Martedì, 11 Febbraio 2014 17:34

Reggio Emilia, impreditori e artigiani alla mobilitazione nazionale “Senza imprese non c'è Italia. Riprendiamoci il futuro” In evidenza

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Da Reggio Emilia centinaia di imprenditori associati a CNA, CONFARTIGIANATO, CONFCOMMERCIO e CONFESERCENTI scenderanno in piazza per chiedere al Governo un cambio di rotta deciso e azioni concrete per la ripresa economica -

Reggio Emilia, 11 febbraio 2014 –

È arrivato il momento per le imprese reggiane di scendere in piazza. Stanche di vedersi "rubare" il futuro, di lavorare in condizioni di continua incertezza, strozzate da una fiscalità intollerabile, inascoltate dalla classe politica, esasperate di sentirsi raccontare che la crisi è ormai finita, le piccole e medie imprese della provincia reggiana associate a CNA, CONFARTIGIANATO, CONFCOMMERCIO e CONFESERCENTI parteciperanno alla manifestazione nazionale "Senza imprese non c'è Italia. Riprendiamoci il futuro", organizzata da Rete Imprese Italia, per il 18 febbraio, a Roma.

Le quattro Associazioni di categoria provinciali, nella conferenza stampa indetta per spiegare le motivazioni alla base della manifestazione, hanno annunciato di aver mobilitato oltre 1000 imprese per un'iniziativa unica che unisce imprenditori, commercianti e artigiani, pronti a far sentire la loro voce per chiedere al Governo un'inversione di rotta e azioni immediate per affrontare una situazione che è diventata ormai insostenibile, determinando un profondo disagio nell'economia e sul piano sociale, anche a livello provinciale.

Le PMI costituiscono la spina dorsale dell'economia italiana essendo il 98% delle imprese attive sul territorio. Fisco, burocrazia, mancanza di credito, normative sul lavoro sono i temi cruciali che la politica deve affrontare per fronteggiare una crisi che rischia di decimarle con evidente danno per tutto il sistema Paese.

Ha aperto la conferenza il presidente di Confesercenti Dario Domenichini, Associazione che ha la presidenza di turno di R.E.T.E.: "Oggi in Italia le procedure burocratiche alle quali sono sottoposte le aziende costano il triplo del tempo e il triplo dei costi che negli altri paesi europei con una perdita stimata sul PIL del 2%. Occorrono provvedimenti straordinari per superare la crisi, a partire da una riforma seria e decisa della legislazione e della Pubblica Amministrazione che abbatta i costi e le lungaggini della burocrazia italiana, tra le ultime per efficienza a livello continentale. Per questo motivo chiediamo al Governo che la reale semplificazione delle procedure sia una priorità dell'azione politica, pena la definitiva deriva economica del Paese".

Il Presidente provinciale CNA Nunzio Dallari in merito al carico tributario nel nostro Paese ha sottolineato come: "Tra le cause del perdurare della crisi e della decrescita c'è proprio la pressione fiscale: 55% del PIL è un numero mostruoso soprattutto se considerata la qualità dei servizi forniti a cittadini ed imprese. Se vogliamo far ripartire il sistema paese e far investire nel nostro paese sia imprese/imprenditori stranieri sia italiani, una delle cose da fare è quella di ridurre la tassazione. Il Governo deve facilitare la vita a chi fa impresa: bisogna prima di tutto alleggerire il carico fiscale e per farlo bisogna da un lato intensificare la lotta all'evasione, ma dall'altro bisogna intervenire con determinazione anche sulla spesa pubblica improduttiva".

Donatella Prampolini Manzini, Presidente provinciale di Confcommercio, ha parlato di occupazione e deregolamentazione nel commercio: "Non ci può essere una vera ripresa, senza un intervento deciso in grado di correggere prima possibile le rigidità imposte dalla riforma Fornero, che hanno avuto gli unici effetti di aumentare i contenziosi e ridurre la possibilità di entrare nel mondo del lavoro. Stessa cosa vale per la deregolamentazione dei giorni e degli orari di apertura dei negozi che ha portato all'aumento dei costi di gestione delle attività, al peggioramento delle condizioni contrattuali dei dipendenti e allo spostamento dei fatturati verso la grande distribuzione. Occorre ripensare velocemente ad alcune regole chiare che frenino la deriva di chi opera nel commercio".

Ivo Biagini, Presidente di Confartigianato Lapam Reggio Emilia, è, invece, intervenuto sulla difficoltà nell'accesso al credito da parte delle pmi: "Rispetto alla media nazionale (-6,4%) di erogazione del credito all'artigianato nell'ultimo anno, tranne Bologna (-6,1%) tutte le altre province dell'Emilia-Romagna registrano cali molto più marcati con punte massime a Ravenna (-12,4%) Reggio Emilia (-10,7%) Piacenza (-8,7%) Rimini (-8,3%) e Modena (-8,1%). È necessario trovare soluzioni che consentano un accesso al credito più facile per le nostre PMI e soprattutto a condizioni che non limitino la nostra competitività con il resto del mondo. I consorzi di garanzia sono uno strumento importante che la politica dovrebbe favorire con politiche di sostegno".

Nella manifestazione del 18 febbraio sarà presentato, inoltre, un manifesto contenente proposte concrete per un reale cambiamento economico e sociale per il rilancio di consumi e investimenti.

(Fonte: ufficio stampa RETE Imprese Italia)