Dodici lingue, un solo obbiettivo: prevenire gli incidenti in ambiente domestico. E’ questo lo scopo del video - ideato dal Servizio Salute Immigrati del Distretto di Parma dell’Ausl - per la promozione di corretti stili di vita e per garantire una maggiore sicurezza all’interno delle abitazioni, soprattutto tra i bambini, indipendentemente dalle condizioni socio-economiche, dal paese di origine o dalle competenze linguistiche.
Quelli domestici, rappresentano infatti il 60% degli incidenti che coinvolgono i bambini nella fascia tra zero e quattro anni, con conseguenze potenzialmente gravi: un problema di sanità pubblica frequentemente sottostimato. Il video multilingue, realizzato nell’ambito del Progetto europeo I.C.A.R.E. , sarà utilizzato per incontri formativi e informativi rivolti ai genitori.
Si tratta di una serie di consigli per rendere sicuri gli ambienti di vita quotidiana. Fruibile ed efficace, il video ha grafiche semplici e intuitive ed una traduzione audio in dodici lingue.
“Un tema importante come la prevenzione degli incidenti domestici non può avere ostacoli linguistici o culturali. – ha commentato Antonio Balestrino, Direttore del Dipartimento Cure Primarie del Distretto di Parma dell’Ausl – Lo scopo di questi materiali informativi è superare tali limiti, perché quello della sicurezza è un linguaggio universale. Voglio ringraziare tutti i professionisti che hanno lavorato a questo progetto, in particolare Francesca Berghenti dello Spazio Salute Immigrati , Maria Antonietta Bandello della Pediatria di Comunità e Damian Garcìa Munoz, che ha realizzato gratuitamente il video.”
I.C.A.R.E. è un progetto europeo, promosso dalla Regione Emilia-Romagna, in collaborazione con le Regioni Lazio, Sicilia e Toscana e cofinanziato dalla Direzione Generale Integration and Community Care for Asylum and Refugees in Emergency.
L’obiettivo è migliorare l’accesso ai Servizi Sanitari Territoriali per i titolari o richiedenti di protezione internazionale e casi speciali, assicurando una risposta ai bisogni di salute il più possibile omogenea e di sistema.
Il costante flusso migratorio degli ultimi anni ha attivato numerosi progetti, principalmente focalizzati sulla fase emergenziale sanitaria e sociosanitaria e rispondendo alle necessità immediate e dei giorni successivi agli arrivi.
ICARE vuole invece porre l’attenzione sulle fasi successive del processo migratorio, agendo sulla situazione rappresentata dalla “seconda accoglienza”, nelle diverse località di destinazione dei Titolari o dei Richiedenti Protezione Internazionale.