Visualizza articoli per tag: Emilia

E' notizia di questi giorni il sequestro da parte dei Carabinieri per la Tutela Agroalimentare di circa 11 tonnellate di prodotti agroalimentari.

Nel solo territorio di Parma si è provveduto a togliere dal mercato 177 pezzi di Coppe e Fiocchi di Zibello, per complessivi 310 kg, 490 confezioni e 143.100 etichette indebitamente riferite a «Culatello di Zibello Dop., «Prosciutto di Parma» ed a «Coppa di Parma Igp».

La questione delle contraffazioni dei nostri prodotti e di tutta la qualità che la nostra tradizione enogastronomica rappresenta evidenzia che se è vero che si sono intensificati i controlli, la strada è ancora lunga per una vera tutela del consumatore e delle nostre eccellenze alimentari.

In materia di lotta alla contraffazione si evincono recenti successi come questo, ma non ci stancheremo mai di chiedere pene più severe, vero deterrente per i falsari del cibo. C'è di positivo però che le recenti novità in materia di etichettatura consentiranno ai cittadini di essere più informati anche se per essere ancor più trasparenti è importante che anche l'origine degli ingredienti primari sia rivelata ai consumatori.

La falsa etichettatura a tavola colpisce in misura diversa tanti prodotti, dai salumi alle conserve, dal vino all'extravergine, sughi e pasta, ma in particolare i formaggi che sono in testa prodotti più clonati.
Per questo e per altri motivi servono maggiori tutele per le nostre eccellenze alimentare, nel frattempo il nostro plauso va ai Carabinieri per il loro intervento decisivo e incisivo per il contrasto a questo fenomeno che danneggia fortemente il settore agroalimentare italiano.

Alberto Prantera
Forza Civica Parma

Pubblicato in Agroalimentare Parma

A Bologna un confronto tra esperti, associazioni, enti e la banca impegnata a supportare attività capaci di generare un tangibile impatto sociale positivo sul territorio con il suo specifico programma Social Impact Banking che, nel corso del 2018, in Emilia Romagna ha permesso di erogare prestiti in microcredito per circa 3milioni e 500mila euro e 600mila euro per la realizzazione di progetti a sostegno della collettività

Circa 190 pratiche per un totale di oltre 3milioni e 500mila euro di prestiti in microcredito; 600mila euro già erogati per la realizzazione di iniziative ad impatto sociale e, in valutazione, progetti per 18 milioni di euro; coinvolti 1300 studenti in attività di alternanza scuola lavoro e oltre 1200 persone tra privati e imprenditori in specifiche iniziative di formazione e informazione in tema di economia, risparmio, export e sviluppo del business. Questi, per l'Emilia Romagna, sono i numeri principali di un anno di Social Impact Banking, il programma messo a punto da UniCredit, lanciato lo scorso dicembre per promuovere attività con impatto sociale positivo e articolato in diverse strategie di intervento: Social Impact Financing, Microcredito, Formazione.

Numeri che rendono tangibile l'impegno del Gruppo nello sviluppo di una società più equa e aperta, attraverso l'individuazione, il finanziamento e la promozione di iniziative che abbiano un concreto risvolto sociale. Risultati raggiunti anche e soprattutto attraverso un confronto continuo e aperto con i territori per recepirne e comprenderne le istanze. Proprio questo l'obiettivo del "Follow Up Nuove Economie", organizzato giovedì a Bologna da UniCredit, al fine di approfondire quanto emerso sul tema nel corso del più ampio Forum di Territorio che si è svolto lo scorso giugno a Firenze.
Un tavolo di verifica su scenario, novità, opportunità, criticità e soluzioni relative al mondo del terzo settore che ha visto partecipare esperti e rappresentanti di associazioni, enti, cooperative e imprese sociali del perimetro Centro Nord che comprende Emilia Romagna, Toscana, Umbria e Marche.

L'incontro è stato aperto dai saluti introduttivi di Livio Stellati, Responsabile Territorial Relations Centro Nord UniCredit, seguiti dagli interventi di Dario Prunotto, Responsabile Territorial Development & Relations UniCredit; Paolo Venturi, Direttore AICCON-Università di Bologna; e di Daniela Oliva, Direttore Istituto per la Ricerca Sociale.

