di Lamberto Colla Parma 3 gennaio 2021 300esimo giorno dell'anno 1 dell'era COVID-19 - domenica -
E’ quantomeno curioso che il popolo dotto dei “NO OGM”, tanto attivo quanto “cattivo”, sia scomparso forse alla ricerca delle altrettanto “dure e pure” Sardine.
“Io mi vaccino, proteggi te proteggi gli altri” è un claim azzeccato che richiama alla responsabilità di ciascuno a fare la propria parte in questa pandemia.
E sin qui siamo d’accordo. Ma non mi trovo assolutamente allineato con coloro che vorrebbero l’obbligatorietà per un prodotto non ancora sperimentato.
“NO CAVIE! dovrebbe essere il movimento di pensiero che dovrebbe avanzare. Mascherati, a distanza di 2 metri l’un dall’altro, chilometri di persone, adulti, anziani, giovani coppie con bimbi in passeggino e striscioni inneggianti alla libertà a alla sicurezza, dovrebbero percorrere tutte le strade di ogni capoluogo. Invece, rinchiusi nelle loro case, spesso scatenati sui social rincorrono a insultare chi cerca di muovere le coscienze e un movimento di opinione garantista, pronti e perfettamente a accusare di negazionista, di fascista, dell'irresponsabile e chi più ne ha più ne metta, a chiunque tenti di uscire dal coro ipnotico.
Ma io preferisco aspettare! Voglio vaccinarmi ma non intendo fare da cavia oltre.
Da quasi un anno siamo rinchiusi in casa come i concorrenti del "Grande Fratello" e probabilmente qualche psichiatra o analista sta raccogliendo dati e elaborando ipotesi sugli effetti comportamentali di un prolungato isolamento dalle attività sociali o dei riflessi comportamenti in ambiti ristretti ad elevata limitazione di libertà.
Qualcun altro invece, con ancor più alta probabilità, si sta strofinando le mani per l'elevato campione sul quale potrà contare per completare la ricerca sulla manipolazione genetica sugli umani.
Un grande traguardo per la medicina ma anche un grande traguardo per chi volesse definitivamente sottomettere ampie aree del globo o impartire ordini di riduzione della aspettativa di vita, un po' come si fa per le lavatrici.
No io a questo ancora non ci sto.
E considerato che ancora non è possibile obbligare alcuno (vedi intervento del prof. Daniele Trabucco su Gazzettadellemilia.it del 31 dicembre 2020), mi assumo la responsabilità di una maggior durata della mia libertà limitata ma attendo quel vaccino prodotto con la tecnologia convenzionale, quella introdotta da Edward Jenner nel 1798 e che per due secoli e un quarto ha avuto modo di perfezionarsi.
Il vaccino Pfizer, come quello Moderna, è invece del tutto innovativo e agisce direttamente sull'RNA. Ne consegue che, oltre ad avere maggiori reazioni avverse sui pazienti, alcune probabilmente ancora sconosciute, lo scrivono gli stessi produttori, non esistono prove degli effetti ulteriori ai 45 giorni di monitoraggio della sperimentazione. Non si conosce il periodo di copertura (ipotizzano 6 mesi) e come sopra anticipato, non è noto se possa avere effetti indesiderati, addirittura nefasti nel medio e lungo periodo. Dovremmo andare per atto di fede.
Diciamo che molto probabilmente non farà nulla di male, ma non ne siamo certi.
Il vaccino in questione della Pfizer è un mRNA, ovvero, in ogni persona che si vaccina, viene inoculata una molecola che funge da messaggero RNA. Frammenti di RNA (probabilmente di parti del virus morto) hanno il compito di inviare al DNA del ricevente l'input di fare cose che altrimenti non farebbe. In pratica e senza entrare in una dettagliata e comunque imprecisa descrizione della cinematografia che si innesterebbe nel corpo dell'ospite, verrebbe prodotta la proteina virale (la proteina Spike o S ) che è la stessa che ricopre la superficie del Coronavirus. Questa Spike sul corona avrebbe l'attività di agganciarsi a recettori specifici delle nostre cellule (gli ACE 2) che sono come delle porte di ingresso.
Come tutte le porte hanno una chiave specifica ma la proteina S le apre tutte, una sorta di passepartout.
Ora è facile comprendere come un'ampia sperimentazione potrebbe effettivamente far fare un grande passo alla medicina, ma con quali effetti nel medio o lungo periodo per coloro che oggi si sottopongono alla sperimentazione non dichiarata?
Diversamente dal vaccino Pfizer, il vaccino AstraZeneca, già autorizzato e in distribuzione in Gran Bretagna e Argentina, è il risultato di una produzione tradizionale.
Inoltre Astrazeneca, dopo un confronto con i protocolli russi (i russi hanno condiviso lo Sputnik) ha migliorato il vaccino utilizzando due ceppi virali e così secondo gli studi dovrebbe garantire una copertura di almeno due anni, diversamente dai 6 mesi di Pfizer, e limitare sensibilmente gli effetti collaterali.
L'Agenzia Europea del Farmaco (EMA) non ha ancora approvato l'Astrazeneca, ma dobbiamo pensare che esiste anche la politica e l'interesse economico: lo Pfizer è tedesco e americano, l'AstraZeneca è in parte italiano, in parte inglese (Brexit) e con il contributo della Russia e la sua autorizzazione infatti tarda a arrivare.
Secondo logica mi sarei atteso una via privilegiata per una "strada nota" piuttosto che il contrario per una strada certamente "affascinante" ma dalle ampie zone d'ombra.
Diceva un vecchio saggio della politica della prima Repubblica: "Pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca!".
Tutto ciò vuole essere uno stimolo alla riflessione autonoma e all’approfondimento extra social media.
Meditate gente meditate e... BUON 2021!
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