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Il 7 ottobre, in occasione del "Salone della CSR e dell'innovazione sociale", svoltosi presso l'Università Bocconi di Milano, la premiazione della cooperativa reggiana, scelta tra 124 imprese provenienti da tutt'Italia. -

Reggio Emilia, 8 ottobre 2015 -

Una realtà reggiana di rilievo locale e nazionale in ambito sociale ed assistenziale, la cooperativa Coopselios, si è aggiudicata il premio Unioncamere "Grande Impresa Responsabile" ed è stata premiata ufficialmente in occasione del Salone della CSR e dell'innovazione sociale il 7 ottobre scorso, assicurandosi anche un cortometraggio promozionale sulla sua attività, di 6 minuti, realizzato da Sky Reteconomy.

Alla premiazione era presente, in rappresentanza della Giunta della Camera di Commercio di Reggio Emilia, Lorenzo Giberti, all'interno dell'organismo camerale delegato ad innovazione, ricerca e formazione.
L'iniziativa "Premio Impresa Responsabile" è stata lanciata per la prima volta quest'anno a livello nazionale da Unioncamere, in collaborazione con Terzocanale e con il Salone della CSR e dell'innovazione sociale, con il contributo delle Camere di Commercio, per valorizzare l'impegno delle imprese che sanno conciliare gli obiettivi economici con quelli sociali ed ambientali, creare modelli di sviluppo sostenibile, facilitare il dialogo tra attori della filiera nel rispetto della trasparenza e della legalità.

Coopselios si è distinta sin dal 1984 per questo impegno su più fronti, sviluppando la propria attività in ambiti assistenziali modulati secondo le differenti necessità dell'utenza, dagli anziani al settore infanzia, dal settore disabili alle problematiche giovanili, con una strategia aziendale che, pur con la crescita dimensionale della propria struttura avvenuta negli anni, ha sempre posto innanzi a tutto i principi di Responsabilità Sociale d'Impresa, l'impegno per la trasparenza e la legalità, il rispetto per l'ambiente, la qualità delle condizioni di lavoro e la centralità delle risorse umane, nonché la trasparenza nei rapporti con il mercato ed il coinvolgimento della comunità.

(fonte: ufficio stampa Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Reggio Emilia)

L'iniziativa - voluta da Fondazione Mission Bambini, Fondazione Canali Onlus, Fondazione San Zeno e UniCredit Foundation – darà un'opportunità d'impiego 
a tanti giovani senza lavoro. A titolo gratuito Manageritalia Milano - Gruppo Volontariato Professionale accompagnerà i vincitori nella realizzazione dei progetti. Il Bando "Occupiamoci!" è aperto dal 28 settembre al 6 novembre. -

Parma, 2 ottobre 2015 -

Come favorire l'occupazione giovanile nel nostro Paese? Sostenendo chi fa impresa, ma lo fa senza scopo di lucro e puntando - naturalmente - sui giovani. La risposta arriva dalle quattro Fondazioni private promotrici del Bando Nazionale "Occupiamoci!" edizione 2015: Fondazione Mission Bambini, Fondazione Canali Onlus, Fondazione San Zeno e UniCredit Foundation.

I fondi messi a disposizione attraverso il Bando – pari a 600.000 euro – serviranno a favorire l'inserimento lavorativo di giovani disoccupati tra i 16 e i 29 anni d'età, attraverso il sostegno ad attività imprenditoriali gestite da organizzazioni del privato sociale. I progetti d'impresa dovranno essere finalizzati all'avvio di nuove attività o allo sviluppo di attività esistenti e dovranno avere tutte le carte in regola per stare sul mercato con successo. Potranno interessare qualsiasi settore, a titolo d'esempio: ristorazione, cultura, arte, turismo, e-commerce, agricoltura, produzione di beni e servizi in genere.

