Lunedì, 26 Agosto 2013 14:57

Kamlalaf, le riflessioni di Michela Merli al rientro dall’Uganda

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Piacenza, 26 agosto 2013 -

La testimonianza di Michela Merli, tra le partecipanti al progetto Kamlalaf, al rientro dal viaggio in Uganda con l'associazione Africa Mission - Cooperazione e Sviluppo -

Già un mese è passato dalla mia partenza per l'Uganda, e adesso mi ritrovo a casa a guardare le foto cercando di rivivere ogni attimo che l'Africa mi ha regalato.
Difficile condensare in poche righe le emozioni e le riflessioni che un'esperienza del genere suscita nell'animo. L'Africa regala sensazioni inverosimili, sarà per la sua natura così incredibile, per i suoi colori vivaci e gli odori intensi, per la gente che la abita, gentile ed accogliente, ma è come entrare in grembo alla Madre Terra.
Ovunque andavo c'erano bambini: con i loro grandi occhi scuri, pieni di fiducia e curiosità; con i loro sorrisi radiosi; con le loro mani tese a toccare le nostre; con i loro visetti protesi per poter ricevere quel bacio che madri troppo indaffarate a sopravvivere o venute a mancare troppo presto hanno negato loro.
I giorni in Uganda sono volati tra molte ore di strada, risate, lacrime, canti.Tanti i ricordi, tante le immagini che si affollano nella mente: l'incontro con la varia umanità, il contemplare il cielo di notte e sentirsi avvolti dalle stelle perché tutto intorno è buio assoluto, il senso di libertà che si prova quando si viaggia nelle strade sterrate della savana, i tanti abbracci dati e soprattutto ricevuti ed il senso di appartenenza, la disciplina e l'educazione dei bambini presenti nelle scuole, l'amore e la cura dei ragazzi più grandi verso i più piccoli tanto che gli uni lavano gli altri, il dover comunicare soprattutto con i gesti, lo sguardo ed i sorrisi, causa l'incomprensione linguistica, e scoprire di capirsi lo stesso.
Anime sole, in balia degli eventi, in condizioni igieniche e di salute precarie, con ancor meno del minimo indispensabile per sopravvivere, ma ciò nonostante sono felici, perché tutto ciò che hanno è frutto del loro lavoro. Ho notato la presenza di valori come la solidarietà e l'amore tra di loro, valori che noi in Italia abbiamo dimenticato o diamo per scontato. E' stato un viaggio diverso rispetto a quelli che ho fatto fino ad ora, mi ha insegnato tanto, mi ha cambiata dentro, mi ha completamente fatta rinascere. L'Africa ti entra dentro, ti attanaglia il cuore per non mollarlo più.

Michela Merli

(Fonte: ufficio stampa Comune di Piacenza)