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Martedì, 23 Ottobre 2018 19:38

Alma presenta il suo XV Anno Accademico

Cerimonia di Apertura del XV Anno Accademico di Alma, tra testimonianze, ringraziamenti, nuovi progetti e il ricordo del grande Maestro Gualtiero Marchesi. Ospite d’onore, lo chef tre tristellato Michel Troisgros.

Di Chiara Marando –

23 Ottobre 2018 -

Erano tante le emozioni che questa mattina hanno riempito l’aria di un Auditorium Paganini palpitante di speranze, fiducia, paura e voglia di mettersi in gioco. Sensazioni che si potevano leggere negli occhi delle decine di giovani pronti a intraprendere il percorso di studi all’interno di una delle Scuole di formazione gastronomica più famose a livello nazionale. Perché la giornata di apertura dell’Anno Accademico di Alma, La Scuola Internazionale di Cucina Italiana è questo, un palpitare di curiosità, gioia, timori e coraggio. È l’inizio di una nuova e coinvolgente avventura, ma non solo per gli alunni, anche per i docenti.

E questo è stato il benvenuto ufficiale al 15esimo anno accademico. Un benvenuto, presentato da Francesca Romana Barberini, che ha visto riunito il corpo docenti, il comitato scientifico, il presidente Enzo Malanca, il direttore generale Andrea Sinigaglia e il responsabile didattico Matteo Berti. Ospite d’onore, lo chef tristellato Michel Troisgros.

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Il primo anno senza il grande Maestro Gualtiero Marchesi, i cui insegnamenti sono stati ricordati dalle poetiche parole del regista Pietro Arrigoni, in un omaggio recitato tratto da una lettera che proprio il grande chef, o meglio cuoco (come preferiva farsi chiamare lui), aveva voluto dedicare agli alunni della Scuola.

“La cucina a cui ho sempre aspirato è quella della forma e della materia – scriveva Gualtiero Marchesila cucina intesa come cultura, come linguaggio per esprimere il meglio di sé. Non basta la padronanza della tecnica, occorre una sensibilità per le cose belle e per la curiosità del mondo e vi auguro di conquistare quella per affermarvi attraverso le altre due”.

Il Presidente Enzo Malanca, dopo i ringraziamenti verso tutti coloro che ogni giorno si impegnano per rendere Alma un punto di riferimento nel campo della formazione, ha voluto aggiungere il suo personale pensiero nei confronti del Maestro: “E’ il primo anno senza il nostro Rettore, ma ci manca soprattutto l’uomo, il suo estro e la sua fantasia, i suoi stimoli e la sua amicizia. L’eredità di pensiero che ha lasciato a tutti noi è un bene prezioso che Alma custodisce e intende trasmettere ai futuri allievi”.

“Ciò che si cerca di fare oggi è un bilancio – ha sottolineato Andrea Sinigaglia, Direttore Generale Alma – quella che vedete dopo 15 anni è l’Alma degli oltre mille studenti e cinquemila visitatori all’anno, dei laboratori, dei professionisti, delle partnership internazionali, che ospita allievi da oltre 60 Paesi del mondo. Il primo elemento che colpisce di Alma è l’ospitalità che poi si declina nel saper fare all’interno dei diversi ambiti. Se ci guardiamo indietro vediamo più di cinquemila persone diplomate, un riconoscimento che vale a livello mondiale. Possiamo dire che 1 diplomato su 3 viene assunto dal locale dove va a fare lo stage”

Poi la parola è andata allo chef e docente Matteo Berti, che vive i ragazzi e le ragazze ogni giorno, ne respira i dubbi, i desideri e i pensieri quotidiani. “Dal primo momento in cui un allievo entra in Alma il suo obiettivo è quello di imparare, poi inizia a pensare a ciò che sarà il futuro e il primo obiettivo diventa lo stage. Il nostro obiettivo, invece, è realizzarli attraverso quello stage, far vivere loro un’esperienza formativa completa e importante. Perché in Alma il domani è molto veloce”.

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Infine, ecco il momento del grande Michel Troisgros, che in un lungo intervento ha voluto raccontare i tre mesi di stage che Gualtiero Marchesi visse nel ristorante della sua famiglia dove ha “imparato il lavoro esatto dietro la cottura”, ma anche soffermarsi sull’importanza del ruolo materno per la sua formazione e per il ristorante. Nel farlo ricorda aneddoti, immagini poetiche di ragazzo che cresce, profumi e colori. E poi l’attività, 4 generazioni accumunate dalla stessa passione per una realtà che dal 1968 detiene ininterrottamente le tre stelle Michelin. Un esempio di preparazione, visione creativa, equilibrio e senso critico.

Tre le novità annunciate: un nuovo sito web completamente aggiornato e ricco di contenuti, mobile friendly e finestra di dialogo sul mondo Alma; la collaborazione con l’Hub di Identità Golose Milano per dare vita a progetti innovativi, a incontri professionali e di formazione; infine, l’uscita del volume “Next Generation Chef, distillato di un percorso iniziato nel 2015, con 90 differenti prospettive e spunti per i professionisti della ristorazione.

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Cena firmata CHIC, Charming Italian Chef, al Ristorante Antichi Sapori di Parma gli chef Andrea Incerti Vezzani, Enrico Bergonzi e Davide Censi insieme per “L’Emilia…e il mare”.