"Come banca - spiega Livio Stellati, Responsabile Territorial Relations Centro Nord UniCredit, - siamo chiamati ad avere un ruolo sempre più attivo nella risoluzione dei grandi problemi della società attuale, come la disoccupazione e la diminuzione della spesa pubblica in welfare. Con Social Impact Banking aiutiamo le persone a rischio di esclusione finanziaria e le organizzazioni attive nel sociale, dando loro fiducia e credito, mettendo a disposizione le nostre competenze finanziarie e il nostro know-how di business, creando reti di relazioni e, infine, misurando e valutando i risultati delle iniziative e dei relativi impatti sociali".

SALA_1.jpg

VENTURI_OLIVA_STELLATI_1.jpg

 

Un bilancio preventivo 2019 da record: la produzione supererà il tetto dei 3,75 milioni di forme, i ricavi saranno pari a 38,4 milioni di euro, gli investimenti promozionali per lo sviluppo della domanda in Italia e all'estero ammonteranno a 22,4 milioni di euro.

Parma, 29 novembre 2018 - Si è tenuta oggi a Parma, presso l'Auditorium Paganini, l'Assemblea Generale dei Consorziati del Parmigiano Reggiano.

Il Presidente Nicola Bertinelli , con la sua relazione introduttiva, ha fatto il punto sullo stato di salute della filiera della più importante DOP italiana, mettendo in evidenza la crescita produttiva e la necessità di investire in comunicazione ed azioni di filiera per aprire nuovi spazi di mercato e collocare il Parmigiano Reggiano ad un prezzo remunerativo.

Il 2018 vede infatti la produzione di Parmigiano Reggiano crescere complessivamente del 2%: gli oltre 3,7 milioni di forme previste rappresentano il livello più elevato nella storia millenaria del Re dei Formaggi. Nel 2019 si prevede un ulteriore incremento della produzione che porterà il numero delle forme a quota 3,75 milioni.

L'importanza di questo traguardo trova un riflesso nel Bilancio Preventivo 2019, approvato nel corso dell'Assemblea Generale dei Consorziati: il bilancio prevede la cifra record di 38,4 milioni di euro di ricavi totali (contro i 33,4 del preventivo 2018 e i 25,2 del preventivo 2017).

Sono 22,4 i milioni di euro (contro i 20,3 del preventivo 2018 e i 14,3 del preventivo 2017) destinati a investimenti promozionali per lo sviluppo della domanda in Italia e all'estero: 2 milioni in più rispetto all'anno precedente.

Proprio l'export rappresenta una delle leve principali per accompagnare l'incremento della produzione: i milioni stanziati per lo sviluppo dei mercati esteri sono 8,6 di cui 2 per nuovi progetti Paese. In Italia, l'investimento in attività promozionali (programmi in-store, campagne pubblicitarie, sponsorizzazioni, fiere ed eventi, vendite dirette) ammonterà a 15,8 milioni di euro. Un'ulteriore importante voce del Bilancio Preventivo 2019 è rappresentata dai 2 milioni di euro destinati al programma di sorveglianza straordinaria delle ditte di grattugia e dei laboratori di porzionatura, nonché ad azioni di ricerca scientifica, e sviluppo delle azioni di vigilanza.

"Il mercato ci sta dando grandi soddisfazioni: crescono produzione e consumi e il prezzo tiene, con un differenziale rispetto ai nostri competitor che non è mai stato così elevato. Significa che abbiamo intrapreso un percorso virtuoso di crescita e che il posizionamento del nostro prodotto ci ha consentito di aprire nuovi spazi di mercato e di collocare il Parmigiano Reggiano ad un prezzo remunerativo. Affinché la filiera del Parmigiano Reggiano si posizioni su una traiettoria di crescita forte e di lungo periodo dobbiamo investire in comunicazione per sottolineare ulteriormente i plus di prodotto, valorizzando il Re dei Formaggi e distinguendolo dai prodotti similari. Per questo motivo il bilancio preventivo 2019 è il più alto nella storia del Consorzio. Abbiamo a disposizione oltre 38 milioni di euro per sostenere il mercato e creare nuovi sbocchi di domanda" ha commentato Nicola Bertinelli, Presidente del Consorzio.

