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Allerta ai massimi livelli nel bresciano per i numerosi casi di polmonite. 138 regsitrati e 107 ricoverati negli ultimi giorni con il focolaio circostritto, si fa per dire, nella bassa attorno a Montichiari.

I ricoverati sono  in gran parte degki ultra 60enni in condizioni già problematiche di salute. Sono inoltre stati disposti accertamenti sulle morti di un 85enne di Carpendolo e di una 69enne di Mezzane di Calvisano per valutare se la causa fosse legata, in qualche modo all'epidemia, ma le autopsie hanno dato esito negativo quindi nessun riscontro di contagio da legionella.

Stato d'allerta elevato per il quale è stato messo in piedi un vertice tra Ats di Brescia e i gestori degli acquedotti, questo in seguito ai 150 ricoveri tra Brescia e Mantova per polmonite. L'allarme è legato alla legionella con un possibile batterio che potrebbe portare a un rischio contagio decisamente elevato. Tra le varie situazioni messe sotto controllo c'è anche la rete idrica. 

A fine settembre 2016 anche a Parma si verificarono diverse decine di casi di legionella (41 e 25 nel 2015) che portarono a due decessi. In quella circostanza la causa benne assegnata alle torri di evaporazione.

AVVISO ALLA POPOLAZIONE: CASI DI POLMONITE NELLA BASSA BRESCIANA ORIENTALE - da ATS Brescia -


A seguito del numero di casi di polmonite riscontrati presso alcuni comuni della bassa bresciana orientale, nel periodo 2/7 settembre u.s., ATS di Brescia ha attivato le opportune indagini epidemiologiche ed ambientali.

Sono in corso approfondimenti sulla rete di distribuzione dell'acqua potabile, con corrispondenti campionamenti.

I Medici di Medicina Generale, i Pediatri di Famiglia e i Medici di Continuità Assistenziale (ex Guardia Medica) stanno prestando particolare attenzione a casi di pazienti che presentino sintomatologie respiratorie.
Le Aziende Sociosanitarie Territoriali stanno fornendo tempestivi aggiornamenti sul numero di casi e sugli esiti degli accertamenti.

Le Amministrazioni dei comuni: Carpenedolo, Montichiari, Calvisano, Remedello, Acquafredda, Ghedi, Isorella, Visano, Montirone, informate sull'evoluzione degli eventi, stanno collaborando per fornire adeguate indicazioni alla popolazione, che si riportano di seguito per una massima diffusione.

Avviso alla Popolazione

Non esiste alcun tipo di rischio per l'utilizzo dell'acqua alimentare e non sussiste alcun arestrizione al normale svolgimento dell'attività nelle varie comunità (scuole, luoghi di lavoro, ecc..).

Si invita la popolazione, a scopo precauzionale, ad attivare misure preventive come buone norme di comportamento.

Si invita a provvedere:
- alla manutenzione dei punti di emissione dell'acqua del rubinetto nelle abitazioni attraverso la sostituzione dei filtri o lasciandoli a bagno con anticalcare;
- a lasciar scorrere l'acqua calda e poi la fredda prima di utilizzarla, allontanandosi dal punto di emissione dopo l'apertura dei rubinetti ed aprendo le finestre. E' opportuno eseguire sempre questa operazione dopo periodi di assenza dall'abitazione (esempio periodo di ferie).

Si invita ad evitare, sempre a titolo precauzionale, all'esterno delle abitazioni:
- le fonti di emissione di acqua vaporizzata, ad esempio non stazionando nei pressi degli irrigatori automatici o delle fontane presso le abitazioni;
- a fare la doccia solo dopo aver fatto scorrere l'acqua calda e fredda ed essersi momentaneamente allontanati dal punto di emissione dell'acqua e avere aperte le finestre;
- ad evitare l'utilizzo di vasche con idromassaggio;
- ad evitere di irrigare i giardini utilizzando pompe con diffusori a spruzzo;
- ad evitare di lasciare esposte al sole le canne per irrigazionedi orti e giardini;
- ad evitare l'impiego di acqua del rubinetto per riempire gli apparecchi per aerosolterapia o ossigenoterapia;
- a smontare, discrostare e disinfettare i filtri dei rubinetti, i soffioni e i tubi flessibili delle docce. Se del caso provvedere alla loro sostituzione;
- a portare la temperatura dell'acqua calda a 70° - 80°C per tre giorni consecutivi assicurando il suo deflusso da tutti i punti di erogazione per almeno 30 minuti al giorno.

Le persone affette da patologie croniche come diabete, malattie polmonari croniche, cardiopatie o altre patologie che deprimono il sistema immunitario come tumori, patologie infettive in corso devono prestare particolare attenzione ad alcuni sintomi: all'insorgere di difficoltà respiratorie e febbre è opportuno che si rivolgano al più presto al proprio medico curante.

 

 

 

Sanità. Legionella a Parma: non ci sono ancora elementi sufficienti per identificare il ceppo clinico responsabile dell'epidemia; non si può quindi individuare con certezza la fonte ambientale. Consegnata la relazione finale dell'Unità di crisi istituita dalla Regione. Esclusi, come fonte di contagio, l'acquedotto pubblico "Bizzozzero" e la rete delle derivazioni, il sistema di irrigazione del campo sportivo in zona Montebello e la Casa di Cura Città di Parma. L'assessore Venturi: "Continuano le analisi, gli esperti della Regione a disposizione delle istituzioni e dell'autorità sanitaria".