Foto e articolo di Chiara Marando –

Venerdì 19 Ottobre 2018

“L’Emilia…e il mare”, un incontro di tradizioni, prodotti, tecniche e sapori capace di stimolare la creatività mentale e gustativa. Un incontro che ha visto collaborare tre chef diversi fra loro, ma accumunati dalla passione per la buona cucina, al fine di dare vita ad una cena originale, delicata ed equilibrata. Loro erano lo stellato Andrea Incerti Vezzani, del ristorante Cà Matilde (Quattro Castella), Enrico Bergonzi del Vèdel (Colorno) e Davide Censi, del ristorante Antichi Sapori (Parma), location dell’evento.

Una serata firmata CHIC, Charming Italian Chef, associazione nata nel 2009 che riunisce un centinaio di professionisti del mondo della ristorazione che propongono una cucina creativa, nel rispetto delle materie tipiche dell’Italia.

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Tre interpretazioni culinarie diverse, tre modi di intendere la cultura del territorio, tre espressioni armonicamente unite in piatti a base di profumi di mare e terra emiliana.

L’inizio ha la mano di Andrea Incerti Vezzani con il suo Kingfish, carote, cavolfiore, cardamomo e capperi in un gioco di dolce/acidulato che accarezza e poi si fissa nel palato con note volutamente stridenti e calcolate.

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Il primo piatto è l’Emilia che abbraccia il mare di Enrico Bergonzi: Barchette di sfoglia ripiene di scorfano, con bisque e panarea al limone e zenzero. Il giusto mix di corpo, struttura e delicatezza.

Ed ecco che gli ultimi due piatti sono del padrone di casa Davide Censi: Trancio di morone, funghi e basilico e poi il dolce, Cremoso di nocciole e gelato al fior di latte.

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Ogni portata ha avuto il giusto accompagnamento con vini in grado di esaltarne le caratteristiche sensoriali e mangerecce: Athesis Brut Az. Agricola Kettmeir per l’antipasto, Sauvignon Castello di Spessa per il primo, Pinot Nero 2015 Az. Kettmeir, infine Cartizze Docg. Az. Agricola Agostinetto.

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Serata degustazione organizzata da Bubble’s, rivista e movimento che si pone come obiettivo la promozione proprio delle bollicine italiane, e Podere Cadassa, realtà storica di Colorno della famiglia Bergonzi

Foto e articolo di Chiara Marando –

14 Ottobre 2018 -

Bollicine italiane e delizie di maiale nero di Parma, questo è stato il binomio della serata degustazione organizzata da Bubble’s Italia, rivista e movimento che si pone come obiettivo la promozione del Metodo Classico Italiano, e Podere Cadassa, realtà storica di Colorno della famiglia Bergonzi, la cui cantina di stagionatura rappresenta un unicum della zona parmense.

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Ed è stata proprio la cantina, scrigno di tesori dall’atmosfera sospesa e magicamente ovattata di profumi, il luogo che ha dato il benvenuto con un aperitivo a base di salumi e finger di maiale nero di Parma, direttamente prodotti dall’azienda. Una eccellenza spiegata dalle mani esperte del norcino Luciano che ha dato dimostrazione di una lavorazione artigiana e rigorosa. Il budello è completamente naturale, la legatura sapiente e attenta a formare la giusta trama che ne permette respirazione e riposo. Sono otto i giri di corda che tengono in piedi il culatello, poi buchi sulla superficie, sale marino e il giusto sonno in un luogo freddo e umido.  E pazienza, quell’attesa lunga che fa pregustare l’eccellenza. Perché se ne producono 4 al mese in azienda, il resto è maiale rosa tradizionale.

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Il vero fascino, poi, risiede proprio nelle parole e nei gesti del norcino Luciano, nella sua memoria storica che ripercorre gli anni come fossero un racconto. Genuinità pura e contagiosa, quella semplicità che diventa l’ingrediente fondamentale per un prodotto che rispecchia l’amore per le tradizioni contadine e per la propria terra. Solo partendo da qui si può arrivare ad ottenere la vera qualità, la ricercatezza da tramandare e conservare.  Non a caso, i bassi corridoi che si susseguono nella cantina del Podere Cadassa sono il forziere di questa ricercatezza, di un metodo, di una passione, di una storia.

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Abbinamenti diversi per piatti corposi e saporiti hanno accompagnato la cena nelle sale de “Al Vèdel”, il ristorante che la famiglia Bergonzi ha voluto creare per dare corpo ad una personale ed elegante idea di tradizione parmigiana. Ecco quindi il Risotto con pasta di salame fresca servito con Ribolla Gialla Metodo Classico Puiatti;

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Costine di nero sbruciacchiate, Filetto di maiale con salsa al latte e caviale, Coppa di Maiale nero cotta a bassa temperatura con verdure croccanti, il tutto esaltato da Rosè DOC Metodo Classico Magnum Arunda.

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Infine, la Teod-Lova (rivisitazione della torta Pav-lova) con fondo di mandorle, meringa e frutta fresca, accompagnata da Dolce Moscato Fior di Arancio.

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Antonella Scialdone torna in Emilia Romagna con FoodAddiction in Store. Il tour gastronomico approda a Cadeo con uno showcooking gratuito e aperto al pubblico in programma sabato 13 ottobre a partire dalle 17:00. Gusto e semplicità contraddistinguono la ricetta proposta: uno strudel di mele senza zucchero, per incontrare anche chi è perennemente a dieta e chi desidera esaltare i profumi dell’autunno.
 