Numerose le novità annunciate nel corso dell'Assemblea: più efficaci azioni di vigilanza a tutela del marchio all'estero, mappatura delle aziende agricole volta ad assicurare i più elevati livelli di benessere animale, attività di marketing in nuovi mercati (Australia, Centro America, Area del Golfo e Balcani), progetti per una maggiore trasparenza nel canale Horeca, ed il lancio di un nuovo mercato per il prodotto a "lunga stagionatura". Il segmento del prodotto 40 mesi, in una prospettiva a 4-5 anni, potrà arrivare a rappresentare il 3-4% del consumo totale, vale a dire oltre 100 mila forme.

Parmigiano_Reggiano_group_1.jpg

 

L'olio di fegato di merluzzo è un'ottima fonte di vitamina D. Scopriamo come evitare pericolose carenze grazie a questo integratore alimentare

L'olio di fegato di merluzzo è un'ottima fonte di omega 3, ma al suo interno sono presenti anche altri importanti nutrienti; fra di essi spicca la vitamina D, un micronutriente spesso associato a carenze pericolose per la salute.

Vitamina D: i benefici e i rischi della carenza

La vitamina D che è possibile assumere con l'olio di fegato di merluzzo  partecipa ai processi di divisione cellulare e aiuta l'organismo ad assorbire e utilizzare il fosforo e il calcio.

Il suo ruolo nell'assorbimento e nell'utilizzo del calcio è particolarmente importante per la salute delle ossa, di cui favorisce la normale crescita sin dall'infanzia, promuovendone allo stesso tempo la solidità. Ma non solo: la vitamina D promuove anche la buona salute dei denti e favorisce il buon funzionamento di muscoli e sistema immunitario.

Si tratta di una vitamina solubile nei grassi; per questo l'organismo può accumularla nel tessuto adiposo. Tuttavia, le carenze di vitamina D sono tutt'altro che rare; nei bambini possono portare a ritardi della crescita e rachitismo, con sviluppo di gambe curve e addome sporgente, mentre negli adulti sono state associate a osteoporosi, fragilità ossea e spasmi muscolari.

Le fonti di vitamina D

La maggior parte della vitamina D presente nell'organismo umano deriva dalla conversione di una provitamina presente nella pelle. Questa conversione è resa possibile dalle radiazioni ultraviolette dei raggi del sole.

La maggior parte delle carenze di vitamina D affondano le loro radici proprio nei meccanismi che permettono la sua produzione. Infatti lo stile di vita moderno porta a passare sempre meno tempo all'aria aperta; per di più quando ci si espone al sole è opportuno proteggere la pelle proprio dai raggi ultravioletti, associati al rischio di melanoma.

Purtroppo non è semplice far fronte al rischio di carenza di vitamina D associato a questa situazione assumendo questo micronutriente con l'alimentazione. Infatti le fonti alimentari di vitamina D sono piuttosto poche; è presente nei pesci grassi (come il tonno, il salmone e lo sgombro) e se ne trovano piccole quantità nel fegato bovino, nei formaggi e nel tuorlo d'uovo. Inoltre in commercio esistono alimenti fortificati in cui la vitamina D è presente perché aggiunta artificialmente, e gli integratori di olio di fegato di merluzzo riescono ad apportarne dosi significative.

L'olio di fegato di merluzzo come fonte di vitamina D

La dose di vitamina D presente nell'olio di fegato di merluzzo può arrivare anche a 250 µg ogni 100 g di prodotto – una quantità di gran lunga superiore rispetto ai 5,4 µg che si possono trovare in 100 g di tuorli d'uovo e gli ancora più limitati 1,7 µg presenti in 100 g di tonno pinna gialla.

In realtà anche eccessi di questo micronutriente possono essere pericolosi per la salute. Favorendo l'assorbimento di dosi elevate di calcio, troppa vitamina D può portare alla formazione di depositi di questo minerale nei tessuti molli (per esempio nel cuore o nei polmoni), a calcoli e danni ai reni e a sintomi come confusione, disorientamento, nausea, vomito, stitichezza, riduzione dell'appetito, debolezza e perdita di peso.