Le organizzazioni proponenti, caratterizzate per l'assenza di scopo di lucro, dovranno essere costituite da almeno due anni e i progetti d'impresa proposti dovranno avere una durata minima di 18 e massima di 24 mesi. Le richieste che rispetteranno i requisiti formali, verranno classificate in tre graduatorie separate, sulla base dell'area geografica di realizzazione del progetto (Nord, Centro, Sud Italia). Questo per garantire una distribuzione omogenea su tutto il territorio nazionale delle risorse disponibili.

I vincitori beneficeranno di un contributo massimo di 70.000 euro e comunque non superiore all'80% del costo complessivo del progetto. Manageritalia Milano - Gruppo Volontariato Professionale, partner tecnico dell'iniziativa, a titolo gratuito accompagnerà le organizzazioni selezionate nella fase realizzativa dei progetti, con particolare cura agli aspetti di gestione economica ed organizzativi.
I promotori – che nel Bando hanno trovato lo strumento ideale per unire risorse e competenze maturate singolarmente nel contrasto alla disoccupazione giovanile – vogliono scommettere su attività d'impresa che, oltre a dare lavoro ai giovani, siano solide dal punto di vista economico e offrano buone prospettive future di impiego stabile. Una scommessa importante per il nostro Paese, considerato che in Italia la disoccupazione giovanile rimane ancora sopra la soglia del 40% (dato Istat). E, soprattutto, una scommessa che si può vincere, come dimostrano i risultati dell'edizione 2013 del Bando "Occupiamoci!" che ha finanziato 14 progetti (selezionati tra 270 richieste pervenute) dando un'opportunità di lavoro a più di 100 giovani in condizione di svantaggio sociale (che hanno abbandonato gli studi, in carico ai servizi sociali, affetti da disabilità fisiche o psichiche, minori immigrati non accompagnati).

Per partecipare al Bando Nazionale "Occupiamoci!" edizione 2015 presentando un progetto di impresa sociale c'è tempo fino a venerdì 6 novembre (ore 12.00). Il Bando integrale e la modulistica sono consultabili online a partire da lunedì 28 settembre, sui siti internet: www.missionbambini.org, www.canali.com/fondazione, www.fondazionesanzeno.org, www.unicreditfoundation.org

Le dichiarazioni dei promotori del Bando Nazionale "Occupiamoci!" edizione 2015

"La disoccupazione giovanile in Italia - dichiara Goffredo Modena, Presidente di Fondazione Mission Bambini – rimane stabilmente sopra la soglia del 40%. Dal 2011 Mission Bambini è impegnata per dare ai giovani del nostro Paese l'opportunità di muovere i primi passi nel mondo del lavoro. Ora grazie al Bando 'Occupiamoci!' facciamo ancora una volta fronte comune con altre Fondazioni private italiane per offrire concrete possibilità di impiego ai nostri giovani, perché un Paese ha futuro solo se lo hanno le sue giovani generazioni".

"Crediamo fortemente che un'iniziativa come 'Occupiamoci!' – dichiara Maria Grazia Canali, Presidente di Fondazione Canali Onlus - possa dare un supporto concreto ai problemi relativi all'occupazione giovanile, in perfetta sintonia con quella che è la linea guida della Fondazione Canali Onlus - 'fare la differenza e farla adesso'. Solo così si può dare un contributo vero sul fronte sociale".
"Alla luce della situazione di crisi nel mondo del lavoro in Italia che colpisce in particolare la fascia giovanile – dichiara il Dott. Sandro Veronesi, Presidente di Fondazione San Zeno Onlus e fondatore del Gruppo Calzedonia – sono convinto che la creazione e lo sviluppo di iniziative economiche possano dare un impulso positivo alla costruzione di una propria autonomia economica e di pensiero a quei giovani che si trovano a porre le basi per il loro futuro".

"Attraverso la nostra esperienza di fondazione corporate – dichiara Maurizio Carrara, Presidente di UniCredit Foundation – abbiamo potuto verificare come l'impegno solidale e civile, sostenuto da progetti innovativi, si possa tradurre in impresa moderna, sostenibile e competitiva. In questo senso, investire in impresa sociale può contribuire anche a creare concrete opportunità per inserirsi nel mondo del lavoro e quindi indicare dei possibili nuovi percorsi per dare una svolta al problema occupazionale".