Scavolini Store Cadeo

Via Emilia 49, 29010 Cadeo (PC)

Sabato 13 ottobre – dalle 17:00 alle 18:30

Aperto al pubblico, ingresso gratuito 

FoodAddiction in Store è il tour di eventi dedicati alle bontà gastronomiche del Bel Paese, organizzato da iFood, Dissapore e BBQ4All in collaborazione con Scavolini, che quest’anno spalanca le porte dei suoi showroom a tutti gli amanti della buona cucina. Didattica, laboratori, degustazioni e show-cooking: ogni evento è un’esperienza culinaria raffinata, perfezionata dalle sapienti mani di food blogger, food coach e artigiani del cibo, per conoscere e apprendere tutti i segreti della cucina italiana.

 

L’appuntamento

Foodblogger, foodstylist e autrice di libri, Antonella Scialdone torna in Emilia Romagna con FoodAddiction in Store. Il tour gastronomico approda a Cadeo con uno showcooking gratuito e aperto al pubblico in programma sabato 13 ottobre a partire dalle 17:00 presso lo Scavolini Store Cadeo. Gusto e semplicità contraddistinguono la ricetta proposta: uno strudel di mele senza zucchero, per incontrare anche chi è perennemente a dieta e chi desidera esaltare i profumi dell’autunno.

 

L’ospite speciale

Antonella Scialdone viene da un percorso ormai decennale nel mondo della lievitazione e della pasta madre. Tutti i risultati sono raccolti nelle sue pubblicazioni, l'ultima delle quali "Brioche per tutti, con la pasta madre". Docente in percorsi formativi sia per amatori che per professionisti, consulente sullo sviluppo di prodotti lievitati, esperta di panificazione con i grani antichi, Antonella conduce le sue attività in varie scuole d’Italia e, per coronare il suo sogno, nel 2014 ha aperto il suo laboratorio di cucina che porta il nome della sua prima pubblicazione, La Pasta Madre. Oltre a scrivere libri di cucina, Antonella è una food blogger dal 2009 con il blog Pappa-Reale, palestra di sperimentazione e di condivisione di ricette e foto.

 

Il tema e la ricetta

Qual è la mela perfetta per lo strudel di mele? Ricetta della nonna o rivisitare il classico? Questi e molti altri dilemmi verranno sciolti da Antonella Scialdone durante lo show-cooking di sabato dedicato proprio a uno dei dolci invernali per eccellenza. Una preparazione semplice, alla portata di tutti, anche dei più piccoli che potranno aiutare in cucina a comporre e profumare a piacimento il piatto. E per chi è più attento alla linea e alle calorie, la ricetta senza zucchero stupirà tutti i curiosi.

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La location

L’evento avrà luogo allo Scavolini Store Cadeo, uno showroom di 400mq dedicato alle collezioni per l’arredo cucina, bagno e living di Scavolini. In esposizione all’interno del punto vendita – gestito da Artesì srl – una selezione della gamma Scavolini per l’arredo cucina, living e bagno: tra le proposte in mostra i modelli Carattere, Evolution, LiberaMente, Motus e Sax per l’arredo della zona giorno e Aquo, Qi, Idro e Rivo per il bagno. Tutto lo staff, competente e qualificato, saprà guidare la clientela nella scelta perfetta per gli arredi della propria casa.

 

La mappa del tour

https://www.foodaddiction.it/public/mappa/index.php 

 

Scavolini

Scavolini nasce a Pesaro nel 1961 grazie all’intraprendenza dei fratelli Valter ed Elvino Scavolini e in pochi anni si trasforma da piccola azienda per la produzione artigianale di cucine in una delle più importanti realtà industriali italiane. Nel 1984 Scavolini conquista la leadership del settore in Italia, che tutt’ora detiene.

In poco tempo, ha raggiunto dimensioni considerevoli e oggi dispone di un insediamento industriale che, a livello di Gruppo, raggiunge i 240.000 mq (di cui 110.000 coperti) dove lavorano oltre 660 dipendenti. Il risultato dell’impegno aziendale è dimostrato dal fatturato di Gruppo, che ha raggiunto nel 2017 i 215 milioni di euro. Inoltre, l’indotto costituito dai fornitori di parti componibili, che negli anni è cresciuto attorno all’Azienda, è oggi una realtà importante per il territorio locale.

 

Dissapore – Niente di sacro tranne il cibo

Oggi in Italia Dissapore.com è tra le voci del web più autorevoli nel mondo dell’informazione gastronomica, letto e navigato sia dai professionisti del settore alimentare e che dai “gastrofissati”, sempre più numerosi in Italia. Ha rivoluzionato il modo di scrivere di cibo, andando oltre le apparenze, smitizzando i luoghi comuni, con il vantaggio di rimanere indipendenti. Con 19 milioni di visite annue, 31 milioni di pagine visite e 1 milione e mezzo di letture al mese, Dissapore.com è un potente web influencer, con un intuito eccellente nel riconoscere i fenomeni emergenti o le tendenze e le abitudini in grado di affermarsi. Con l’ingresso in società dell’editore NetAddiction, Dissapore.com intraprende una nuova sfida, confermando l’attitudine al cambiamento e all’innovazione nel modo di raccontare il cibo: più notizie quotidiane, liste approfondimenti e inchieste in un flusso continuo di articoli, immagini e video vivacizzato da un mix di approfondimenti, scandali, intrattenimento e ironia supportato da un investimento corposo in comunicazione sui social media.

 

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Un ricco programma tra degustazioni con il Parma Quality Restaurants e chef ospiti, show cooking, animazioni per grandi e piccoli.