Da questo punto di vista l'olio di fegato di merluzzo può essere considerato un prodotto sicuro. Infatti i processi di purificazione molecolare con cui viene prodotto permettono di eliminare sia eventuali contaminanti sia alcuni nutrienti, inclusa la vitamina D, che viene poi riaggiunta ai dosaggi desiderati.

La scelta migliore per sapere quanto assumerne è chiedere un consiglio al medico o al farmacista, che sapranno consigliare anche sull'eventuale presenza di controindicazioni all'utilizzo dell'olio di fegato di merluzzo.

 

Pubblicato in Agroalimentare Emilia

ANBI Emilia Romagna arricchisce il progetto di formazione social per gli istituti superiori della regione consentendo di scoprire anche il ruolo indispensabile dell'acqua nei cicli produttivi dei prodotti alimentari. Iscrizioni delle classi entro il 16 dicembre e premiazione a Macfrut2019 a Rimini.

Parma, 28 Novembre 2018 – ANBI Emilia Romagna e i Consorzi di bonifica associati rafforzano il loro legame con il mondo dell'istruzione scolastica e a fianco dei progetti formativi itineranti già consolidati, in collaborazione con Ufficio Scolastico Regionale nelle varie province, lancia una nuova iniziativa rivolta a tutte le classi degli istituti superiori della regione Emilia Romagna E-R School of Food- Cook for like.

Il format individuato per promuovere e incrementare i livelli di conoscenza dei valori del ricco mondo dell'alimentazione e del rapporto che gli stessi prodotti tipici del nostro territorio hanno con la risorsa acqua è quello del contest. Si tratta di una vera e propria gara tra squadre di studenti, in rappresentanza delle diverse classi, che si confronteranno sui social network ideando prima, elaborando poi ed infine eseguendo un Piatto Unico all'interno delle categorie tematiche scelte.

La categoria ANBI e quindi dei Consorzi di Bonifica è "Dall'Acqua alla Tavola" in quanto l'acqua, alla base dell'irrigazione, è essenziale per le produzioni, ne incrementa la qualità e favorisce uno stile di vita sostenibile. Requisito-base per il Piatto Unico – nella categoria ANBI – è l'utilizzo all'interno della propria ricetta di almeno un prodotto IGP e/o DOP frutto dell'impiego della risorsa acqua. L'immagine di quanto realizzato, accompagnata dall' hashtag #dallacquaallatavola dovrà essere corredata da un video di almeno 30''- 1 minuto che illustri la ricetta e l'impiego dei prodotti.

Il piatto deve rappresentare un giusto bilanciamento di elementi nutritivi e consentire di scoprire ed approfondire la conoscenza della natura, dell'acqua e del suo ruolo indispensabile per il cibo che sta alla base di una alimentazione più sana frutto di scelte maggiormente consapevoli. Le squadre delle classi dovranno indicare lo strumento che utilizzeranno durante la campagna per diffondere il loro messaggio in grado di guadagnare consensi e condivisioni di contenuto sulle piattaforme che più si adattano a questo tipo di promozione ovvero Facebook e Instagram.

Al termine, una giuria composta da rappresentanti di ANBI selezionerà le squadre che avranno meglio rappresentato nel rispettivo Piatto, la qualità delle produzioni del territorio. Le due squadre finaliste si confronteranno all'interno della manifestazione internazionale MACFRUT2019 a Rimini per aggiudicarsi il titolo di FoodMasterclassANBI2018.

"Il Consorzio condivide e supporta questo progetto rivolto agli istituti superiori, in quanto viene valorizzata la risorsa idrica come elemento fondamentale per le produzioni delle eccellenze che ci contraddistinguono nel mondo – così il Presidente della Bonifica Parmense Luigi Spinazzi – . Si conferma in tal modo l'importanza di sensibilizzare le nuove generazioni sul ruolo fondamentale dell'acqua nel ciclo della vita".

 

Foto_School_of_Food_1.jpg

UniCredit: sottoscritti 100 milioni di euro in minibond a supporto dell'economia reale italiana.

Questi strumenti consentono alle piccole e medie imprese del nostro Paese di diversificare le fonti di finanziamento. Da agosto 2017, 15 emissioni da parte di altrettante aziende operanti in Italia in diversi settori. Tra queste anche RM Multimedia di Cattolica (Rimini), specializzata nella distribuzione di hi-tech, per 2,5 milioni di euro.