"I nostri Manager – dichiara Giancarla Bonetta, Coordinatrice del Gruppo Volontariato Professionale di Manageritalia Milano - condividono l'iniziativa "Occupiamoci!" per sostenere i giovani e per realizzare un passaggio generazionale di competenze. L'esperienza accumulata in decenni di attività di gestione d'azienda è il patrimonio che i giovani imprenditori riceveranno in dote dai nostri volontari, esperienza del tutto indispensabile al nostro Paese per affrontare le sfide di oggi e di domani".

(Fonte: ufficio stampa Unicredit)

Pubblicato in Comunicati Lavoro Emilia

Mancano pochi giorni per iscriversi alle due nuove iniziative della Camera di Commercio di Reggio Emilia finalizzate ad affinare le conoscenze necessarie a valorizzare i loro prodotti sui mercati esteri. -

Reggio Emilia, 29 settembre 2015 -

Le imprese reggiane hanno a disposizione ancora pochi giorni per iscriversi alle due nuove iniziative della Camera di Commercio di Reggio Emilia finalizzate ad affinare le conoscenze necessarie a valorizzare i loro prodotti sui mercati esteri.
In particolare, è ormai imminente il primo dei due seminari programmati dall'Ente camerale, che si terrà il 5 ottobre, dalle ore 9.00 alle 13.00, nella Sala Grasselli della Camera di Commercio.

In quella sede l'avv. Alessandro Russo di IFOA (Istituto Formazione Operatori Aziendali di Reggio Emilia) parlerà di "Vendere all'estero: nuove tecniche di commercio internazionale", prendendo le mosse da un'analisi complessiva dei fenomeni di internazionalizzazione delle imprese, per passare successivamente all'individuazione delle strategie più efficaci per inserirsi al meglio in un contesto internazionale.
Sotto i riflettori, in particolare, le tecniche di vendita e di gestione delle trattative d'affari e delle tipologie per la distribuzione commerciale e le modalità di pagamento da scegliere.

Il 16 ottobre, poi, saranno affrontate le "Novità IVA 2015 nei rapporti internazionali: normativa, prassi e giurisprudenza con riflessi negli scambi con l'estero"; a parlarne saranno il dr. Andrea Toscano e il dr. Mattia Carbognani dello Studio Toscano di Parma, con approfondimenti specifici su tematiche tecniche attinenti, ad esempio, alle problematiche intracomunitarie doganali, alle modalità con cui interagire in caso di verifiche doganali, alle eventuali sanzioni comminate dalle autorità preposte in caso di irregolarità.

Le due iniziative hanno il patrocinio e l'accreditamento dell'Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili e dell'Ordine Forense di Reggio Emilia, che hanno previsto crediti formativi per i propri iscritti.
Info e iscrizioni: pagina "Convegni, Eventi, Incontri e seminari" del sito www.re.camcom.gov.it 

(Fonte: dalla Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Reggio Emilia)

Fisco, rilevazione di Confartigianato: tasse locali costano 70,5 miliardi, +29,5% in 3 anni. Ogni piccola impresa paga 11.164 euro/anno. -

Parma, 28 settembre 2015 -

Tasse locali sempre più pesanti: tra Imu, Tasi, Irap, addizionali regionale e comunale Irpef nel 2014 gli italiani hanno sborsato 70,5 miliardi, il 29,5% in più rispetto ai 54,5 miliardi versati nel 2011. I più tartassati sono i piccoli imprenditori, soprattutto a causa dell'aumento della pressione fiscale sugli immobili produttivi. Nel 2014, per i 5 tributi una piccola impresa ha versato nelle casse delle amministrazioni locali in media 10.248 euro. Una somma che però lievita fino a 11.164 euro per effetto dell'indeducibilità dell'Imu dalla base imponibile Irap.

