Hanno preso servizio il 15 giugno scorso e saranno impegnati, sino al 15 settembre prossimo – suddivisi in turni diversi – i 20 studenti della classe 3° E del liceo Respighi coinvolti in un progetto di alternanza scuola-lavoro presso i Musei civici di Palazzo Farnese.
Opereranno, in questo periodo, come supporto ai visitatori nelle sale espositive, rivolgendosi in particolare ai coetanei che vogliano conoscere più da vicino, nel periodo estivo, il patrimonio artistico cittadino.
Il progetto, più a lungo termine rispetto alle omologhe iniziative che attualmente vedono impegnati gli studenti di svariati istituti superiori per un periodo di stage presso gli uffici comunali, proseguirà anche nel prossimo anno scolastico, con lo studio di reperti e la realizzazione di un video dedicato alla Piacenza Romana, valorizzando così la nuova sezione museale per la quale sono stati stanziati i finanziamenti del Por-Fesr Emilia Romagna 2014-2020.
(Fonte: Comune di Piacenza)
I pedagogisti difendono gli atenei dopo le polemiche sulla bocciatura di 5mila aspiranti maestri: "Impreparati non per colpa dell'università"
Bologna, 14 giugno 2017
Di chi è la colpa se 5mila maestri vengono respinti a un concorso?
E' la domanda che nasce spontanea; perché 5mila non sono proprio pochi e non può essere un caso.
All'indomani di una bocciatura di massa le prime a subire critiche sono state le università. Ma i pedagogisti sono insorti e si sono schierati dalla parte degli atenei, cercando una risposta in candidati con il solo diploma magistrale.
"Candidati non preparati? Non date la colpa all'università", hanno detto in un articolo apparso su Repubblica, dopo che il direttore dell'ufficio scolastico regionale Stefano Versari aveva detto che i docenti "non hanno idea di come si insegni, perché arrivano con una formazione troppo teorica dalle università".
La risposta di chi prepara i futuri maestri non si è fatta attendere.
"Vogliamo capire chi si è presentato a questi concorsi, visto che in Italia abbiamo una sacca di 30mila persone che hanno solo il diploma magistrale e che sono state ammesse per sentenza ai concorsi", si chiede sempre su Repubblica Luigi Guerra, direttore del dipartimento di Scienze dell'educazione dell'università di Bologna. "Ho chiesto i dati sui candidati, voglio approfondire. Non erano nostri studenti, in Emilia Romagna non abbiamo nemmeno docenti nelle graduatorie ad esaurimento (Gae), la Calabria ne ha novemila". E ancora: "Facile scaricare la colpa sui candidati e sulle istituzioni formative e non mettere mai in discussione gli strumenti che si utilizzano cioè il "concorsone" che non è solo farraginoso, ma inadatto a selezionare i futuri insegnanti", replica Mariagrazia Contini, che a Bologna ha visto nascere e presieduto la laurea che forma i maestri.
Non sono da meno i docenti dell'ateneo di Modena-Reggio Emilia. "I bocciati sono tanti, e questo è un dato inoppugnabile che preoccupa anche le università. Ma aldilà di tali numeri non vengono citate analisi statistiche sull'identità dei candidati", scrivono Giorgio Zanetti, direttore del dipartimento di Scienze dell'educazione, Roberta Cardarello, docente di didattica e pedagogia speciale e Maria Giuseppina Bartolini, presidente del corso di laurea in scienze della formazione primaria che ha sede a Reggio Emilia.
Sono le cause di tante bocciature ad animare il dibattito. "Il nodo è chiarire quali siano tali competenze fondamentali acquisibili nella formazione iniziale" continua la lettera dei docenti dell'università Modena e Reggio che con Bologna offre gli unici corsi in Scienze della formazione primaria in Regione. "Su questo tema- che è nevralgico sia per il sistema scuola sia per l'università-, occorrerebbe un confronto serrato, concreto, operativo tra il sistema della scuola ( quello che ha gestito i concorsi) e il sistema accademico che cerca di formare gli insegnanti".
