Venerdì, 08 Gennaio 2021 06:10

Pandemia: cambiano le forme di volontariato ma non l'impegno In evidenza

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Di Raffaele Crispo e Elvis Ronzoni Parma 7 gennaio 2021 - Da circa un anno a causa della pandemia che ha coinvolto e interessato anche il nostro paese, il mondo del volontariato ha dovuto modificare gran parte del proprio impegno perché esso si nutre soprattutto del contatto diretto tra le persone, nelle prestazioni di cura e nei servizi resi ai più deboli. Per saperne di più abbiamo incontrato la Dottoressa Nicoletta Paci, Assessora con delega all'Associazionismo e Volontariato della città di Parma per rivolgerle alcune domande.

La città di Parma ha al suo interno tante associazioni che offrono e prestano opere di volontariato; sono ancora una ricchezza indispensabile per la città?
Certamente, Parma ha una lunga tradizione in questo settore perché da anni l'impegno dei volontari e dei privati cittadini è stato il motore trainante di tante attività e di tante iniziative che le istituzioni da sole non avrebbero potuto portare avanti. Un esercito di volenterosi che dedica parte del proprio tempo a favore di nobili mission, spinti da forti ideali e motivati da valori che hanno sempre contraddistinto la cittadinanza parmigiana.

A causa del lockdown e delle successive restrizioni in che modo e in che maniera è cambiato il volontariato?
La necessità di fare attività in presenza ha ridotto molto l'impegno di tutte le associazioni di volontariato e tra queste anche quelle dei CCV ( Consigli Circoscrizionali di Volontari) i quali fondano il proprio impegno sull'intenzione di incontrare le persone e di essere anello di congiunzione tra la cittadinanza e gli amministratori comunali. Nel caso dei CCV, dai primi di ottobre, sono riprese alcune attività e ci siamo dati degli obiettivi con progetti di utilità per la comunità che partiranno da fine Gennaio.

Volendo allargare il nostro sguardo ad altre associazioni di volontariato, Lei, che ha un osservatorio attento e privilegiato, come ha registrato i mutamenti anche delle più piccole realtà del settore?
Tutte le associazioni di volontariato hanno dovuto subire delle trasformazioni rispetto all'impegno che profondevano prima della pandemia; esse hanno utilizzato modalità nuove per essere al servizio dei cittadini, hanno cercato di tenere i volontari più anziani in disparte e di impegnare quasi esclusivamente le forze più giovani. Molte associazioni si sono adoperate per aiutare proprio le persone anziane che erano sole o isolate e per questo abbiamo istituito un servizio di volontariato per la loro spesa, per l'acquisto di farmaci e per cose di prima necessità.

Ci sono state delle necessità nuove o particolari dettate dalle restrizioni alle quali tutti siamo costretti?
Sicuramente, in quanto abbiamo dovuto aumentare i servizi domiciliari, non potendo le persone uscire di casa e godere agevolmente di tutte le prestazioni che il Comune come ente offre.

E qualche servizio nuovo ed innovativo?
In particolar modo abbiamo istituito un servizio di volontariato per gli animali domestici perché anche con loro ci sono stati vari problemi. Così come per alcune famiglie che si sono trovate in difficoltà economiche e non potendo più provvedere ai loro amici a quattro zampe hanno chiesto un sostegno e noi abbiamo offerto del cibo per i loro animali e nel caso avessero difficoltà a portarli in giro o dal veterinario abbiamo approntato un servizio di aiuto.

Nel ringraziare la Dottoressa Paci per la sua disponibilità traiamo la considerazione che il mondo del volontariato non si è fermato, anzi si è dato ancor più da fare, mutando ed adeguando le proprie modalità di intervento perché esso è e sarà una colonna portante in tutta l'organizzazione del sistema sociale della nostra città.