Giovedì, 18 Settembre 2014 17:13

Per bollette 'pazze' o dedali burocratici c'è il Difensore civico

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la presidente Lembi e il difensore civico regionale, Gardini la presidente Lembi e il difensore civico regionale, Gardini

La figura a disposizione del cittadino alle prese con la pubblica amministrazione. 325 casi nei primi sei mesi del 2014: Bologna e Ravenna le più attive, Parma ultima -

Parma, 18 settembre 2014 -

Bollette 'pazze', dedali burocratici, pratiche da sbrigare. O anche solo sapere qual è l'ufficio giusto a cui rivolgersi. C'è una figura a disposizione del cittadino alle prese con la pubblica amministrazione, che interviene, gratuitamente, per cercare di risolvere le cose, molto spesso riuscendoci: è il Difensore civico regionale, Gianluca Gardini, il cui Ufficio nei primi sei mesi del 2014 ha ricevuto 325 istanze; di queste, 147 (il 45%) rappresentano casi attivati e conclusi sempre nel corso dei primi sei mesi dell'anno.

Quasi la metà delle pratiche, 145, ha visto coinvolti enti locali non convenzionati, mentre in 69 occasioni l'istituzione destinataria è stata la Regione, in 91 lo Stato e in 18 la Provincia di Ravenna (convenzionata con Il Difensore civico) e altri Comuni convenzionati. Bologna è il territorio da cui sono arrivate più istanze: sono 100, quasi un terzo del totale; a seguire l'altra zona già convenzionata, Ravenna, con 57 richieste. A Ferrara sono stati 35 i cittadini che si sono rivolti al Difensore civico, a Forlì-Cesena 33, a Rimini, Reggio Emilia e Modena 20, a Piacenza 17 e a Parma, infine, 10; le richieste da fuori regione sono state 11, mentre in due occasioni il Difensore è intervenuto d'ufficio.

Quanto agli argomenti trattati, il tema su cui più spesso è stato richiesto l'intervento del Difensore civico sono stati i tributi e le sanzioni amministrative, con 66 procedimenti, insieme al diritto di accesso agli atti (47), all'ambiente (42), ai servizi pubblici (31) e al sistema di previdenza (30). Un lavoro significativo c'è stato anche nei comparti dell'edilizia residenziale pubblica e privata (22 casi), del governo del territorio (20), della sanità (17) e dell'istruzione (15).

Sono questi i dati emersi oggi nel corso della conferenza stampa di presentazione della convenzione sottoscritta fra l'Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna e il Comune di Bologna, intesa che amplia il campo d'azione del Difensore civico regionale, chiamato ora a svolgere il compito di difesa civica anche per la città capoluogo. Infatti, dalla fine di maggio Bologna ha dovuto rinunciare a una figura propria a seguito della legge nazionale che stabilisce il passaggio di competenze al Difensore civico provinciale, non presente però sotto le Due Torri in attesa del riordino istituzionale che porterà alla città metropolitana. L'accordo prevede la durata di un anno e un contributo da parte del Comune per le spese di funzionamento. Bologna rappresenta il secondo territorio dell'Emilia-Romagna a rivolgersi al Difensore civico regionale dopo Ravenna, dove la collaborazione è in atto dal 2013. Alla conferenza stampa, nella sede dell'Assemblea legislativa, a Bologna, erano presenti Gardini, Difensore civico regionale, Simona Lembi, presidente del Consiglio comunale di Bologna, e Gianni Melloni, direttore generale Anci Emilia-Romagna.

La Convenzione con il Comune di Bologna è il primo risultato dell'accordo quadro concluso tra il Difensore civico regionale e Anci (Associazione nazionale Comuni italiani) Emilia-Romagna, che prevede l'estensione della difesa civica agli enti locali e un'azione condivisa "finalizzata alla diffusione di buone prassi nella pubblica amministrazione volte alla prevenzione dei contenziosi con i cittadini, alla diffusione della Difesa civica e della mediazione come strumento di definizione dei contenziosi".

"Grazie all'accordo con Anci il servizio di difesa civica regionale estende la propria attività di tutela dei cittadini e di mediazione delle controversie con la pubblica amministrazione anche ai Comuni- spiega il Difensore civico regionale, Gianluca Gardini-, questa soluzione è quanto mai opportuna e necessaria sia per la soppressione della figura del Difensore civico comunale sia perché gran parte dell'amministrazione attiva è svolta proprio dai Comuni".

Dello stesso avviso Daniele Manca, presidente regionale Anci: "La collaborazione attivata dall'Anci con il Difensore civico regionale è molto importante, perché consente ai Comuni della regione di mettere a disposizione dei propri cittadini uno strumento utile, finalizzato alla piena attuazione dei diritti delle persone e alla loro tutela nei confronti delle amministrazioni pubbliche".

Per Simona Lembi, presidente del Consiglio comunale di Bologna, "l'avvio della convenzione tra Comune e Assemblea legislativa della Regione Emilia Romagna è una buona notizia soprattutto per la vita quotidiana dei cittadini". Infatti, sottolinea, "La nuova convenzione consente di mantenere la continuità di un servizio, attivo da oltre venti anni, molto importante per il Comune, nonostante il quadro normativo vigente abbia fatto rientrare la difesa civica comunale tra le voci passibili di tagli della spesa pubblica. E' un servizio che ha un'evidente funzione deflattiva del contenzioso giudiziario e contribuisce a ricostituire un clima di fiducia tra cittadino e pubblica amministrazione".

L'attività del Difensore civico è di tutela e/o di indirizzo. Per quanto riguarda la prima, cioè la verifica del corretto comportamento di una pubblica amministrazione su un caso concreto e l'indicazione di eventuali modifiche, su 69 interventi la tesi del Difensore è stata accolta 52 volte dall'amministrazione coinvolta (75%), mentre 15 richieste sono state dichiarate infondate dopo la fase istruttoria; solo in un caso l'ente non ha accettato la posizione del Difensore civico e in un altro non ha collaborato.

L'attività di indirizzo serve invece ad orientare il cittadino nei rapporti con la pubblica amministrazione, e su 78 casi totali 19 sono stati risolti con un parere in materia amministrativa, 22 indirizzando il richiedente ad un altro organo di garanzia, 22 con informazioni soggette alla difesa civica e 15, invece, con informazioni non soggette alla difesa civica.

Per contattare il difensore civico regionale:

telefonare al numero: 051 527 6382;
telefonare al numero verde gratuito anche da rete mobile 800 515 505;
inviare un fax al numero 051 527 6383;
scrivere una lettera al Difensore civico all'indirizzo: Viale Aldo Moro, 50 – 40127 Bologna;
inviare una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.; al link www.assemblea.emr.it/garanti/attivita-e-servizi/difensorecivico è possibile compilare il modulo on line per entrare in contatto con il Difensore civico.

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)