"Quando si parla di concorsi per diventare avvocati o magistrati, che hanno anch'essi percentuali di bocciati molto alte, ma nessuno mi pare si sia permesso di mettere sotto accusa i corsi in Giurisprudenza", osserva Nicola Barbieri, professore di storia dell'educazione. "Dedico con passione gran parte del tempo di docente alla formazione dei futuri e delle future maestre di scuola dell'infanzia e primaria, ne ho fatti laureare diverse decine dal 2004 ad oggi, li vedo operare nelle scuole di Modena, Reggio, Parma, Mantova con grande soddisfazione da parte delle scuole e degli studenti loro affidati"..
Luigi Guerra ammette: "Sulla formazione degli insegnanti c'è un problema generale che riguarda le scarse competenze grammaticali. Ma gli studenti che arrivano all'università hanno già questo problema, chiunque di noi sa che correggere una tesi vuol dire prima di tutto correggere l'italiano della tesi". Guerra difende la qualità dei laureati: "Non dico che sforniamo un prodotto perfetto, ma non posso neanche non obiettare all'accusa che il nostro insegnamento sia troppo teorico. E' vero che occorre fare più didattica, che c'è un conflitto nazionale coi cosiddetti disciplinaristi, matematici e linguisti. Ma la parte pratica c'è. La laurea, da noi come a Modena, prevede 600 ore di tirocinio". L'invito di Guerra è al confronto: "Discutiamo, ma cerchiamo bene qual è la malattia giusta, per poi curarla". AK
L'Ordine degli Psicologi ER analizza il fenomeno dell'ansia da esame e dà alcuni consigli.
Chiuso l'anno scolastico ordinario, per gli studenti dell'ultimo anno delle superiori è il momento dei bilanci, e degli esami. L'esame per eccellenza, quello di maturità. Sono tanti gli studenti che a ridosso del momento della valutazione si fanno prendere dall'ansia, per varie ragioni. Dalle aspettative dei genitori all'importanza del passaggio all'età adulta, dal timore per il futuro al sentire l'esame non solo come una prova sulla preparazione, ma anche come giudizio sulla persona. L'aspetto tranquillizzante è che una certa dose di ansia è normale e, fino a un certo punto, anche positiva. Spesso associata a segnali come attenzione fluttuante, sensazione di "testa vuota", timore di non ricordare nulla di quanto studiato, l'ansia è in realtà fisiologica e necessaria per stimolare lo studio. Altre manifestazioni possono essere paura, senso d'inadeguatezza, irascibilità, cefalea, disturbi gastrointestinali, ecc. In modo simile a quanto accade nello sport, serve per spingere a dare il massimo.
Superata una certa soglia, però, non ha più la funzione di stimolo: può trasformarsi in ostacolo, compromettendo le performance dello studente e l'esito stesso dell'esame. Il passaggio da una normale ansia a una patologica è questione di grado: l'intensità, la frequenza e la durata temporale della sintomatologia sono gli elementi che ne definiscono la gravità, se aumentano eccessivamente possono far sfociare una comune ansia prestazionale in uno stato psicopatologico che va curato con l'aiuto di uno specialista. Le cause dell'ansia possono essere varie. Ad esempio, il metodo di valutazione - che fa dipendere il voto finale in buona parte dai risultati delle prove d'esame e solo in minima parte dalla carriera scolastica - può stimolare emozioni forti e reazioni ansiose anche negli studenti più preparati. Anzi, a volte questi sono proprio i più colpiti dall'ansia, perché hanno di più da perdere.
Oltre all'aspetto del superamento dell'esame, ci sono altre componenti. Il voto, ad esempio, può essere determinante, rischiando di essere percepito come una valutazione di se stessi in senso più ampio, l'espressione del proprio valore come persona adulta. L'angoscia è causata dall'immaginare che un cattivo risultato possa far perdere la stima dei genitori e degli amici. Ecco che alla complessità psicologica di questa situazione si aggiungono spesso le aspettative dei genitori, che caricano di importanza la maturità, vivendo l'esito dell'esame come un giudizio sulla loro adeguatezza genitoriale.
L'esame di maturità è una tappa fondamentale che sancisce il passaggio allo stadio adulto: spesso coincide non solo con il raggiungimento della maggiore età, ma anche con la necessità di organizzare in autonomia e responsabilità la propria vita. Rappresenta non solo la fine della scuola e la verifica di quanto si è studiato, ma anche un profondo cambiamento dell'esistenza, con conseguente coinvolgimento emotivo molto rilevante, assumendo così significato sia psicologico che sociale. Si può avvertire il peso della responsabilità, sia di dover fare una scelta per impostare e affrontare il proprio futuro – entrare all'università o nel mondo del lavoro – sia, e soprattutto, di dover sostenere in autonomia le conseguenze delle proprie decisioni.