Di Chiara Marando - 

Parma -

Torna l’appuntamento con la tradizione, torna la giornata dedicata al Tortel Dols, storico primo piatto della bassa parmense, ripieno di mostarda di frutti antichi, vino cotto e pangrattato.

Domenica 14 ottobre, la piazza principale di Colorno e le vie del centro si animeranno di bontà con la rassegna "Tortél Dòls – Un Tortello… tante storie".

“In questi anni l’amministrazione ha cercato di restituire a Colorno la posizione che merita nel panorama turistico e culturale provinciale – ha spiegato il sindaco Michela Canova- la riscoperta del Tortél Dòls, grazie all’impegno della Confraternita, è diventato un appuntamento che porta a Colorno migliaia di persone a ogni edizione. Per questo, ci siamo impegnati affinché la manifestazione si potesse realizzare anche quest’anno, stavolta in una formula più snella e declinata a favore delle famiglie e del turismo outdoor.“

“La ricetta del Tortél Dòls è registrata in Camera di Commercio dal 2010 e quindi è a disposizione di tutti gratuitamente, purché venga rispettato il regolamento” ha ricordato il Presidente della Camera di Commercio Andrea Zanlari.


Una giornata ricca di sapore e storia durante la quale saranno all’opera anche gli chef del Parma Quality Restaurants, il Consorzio dei ristoratori di città e provincia costituito per valorizzare la cultura culinaria del territorio e i suoi prodotti tipici.

“Il Tortel Dols è un prodotto del territorio che deve diventare un biglietto da visita per i turisti di questi luoghi- sottolinea Enrico Bergonzi, presidente Consorzio Parma Quality Restaurants - Chi viene a Colorno, ma in generale nella Bassa e anche a Parma, deve avere la possibilità di trovare questo primo piatto, simbolo di un sapere gastronomico e della storia di queste terre. È quindi importante che i ristoranti e le attività commerciali si avvicinino al Tortél Dols e lo propongano a loro volta nei menù oppure sui banchi delle gastronomie”.

Durante la giornata sarà quindi possibile degustare e acquistare i Tortél Dòls, pranzare grazie alle proposte culinarie degli chef in piazza e assaggiare il Tortello Amaro di Castel Goffredo, il"tortello ospite” del 2018, in una contaminazione di sapori e saperi. E poi un dessert a sorpresa, preparato con gli ingredienti del Tortél Dòls rivisitati e mixati.

Tante le iniziative in programma anche per bambini e famiglie. Ci si potrà “sporcare le mani”durante i laboratori di cucina con lo chef Cristian Broglia, oppure divertirsi in via Mazzini, trasformata per un giorno in “Tortellandia”: il regno dei giochi antichi, narrazioni e spettacoli teatrali per i più piccoli. In piazza Garibaldi i più grandi potranno invece sfidarsi "A colpi di sfoglia e matterello: il gioco del tortello" che testerà le abilità culinarie dei partecipanti.

Per gli amanti della sostenibilità e del buon cibo immancabile visita al mercato contadino e delle specialità enogastronomiche, allestito con la collaborazione di Pro Loco e dell’Azienda agraria sperimentale Stuard di Parma.

INIZIATIVE COLLATERALI

PER I CAMPERISTI. Anche quest’anno grande attenzione è rivolta ai camperisti, grazie alla proposta di particolari pacchetti, ideati per far assaporare la cucina locale e vivere le bellezze del luogo. Ad esempio si potrà sostare (su prenotazione) in un'area dedicata all'interno del giardino storico della Reggia.

SOCIAL E FOOD BLOGGER. In occasione della manifestazione sono stati aperti il profilo Instagram e la pagina Facebook del Tortel Dols (www.facebook.com/torteldols) dove sono pubblicati tutti gli aggiornamenti della festa e contenute le informazioni per il contest rivolto ai Food Blogger che premierà la migliore ricetta con la foto più bella, presentata in occasione della manifestazione. In palio un fine settimana nella Food Valley.

VISITA SPECIALE IN REGGIA CON “LA CUCINA DEL DUCATO”. Sabato 13 ottobre è in programma una speciale visita guidata a tema alla Reggia di Colorno, tra arte, cultura, curiosità e ricette

(Info e prenotazione: Ufficio Informazioni e Accoglienza Turistica Comune di Colorno Tel. 0521 313790 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.).

SCUOLA. Nella settimana immediatamente precedente all’evento anche le scuole di Colorno si metteranno in gioco. “Aspettando il tortel dols” vedrà come protagonisti i bimbi dell’Asilo nido comunale con la collaborazione narrante delle Galline Volanti.

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Inaugurato nei giorni scorsi Identità Golose Milano, l’hub che parla di cucina e arte guardando all’oggi, ricordando il passato, ma volgendosi al futuro.

Di Chiara Marando –

Venerdì 21 settembre 2018 -

Identità Golose è il luogo che mancava. Milano ne è il perfetto contenitore, l’unica città in grado di comprenderne e valorizzarne le potenzialità internazionali. Identità Golose è l’Hub dove assaporare, conoscere, imparare, parlare di cucina e arte guardando all’oggi, ricordando il passato, ma volgendosi al futuro. Non a caso lo spazio è quello della vecchia sede della Fondazione Feltrinelli.

Sì, Identità Golose fa bene. Fa bene a chi ama la cucina, a chi desidera scoprire e provare, a chi non smette mai di esplorare e confrontarsi. Un tempio del gusto, realizzato in sette mesi, nato dal pensiero che va oltre il consueto con coraggio, e un pizzico di sana follia, di due figure come Paolo Marchi e Claudio Ceroni. Con loro 40 aziende del settore che hanno creduto nel progetto. E oggi Identità Golose è diventato un unicum nel panorama nazionale del mondo della cucina.