In ogni caso, regione che vai, fisco che trovi: le elaborazioni dell'Ufficio studi di Confartigianato su dati di ITWorking mostrano le differenze del prelievo nelle diverse aree del Paese. A livello regionale, i piccoli imprenditori più penalizzati sono quelli della Campania dove nel 2014 i 5 tributi locali sono costati 12.547 euro ad azienda. Seguono le piccole imprese della Calabria con 12.466 euro, quelle del Lazio con 12.305 euro e del Molise con 12.100 euro. L'Emilia Romagna con un prelievo di 11.023 si colloca al 10° posto.

La forbice dei tributi locali si apre anche tra le province: i piccoli imprenditori più tartassati sono quelli del sud a partire da Napoli che per Imu, Tasi, Irap, addizionali Irpef regionale e comunale nel 2014 hanno pagato 12.613 euro (su 104 province, non sono state prese in considerazione le province autonome di Trento e Bolzano). Al capo opposto della classifica, il fisco è più clemente con gli imprenditori di Aosta con 8.216 euro.

Parma con 11.399 euro, oltre a essere sopra la media regionale, si piazza al 36° posto: è la città della regione in cui la pressione fiscale è decisamente più elevata per i piccoli imprenditori, persino del capoluogo Bologna che con 11.250 euro è al 42° posto. Rimanendo sempre in Emilia-Romagna seguono Ravenna (11.036 euro - 51° posto), Piacenza (10.978 euro - 57° posto), Forlì-Cesena (10.971 -59° posto), Ferrara (10.957 euro - 60° posto), Reggio Emilia (10.978 euro - 68° posto), Modena (10.727 euro – 72° posto), chiude Rimini (10.694 – 81° posto).

«Dall'analisi di Confartigianato emerge a chiare lettere che la situazione a Parma è molto dura per i piccoli imprenditori. Ridurre la pressione fiscale – sottolinea Leonardo Cassinelli, presidente di Confartigianato Imprese Apla Parma – ci sembra la priorità. Tra tasse locali e prelievo dello Stato paghiamo troppo e in modo troppo complicato e questo non aiuta certo la ripresa. Anche a livello nazionale stiamo continuando a chiedere una riforma che riduca la pressione fiscale che grava sulle piccole imprese, quelle che meno beneficiano della riduzione dell'Irap. Va assolutamente ridotta la tassazione sugli immobili produttivi (capannoni, laboratori, macchinari, attrezzature) che non possono essere considerati alla stregua delle seconde case».

(Fonte: Ufficio stampa Confartigianato Imprese Apla Parma)

Importante chiarimento ottenuto da CNA a favore delle attività nell'area colpita dal terremoto 2012. -

Modena, 28 settembre 2015 -

La vicenda è nota: il contributo concesso a favore di chi aveva delocalizzato temporaneamente la propria attività a causa del sisma 2012 (bando POR-FESR ASSE IV) sino a ieri era soggetto a tassazione, come se si trattasse di un "normale" reddito d'impresa. Un'interpretazione penalizzante per le imprese, che CNA aveva, con rammarico, subito ravvisato, in contrasto con altre interpretazioni. Una valutazione, quella dell'Associazione, confermata poi dalla Regione Emilia Romagna.
CNA, però, non si è accontentata di avere ragione in questo senso, ma si è subito attivata per cambiare questa interpretazione, muovendosi – prima come Rete Imprese Italia, poi autonomamente - a livello regionale e nazionale, con l'Agenzia delle Entrate, per cercare di ottenere il riconoscimento di quelle ragioni oggettive che avrebbero dovuto giustificare la detassabilità dei contributi.
E' di questi giorni il pronunciamento dell'Agenzia che recepisce le motivazioni addotte da CNA e stabilisce la detassabilità del contributo per la delocalizzazione, con l'unica condizione che il danno conseguente al sisma sia comprovato da un perizia giurata, peraltro spesso già in possesso delle imprese.