Per aiutare e rassicurare i ragazzi è essenziale il ruolo della famiglia, che deve essere consapevole della rilevanza del momento per lo sviluppo dell'indipendenza nei figli. I genitori dovrebbero riconoscere le capacità decisionali dei figli lasciando loro la giusta autonomia, assicurando nel contempo sostegno e vicinanza senza essere iperprotettivi. I ragazzi sanno quanto si sono impegnati nello studio e i genitori dovrebbero prenderne atto senza sovraccaricare di responsabilità e aspettative i maturandi con raccomandazioni e rimproveri che rischiano di accrescere inutilmente la tensione. È importante supportarli e far capire che il voto che prenderanno non condizionerà la loro vita e che, soprattutto, non si tratta di un giudizio di valore sulla persona. Ciò che conta nella relazione è essere presenti con atteggiamento accogliente e capacità di ascolto, disponibile al dialogo e all'aiuto concreto, dando la giusta importanza all'avvenimento.
Gli studenti del Bertolucci e del Giordani in Piazzale della Pace per il progetto Batticuore 2, che promuove nei giovani comportamenti responsabili per la salute.
Parma, 25 maggio 2017
Tanti ed entusiasti, gli studenti che hanno partecipato al training formativo con manovre di primo soccorso e tecniche di rianimazione cardio polmonare, svoltosi martedì, in Piazzale della Pace. Gli studenti del Bertolucci - capofila del progetto - affiancato dall'Istituto Giordani di Parma hanno partecipato alla conclusione delle attività formative previste da Batticuore 2, nato dalla necessità di formare il personale delle scuole e ragazzi alle tecniche di soccorso: chiamata, valutazione, tecniche di massaggio cardio e uso del defibrillatore.
Lo scorso anno il progetto ha investito nella formazione di 300 studenti, mentre160 insegnanti hanno effettuato il corso BLS-D; quest'anno invece sono 600 gli alunni che si sono formati in incontri programmati e gestiti dai 4 Centri di Formazione impegnati nel progetto: Croce Rossa, Assistenza Pubblica, Seirs- Croce Gialla e FiFor dell'Azienda Usl.
La finalità è quella di promuovere nei giovani l'adozione di comportamenti responsabili rispetto la propria salute e quella altrui, diffondere e valorizzare le iniziative di formazione rivolte agli studenti per diffondere la conoscenza delle tecniche di primo soccorso.
Nell'ambito delle iniziative di educazione alla salute, il progetto intende anche dare impulso, all'organizzazione di campagne di informazione ed educazione sanitaria rivolte a tutto il personale scolastico e alla cittadinanza intera, in modo da ampliare inoltre il numero di persone informate sulle manovre di primo soccorso in situazione di urgenza/emergenza.
Sfoglia tutte le foto qui sotto, ph. Francesca Bocchia
La Gilda degli Insegnanti ha ricevuto assicurazione dagli organi periferici del Ministero dell'Istruzione che non sussiste alcun problema per il prossimo anno scolastico, in merito alla formazione della prima elementare nel plesso scolastico di Riccò che afferisce all'Istituto Comprensivo di Fornovo.
Salvatore Pizzo, coordinatore della Gilda degli Insegnanti di Piacenza e Parma comunica anche che lo stesso Istituto Comprensivo ha anche un aumento di iscritti, che determinerà l'assegnazione al plesso di Solignano di un alto docente di scuola primaria. La stessa Gilda fa sapere che ci sono buone notizie anche per l'Istituto Comprensivo di Bedonia, anch'esso avrà un ulteriore docente di scuola elementare rispetto all'organico di quest'anno.
(Fonte: Gilda degli Insegnanti di Piacenza e Parma)
Servizio di nido anche nei mesi estivi centrali organizzando il "Centro Estivo" al Nido "La Rondine" per i bimbi dai 12 ai 36 mesi.