Bologna, 20 gennaio 2017

Il ceppo della Legionella, responsabile dell'epidemia che dal 22 agosto al 9 ottobre 2016 ha interessato la zona Montebello del quartiere Cittadella di Parma, non è stato ancora identificato, poiché dalle analisi di laboratorio non sono emersi elementi sufficienti. E non essendo stato identificato il ceppo epidemico, non si può al momento individuare con certezza la fonte ambientale responsabile dell'epidemia. Tuttavia è possibile escludere, come fonte di contagio, alcuni impianti: l'acquedotto pubblico "Bizzozzero" e la rete delle derivazioni dall'acquedotto stesso, il sistema di irrigazione del campo sportivo collocato in zona Montebello e gli impianti della Casa di Cura Città di Parma.
Queste, in estrema sintesi, le conclusioni contenute nella relazione finale a cura dell'Unità di crisi istituita dalla Regione a supporto tecnico-scientifico del lavoro sul campo delle Aziende sanitarie locali.

E' stato un lungo ed approfondito lavoro quello messo in campo dai tecnici chiamati ad indagare sulle cause della epidemia verificatasi nei mesi scorsi a Parma, fatto di approfondite analisi epidemiologiche e ambientali. Ma, come accade in molti casi citati nella letteratura scientifica internazionale, l'indagine non ha ancora condotto ad una causa certa.

"E' ancora in corso, da parte del Laboratorio di riferimento di Modena, l'analisi genetica del materiale biologico sui campioni di 7 pazienti- sottolinea l'assessore regionale alle Politiche per la salute, Sergio Venturi- Analisi che richiede molto tempo, perché si basa su numerosi tentativi successivi di ricostruzione della sequenza genetica. Inoltre, continua l'analisi dei dati epidemiologici più dettagliati rilevati a dicembre. Non è comunque certo che, da queste ulteriori analisi, sarà possibile ottenere informazioni utili per individuare con precisione l'origine dell'epidemia: sono numerosi i precedenti, anche recenti, in cui nel caso di epidemie di Legionella non è stato possibile indicare la fonte. E questo non certo per una gestione delle indagini non sufficientemente adeguata, ma per la complessità e la difficoltà intrinseca delle indagini stesse. A questo proposito, anzi, voglio rivolgere un ringraziamento agli esperti per il lavoro importante che hanno svolto, comprese le simulazioni ambientali".

Il lavoro dell'Unità di crisi "volge dunque al termine", ma gli esperti scelti dalla Regione (il coordinatore tecnico-scientifico, Maria Luisa Moro, direttore dell'Agenzia sociale e sanitaria regionale, e il coordinatore operativo, Roberto Cagarelli, del Servizio prevenzione collettiva e sanità pubblica) "rimarranno a disposizione- conclude l'assessore- delle istituzioni e dell'autorità sanitaria per eventuali necessità di approfondimento".

Le conclusioni della relazione, in sintesi

La relazione conferma che si è verificato un focolaio epidemico che ha interessato il quartiere Cittadella ed ha determinato 41 casi.

Il periodo di esposizione più probabile alla fonte ambientale per i casi correlati all'epidemia va dal 12-20 agosto 2016 (data della insorgenza del primo caso meno 2-10 giorni di incubazione) al 30 settembre 7 ottobre 2016 (data della insorgenza dell'ultimo caso meno 2-10 giorni di incubazione). L'andamento della curva epidemica è indicativo della esposizione ad una fonte ambientale comune.

L'evento è stato causato con elevata probabilità dalla dispersione nell'aria di Legionella pneumophila, a partire probabilmente da una fonte in grado di generare aerosol in ambiente esterno: torri e condensatori evaporativi, grandi scrubber, umidificatori d'aria collocati in ambienti esterni.

In mancanza di identificazione del ceppo epidemico, dunque, non è possibile individuare con certezza la fonte ambientale responsabile dell'epidemia. E' possibile invece escludere che alcune fonti ambientali possano essere state responsabili dell'epidemia. Soprattutto quelle che non determinano aerosol "importanti" all'esterno, per le quali siano stati effettuati prelievi ambientali durante o subito dopo il periodo probabile di esposizione, che sono risultati negativi per Legionella. Si escludono quindi la rete dell'acquedotto pubblico "Bizzozzero" e quanto direttamente segue questa rete (le reti domestiche e il servizio di autolavaggio collocato nella zona Montebello); il sistema di irrigazione del campo sportivo in zona Montebello; la Casa di Cura Città di Parma.

Al momento non è possibile escludere che le torri di raffreddamento abbiano avuto un ruolo nel causare l'epidemia. Nel corso dell'indagine sono state ispezionate e controllate tutte le torri considerate potenzialmente a rischio, perché più vicine al quartiere dove si è verificato l'evento epidemico; oppure più distanti, ma compatibili con l'evento data la direzione dei venti prevalenti. Tuttavia, le ispezioni e le indagini ambientali non possono essere considerate conclusive nell'escludere il loro ruolo come potenziale fonte di contaminazione perché, quando è stato fatto l'accertamento, alcune erano state già spente e altre erano state sottoposte a bonifica.

In seguito all'Ordinanza del sindaco, sono stati identificate ulteriori siti con torri, ma ciò è avvenuto quando l'evento epidemico si era già concluso. La tipizzazione genica delle Legionelle identificate dalle torri ha portato alla identificazione dei tipi ST1 e ST37 diversi dall'unico tipo identificato in 1 solo paziente (ST146).

Gli esperti, da un punto di vista generale, consigliano una azione puntuale di controllo del rispetto delle indicazioni preventive contenute nelle Linee Guida regionali e nazionali, relative alla prevenzione della trasmissione di Legionella attraverso impianti in grado di generare aerosol. /CV

(Fonte: Regione ER)

Nuovo incontro dell'Unità di crisi istituita dalla Regione. L'assessore Venturi: "Pronta a inizio gennaio la relazione finale". L'epidemia si è ufficialmente conclusa a fine ottobre. Prosegue il lavoro per "caratterizzare" i ceppi umani e ambientali del batterio.