Di seguito il testo del pronunciamento dell'Agenzia:
Alla luce delle predette valutazioni, si ritiene che il "contributo POR-FESR", erogato dalla Regione Emilia Romagna per le finalità innanzi rappresentate, possa essere "detassato" a norma dell'articolo 6-novies del decreto legge n. 43 del 2013, esclusivamente al ricorrere, in capo a ciascun soggetto beneficiario dell'intervento di delocalizzazione, dei requisiti e delle condizioni, più sopra descritti, posti dalla norma agevolativa (i.e., il beneficiario deve aver subito un danno per effetto degli eventi sismici; il danno deve essere comprovato da perizia giurata; non deve esserci una sovra compensazione dei danni subiti per effetto degli eventi sismici). A tale ultimo riguardo, corre l'obbligo di evidenziare che il vantaggio fiscale conseguente alla non concorrenza del contributo in parola "alla formazione del reddito imponibile ai fini delle imposte sul reddito e dell'imposta regionale sulle attività produttive", in quanto finalizzato anch'esso a compensare i danni connessi agli eventi sismici, concorre – al pari di ogni altro "aiuto" – al plafond massimo di aiuti che può essere concesso alla singola impresa (pari al 100% dei danni accertati, per evitare una sovra compensazione degli stessi).

Si tratta di un notevole beneficio economico per le imprese, in molti casi pari a qualche migliaia di euro. Un risultato concreto ottenuto da CNA, che ha voluto andare fino in fondo ad una vicenda che rischiava di penalizzare ingiustamente tante attività economiche alle prese con la ricostruzione.

(Fonte: Ufficio Stampa CNA MO)

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Cna incontra gli imprenditori di S. Damaso, CNA: "Una situazione che diverge in modo pesante dai numeri ufficiali, che parlano di un calo dei reati nel nostro territorio comunale e provinciale." -

Modena, 24 settembre 2015 -

Rabbia e rassegnazione. Questo il clima che si respira tra gli imprenditori della frazione di San Damaso, che CNA ha incontrato nei giorni scorsi per fare il punto sulla situazione della sicurezza nella frazione cittadina. Una situazione che diverge in modo pesante dai numeri ufficiali, che parlano di un calo dei reati nel nostro territorio comunale e provinciale.
Raccontando le esperienze professionali, è emerso che sono numerose le imprese che negli ultimi tre anni hanno subito furti, un trend che peraltro sta peggiorando. E peggiora anche il clima conseguente, visto che il 40% degli imprenditori intervistati ritiene inutile denunciare i furti.

Fra gli interventi sono emerse situazioni molto diverse fra loro: dalle persone insospettabili ma maestri nel furto con destrezza, ai ladri improvvisati che procurano molti danni per rubare nulla o quasi, passando per i "professionisti" del settore, talvolta veri e propri acrobati, che conoscono perfettamente come inattivare o superare i sistemi di allarme.

Nella discussione ha procurato inoltre forte sconcerto e rabbia la situazione dei ladri professionisti, ben conosciuti anche agli imprenditori di San Damaso, che si trovano a piede libero malgrado siano stati riconosciuti come esecutori di furti.
"Certezza della pena e maggiore presidio del territorio sono le prime soluzioni che chiediamo siano poste in essere. Proprio per questo invitiamo agli imprenditori di denunciare i furti subiti, perché al di là del clima di sfiducia e degli adempimenti burocratici, sono i dati ufficiali che determinano gli investimenti in sicurezza, in termini di uomini e mezzi, sul nostro territorio.

Da questo punto di vista, gli imprenditori hanno reclamato a gran voce un maggiore presidio della frazione, manifestando interesse per iniziative immediate quali l'organizzazione di presidi
da parte di vigilantes e l'adozione di sistemi di controllo di vicinato tramite smartphone e messaggistica, magari con segnalazioni pubbliche relative all'esistenza di questi sistema di sorveglianza civile,. Come accade anche in altri comuni italiani.

L'iniziativa di San Damaso rientra nell'ambito del ciclo di incontri che CNA sta organizzando in tutto il territorio provinciale per monitorare la situazione della criminalità negli insediamenti produttivi.