L’obiettivo è ambizioso, qui si vuole parlare di cibo in modo diverso, più culturale e approfondito, soffermandosi su aspetti sociali, di ricerca ed evoluzione, il tutto dimostrando che la cucina stellata può essere accessibile a tutti.

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Un contenitore di contenuti quindi, non solo ristorante, anche se l’offerta permette di assaggiare i piatti di alcuni tra i più importanti chef italiani e internazionali con un menu a prezzo fisso di 75 euro (comprensivo di vini), e pranzare con le proposte dello chef Andrea Ribaldone e del resident chef Andrea Rinaldi.

E poi una sala conferenza, led dove proiettare video per un’esperienza immersiva, confronti diretti con gli chef e tra professionisti del mondo della ristorazione.

L'attività didattica, organizzata in collaborazione e sinergia con Alma La Scuola Internazionale di Cucina, vedrà giornate dedicate alle diverse figure professionali della ristorazione. Ma non solo, anche Job Training: studenti e aspiranti cuochi potranno vivere due settimane di formazione pratica nel ristorante di Identità.

“Un progetto semplice e complicato allo stesso tempo – ha spiegato Claudio Ceroni nato in occasione di Expo. Non sarebbe stato possibile altrimenti. Io e Paolo abbiamo capito che non poteva finire lì, che doveva trasformarsi in qualcosa di più ampio. Il nostro obiettivo è avvicinare il maggior numero di persone all'alta cucina e innescare la voglia di andare a trovare gli chef nei loro ristoranti”.  

“In questi anni – ha aggiunto Paolo Marchiho notato spesso che molte persone vedono a cucina "stellata" come inaccessibile e gli chef figure fuori dal comune. Ecco, qui vogliamo far capire e dimostrare che l'alta cucina è sicuramente sublime ma può diventare accessibile".

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Il piacere della scoperta culinaria continua anche con la pizza di Franco Pepe e i cocktail banco bar supervisionato da Luigi Barberis. Infine, una cantina con oltre 99 etichette, spiegate da video e app per informazioni più approfondite.

UN RICCO CALENDARIO DI CENE GOURMET

• 20 settembre: Il Mondo in Italia. Cena firmata da: Matias Perdomo - Contraste (Milano) Philippe Léveillé - Miramonti l’Altro (Concesio – Brescia)

Christoph Bob - Il Refettorio del Monastero Santa Rosa (Conca dei Marini - Salerno) Rafael Charquero (Pasticciere del gruppo Enrico Bartolini)

• 21 settembre: Paco Roncero - Terraza del Casino (Madrid, Spagna)

• 22 settembre: Ana Roš – Hiša Franko (Caporetto, Slovenia)

• 26 - 29 settembre: Moreno Cedroni – La Madonnina del Pescatore (Senigallia, Ancona)

• 4 - 6 ottobre: Andrea Ribaldone - Osteria Arborina dell’Arborina Relais (La Morra, Cuneo)

• 11 – 13 ottobre: Peppe Guida – Antica Osteria Nonna Rosa (Vico Equense, Napoli)

• 18 – 20 ottobre: Alfio Ghezzi – Locanda Margon (Trento)

• 24 – 27 ottobre: Anthony Genovese – Il Pagliaccio (Roma)

• 31 ottobre – 3 novembre: Ciro Scamardella e Alessandro Pipero - Pipero Roma (Roma)

• 5 – 10 novembre: Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba

• 14 - 17 novembre: Marco Sacco – Piccolo Lago (Verbania)

• 21 – 24 novembre: Ivan and Sergey Berezutskiy - Twins Garden (Mosca, Russia)

• 28 novembre – 1° dicembre: Le Soste di Ulisse

• 5 – 8 dicembre: Cristina Bowerman – Glass Hostaria (Roma)

• 11 dicembre: Cena di raccolta fondi a favore di Food for Soul con Alain Ducasse (Alain Ducasse

au Plaza Athénée, Parigi) e Massimo Bottura (Osteria Francescana, Modena)

• 12 – 15 dicembre: Rodrigo Oliveira – Mocotó (San Paolo, Brasile)

• 19 – 22 dicembre: Alfonso Caputo – Taverna Del Capitano (Massa Lubrense, Napoli)

• 26 – 29 dicembre: Andrea Ribaldone - Osteria Arborina dell’Arborina Relais (La Morra, Cuneo)

Identità Golose Milano

 Via Romagnosi, 3 - Milano

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Gli chef che fanno squadra, una tavolata di 400 metri nel cuore di Parma, i sapori del territorio e invitati a perdita d’occhio: la Cena dei Mille è andata in scena e ha lasciato il segno

Articolo e Foto di Chiara Marando -

Eravamo in mille. Già, proprio in mille. Uno dopo l’altro seduti a formare la suggestiva carrellata di sedie che completava la tavola di 400 metri lungo Strada della Repubblica a Parma. La Cena dei Mille è andata in scena sotto una inaspettata notte stellata di fine estate, addolcita dall’aria morbida e accogliente di inizio settembre.