Bologna, 7 dicembre 2016

Nuova riunione, ieri, dell'Unità di crisi istituita dalla Regione per far fronte all'epidemia di Legionella che ha interessato un'area residenziale del quartiere Montebello di Parma, compresa tra le vie Montebello, Traversetolo e Pastrengo. Epidemia che si può ritenere ormai conclusa, dal momento che l'ultimo caso accertato, riconducibile al focolaio, ha manifestato i primi sintomi a partire dal 9 ottobre.

"Entro la fine di dicembre- ha commentato l'assessore regionale alle Politiche per la salute, Sergio Venturi- disporremo di tutti gli elementi epidemiologici, microbiologici e ambientali per ricostruire l'evento e, per quanto possibile, identificare la fonte di esposizione del contagio. L'Unità di crisi si è data come scadenza l'inizio di gennaio 2017 per consegnare la relazione finale".

Prosegue infatti il lavoro delle Aziende sanitarie di Parma, del Laboratorio dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena e dell'Istituto Superiore di Sanità (Iss) per dettagliare nel modo più preciso possibile le caratteristiche - cliniche ed epidemiologiche - delle persone che hanno contratto la malattia nell'ambito dell'evento epidemico, e "caratterizzare" i ceppi umani e ambientali di Legionella.

Intanto, a partire dal 30 novembre, il Dipartimento di Sanità pubblica di Parma ha iniziato a richiamare, con un'apposita lettera inviata a domicilio, tutte le persone che si sono ammalate per proporre il test sierologico, utile a valutare l'andamento anticorpale, e un questionario mirato a rilevare informazioni in più sulle esposizioni ambientali. Il Laboratorio dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena prosegue nell'identificazione dei ceppi isolati dai pazienti, mentre l'Istituto Superiore di Sanità sta caratterizzando i ceppi ambientali. /CV

(Fonte: Regione Emilia Romagna)

"Parma non ha paura": "Visto il numero, perche' non si e' fatto il catasto delle torri previsto dalle linee guida? Sulla diffusione dell'epidemia emergono cifre (poche) ma mai spiegazioni. All'assemblea della Don Milani si era detto che 4/5 contagi all'anno rientrano nella norma. E oltre i 4/5? Le linee guida approvate dalla conferenza stato regioni nel 2015 prevedono il censimento degli impianti evaporativi." Di seguito riceviamo e pubblichiamo la nota stampa di Luigi Alfieri.

Parma, 21 ottobre 2016

Sulla legionella le autorità sanitarie danno i numeri, ma non le spiegazioni. Ogni giorno esce una cifra che inquieta. Tra le più recenti c'è quella che l'Azienda unità sanitaria locale ha fornito a un cittadino via mail. I casi di legionella registrati nel 2015 sono stati 23. Sparsi tra città e provincia. Durante la riunione alla scuola Don Milani di giovedì 6 ottobre, le autorità sanitarie presenti hanno detto che sino a 3/5 casi all'anno in città sono normali. Quanti sono normali in provincia? Quanti di questi 23 si sono verificati nel capoluogo e quanti fuori?

Lo ha voluto sapere Gianni Bocchi, cittadino molto intraprendente che vive nel quartiere Montebello. Quello martoriato dalla legionella e imbruttito dall'antennone della rotonda. E' padre di un bimbo, ed è preoccupato per la sua salute: quando è iniziato il contagio non si è arreso alle comunicazioni ufficiali. Ha voluto saperne di più. Ha partecipato alla riunione del 6. Ma non è rimasto soddisfatto. Ha cominciato ad informarsi ancora. Sabato 15 è entrato in contatto con l'Ausl attraverso il profilo facebook "Sissi Ausl", da lì ha ricevuto l'indicazione di rivolgersi alla mail "infolegionella". Lo ha fatto domenica mattina alle 9, ponendo una serie di quesiti; in tempi piuttosto rapidi è arrivata la risposta complessiva di un'addetta dell'ufficio stampa dell'ente. In coda alle spiegazioni (piuttosto vaghe) una frase: "si coglie l'occasione, inoltre, per ricordare che non si registrano solo 3/4 casi all'anno di legionellosi: solo nel 2015 i casi registrati a Parma e provincia sono stati 23". 23? Ma nella riunione del 6 ottobre ci hanno detto che 3/5 casi all'anno sono nella norma. Lasciando intendere che oltre scatta l'allarme. Fu incauta, male espressa o male interpretata dal pubblico tale dichiarazione? Secondo le linee guida dell'Istituto superiore della sanità, è corretta: nel 2013, stando alle notifiche pervenute al medesimo, l'incidenza della legionellosi in Italia è stata di 22,6 casi per 1.000.000 di abitanti. Quindi i 23 di Parma nel 2015, calcolando che la provincia ha poco più di 447mila abitanti, sembrano veramente troppi.

Il carteggio tra l'Ausl e il cittadino è finito sui sit web, il numero di 23 casi di legionellosi nel 2015 è stato pubblicato su un sito dell'Ausl. Senza spiegazioni ulteriori.
Con tutti questi numeri ormai non si capisce più niente. Quel che è certo è che a Parma i casi sono tanti. 23 nel 2015, 13 tra gennaio e l'inizio dell'estate del 2016. 42 da fine agosto a oggi.