(Fonte: Ufficio Stampa CNA MO)

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Giovedì 24 settembre alle 14.30 presso la Sala Ravezzi di Rimini Fiera, nell'ambito di MacFrut, si terrà la tavola rotonda organizzata dal Gruppo bancario – partner tecnico della manifestazione - e dedicata al tema dell'internazionalizzazione. -

Parma, 24 settembre 2015 –

L'internazionalizzazione è fondamentale per le PMI e per le grandi imprese italiane che rischiano e investono sui mercati esteri. Per far luce su come facilitare le vendite oltre confine, su come trovare nuovi partner commerciali e su come gestire efficacemente gli incassi, UniCredit ha organizzato la tavola rotonda sul tema "Obiettivo export – con UniCredit alla conquista di nuovi mercati".

L'iniziativa è in programma giovedì 24 settembre alle 14,30 all'interno della Sala Ravezzi di Rimini Fiera, sede dell'edizione 2015 di Macfrut, la grande manifestazione dedicata al settore dell'ortofrutta di cui UniCredit ha voluto essere non solo sponsor ma anche partner tecnico, dando vita ad una sinergia concreta che si è tradotta negli ultimi mesi in roadshow operativi in Italia e in diversi Paesi dell'Est Europa e in iniziative di formazione e informazione dedicati agli operatori del settore con l'obiettivo di sostenere lo sviluppo di business di qualità.

Interverranno Carlo Marini, Executive Vice President di UniCredit; Marino Inio dell'UniCredit International Center; Responsabile UniCredit International Center Italy e Mauro Zenaboni, Vendor Leasing Specialist. L'incontro è stato arricchito dalle testimonianze di alcuni imprenditori.

(fonte: ufficio stampa Unicredit)

Giovedì, 10 Settembre 2015 16:50

Imprese: a Reggio volano le start up innovative

Le start up innovative registrate alla Camera di Commercio di Reggio Emilia a fine agosto sono più che raddoppiate rispetto allo stesso periodo dell'anno passato. -

Reggio Emilia, 10 settembre 2015 -

Gli imprenditori reggiani puntano sull'innovazione come fattore di crescita economica.
Sono già 60, infatti, le start up innovative registrate alla Camera di Commercio di Reggio Emilia a fine agosto 2015, più che raddoppiate rispetto allo stesso periodo dell'anno passato (erano 24). Sono imprese che hanno come obiettivo lo sviluppo o la commercializzare di prodotti e servizi innovativi ad alto valore tecnologico, sono società di capitali – costituite anche in forma di cooperativa - nuove o attive da meno di cinque anni e che rispondono ai requisiti stabiliti dal "Decreto Crescita 2.0" del dicembre 2012.
Più della metà delle startup innovative reggiane - sottolinea la Camera di Commercio - fornisce servizi alle imprese: in particolare prevalgono le attività di produzione software e consulenza informatica (17 imprese pari al 28,3% del totale), e le attività di R&S e professionali, scientifiche e tecniche (11 aziende, 18,3%). Consistente anche la quota delle start up innovative nei settori dell'industria in senso stretto, primo fra tutti quello della metalmeccanica (11 imprese, 18,3%), seguito dalla fabbricazione di computer e prodotti elettronici (9 aziende, 15%). Solo il 5% si colloca nel commercio.
Alle start up innovative è dedicata una sezione speciale del Registro Imprese – reperibile sulla home page della Camera di Commercio di Reggio Emilia www.re.camcom.gov.it  - per poter usufruire della disciplina specifica che prevede numerosi benefici (deroghe particolari al diritto societario, esonero dal pagamento dell'imposta di bollo e dei diritti di segreteria dovuti per gli adempimenti al registro imprese, nonché dal pagamento del diritto annuale).
E' ancora aperto fino al 30 settembre il bando per la creazione di nuove imprese per l'anno 2015 della Camera di Commercio di Reggio Emilia, che mette a disposizione un plafond complessivo di 100.000 euro per le nuove attività, con particolare attenzione alle start up innovative.

