Piazza Garibaldi si è illuminata di gusto e magia, trasformandosi nel sontuoso ristorante gourmet a cielo aperto della sesta edizione della Cena dei Mille. Mille sguardi, mille sorrisi riuniti attorno a una tavolata lunga ben 400 metri, in un'atmosfera suggestiva. Non si è trattato di una semplice cena, ma di un'immersione profonda nell'anima più autentica della Food Valley parmense, un inno all'eccellenza e alla solidarietà.
Dietro lo splendore della serata, il cuore di una macchina organizzativa impeccabile. La Fondazione Parma UNESCO Creative City of Gastronomy ha tessuto la trama di questo evento con maestria, supportata dal prezioso contributo del Comune di Parma e dalla regia attenta di Parma Alimentare. Un lavoro corale che ha permesso di orchestrare ogni dettaglio, dall'allestimento alla complessa logistica, fino alla creazione di un menu che è stato una vera e propria celebrazione dei sapori.
IL MENU, UN PERCORSO A PiÙ MANI
Un ricco e variegato aperitivo ha anticipato la cena. Gli chef di Parma Quality Restaurants hanno allestito ben 18 postazioni, dodici di queste, dedicate al cibo, hanno narrato la storia delle sei filiere della Food Valley: l'iconico Parmigiano Reggiano, il Prosciutto di Parma, la pasta Barilla, il latte Parmalat, il pomodoro di Mutti e Rodolfi Mansueto, e le pregiate alici di Rizzoli, Delicius e Zarotti. A queste si sono unite altre tipicità regionali come il Culatello di Zibello, la Coppa di Parma, il Salame Felino, i Salumi Piacentini, l'Aceto Balsamico Tradizionale di Reggio Emilia e il Fungo di Borgotaro. Sei postazioni per il beverage, curate dal Consorzio di Tutela dei Vini dei Colli di Parma, hanno offerto un ventaglio di vini, analcolici e proposte di mixology.

Poi via, alle 20, il sipario si è alzato sul vero e proprio banchetto, una cena di quattro portate concepita per stupire e deliziare. L'apertura è stata affidata all'estro del Tre Stelle Michelin Giancarlo Perbellini, patron di Casa Perbellini 12 Apostoli a Verona. Il suo antipasto, "Uovo, hummus, pane alle noci e uvetta, gel al tamarindo", è stato un manifesto di creatività, una dichiarazione d'intenti che ha affascinato ogni palato presente. A seguire, un omaggio vibrante alla tradizione locale, con il primo piatto firmato Parma Quality Restaurants: "La pasta, Tortelli bugiardi di Parma, salsa di Spinaci, fonduta di Parmigiano Reggiano". ALMA La Scuola Internazionale di Cucina Italiana ha poi presentato la sua seconda portata denominata "Come un Rossini: melanzana arrostita, pastinaca, foie gras di ceci e salsa al Madeira". La conclusione, un dolce sigillo affidato a Chef to Chef Emilia Romagna, ha preso la forma di "Morbido all’uva fragola su cialda croccante ai grani del miracolo". Il tutto, accompagnato da una selezione di Trentodoc di Ferrari Trento. A scandire il ritmo della serata, una performance di danza a sorpresa a cura del VerdiOFF ha coinvolto i commensali in un vortice di arte e gusto.

PARMA, NUMERI DI CRESCITA
Questa serata memorabile è stata anche una occasione per evidenziare i successi di un territorio che non smette di stupire. La Food Valley di Parma, con le sue sei filiere cardine, ha dimostrato una resilienza e una forza economica straordinarie. Dal 2019 al 2024, il fatturato è cresciuto del 22%, passando da 9,3 a 11,5 miliardi di euro. Un balzo trainato in gran parte da un boom dell'export, aumentato del 67% negli ultimi sei anni, raggiungendo i 5,1 miliardi di euro. Questi numeri hanno proiettato Parma al terzo posto tra le 110 province italiane per fatturato nell'export alimentare nel 2024, confermando il suo ruolo di pilastro economico con i suoi 15.000 addetti, che rappresentano il 5% del valore italiano e il 23% del settore in Emilia Romagna.
ANIMA SOLIDALE
Ma l'eleganza dei sapori e l’importanza dei numeri non hanno fatto dimenticare l'anima solidale dell'evento. Una parte significativa del ricavato sarà destinata all'acquisto di un mezzo elettrico per l'Emporio Market Solidale Parma, una realtà che ogni giorno offre un aiuto concreto a circa 1.900 nuclei familiari, per un totale di oltre 6.000 persone. Un gesto di continuità e di grande impatto sociale.
(Credits ph. Alessandro Carra)