Parma, Capitale della Cultura, città UNESCO per la Gastronomia, ha celebrato i suoi successi parlando attraverso uno dei linguaggi che maggiormente la rappresenta: l’eccellenza culinaria, la tradizione gastronomica di un territorio che vanta alcuni tra i prodotti più rinomati al mondo, ma soprattutto la creatività di chi vuole mettersi in gioco partendo dai sapori più conosciuti e rassicuranti per arrivare a sperimentarne di nuovi.

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Ecco quindi che gli chef del Parma Quality Restaurants, coadiuvati da Massimo Spigaroli e alcuni rappresentanti di Chef To Chef come Isa Mazzocchi, Filippo Chiappini Dattilo, Gianni D’Amato e Andrea Incerti Vezzani, si sono messi ai fornelli per portare in tavola il gusto dell’arte culinaria parmigiana rivisitata in chiave innovativa. Due cucine brulicanti di attività, impegnate nella gestione di una vera e propria impresa. Ed è stato tutto impeccabile, degno risultato di un lavoro corale tra chef uniti dal desiderio di vivere e far vivere un’esperienza da ricordare.

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Dopo un lungo aperitivo di benvenuto, il fresco “Gazpacho alla Parmigiana”, con verdure a km zero, servito con un cannolo di tosone ripieno di ricotta e acciughe, ha aperto la cena preparando il palato al piatto principe tanto atteso: “Lo Scrigno di Parma, simbolo di novità e celebrazione della Città Creativa della Gastronomia Unesco, un fagotto di sfoglia che racchiude un cuore di tortellini ripieni di pomodoro, Parmigiano Reggiano e fonduta di caciotta di vacca rossa di Urzano.

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Ma l’omaggio all’anima cittadina più vera, quella dei burattini e del personaggio Bargnòcla, è arrivato anche con la Coscia d’oca leggermente stufata, in confit con croccante al Prosciutto di Parma e millefoglie di verdure.

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Poi ecco il gran finale, quello firmato dallo stellato Carlo Cracco, un dolce rimasto segreto fino a poco prima della cena. Lo chef ha scelto di portare una rivisitazione della Zuppa inglese quale “dolce ricordo di Parma”.

“E’ sicuramente il dolce che reputo il più goloso, quello che riporta alla mente tanti ricordi ed è fatto di memoria – ha spiegato lo chef Cracco – ho pensato che fosse giusto rimanere su qualcosa di tradizionale e unico, ovviamente fatto da noi. Abbiamo cambiato la struttura e la forma, l’alchermes è in minima quantità ed esterno. Direi una valorizzazione differente della tradizione”.

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E a proposito dell’evento Carlo Cracco ha voluto sottolineare: “Questa serata, questa cena, è un modo per celebrare l’aspetto ludico e il piacere di sedersi a tavola ma soprattutto la sua finalità. E’ una cena che ha tanti valori al suo interno, tanti progetti, noi siamo solo dei prestatori d’opera che cercano di fare stare bene chi partecipa, ma anche di coinvolgere il territorio, la città e le persone. Diciamo che cerchiamo di avvicinare e far comprendere cosa vuole dire promuovere i propri prodotti e la propria cultura”.

Un pensiero, il suo, che certamente si sposa con la volontà espressa dalla macchina organizzativa che ha voluto fortemente questo momento di grande impatto, dal significato sempre più radicato nei progetti futuri di Parma e della Food Valley.

Perché spenti i fuochi delle cucine e le luci sulla Cena dei Mille il fermento continua a serpeggiare, insieme al desiderio di trasmettere emozioni, ricordi e cultura.

Pubblicato in Cultura Parma

Appuntamento a Parma il 4 settembre, nel cartellone di “Settembre Gastronomico”. A firmare il menu della cena gli chef stellati Carlo Cracco e Massimo Spigaroli, affiancati da Parma Quality Restaurants e Chef To Chef.

Di Chiara Marando -

Giovedì 23 Agosto 2018 -

Ancora pochi giorni e il centro storico di Parma verrà imbandito a festa per la tanto attesa “Cena dei Mille”: il prossimo 4 settembre Strada Repubblica si trasformerà in un vero e proprio ristorante sotto le stelle, con la sua tavolata di 400 metri pronta a ospitare mille ospiti.

La prevendita attivata su VivaTicket.it e ParmaCityOfGastronomy.it ha registrato, nelle prime due settimane di agosto, la vendita di oltre 600 i biglietti. Ma la “Cena dei Mille” non sarà solo un momento per gustare delizie in un contesto suggestivo e insolito, servirà anche per raccogliere fondi a favore dell’Emporio Solidale di Parma: un progetto che rappresenta la risposta della collettività parmense alle famiglie in difficoltà economica.

Una serata unica che vedrà la presenza di nomi della cucina del calibro di Massimo Spigaroli e degli chef del Parma Quality Restaurants. A coadiuvarli ai fornelli, Chef To Chef, il consorzio dei 50 migliori chef dell’Emilia-Romagna – in questa occasione rappresentati dai piacentini Isa Mazzocchi e Filippo Chiappini Dattilo e dai reggiani Gianni D’Amato e Andrea Incerti Vezzani - e una guest star d’eccezione come lo chef stellato Carlo Cracco. Al successo del servizio contribuirà una rappresentanza di 25 sommelier di AIS Emilia.

Prima della cena, con inizio alle 20,30, a deliziare i palati dei presenti un aperitivo dal titolo Le delizie di Parma e della Food Valley: appetizer e finger food realizzati con le eccellenze del territorio, accompagnate dallo champagne della maison Ruinart.

