questi presupposti, la replica dell'assessore al Bilancio Luigi Gazzola alla presa di posizione di Cgil, Cisl e Uil in merito alla Tasi.
"La tassa – spiega l'assessore – introdotta quest'anno per finanziare i servizi indivisibili resi dai Comuni (manutenzione del verde e delle strade, segnaletica stradale, illuminazione pubblica, sgombero neve, biblioteche, polizia municipale, per fare solo alcuni esempi) presenta profili di forte iniquità. Le aliquote fissate dalla normativa consentono, per quanto ci riguarda, un gettito in grado di coprire solo i due terzi della spesa prevista per tali servizi, pari a circa dieci milioni di euro sugli oltre quindici necessari. Non solo, la loro applicazione penalizza i possessori di immobili con rendite catastali più basse, che pagherebbero addirittura più di quanto pagavano di Imu".
"Per questo – aggiunge Gazzola – dopo aver fornito alle parti sociali e alla maggioranza il quadro della situazione, nonché una proposta iniziale che non si discostava dalle previsioni di legge, la Giunta ha ritenuto di recepire le sollecitazioni degli stessi soggetti interpellati, che invocavano l'introduzione di detrazioni proprio a favore di quei contribuenti che sarebbero stati oltremodo penalizzati. L'unica possibilità, per non aggravare ulteriormente i problemi di un bilancio che, a fronte di esigenze crescenti, deve fare i conti anche con minori entrate extratributarie e tagli da spending review o, in alternativa, per non rinunciare ad offrire servizi fondamentali per i cittadini, è quella di utilizzare l'aliquota dello 0.8 per mille espressamente prevista dal cosiddetto decreto 'salva Roma', per introdurre le detrazioni".
"Resta ferma – conclude l'assessore – ogni disponibilità al dialogo e al confronto nel percorso di costruzione del bilancio di previsione che spetta all'Amministrazione presentare alla città".

 

(Fonte: ufficio stampa Comune di Piacenza)

 

La nota stampa della CGIL relativamente alle dichiarazioni rilasciate al termine della Giunta dal Sindaco e dall'Assessore al Bilancio a proposito delle decisioni assunte sulla Tasi per l'anno 2014 -

 

Piacenza, 20 marzo 2014 -

Relativamente alle dichiarazioni rilasciate al termine della Giunta dal Sindaco e dall'Assessore al Bilancio a proposito delle decisioni assunte sulla Tasi per l'anno 2014, le scriventi OO.SS. precisano che in data 12 marzo si è svolto un incontro puramente informativo che non ha visto nessuna forma di partecipazione nei percorsi decisionali con il Sindacato come previsto dal Protocollo Relazioni Sindacali stipulato con il Comune di Piacenza.

In tale incontro venivano fornite indicazioni completamente difformi a quelle poi deliberate dalla Giunta e in particolare si esprimeva la volontà di mantenere ferma la Tasi al 2,5 per mille e di non voler procedere a detrazioni.

In quella sede il Sindacato valutava positivamente il tentativo di tenere ferma la Tasi al minimo previsto ma evidenziava che in assenza di detrazioni l'aggravio di costi, specie su alcune tipologie di famiglie, sarebbe stato elevatissimo. 

Si richiedeva pertanto, anche con un documento trasmesso nella stessa giornata al Comune (che trovate in allegato, ndr), di attivare un percorso di confronto e di agire su un' attenta analisi dei capitoli di spesa nell'ambito del Bilancio comunale per ricavare risorse utili a strutturare, senza ulteriori incrementi nella tassazione, un sistema di detrazioni con approfondite simulazioni sulla reale ricaduta in termini di costi per le famiglie.

Il completo cambiamento di rotta da parte del Comune, con un repentino passaggio da una Tasi al 2,5 per mille ad una Tasi al massimo previsto (3,3 per mille), sembra essere frutto di valutazioni estemporanee  ed evidenzia la volontà di non voler nemmeno tentare il recupero di ulteriori risorse nelle voci di Bilancio. 

Le scriventi OO.SS. quindi non avvallano in alcun modo le decisioni assunte dalla Giunta in totale difformità con le informazioni ricevute e richiedono l'attivazione urgente di un percorso di confronto sia sui capitoli di spesa per ridurre i costi delle famiglie attraverso l'applicazione di detrazioni sia per definire la modalità di applicazione di tali detrazioni a tutela delle fasce più deboli della popolazione.

Solo in seguito a questo confronto che dovrà essere supportato con dati chiari e certi, le OO.SS.  potranno avere piena consapevolezza della sostenibilità economica dell’intervento, e dell’eventuale esistenza di condizioni, a tutt’oggi indimostrate, che al fine di garantire le detrazioni rendano inevitabile il ricorso a correttivi da introdurre alla quota inizialmente prevista del 2,5 che nel caso dovranno comunque risultare ben al di sotto della quota massima prevista dello 0,8 per mille. 

In allegato, la lettere inviata dai confederali al Comune

 

(Fonte: Uff.stampa CGIL www.cgilpiacenza.it )

 

 

Per alcune tipologie commerciali, in particolare, gli aumenti saranno ancora più salati

Reggio Emilia, 28 gennaio 2014 - «Siamo molto preoccupati: chiediamo con urgenza un confronto franco e onesto con le Amministrazioni locali per concordare le modalità di applicazione della nuova imposta ed evitare di stringere definitivamente il cappio intorno al collo delle imprese», dice Donatella Prampolini Manzini, presidente di Confcommercio Reggio Emilia: «Le nostre comunità hanno bisogno dei servizi, dei posti di lavoro, del presidio che le imprese del terziario sviluppano sul territorio. Non possiamo permettere che la politica continui a portare colpi letali all'economia, alla società, al Paese.»

«Giovedì scorso –spiega Donatella Prampolini Manzini- è scaduto il termine per il pagamento della maggiorazione TARES, con la quale lo Stato ha incassato da cittadini e imprese 1 miliardo di euro. Ma è soprattutto con il passaggio alla TARI, la componente rifiuti dell'Imposta unica comunale, avvenuto a inizio anno, che nel 2014 si registrerà un vero e proprio salasso per le imprese.»
Il dato emerge da un'analisi di Confcommercio sugli effetti per le imprese dei servizi e del terziario di mercato derivanti dal nuovo tributo introdotto dalla Legge di Stabilità. L'analisi delle maggiorazioni tariffarie effettuata su un campione di sei grandi regioni dimostra, infatti, la pesante incidenza della TARI sulle attività economiche in questi settori con un incremento medio dei costi pari al 302%. Per alcune tipologie commerciali, in particolare, gli aumenti saranno ancora più salati, come nel caso dei negozi di ortofrutta, pescherie, fiori e piante (+627%), delle discoteche (+568%), dei ristoranti e pizzerie (+548%).

«Si tratta –conclude la presidente Prampolini Manzini- di incrementi ingiustificati e che derivano essenzialmente dall'adozione di criteri presuntivi e potenziali e non dalla reale quantità di rifiuti prodotta. È una pesante penalizzazione per il sistema delle imprese, che impone sicuramente la necessità di rivedere al più presto la struttura dell'attuale sistema di prelievo. Nell'immediato occorre concordare con le Amministrazioni locali le modalità di applicazione della tassa per evitare di sferrare un ulteriore affondo al sistema delle imprese, con conseguenze facilmente prevedibili per le nostre comunità.»