Mercoledì, 15 Gennaio 2014 17:33

Parma, criticità dei detenuti in carcere: alto numero di malati gravi In evidenza

Scritto da

La Garante regionale, che aveva fatto visita a fine dicembre all' Istituto penitenziario, ha segnalato la grave situazione del carcere di Parma al ministro della Giustizia e al capo dell'Amministrazione penitenziaria -

Bologna, 15 gennaio 2014 -

A seguito di ripetuti colloqui effettuati con i detenuti e delle lettere collettive a firma congiunta dei detenuti stessi indirizzate al suo ufficio, la Garante regionale delle persone private della libertà personale, Desi Bruno, ha provveduto a segnalare alle autorità competenti (in particolare al ministro della Giustizia e al capo dell'Amministrazione penitenziaria) alcune criticità che affliggono gli Istituti penitenziari di Parma: in particolare, la presenza di un numero eccessivo di persone portatrici di gravi malattie, provenienti da tutto il territorio nazionale.

Ciò avviene in ragione della presenza del Centro diagnostico e terapeutico (Cdt), gestito dall'Ausl di Parma, per il trattamento di patologie in fase acuta o cronica in fase di scompenso, non sufficiente a far fronte al numero delle persone inviate.

È noto come l'invio presso gli Istituti penitenziari di Parma spesso derivi dalla presenza e di personale medico ritenuto idoneo e sufficiente per affrontare gravi problematiche sanitarie; pertanto, molte persone inviate a Parma, affette da patologie, anche psichiche, sono in attesa di fare ingresso al Cdt o di essere allocati nella sezione per tetraparaplegici e minorati fisici.

In senso analogo, si è recentemente espresso il Comitato nazionale per la bioetica (Cnb), con l'approvazione, il 27 settembre 2013, del parere "La salute dentro le mura", avente ad oggetto il tema del diritto alla salute per le detenute e i detenuti; il Comitato ha segnalato in particolare la mancanza di adeguatezza delle cure, anche rilevando la criticità relativa all'eccessivo numero dei ricoveri nei reparti sanitari esistenti all'interno dei penitenziari, a fronte di un numero carente e di una disomogenea dislocazione sul territorio nazionale degli stessi. Nell'articolare il parere in questione, il Cnb dà un'interpretazione del diritto alla salute che riafferma la centralità della persona, anche in condizioni di privazione della libertà personale. Si ritengono fondamentali, per la tutela della salute del detenuto, azioni, tra le altre, quali: l'adeguatezza degli spazi detentivi e dei servizi erogati; la necessità di dare attenzione alle richieste dei detenuti; la sopportabilità del regime carcerario.

Registrata l'inidonea allocazione di persone malate negli ambienti delle sezioni comuni, la Garante ha provveduto a segnalare alle autorità competenti della criticità, chiedendo una più razionale assegnazione delle persone detenute agli Istituti penitenziari di Parma, più rispettosa delle condizioni di salute della popolazione detenuta e delle singole esperienze detentive e di tutti coloro che operano in carcere.

Inoltre, la Garante ha segnalato la criticità relativa al rilevante numero di persone condannate all'ergastolo (80 alla data dell'11 ottobre 2013), molte delle quali in regime di ostatività, che impone di valutare l'opportunità di assicurare il pernottamento in camere singole; una soluzione che, pur se ritenuta anche dalla Corte di Cassazione oggetto di una mera aspettativa, in concreto pare necessaria nel percorso di "umanizzazione della pena intrapreso con grande vigore dal Provveditore alle carceri di questa regione".

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)