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Lunedì, 12 Ottobre 2020 09:14

Coronavirus. 'Mettiamo radici per non dimenticare' In evidenza

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Foto di Francesca Bocchia Foto di Francesca Bocchia

Coronavirus. 'Mettiamo radici per non dimenticare': a Medicina (Bo) un albero piantato in ricordo di ciascuna delle vittime della pandemia. Il sindaco Montanari: "Ricordiamo chi non c'è più, rafforzato il nostro senso di comunità". Il presidente Bonaccini: "Medicina un esempio, dai suoi abitanti una lezione per tutti: proteggere se stessi per proteggere gli altri. Dall'emergenza si esce solo uniti"

In via della Resistenza il giardino della memoria con 29 piante. Tre giorni di iniziative, domani messa all'aperto nel parco di Villa Maria, uno dei centri sociali dove si erano verificati i primi casi di positività

Bologna 9 ottobre 2020 - Un nuovo giardino con 29 alberi da frutto: è il simbolo scelto dal Comune di Medicina per ricordare le persone scomparse durante l’emergenza Covid 19, in quella che è stata la zona rossa che in Emilia-Romagna ha visto le restrizioni più rigide.

BO_Mettere_radici_per_non_dimenticare-medicina2_1.jpgUn luogo che emoziona, inaugurato questa mattina con la piantumazione degli ultimi alberi alla presenza del presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, e del sindaco di Medicina, Matteo Montanari. Con loro il direttore della azienda Asl di Imola, Andrea Rossi.

Un appuntamento previsto nella tre giorni “Mettiamo radici per non dimenticare”, che in questo fine settimana il Comune dell’area metropolitana di Bologna ha dedicato alla memoria di chi non ce l’ha fatta a causa della pandemia.

Dopo il concerto di apertura di ieri sera, oggi la manifestazione si è spostata al giardino in via della Resistenza dove sono stati piantati 29 alberi, tanti quanti le vittime che il virus si è portato via nella cittadina della bassa bolognese. Meli, peri e noccioli, con in mezzo una targa in memoria delle vittime. E poco distante, nel cortile dell’immobile comunale dove hanno sede le associazioni di volontariato, è stata installata un’opera donata dall’Associazione nazionale Carabinieri e dalle associazioni di volontariato stesse che hanno operato a Medicina durante l’emergenza. Domani, a conclusione delle tre giornate commemorative, la Messa all’aperto celebrata nel parco di Villa Maria, uno dei centri sociali dove si erano verificati i primi casi di positività.

“Il primo pensiero va a chi non c’è più e ai loro cari, a chi ancora soffre- afferma Bonaccini-. Abbiamo affrontato mesi durissimi, una pandemia senza precedenti che non è certo finita, come dimostrano i numeri di questi giorni. Tuttora siamo tutti impegnati nel contrastare il virus e, allo stesso tempo, garantire condizioni di sicurezza per la ripresa e la vita quotidiana nelle nostre comunità- afferma Bonaccini-. Un momento nel quale l’esempio venuto da Medicina zona rossa ha un significato ancora maggiore. Una lezione per tutti quanti noi: in quei lunghi giorni, qui ognuno ha protetto se stesso proteggendo gli altri, la propria comunità, rispettando restrizioni durissime e facendolo insieme, sapendo che solo insieme si sarebbe potuti uscire da una situazione davvero difficile. Lo ripeto, una lezione per tutti, in Emilia-Romagna e nel Paese, un invito chiaro all’unità e alla condivisione di obiettivi e misure per convivere ora col virus in attesa del vaccino e sconfiggere definitivamente il Covid. Ribadisco come la sera del 15 marzo scegliere di istituire la zona rossa a Medicina, chiudendo tutti i varchi di accesso e uscita dal comune, sia stata la decisione più difficile presa da presidente della Regione. Voglio ringraziare tutti gli abitanti di Medicina e il sindaco Montanari: il loro sforzo ha permesso di frenare il contagio e di evitare che potesse allargarsi all’area metropolitana di Bologna. Ancora grazie!”.

Il sindaco ha poi accompagnato il presidente Bonaccini a visitare la sede del Medicivitas, uno dei centri sociali del territorio, che avevano chiuso le proprie attività tutelando la salute della cittadinanza, ancora prima delle ordinanze che imponevano le chiusure.

“Con questi momenti insieme vogliamo ricordare tutte le persone che ci hanno lasciato durante il periodo d’emergenza e della zona rossa- afferma il sindaco Montanari-. Tutte le famiglie che hanno perso un loro caro, infatti, non lo hanno potuto salutare come avrebbero meritato. Le scelte che abbiamo dovuto prendere hanno fatto male per primi a noi, ma si sono rivelate necessarie. Ringrazio il presidente Bonaccini, tutta la Regione e l’Ausl per il supporto che hanno dato alla nostra comunità ferita. Grazie a tutti i cittadini e ai volontari che con il loro supporto a chi aveva più bisogno hanno evitato che la distanza si trasformasse nell’azzeramento del nostro senso di comunità, che anzi ne è uscito rafforzato”.

Per il Comune di Medicina la Regione ha stanziato un milione di euro nell’ambito del Piano regionale di aiuto alle aree più colpite dall’emergenza Coronavirus. Risorse del bilancio regionale, nuove, al di là di qualsiasi programmazione precedente. Sarà possibile finanziare progetti in settori strategici quali mobilità sostenibile, infrastrutture, riqualificazione urbana, edifici pubblici e altri che sarà la comunità locale a individuare e proporre, purché di qualità e di reale fattibilità.

 

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