La gazzetta di Parma, da due giorni, incalza le autorità sanitarie pubblicando a titoli cubitali le sue 10 domande sulla legionellosi. Puntuali e inquietanti. Senza risposte efficaci. Se ne potrebbero aggiungere altre.
La 11) Sono normali 23 casi di legionellosi in un anno tra Parma e provincia? Come sono divisi sul territorio? Si sa cosa li ha causati? Sapere l'origine non potrebbe essere utile per capire la causa della diffusione del batterio al Montebello?
La 12) Perché se la diffusione della legionellosi è così alta e se si pensa (come pensano tutte le pubblicazioni di Regione e Istituto superiore della sanità) che una delle cause principali sia la presenza delle torri di vaporizzazione e raffreddamento non si fa (non si è fatto) un censimento delle medesime torri, non si istituisce un albo e si istituzionalizzano controlli costanti?
Del resto, il documento che contiene le linee guida per la prevenzione e il controllo della legionellosi approvate durante la conferenza Stato-Regioni del 7 maggio 2015 recita: "Le amministrazioni locali o gli enti delegati devono predisporre e curare la tenuta di un apposito "Catasto" delle torri di raffreddamento ad umido e dei condensatori evaporativi esistenti, da implementarsi mediante notifica da parte dei responsabili degli impianti di raffreddamento".

Luigi Alfieri

Cofondatore di Parma non ha paura

Pubblicato in Cronaca Parma

Legionella: sabato in Municipio tavolo interistituzionale convocato dal Sindaco. Scende a 40 il numero complessivo delle persone risultate positive al batterio.

Parma, 13 ottobre 2016

Legionella: nessun nuovo caso, in deciso miglioramento i ricoverati 

L'Ausl e l'Azienda Ospedaliero-Universitaria informano che è prossima alle dimissioni quasi la metà dei pazienti all'ospedale Maggiore. Nessun nuovo caso oggi è positivo alla legionella, e un paziente, già ricoverato nei giorni scorsi, è risultato negativo all'antigene per legionella martedì nel tardo pomeriggio: scende così a 40 il numero complessivo delle persone risultate positive al batterio.
Scendono anche a 11 le persone ricoverate all'ospedale Maggiore di Parma per polmonite da legionella, con tre pazienti dimessi nella giornata di oggi. Tutti i pazienti in cura all'Azienda Ospedaliero-Universitaria risultano in miglioramento: cinque sono prossimi alle dimissioni mentre per gli altri sei le condizioni sono date dai sanitari in lieve miglioramento. E' in deciso miglioramento, e verrà dimessa a breve, anche la persona ricoverata all'ospedale Santa Maria di Borgotaro.

Tavolo interistituzionale convocato dal Sindaco

Il sindaco Federico Pizzarotti ha convocato per sabato mattina alle 9,30 in Municipio il tavolo interistituzionale per fare il punto sulla situazione relativa alla diffusione della legionella e sulle azioni in corso per ridurre il rischio del contagio.
La situazione è in continua evoluzione, in quanto proprio in questi giorni è stata riscontrata la presenza del batterio su diverse torri evaporazione, fra le quali quelle del centro contabile di Intesa Sanpaolo in via Langhirano e della sede delle Poste in via Pastrengo.
I laboratori sono al lavoro a tutto campo per individuare possibile luoghi da dove potrebbe essere partito il contagio. L'attenzione è ovviamente concentrata su questo tipo di impianti, oggetto di apposita ordinanza del sindaco, che ne ha imposto il censimento e la sanificazione su tutto il territorio comunale.
Ora è importante conoscere la concentrazione della presenza di legionella sui prelievi effettuati per determinare se, e in quali casi, sia tale da poter produrre il contagio: per saperlo è necessario attendere l'esito definitivo, al termine dell'incubazione di dieci giorni dalla data del prelievo. Il primo risultato ufficiale delle campionature ad arrivare dovrebbe essere quello relativo alla sede di Poste Italiane.
Nel frattempo l'Azienda Ospedaliera e l'Azienda AUSL, nelle rispettive competenze, seguono la situazione epidemiologica e aggiornano quotidianamente su eventuali nuovi casi ed evoluzione clinica dei ricoverati.

L'ordinanza del Sindaco di Parma

Il 7 ottobre, il Sindaco di Parma ha emesso ordinanza con la quale impone "ai proprietari e gestori delle attività presso le quali sono installate apparecchiature per il raffreddamento dell'acqua riconducibili alla tipologia "Torri di raffreddamento ad umido e condensatori evaporativi" installate nel territorio comunale, di comunicare immediatamente al Comune di Parma e all'AUSL la presenza di tali apparecchiature, accompagnata dalla relazione tecnica descrittiva del funzionamento, planimetria e prospetti dell'insediamento, in cui sia messa in evidenza la collocazione delle suddette apparecchiature". Inoltre, ordina di "provvedere ad immediati interventi di pulizia, disinfezione e trattamento finalizzato al controllo del rischio di diffusione del batterio legionella, avvalendosi di tecnici specializzati e nel rispetto della normativa di tutela dei lavoratori." Entro 15 giorni a partire dal 7 ottobre i gestori degli impianti dovranno documentare la tipologia degli interventi effettuati, mettendo la suddetta documentazione a disposizione degli organi di controllo (AUSL e Polizia Municipale), che verificheranno il rispetto dell'ordinanza, relazionando al Sindaco e comunicando eventuali inottemperanze all'autorità giudiziaria. Il provvedimento vale per gli impianti ubicati sull'intero territorio comunale.

Le raccomandazioni dell'Azienda AUSL

A chi rivolgersi se compaiono i sintomi

I sintomi più frequenti della legionellosi o Malattia dei Legionari sono: polmonite, febbre, raffreddore, tosse, mal di testa, dolori muscolari, astenia (stanchezza), perdita d'appetito, occasionalmente diarrea e disturbi renali. In questi casi è bene rivolgersi con fiducia al medico di famiglia.

Numero verde ed e-mail dedicata

Per chiedere informazioni sulle precauzioni da tenere contro la diffusione della malattia e per avere informazioni sull'accesso ai servizi sanitari, i cittadini possono chiamare il numero verde del Servizio Sanitario Regionale 800.033.033 dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 17.30 e il sabato dalle 8.30 alle 13.30 oppure scrivere all'indirizzo e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..  Non verranno fornite indicazioni terapeutiche o di cura, per queste, il riferimento rimane il medico di famiglia. Per aggiornamenti è possibile consultare il sito www.ausl.pr.it  e la pagina Facebook @auslparma.