Felino, 10 maggio 2017
Per andare incontro alle esigenze delle famiglie con entrambi i genitori lavoratori, l'Amministrazione Comunale di Felino prolunga il servizio di nido anche nei mesi estivi centrali organizzando il "Centro Estivo" al Nido "La Rondine" per i bimbi dai 12 ai 36 mesi per il periodo dal 24 Luglio al 25 Agosto.
"Si tratta di un servizio aggiuntivo rispetto al nido tradizionale, pensato per quelle famiglie che necessitano di un aiuto per l'accudimento dei loro bambini anche nei mesi estivi di luglio e agosto che risponde alle esigenze lavorative dei genitori ma, allo stesso tempo, assicura ai bambini una continuità nella cura e dell'attività educativa" spiega Patrizia Tondelli, Assessore ai Servizi educativi e scolastici del Comune di Felino.
Al servizio potranno accedere sia i bambini già iscritti al Nido Intercomunale "La Rondine"di Felino-Sala Baganza e al Micronido "Arcobaleno" di San Michele Tiorre, sia i bambini attualmente non frequentanti e non residenti nei due comuni.
Per il nuovo servizio di "Centro Estivo" sarà possibile l'iscrizione e la frequenza a moduli settimanali. Sono state determinate tariffe settimanali differenziate in base al modulo orario prescelto che comprende l'orario part-time dalle 7,30 alle 13,00, l'orario tradizionale dalle 7,30 alle 15,30 e l'orario prolungato fino alle 18,00.
La sede del Centro Estivo sarà presso il Nido "La Rondine" di Felino e si svolgerà dal 24 luglio al 25 agosto con esclusione della settimana di Ferragosto che va dal 14 al 19 agosto. Per poter accedere ai servizi educativi 0-3 anni, compreso il Centro estivo, occorre essere in regola con le vaccinazioni.
La quota fissa dovrà essere pagata anticipatamente all'atto dell'iscrizione mentre il pagamento dei pasti dovrà essere effettuato al termine della settimana di frequenza. Per questo servizio non si terrà conto del beneficio Isee.
Sarà possibile effettuare l'iscrizione dal 5 maggio al 26 maggio 2017 consegnando il modulo, debitamente compilato, presso l'Ufficio Iscrizioni e Rette del Comune di Felino, unitamente alla ricevuta di pagamento, aperto nei seguenti giorni e orari: dal lunedì al venerdì dalle ore 11,00 alle 13,00 ed il sabato dalle ore 8,30 alle 13,00.
(Fonte: Comune di Felino)
Si è svolta presso l'Istituto di Istruzione Magnaghi, di Salsomaggiore Terme, la finale dei giovani chef finalisti del Concorso "Dove c'è sugo c'é pasta", ideato e promosso da Barilla e rivolta agli studenti frequentanti il quarto anno dell'indirizzo enogastronomia, con l'obiettivo di valorizzare e premiare la creatività nella preparazione di uno dei piatti più famosi della cucina italiana: la Pasta.
Molte le ricette, tutte di altissimo livello, e accomunate dallo stesso tema: realizzare con originalità e creatività una salsa (o condimento) innovativo con materie prime caratteristiche della cucina regionale italiana. La sfida, arbitrata da una giuria di qualità composta dal team Barilla e dai docenti dell'Istituto hanno visto Alessia Ferrara e Claudia Ghelfi della 4^C enogastronomia, seconda coppia classificata Lorenzo Zambon e Gabriele Gambarelli della 4^B enogastronomia, terzi Luigi Balzano e Andrea Busseti della 4^B e quarti Alessio Sora e Simone Accarini della 4^B enogastronomia.
Ai vincitori sopra menzionati sarà data la possibilità di accedere ad una giornata di full immersion in Accademia Barilla con gli chef Barilla e per l'occasione verrà loro consegnata una giacca da cucina Barilla. «Il nostro Istituto è sempre orgoglioso di essere al fianco della grandi aziende italiane in occasioni che creano percorsi di alta formazione per i nostri studenti- ha spiegato la preside Luciana Rabaiotti – e ringrazio Barilla per l'attenzione che in tutti questi anni ci ha riservato. Il Concorso Barilla è uno degli appuntamenti più attesi dai nostri studenti di quarta enogastronomia: non è solo un concorso, ma un appuntamento con il mondo dell'alta cucina per cui si preparano accuratamente e con passione. Siamo pertanto lieti che di nuovo l'azienda parmigiana ci abbia coinvolti e auspichiamo che questa collaborazione prosegua negli anni dirigendosi verso progettualità e accordi ancora più collaborativi».