Ma quali saranno i piatti della serata? Dopo tante domande ecco svelato il menù!  Ad aprire la cena una rivisitazione parmigiana di un classico della cucina andalusa: il “Gazpacho alla Parmigiana”, con verdure a km zero, servito con un cannolo di tosone ripieno di ricotta e acciughe.

La portata più attesa della “Cena dei Mille” è sicuramente il primo piatto, che mira a diventare, in futuro, un “nuovo classico” della cucina parmigiana: “Lo Scrigno di Parma”, una sfoglia che custodisce ravioli ripieni di pomodoro, Parmigiano Reggiano DOP e fonduta di caciotta di Vacca Rossa di Urzano. A partire dalla sera dall’evento, lo “Scrigno di Parma” entrerà stabilmente nella carta dei ristoranti associati a Parma Quality Restaurants.

Seguirà “Omaggio a Bargnocla” (personaggio dei burattini rappresentativo della Parma dell’Oltretorrente): un cosciotto d’oca in confit, croccante al Prosciutto di Parma DOP e millefoglie di verdura.  Il dessert studiato da Carlo Cracco chiuderà questa carrellata di bontà, ma ancora non è stato svelato nulla in merito. Si sa soltanto che lo chef stellato proporrà “Un dolce ricordo di Parma”, creazione ispirata a Parma e alla sua tradizione culinaria.

Massimo Spigaroli ha voluto spiegare la scelta dei piatti proposti: “Il menu della Cena dei Mille vuole essere un omaggio alla città di Parma e alla Food Valley emiliana: non dimentichiamo che l'Emilia-Romagna detiene, con 44 prodotti, il record europeo di prodotti agroalimentari certificati DOP e IGP - e continua - Vogliamo essere rispettosi della tradizione, con i suoi saperi, ma anche guardare avanti: perché, se è vero che non c’è innovazione senza tradizione, è altrettanto vero che non ci può essere tradizione senza innovazione. Ogni piatto oggi iconico è nato come rottura, come superamento di una convezione: è questa l’idea alla base dello ‘Scrigno di Parma’”.

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La Cena dei Millerappresenterà uno dei momenti più attesi di Settembre Gastronomico”, il progetto promosso da Comune di Parma e Fondazione Parma UNESCO City of Gastronomy, sotto la regia di Parma Alimentare e “Parma io ci sto!” e con il supporto di Destinazione Emilia, che si pone l’obiettivo di promuovere la città ducale come destinazione turistica foodie.

Come spiega l’Assessore al Turismo e al Progetto UNESCO Cristiano Casa, «”Settembre Gastronomico - spiega l’Assessore al Turismo e al Progetto UNESCO Cristiano Casa - è un innovativo progetto di marketing territoriale, reso possibile dalla fattiva collaborazione tra Istituzioni, Consorzi di tutela, importanti aziende alimentari del territorio e operatori della ristorazione, disponibili a mettere in rete il proprio know-how per il successo di Parma. È anche grazie alla forza di questo network che Parma ha saputo conquistare il titolo di Città Creativa UNESCO della Gastronomia”.

Numerose le realtà coinvolte che hanno voluto fornire un contributo per la realizzazione di questo importante appuntamento. Il momento dell’aperitivo sarà offerto dai Consorzi del Prosciutto di Parma DOP, del Parmigiano Reggiano DOP, del Culatello di Zibello DOP, e dalle aziende: Barilla, Coppini Arte Olearia, Delicius Rizzoli, L’Isola d’Oro, Mutti, Parmalat, Rizzoli Emanuelli, Rodolfi Mansueto, Zarotti. Lunga la lista anche dei fornitori tecnici: dalle acque minerali targate S. Pellegrino-Acqua Panna al pane di Panificatori di Parma, passando per i calici e i bicchieri di casa Bormioli Luigi e per i vini di Cantine Palazzo, Casali Viticultori e dei Consorzi di Tutela Vini Colli di Parma DOC, Vini DOC Colli Piacentini e Vini Reggiani DOC. Bormioli Rocco omaggerà tutti gli ospiti della serata con uno speciale piatto ricordo, in edizione limitata. Main sponsor della serata saranno BMW e Credit Suisse, sponsor Acqua di Parma, O’ e Valenti.

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Un ristorante controcorrente che punta sul rispetto della persona, sulla materia prima e sul territorio, un piccolo paradiso che si affaccia sul canale della Giudecca

Di Chiara Marando -

Giovedì 12 Luglio 2018 -

Una cucina che va oltre le mode, una cucina sincera che non rincorre i desideri di tutti ma si presenta nella sua essenza, seguendo una filosofia che mette al centro il rispetto per la persona e per il cibo.

Siamo a Venezia, precisamente al Riviera, il ristorante che si definisce per “onnivori”, un piccolo angolo di bellezza affacciato sul canale della Giudecca.

Il Riviera è il recupero visionario di un passato che lo voleva luogo di accoglienza per benestanti e aristocratici, spazio dove la dolcevita veneziana si esprimeva in tutto il suo fastoso splendore. Poi quel tempo si è trasformato in stanchezza e il Riviera ha inevitabilmente perso il suo carattere, finendo relegato in zone grigie e dimenticate.

E’ stato il coraggio creativo di GP Cremonini, musicista di origine veneziana, a riportarlo in vita, a restituire identità e elegante schiettezza a questo piccolo tesoro: la romantica tappezzeria è stata restaurata, così come la boiserie ricca di storia, marmettoni a terra e una cucina nuova fiammante.  Oggi il Riviera e parla di scelte autentiche e direzioni culinarie:

“Siamo a Venezia, dove i metri quadrati sono rari e preziosi: siccome non possiamo accontentare tutti come vorremmo – spiega GP Cremonini - abbiamo scelto di dedicarci agli onnivori. Amiamo le filosofie alimentari alternative, ma non le possiamo accogliere e coltivare nel modo che meriterebbero e così, con serenità ed onestà, rinunciamo a servirle”.