La legionellosi: cos'è e come si contrae l'infezione

E' un'infezione, causata da un batterio chiamato legionella, che colpisce l'apparato respiratorio e può manifestarsi in forme anche gravi. La legionella è un microrganismo molto diffuso in natura, dove è associato principalmente alla presenza di acqua (laghi e fiumi, sorgenti termali, ambienti umidi in genere). Da qui, la legionella può "colonizzare" gli ambienti idrici artificiali, come le reti di distribuzione dell'acqua potabile nelle città, impianti idrici dei singoli edifici, impianti di umidificazione, piscine, fontane, e così via. Il batterio della legionella si trasmette solo per inalazione (aerosol) di acqua contaminata, non si trasmette
bevendo acqua infetta, non si trasmette da persona a persona.
La legionella si moltiplica in ambienti acquatici tra i 25 e i 42 gradi. Al di sotto dei 20 gradi la legionella non cresce e pertanto non è pericolosa. Di norma, l'acqua fredda dei rubinetti di abitazioni, scuole, ospedali, alberghi, ecc. esce ad una temperatura inferiore ai 20 gradi.

Come si previene la diffusione

E' necessario: far scorrere l'acqua (sia calda che fredda) per qualche minuto prima dell'uso, mantenendosi distanti; rimuovere e pulire in modo accurato (con utilizzo di prodotto anticalcare) i frangi–getto (filtrino del rubinetto) e cipolle delle docce. In caso di doccia "a telefono", non riporla, ma lasciarla pendente, in modo da evitare ristagni d'acqua; non utilizzare le vasche idromassaggio se non viene applicato un corretto sistema di manutenzione. L'acqua del rubinetto può essere utilizzata per lavarsi, per preparare e lavare i cibi, per lavare gli indumenti, le stoviglie e le superfici della casa, purchè si seguano le indicazioni sopraindicate. Non ci sono pericoli nell'utilizzo di elettrodomestici che scaldano l'acqua come ad es. lavastoviglie, lavatrice, ferro a vapore, macchina del caffè, caffettiera, ecc. Per gli apparecchi di aerosolterapia, umidificatori e nebulizzatori si devono utilizzare esclusivamente soluzioni fisiologiche sterili.
Si ribadisce che l'acqua del rubinetto può essere bevuta tranquillamente.

Pubblicato in Cronaca Parma

Sale a 41 il numero complessivo delle persone risultate positive alla legionella: 15 i pazienti ricoverati all'Ospedale Maggiore per polmonite e risultate positive batterio.

Parma, 12 ottobre 2016 

La nota dell'Azienda USL di Parma e Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma rende noto che sale a 41 il numero complessivo delle persone risultate positive alla legionella, dopo che tra la tarda serata di lunedì e ieri sono stati confermati due nuovi casi. Si tratta di 2 pazienti uno ultraottantenne residente nella zona del Montebello e uno ultranovantenne. Per quest'ultimo sono ancora in corso le inchieste epidemiologiche.
Sono 15 i pazienti ricoverati all'Ospedale Maggiore per polmonite e risultate positive al batterio della legionella, dopo le 3 dimissioni in programma nella giornata di ieri e i ricoveri dei due nuovi casi effettuati uno nella serata dell'altro ieri e uno nel pomeriggio di ieri. Attualmente nessuna delle persone sotto le cure dei medici dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria risulta in condizioni particolarmente critiche. Per 9 pazienti lo stato di salute è in netto miglioramento, mentre resta stabile per gli altri 6, compresa la ragazza di 27 enne le cui condizioni sono date dai sanitari in progressivo miglioramento. Sono in netto miglioramento le condizioni di salute della persona ricoverata al Santa Maria di Borgotaro, prossima alle dimissioni.

L'ordinanza del Sindaco di Parma

Il 7 ottobre, il Sindaco di Parma ha emesso ordinanza con la quale impone "ai proprietari e gestori delle attività presso le quali sono installate apparecchiature per il raffreddamento dell'acqua riconducibili alla tipologia "Torri di raffreddamento ad umido e condensatori evaporativi" installate nel territorio comunale, di comunicare immediatamente al Comune di Parma e all'AUSL la presenza di tali apparecchiature, accompagnata dalla relazione tecnica descrittiva del funzionamento, planimetria e prospetti dell'insediamento, in cui sia messa in evidenza la collocazione delle suddette apparecchiature". Inoltre, ordina di "provvedere ad immediati interventi di pulizia, disinfezione e trattamento finalizzato al controllo del rischio di diffusione del batterio legionella, avvalendosi di tecnici specializzati e nel rispetto della normativa di tutela dei lavoratori." Entro 15 giorni a partire dal 7 ottobre i gestori degli impianti dovranno documentare la tipologia degli interventi effettuati, mettendo la suddetta documentazione a disposizione degli organi di controllo (AUSL e Polizia Municipale), che verificheranno il rispetto dell'ordinanza, relazionando al Sindaco e comunicando eventuali inottemperanze all'autorità giudiziaria. Il provvedimento vale per gli impianti ubicati sull'intero territorio comunale.

A chi rivolgersi se compaiono i sintomi

I sintomi più frequenti della legionellosi o Malattia dei Legionari sono: polmonite, febbre, raffreddore, tosse, mal di testa, dolori muscolari, astenia (stanchezza), perdita d'appetito, occasionalmente diarrea e disturbi renali. In questi casi è bene rivolgersi con fiducia al medico di famiglia.