La visita in Municipio, stamani, degli alunni "leprotti" (frequentanti l'ultimo anno) della scuola dell'infanzia di San Lazzaro, la paritaria San Vincenzo de' Paoli. Ricevuti dal sindaco Paolo Dosi e dal presidente del Consiglio comunale Christian Fiazza, oltre a visitare la sala consiliare, "sperimentando" il sistema di voto, i bambini hanno consegnato a entrambi l'invito alla festa che celebererà, l'11 giugno prossimo, i cento anni dalla fondazione della scuola materna.
Piacenza, 26 aprile 2017
La Gilda degli Insegnanti di Parma denuncia la presenza di esponenti politici all'inaugurazione del nuovo plesso di scuola primaria a Sissa Trecasali.
Parma, 5 aprile 2016
Di fronte al silenzio omertoso di tanti la Gilda degli Insegnanti denuncia che continua, imperterrita, la presenza di esponenti politici del Pd in situazioni scolastiche del Parmense. L'ultimo caso è avvenuto in occasione dell'inaugurazione del nuovo plesso di scuola primaria a Sissa Trecasali. Passi per gli altri esponenti del Pd che erano lì perchè rappresentano anche enti pubblici, la Gilda degli Insegnanti di Parma e Piacenza condanna il fatto che al taglio del nastro c'era anche un componente del gruppo parlamentare del partito che è al potere, con tanto di ritorno in termini di visibilità, immortalato in una foto (per la stampa) in cui ci sono degli inconsapevoli alunni e le autorità scolastiche. La Gilda degli Insegnanti rivendica una scuola scevra dalla politica e Salvatore Pizzo, coordinatore della Gilda di Parma e Piacenza, a tal proposito sottolinea che: "Si tratta di una brutta usanza tipicamente Parmense, poi pare provocatorio che ciò riguardi proprio gli esponenti del partito che ha varato la legge della "brutta scuola"".
Gilda Insegnanti Parma
SEDE DI PARMA: Via Verdi 25 – 43121-Parma- presso Alpic Caf Ceditalia
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Gli alunni sono stati ricevuti dall'assessore Marco Ferretti nella sala del Consiglio Comunale. L'incontro si inserisce nell'ambito del progetto "Municipio: luogo di democrazia, luogo di memoria".
Parma, 5 aprile 2017
Nell'ambito del progetto di educazione alla cittadinanza e all'esercizio dei diritti e dei doveri "Municipio: luogo di democrazia, luogo di memoria", questa mattina la classe 5D della scuola primaria Convitto Maria Luigia è stata ricevuta dall'assessore Marco Ferretti nella sala del Consiglio Comunale.
Il progetto, proposto per il secondo anno dal Comune di Parma – SO Servizi per la Scuola, in collaborazione con l'Associazione Centro Studi e Movimenti, è rivolto alle scuole Secondarie di Primo grado con l'obiettivo di stimolare nei ragazzi la consapevolezza del proprio essere cittadini.
Il percorso è guidato da un facilitatore ed è strutturato in due momenti: dapprima le classi vengono accolte nella Sala del Consiglio Comunale dove hanno modo di conoscere la storia, i simboli e le figure istituzionali del Municipio cittadino; a seguire partecipano a un gioco di ruolo per sperimentare i meccanismi con cui vengono assunte le decisioni pubbliche e per riflettere sulle regole democratiche.
Il progetto "Municipio: luogo di democrazia, luogo di memoria" è stato realizzato per la prima volta nell'anno scolastico 2015/2016, in occasione del 70° anniversario della fondazione della Repubblica italiana: per documentare quest'esperienza è stato realizzato un video che riprende il percorso di due classi, i cui alunni si sono calati nei panni dei Consiglieri Comunali, della Giunta e del Sindaco e, attraverso il gioco di ruolo, hanno vissuto in prima persona la complessità ma anche la concreta positività del farsi carico della dimensione collettiva e dell'assumere scelte orientate al bene comune.
(Fonte: Comune di Parma)