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Ma cosa vuol dire esattamente per onnivori?

Significa per coloro che non si pongono limiti gastronomici, che desiderano fermarsi ad ammirare una vista superba sulla Giudecca, ma anche dedicarsi a cibo e vino senza perdersi in inutili scenografie, piuttosto assaporando prodotti che parlano di verità e territorio, quello veneziano. Sono infatti i sapori della laguna a farsi spazio tra le portate proposte dal menù, un mix di mare e terra che ben si sposa con la scelta dei vini, una carta che privilegia piccoli viticultori della regione. Il tutto mantenendo il rispetto dell’ospite e della curiosità del vivere.

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Un rispetto che si allarga anche al concetto di tranquillità, di piacere percepito attimo dopo attimo senza inutili interruzioni. Filosofia il menù stesso presenta con una frase che spiega apertamente “Non abbiamo la wifi e accettiamo l’uso dei cellulari solo se strettamente necessario. Siate consapevoli! Questo significa che potreste dover parlare con il vostro amico, partner o altri commensali”.

Una cucina in divenire, come in divenire è la maturità espressiva del giovane chef Simone Silvestri, ideatore e artefice dei piatti quali silenziosi narratori di ricordi e nuove sensazioni.

Ecco allora arrivare in tavola la più classica selezione di pesci crudi leggermente marinati o la triglia in fiore di zucca; poi i gustosi bucatini Cavalieri, granseola, carletti, olio di santoreggia e polvere di pomodorini secchi, oppure la delicata animella con la salsa di piselli.

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Portate che sono racconti, parole a cui dare voce anche una volta usciti dal ristorante. Lo chiede proprio chi gestisce questa realtà, ed è sempre la carta del menù a farsi canale di sfogo del loro pensiero.

“Vivere, lavorare a Venezia rappresenta ormai una forma di Resistenza contro l'abbietto interesse dell'ignoranza, della finanza, della cafoneria. Nell'assenza di una reale Politica della Città per la Città, pochi Residenti si applicano per la sopravvivenza di questo Sogno di Pietre sull'Acqua che gli Antichi con i loro Buon Senso e Genio ci hanno lasciato.

A Te, nostro Ospite, chiediamo di aiutarci al di là di sciocchi romanticismi, di mascherine fatte in Tailandia, semplicemente informandoti e poi, con le parole che potrai, diffondere intorno a te per il sopravvivere di questa Eredità Universale nella sua realtà del quotidiano.

Grazie”

www.ristoranteriviera.it

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Due fratelli e un obiettivo: rivestire la pizza di novità, mantenendone e conservandone quelle peculiarità di condivisione e genuinità che la contraddistinguono. Da qui è nato il loro Berberè

Di Chiara Marando –

Venerdì 29 Giugno 2018 -

Non è una pizza napoletana, neppure gourmet o romana, è Berberé e a proporla sono i fratelli Matteo e Salvatore Aloe. Non si tratta di chef di grido, ma di grandi amanti della cucina che hanno voluto prendere il piatto italiano più popolare e rivestirlo di novità, mantenendone e conservandone quelle peculiarità di condivisione e genuinità che lo contraddistinguono.

La pizza qui è una vera esperienza che racconta la ricerca di Matteo e Salvatore, il loro essere maniacali nella scelta e selezione delle materie prime e degli ingredienti che fanno da condimento ad un impasto molto particolare. I suoi segreti sono le farine macinate a pietra e semi-integrali che conferiscono un gusto molto personale, favorendone la lievitazione in una doppia versione ovvero con lievito madre oppure naturale. Un procedimento molto lungo che ne garantisce l’alta digeribilità, un toccasana per la pancia. Sulla carta delle proposte c’è addirittura un “Manifesto” che spiega il dogma su cui si fonda l’attività di Berberè: la qualità

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Il risultato è una pizza personale, riconoscibile e unica che si fa portavoce di artigianalità, stagionalità, gusto e leggerezza. Basta il profumo per stimolare la salivazione, con un morso se ne percepisce la moltitudine di sentori ben distinti ma equilibrati nel loro insieme. Il bello, poi, è condividere e provare più tipologie e abbinamenti, fetta dopo fetta. Il menù lascia spazio a gola e fantasia, tentazioni che si completano con sfiziosità da provare come i crostini con burro e acciughe del Cantabrico.

E per dirla tutta, non vi aspettate una location estremamente raffinata e curata in ogni dettaglio, ma godetevi il piacere della moderna ed accogliente rusticità, quella senza fronzoli dove non serve altro che sedersi a tavola e “azzannare” fette di pizza come fossero l’ultimo pasto.

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Dove trovare Berberè?

La “madre” si trova a Castelmaggiore, in provincia di Bologna, e le sue porte si sono aperte per la prima volta nel 2010. Da allora la strada dei fratelli Aloe è stata lunga e contraddistinta dalla capacità di esportare un format preservandone il carattere e l’anima. Ecco quindi la loro pizza arrivare anche a Milano, Torino, Bologna, Firenze, Verona e Roma, ma senza diventare un franchising. Berberè rimane una storia di famiglia, quella sincera, quella che conquista.

 

Berberè
www.berberepizza.it

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