Numero verde ed e-mail dedicata

Per chiedere informazioni sulle precauzioni da tenere contro la diffusione della malattia e per avere informazioni sull'accesso ai servizi sanitari, i cittadini possono chiamare il numero verde del Servizio Sanitario Regionale 800.033.033 dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 17.30 e il sabato dalle 8.30 alle 13.30 oppure scrivere all'indirizzo e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..  Non verranno fornite indicazioni terapeutiche o di cura, per queste, il riferimento rimane il medico di famiglia. Per aggiornamenti è possibile consultare il sito www.ausl.pr.it  e la pagina Facebook @auslparma.

La legionellosi: cos'è e come si contrae l'infezione

E' un'infezione, causata da un batterio chiamato legionella, che colpisce l'apparato respiratorio e può manifestarsi in forme anche gravi. La legionella è un microrganismo molto diffuso in natura, dove è associato principalmente alla presenza di acqua (laghi e fiumi, sorgenti termali, ambienti umidi in genere). Da qui, la legionella può "colonizzare" gli ambienti idrici artificiali, come le reti di distribuzione dell'acqua potabile nelle città, impianti idrici dei singoli edifici, impianti di umidificazione, piscine, fontane, e così via. Il batterio della legionella si trasmette solo per inalazione (aerosol) di acqua contaminata, non si trasmette bevendo acqua infetta, non si trasmette da persona a persona.
La legionella si moltiplica in ambienti acquatici tra i 25 e i 42 gradi. Al di sotto dei 20 gradi la legionella non cresce e pertanto non è pericolosa. Di norma, l'acqua fredda dei rubinetti di abitazioni, scuole, ospedali, alberghi, ecc. esce ad una temperatura inferiore ai 20 gradi.

Come si previene la diffusione

E' necessario: far scorrere l'acqua (sia calda che fredda) per qualche minuto prima dell'uso, mantenendosi distanti; rimuovere e pulire in modo accurato (con utilizzo di prodotto anticalcare) i frangi–getto (filtrino del rubinetto) e cipolle delle docce. In caso di doccia "a telefono", non riporla, ma lasciarla pendente, in modo da evitare ristagni d'acqua; non utilizzare le vasche idromassaggio se non viene applicato un corretto sistema di manutenzione. L'acqua del rubinetto può essere utilizzata per lavarsi, per preparare e lavare i cibi, per lavare gli indumenti, le stoviglie e le superfici della casa, purché si seguano le indicazioni sopraindicate. Non ci sono pericoli nell'utilizzo di elettrodomestici che scaldano l'acqua come ad es. lavastoviglie, lavatrice, ferro a vapore, macchina del caffè, caffettiera, ecc. Per gli apparecchi di aerosolterapia, umidificatori e nebulizzatori si devono utilizzare esclusivamente soluzioni fisiologiche sterili. Si ribadisce che l'acqua del rubinetto può essere bevuta tranquillamente.

Pubblicato in Cronaca Parma

Prossimi alle dimissioni oltre un terzo dei pazienti in cura all'Ospedale Maggiore. Si registra però un nuovo caso di positività alla legionella: sale dunque a 39 il numero complessivo delle persone risultate positive.

Parma, 11 ottobre 2016

Sono 16 le persone ricoverate all'Ospedale Maggiore di Parma per polmonite e risultate positive al batterio della legionella: ad oggi nessuna di queste risulta in condizioni critiche. Attualmente 11 dei 16 pazienti sotto le cure dei medici dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria sono in miglioramento e per 6 di questi sono previste le dimissioni già nei prossimi giorni; 4 pazienti sono stabili, con un normale decorso della patologia, tra questi anche la ragazza 27 enne. In deciso miglioramento anche le condizioni di salute della persona ricoverata all'ospedale Santa Maria di Borgotaro, un caso di positività correlato sempre alla zona del Montebello a Parma.

A chi rivolgersi se compaiono i sintomi

I sintomi più frequenti della legionellosi o Malattia dei Legionari sono: polmonite, febbre, raffreddore, tosse, mal di testa, dolori muscolari, astenia (stanchezza), perdita d'appetito, occasionalmente diarrea e disturbi renali. In questi casi è bene rivolgersi con fiducia al medico di famiglia.

Numero verde ed e-mail dedicata

Per chiedere informazioni sulle precauzioni da tenere contro la diffusione della malattia e per avere informazioni sull'accesso ai servizi sanitari, i cittadini possono chiamare il numero verde del Servizio Sanitario Regionale 800.033.033 dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 17.30 e il sabato dalle 8.30 alle 13.30 oppure scrivere all'indirizzo e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. Non verranno fornite indicazioni terapeutiche o di cura, per queste, il riferimento rimane il medico di famiglia. Per aggiornamenti è possibile consultare il sito www.ausl.pr.it  e la pagina Facebook @auslparma 

La legionellosi: cos'è e come si contrae l'infezione

E' un'infezione, causata da un batterio chiamato legionella, che colpisce l'apparato respiratorio e può manifestarsi in forme anche gravi. La legionella è un microrganismo molto diffuso in natura, dove è associato principalmente alla presenza di acqua (laghi e fiumi, sorgenti termali, ambienti umidi in genere). Da qui, la legionella può "colonizzare" gli ambienti idrici artificiali, come le reti di distribuzione dell'acqua potabile nelle città, impianti idrici dei singoli edifici, impianti di umidificazione, piscine, fontane, e così via. Il batterio della legionella si trasmette solo per inalazione (aerosol) di acqua contaminata, non si trasmette bevendo acqua infetta, non si trasmette da persona a persona.
La legionella si moltiplica in ambienti acquatici tra i 25 e i 42 gradi. Al di sotto dei 20 gradi la legionella non cresce e pertanto non è pericolosa. Di norma, l'acqua fredda dei rubinetti di abitazioni, scuole, ospedali, alberghi, ecc. esce ad una temperatura inferiore ai 20 gradi.