Start up innovative in provincia di Reggio Emilia per attività economica agosto 2015

grafico start up ago re

(fonte: ufficio stampa dalla Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Reggio Emilia)

Mercoledì, 09 Settembre 2015 15:29

Modena - Riparte il progetto Imprendocoop

Nuove cooperative per favorire l'occupazione e l'imprenditorialità. Confcooperative Modena mette a disposizione dei giovani interessati a creare nuove cooperative in settori innovativi un percorso formativo di alto livello, premi in denaro, assistenza, consulenza e servizi gratuiti per un anno. -

Modena, 9 settembre 2015 -

Dopo il successo della prima edizione, riparte Imprendocoop, il progetto per favorire l'occupazione e l'imprenditorialità ideato da Confcooperative Modena in collaborazione con la Fondazione Democenter-Sipe. Confcooperative Modena mette a disposizione dei giovani interessati a creare nuove cooperative in settori innovativi un percorso formativo di alto livello, premi in denaro, assistenza, consulenza e servizi gratuiti per un anno. Come la prima, anche la seconda edizione di Imprendocoop è stata sviluppata in collaborazione con la Fondazione Democenter-Sipe di Modena, l'ente che si occupa di ricerca, innovazione, trasferimento tecnologico e formazione a favore delle imprese. Il progetto è patrocinato dal Comune di Modena e sostenuto da Emil Banca. A questi soggetti si uniscono quest'anno l'Università di Modena e Reggio Emilia e Coop Up, la rete di Confcooperative nazionale per le idee, l'innovazione e lo sviluppo di imprese.

«Dalla prima edizione di Imprendocoop sono nate quattro cooperative, che si sono costituite tra maggio e giugno. Questo conferma – dichiara il presidente di Confcooperative Modena Gaetano De Vinco – che la cooperativa è lo strumento più adatto per dare forma e sostanza alle idee e progetti innovativi d'impresa sviluppati dai giovani». Il progetto, rivolto a giovani, spinoff e spinout, persone con la voglia di fare impresa, si sviluppa l'autunno 2015 e la primavera 2016. È prevista la selezione finale di tre progetti che saranno premiati con 2.500, 1.500 e 1.000 euro. I progetti vincenti potranno avere, inoltre, uno spazio co-working per sei mesi, servizi amministrativi, fiscali ed elaborazione servizi del personale gratuiti per tutto il 2016, accesso ai servizi di Confcooperative Modena, agevolazioni per i finanziamenti di Emilbanca. L'erogazione dei premi e servizi è vincolata alla costituzione di un'impresa in forma cooperativa e all'adesione a Confcooperative Modena. La raccolta delle candidature avviene on line su www.imprendocoop.it  e termina il 31 ottobre.

A novembre gli aspiranti imprenditori selezionati cominceranno il percorso formativo (nove tra incontri, laboratori e seminari tecnici) per apprendere le competenze necessarie a concretizzare un'idea e creare un'impresa. Durante questo periodo, che finirà a metà febbraio, i partecipanti a Imprendocoop saranno sempre affiancati da mentor, tutor, esperti e dirigenti di cooperative che li aiuteranno nella fase di start up. Entro marzo 2016 i progetti d'impresa saranno valutati da un comitato tecnico scientifico. Dopo l'evento pubblico di premiazione dei progetti vincenti, in programma a fine marzo 2016, manager e imprenditori cooperativi trasferiranno agli aspiranti cooperatori parte del loro know how e, grazie alle loro reti di relazioni, accelereranno l'ingresso delle neo cooperative nel mercato. In questa fase i tutor di Democenter e Confcooperative garantiranno supporto nella ricerca di fondi, accesso al credito e partecipazione a bandi per finanziamenti pubblici. Info www.imprendocoop.it; www.democentersipe.it