Come si previene la diffusione

E' necessario: far scorrere l'acqua (sia calda che fredda) per qualche minuto prima dell'uso, mantenendosi distanti; rimuovere e pulire in modo accurato (con utilizzo di prodotto anticalcare) i frangi–getto (filtrino del rubinetto) e cipolle delle docce. In caso di doccia "a telefono", non riporla, ma lasciarla pendente, in modo da evitare ristagni d'acqua; non utilizzare le vasche idromassaggio se non viene applicato un corretto sistema di manutenzione. L'acqua del rubinetto può essere utilizzata per lavarsi, per preparare e lavare i cibi, per lavare gli indumenti, le stoviglie e le superfici della casa, purché si seguano le indicazioni sopraindicate. Non ci sono pericoli nell'utilizzo di elettrodomestici che scaldano l'acqua come ad es. lavastoviglie, lavatrice, ferro a vapore, macchina del caffè, caffettiera, ecc. Per gli apparecchi di aerosolterapia, umidificatori e nebulizzatori si devono utilizzare esclusivamente soluzioni fisiologiche sterili.

Pubblicato in Cronaca Parma

Il video dell'incontro pubblico informativo voluto dal sindaco Pizzarotti e tenutosi ieri all'Auditorium Scuola Don Milani con Ausl, Iren e tutti i soggetti coinvolti per informare tutti i cittadini sulla legionella. 

Parma, 7 ottobre 2016

Tra le iniziative messe in campo per prevenirne la diffusione, oltre all'indagine ambientale, che ha previsto il campionamento a domicilio delle persone colpite, sulla rete idro-potabile (soprattutto quella afferente al pozzo Bizzozero), sull'irrigazione negli impianti sportivi e su tutte le fonti che espellono vapori nella zona, è stato effettuato un trattamento di iperclorazione dell'acqua del pozzo Bizzozero.

E' stata inoltre attivata dalla Regione un'Unità di crisi, con competenze tecnico-scientifiche elevate e specifiche, come ulteriore misura di sicurezza per ridurre il rischio di infezione da legionellosi. L'Unità è composta, oltre che dalle Aziende sanitarie di Parma, da esperti dei servizi regionali che si occupano di prevenzione e controllo delle malattie infettive e da esperti di Arpae (l'Agenzia regionale per la prevenzione, l'ambiente e l'energia dell'Emilia-Romagna). Si avvarrà, inoltre, del supporto qualificato di esperti dell'Istituto superiore di sanità (Iss). Clicca qui per sapene di più. Più informazioni sull'attività e sugli incontri dell'Unità di crisi nella pagina degli ultimi aggiornamenti.

PER INFORMAZIONI E AGGIORNAMENTI:

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 
numero verde regionale 800.033.033 (attivo da lunedì a venerdì dalle 8.30 alle 17.30 e sabato dalle 8.30 alle 13.30)
www.ausl.pr.it 
pagina facebook @auslparma 

Sale a 37 il numero totale dei casi risultati positivi. Il comunicato congiunto l'Ausl e L'Azienda Ospedaliera Universitaria di Parma informano che per i cittadini è disponibile un numero verde ed è stata attivata una casella di posta per avere informazioni sulla legionella.

Parma, 7 ottobre 2016

E' stata confermata, dopo gli esiti delle verifiche di laboratorio, la positività al batterio della legionella per altre 2 persone. Sale quindi a 37 il numero totale dei casi risultati positivi, 19 uomini e 18 donne. Attualmente le persone ricoverate al Maggiore da polmonite per legionella sono 20, oltre a 1 alla Città di Parma.

Queste le condizioni dei ricoverati al Maggiore: positive le notizie per i due pazienti giudicati da alcuni giorni in condizioni serie dai medici; in lieve miglioramento il quadro clinico della ragazza di 27 anni trasferita ieri in 1° Anestesia e Rianimazione; positive anche le condizioni del 73 enne, precedentemente ricoverato nell'unità di Terapia intensiva respiratoria (Utir) e attualmente in Pneumologia; per gli altri 17, 10 uomini e 8 donne, condizioni stabili con una normale evoluzione dell'iter clinico. Per un paziente ricoverato al Maggiore per ictus cerebrale, e risultato positivo all'antigene per legionella in quanto affetto anche da broncopolmonite, è in corso l'indagine epidemiologica per verificare se si tratta di un caso rientrante all'interno dell'epidemia in atto oppure di un caso isolato.

Numero verde ed e-mail dedicata

Per chiedere informazioni sulle precauzioni da tenere contro la diffusione della malattia e per avere informazioni sull'accesso ai servizi sanitari, i cittadini possono chiamare il numero verde del Servizio Sanitario Regionale 800.033.033 dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 17.30 e il sabato dalle 8.30 alle 13.30 oppure scrivere all'indirizzo e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..  Non verranno fornite indicazioni terapeutiche o di cura, per queste, il riferimento rimane il medico di famiglia.

La legionellosi: cos'è e come si contrae l'infezione

E' un'infezione, causata da un batterio chiamato legionella, che colpisce l'apparato respiratorio e può manifestarsi in forme anche gravi. La legionella è un microrganismo molto diffuso in natura, dove è associato principalmente alla presenza di acqua (laghi e fiumi, sorgenti termali, ambienti umidi in genere). Da qui, la legionella può "colonizzare" gli ambienti idrici artificiali, come le reti di distribuzione dell'acqua potabile nelle città, impianti idrici dei singoli edifici, impianti di umidificazione, piscine, fontane, e così via. Il batterio della legionella si trasmette solo per inalazione (aerosol) di acqua contaminata, non si trasmette bevendo acqua infetta, non si trasmette da persona a persona.
La legionella si moltiplica in ambienti acquatici tra i 25 e i 42 gradi. Al di sotto dei 20 gradi la legionella non cresce e pertanto non è pericolosa. Di norma, l'acqua fredda dei rubinetti di abitazioni, scuole, ospedali, alberghi, ecc. esce ad una temperatura inferiore ai 20 gradi.

Come si previene la diffusione

E' necessario: far scorrere l'acqua (sia calda che fredda) per qualche minuto prima dell'uso, mantenendosi distanti; rimuovere e pulire in modo accurato (con utilizzo di prodotto anticalcare) i frangi–getto (filtrino del rubinetto) e cipolle delle docce. In caso di doccia "a telefono", non riporla, ma lasciarla pendente, in modo da evitare ristagni d'acqua; non utilizzare le vasche idromassaggio se non viene applicato un corretto sistema di manutenzione.
L'acqua del rubinetto può essere utilizzata per lavarsi, per preparare e lavare i cibi, per lavare gli indumenti, le stoviglie e le superfici della casa, purchè si seguano le indicazioni sopraindicate. Non ci sono pericoli nell'utilizzo di elettrodomestici che scaldano l'acqua come ad es. lavastoviglie, lavatrice, ferro a vapore, macchina del caffè, caffettiera, ecc. Per gli apparecchi di aerosolterapia, umidificatori e nebulizzatori si devono utilizzare esclusivamente soluzioni fisiologiche.

Le analisi

I primi risultati pervenuti e l'evoluzione delle analisi in corso tendono ad escludere, o almeno rendono altamente improbabile, che l'acqua di rete possa essere stata il veicolo di diffusione della legionella. L'attenzione viene concentrata su altre fonti di emissione, quali in particolare le torri di evaporazione centralizzate.

L'Ausl e L'Azienda Ospedaliera Universitaria di Parma ribadiscono che l'acqua del rubinetto può essere bevuta tranquillamente.

Pubblicato in Cronaca Parma

Legionella: non è ancora stata scoperta la causa dell'epidemia, registrata soprattutto nella zona che gravita attorno a piazzale Maestri e al quartiere Montebello. L'attenzione viene concentrata sulle torri di evaporazione centralizzate presenti presenti in edifici di grandi dimensioni legati a diverse attività.

Parma, 7 ottobre 2016

Si è svolto ieri pomeriggio presso la sede dell'AUSL il secondo incontro del coordinamento interistituzionale sulla legionella, al quale hanno preso parte il sindaco Federico Pizzarotti, la direttrice dell'AUSL Elena Saccenti, il direttore generale dell'Azienda Ospedaliera Massimo Fabi, il delegato della Regione Roberto Cagarelli e diversi dirigenti medici e tecnici impegnati sul fronte della lotta alla malattia del legionario.
Mentre le persone che hanno contratto la malattia risultano essere 35, con 2 casi in via di accertamento, non è ancora stata scoperta la causa dell'epidemia, registrata soprattutto nella zona che gravita attorno a piazzale Maestri e al quartiere Montebello.

Tuttavia le autorità competenti non sono state ferme: hanno disposto il potenziamento della clorazione del pozzo Biozzozero per mettere in sicurezza il più possibile l'utilizzo dell'acqua proveniente dalla rete idrica, hanno prelevato un elevato numero di campioni da esaminare, sia presso le abitazioni delle persone colpite, sia presso i possibili punti di fonti potenzialmente emissive del batterio della legionella, disponendo precauzionalmente anche la chiusura temporanea di alcuni impianti. Purtroppo le analisi comportano tempi non comprimibili di circa 10 giorni.
I primi risultati pervenuti e l'evoluzione delle analisi in corso tendono ad escludere, o almeno rendono altamente improbabile, che l'acqua di rete possa essere stata il veicolo di diffusione della legionella, sia perche non è stata finora riscontrata la presenza di batteri nelle prime abitazioni private oggetto di prelievo, sia soprattutto perchè ad una settimana di distanza, neppure i prelievi svolti direttamente sulla rete idrica hanno dato finora riscontri di presenza del batterio incriminato.

A questo punto, l'attenzione viene concentrata su altre fonti di emissione, quali in particolare le torri di evaporazione centralizzate presenti presenti in edifici di grandi dimensioni legati a diverse attività che ne comportano l'installazione ad una distanza compatibile con quella in cui presumibilmente si è manifestato il contagio. Controlli vengono effettuati anche su centri commerciali ed impianti sportivi.

"Tutti gli enti coinvolti stanno lavorando alacremente per scoprire l'origine dell'epidemia - dice a conclusione dell'incontro il sindaco Federico Pizzarotti - e sopratutto per mettere in atto tutte le azioni possibili per bloccarne la diffusione. Intanto i cittadini del quartiere Montebello e limitrofi sono invitati a non abbassare la guardia e ad osservare le semplici disposizioni emanate e divulgate ampiamente dalle aziende sanitarie. Per parte nostra spiegheremo ai cittadini come stanno le cose nell'assemblea di stasera. Quanto alle torri di evaporazione, sulle quali si concentra ora l'attenzione dei tecnici, stiamo valutando la possibilità di emettere un'ordinanza per il censimento e la bonifica delle stesse, anche indipendentemente dal riscontro della presenza della legionella. Nel frattempo diversi impianti di questo tipo sono stati chiusi con la fine della stagione estiva. Quello che voglio sottolineare è che i cittadini non hanno alcun motivo per sentirsi in nessun modo abbandonati dalle istituzioni e che con la collaborazione di tutti siamo fiduciosi di risolvere il problema, anche se non è affatto scontato che si riesca a trovarne l'origine, come conferma la vasta casistica in materia".

(Fonte: ufficio stampa Comune di Parma)

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