Imprendocoop, le dichiarazioni degli altri soggetti che sostengono il progetto

«La nostra Fondazione in questi ultimi anni ha lavorato in modo particolarmente intenso per le start up, ad esempio con il progetto Intraprendere, gli incubatori di Spilamberto e Mirandola e le alleanze internazionali che abbiamo siglato, dalla Silicon Valley al tecnopolo di Mosca – afferma il presidente della Fondazione Democenter-Sipe Erio Luigi Munari – Oggi mettiamo questa esperienza a disposizione del mondo cooperativo nella convinzione che questa sia una buona opportunità anche per le start up. La forma cooperativa è, infatti, un'occasione importante per dare vita a imprese che per loro stessa natura guardano al futuro più che al profitto immediato, mettendo al centro la persona e le sue competenze». «La nostra è una cooperativa di credito attiva a Modena, Bologna e Ferrara, con oltre 23 mila soci: lo sviluppo della cooperazione è una delle attività che caratterizzano da sempre il nostro modo differente di fare banca – aggiunge il vicedirettore di Emil Banca Matteo Passini – Ai futuri cooperatori possiamo offrire, a costi molto contenuti, i finanziamenti che servono per sviluppare le idee e i progetti che la rete di consulenza di Imprendocoop aiuterà a rendere solide e sostenibili». Il Comune di Modena ha confermato il patrocinio e sostegno all'iniziativa «perché affronta il fenomeno della disoccupazione, in particolare quella giovanile, in un modo propositivo e con l'obiettivo di aiutare i giovani a concretizzare le loro idee e attivarne le energie». È il commento dell'assessore alle Attività economiche Tommaso Rotella che, pur non potendo partecipare alla conferenza stampa di presentazione, ha voluto comunque sottolineare che «Imprendocoop ci piace perché prevede non solo incentivi alle start up, ma anche servizi, trasmissione di conoscenza e tutoraggio da parte delle imprese più strutturate a quelle che nascono, informazioni su opportunità e una 'bussola' che aiuti a trovare e mantenere la rotta in un contesto burocratico che siamo impegnati a snellire e semplificare ulteriormente».

(fonte: ufficio stampa Confcooperative MO)

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Mercoledì 9 settembre alle 17,30 il primo appuntamento della rassegna di incontri "Punti di vista". L'incontro, che si terrà nella sede dell'Associazione, a Modena, in via Malavolti 27, è aperto al pubblico. -

Modena, 8 settembre 2015 -

Sono oltre 150 le persone che si sono accreditate per partecipare, domani alle 17.30 (mercoledì 9 settembre), presso la Sala Arcelli della CNA Provinciale di Modena all'incontro con Luca Cordero di Montezemolo. Presidente della Ferrari sino al 2014 e vice presidente di Unicredit, da poco meno di un anno Montezemolo e presidente di Alitalia Sai e del comitato promotore dei Giochi Olimpici di Roma 2024.

Molto legato al territorio modenese, Luca Cordero di Montezemolo parlerà del momento economico e politico che sta attraversando il Paese, ma si soffermerà anche sul ruolo che il mondo dell'impresa riveste oggi all'interno delle moderne comunità.
L'incontro di domani andrà ad aprire un ciclo di confronti che CNA, nell'ambito delle celebrazioni del settantesimo anniversario della sua costituzione, ha organizzato con personalità del mondo dell'economia e della cultura per affrontare i grandi temi della società italiana (e non solo).

Una vera e propria rassegna dei diversi "punti di vista", come recita il titolo di questa rassegna, che continuerà lunedì 28 settembre con Sonia Bonfiglioli, presidente e amministratrice delegata dell'omonimo gruppo industriale.
"Ma queste non saranno le uniche attività che abbiamo messo in campo per il nostro settantesimo – sottolinea Umberto Venturi, presidente della CNA modenese – Sono in corso di organizzazione anche attività che vogliono rispondere concretamente alle esigenze delle imprese, a cominciare da quella di fornire occasioni di business. Per questo, assieme alle CNA di Bologna e Reggio Emilia, il 23 ottobre al PalaPanini di Modena si terrà un business day che vuole appunto offrire alle micro e piccole e medie aziende l'opportunità di fare scambi commerciali e condividere idee e progetti. Una proposta innovativa che rappresenta un'assoluta novità per il nostro territorio e che presenteremo pubblicamente nei prossimi giorni".

L'incontro, che si terrà nella sede dell'Associazione, a Modena, in via Malavolti 27, è aperto al pubblico.

(fonte: Ufficio Stampa CNA MO)

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