UniCredit si conferma leader di mercato nel Capital Markets anche nel segmento delle piccole e medie imprese attraverso i minibond. Per quanto non esista una definizione normativa di minibond, ciò che UniCredit propone alle PMI italiane sono prestiti obbligazionari di piccolo taglio (generalmente tra 2 e 25 milioni di euro), che possono essere o meno quotati e hanno la caratteristica di essere sottoscritti da UniCredit.
UniCredit supporta l'economia reale e, in particolare, i piani di sviluppo e crescita delle piccole e medie imprese, spina dorsale del sistema economico italiano che, a causa delle ridotte dimensioni, hanno più difficile accesso al mercato dei capitali.

A seguito delle recenti emissioni di 10 milioni di euro da parte dell'azienda Nicolaus Tour Srl di Ostuni (Brindisi), operante nel settore dei servizi turistici e della villaggistica; e di 2,5milioni di euro da parte di RM Multimedia, società a responsabilità limitata di Cattolica (Rimini), specializzata nella distribuzione di hi-tech, UniCredit ha raggiunto il traguardo dei 100 milioni di minibond sottoscritti nell'arco di poco più di un anno.

Tale risultato è il frutto di 15 emissioni, a partire da agosto 2017, da parte di altrettante aziende operanti in Italia in diversi settori economici.
Il processo di emissione dei minibond rappresenta una palestra per il mercato dei capitali, in quanto consente alle imprese clienti della banca di familiarizzare con le dinamiche e le regolamentazioni dei Capital Markets, come la certificazione dei bilanci, la definizione di business plan con orizzonte temporale di almeno 3-5 anni, il rispetto di parametri minimi di capitale, l'adeguamento della documentazione societaria idonea all'emissione dei bond.

"In Italia il mercato obbligazionario delle aziende è più che raddoppiato negli ultimi 10 anni, anche grazie allo sviluppo dei private placement, dei minibond e all'introduzioni dei PIR. Esiste tuttavia un potenziale ancora inespresso, se rapportiamo i dati del nostro Paese a realtà come la Francia, il Regno Unito o gli Stati Uniti. – ha ricordato Giovanni Ronca, Co-Head Italy di UniCredit – I minibond di UniCredit assecondano questa tendenza di maggior interesse per fonti di approvvigionamento complementari al credito bancario, consentendo ai nostri clienti di differenziare le proprie fonti di finanziamento, accedendo alle agevolazioni riservate alle società quotate e permettendo loro di ottenere una maggiore stabilità del credito nel medio-lungo periodo, evitando di saturare i fidi in essere."

I minibond di UniCredit sono stati ritenuti meritevoli del premio speciale per i "business financing services" durante i Milano Finanza Global Awards 2018 lo scorso 13 giugno e integrano una serie di iniziative a supporto del capitale umano e della diffusione di cultura imprenditoriale per le aziende del made in Italy, come gli incontri formativi e di networking degli UniCredit Talk, gli UniCredit Forum e il programma UniCredit 4 Growth.

È possibile reperire maggiori informazioni sul servizio minibond di UniCredit, consultando la pagina web: https://www.unicredit.it/it/corporate/finanziamenti/prodotti-di-finanziamento/minibond.html 

 

La struttura inaugurerà tra una decina di giorni in via Cattaneo. Si potrà sia noleggiare le bambole sia "intrattenersi" con loro in una stanza messa a disposizione nel locale. Ma le tariffe non sono proprio "popolari"

di Manuela Fiorini Modena 28 novembre 2018 -  "Ciao, bambola...". Potrebbero esordire così i clienti della "casa di appuntamenti", (anche se c'è chi preferisce definirlo un sexy shop "un po' particolare"), che aprirà i battenti tra una decina di giorni al civico 72 di via Cattaneo, a Modena. Non siamo sicuri, però, che la "bambola" in questione risponderà all'approccio, anzi, di sicuro rimarrà muta. Perché non si tratta di una persona in carne e ossa, ma di una sex doll iperrealistica, realizzata in Tpe, un materiale termoplastico elastomero che al tatto assomiglia alla pelle umana.

Si tratta della seconda struttura del genere in Italia, dopo quella di Torino, che ha avuto solo il tempo di annunciare al mercato (del sesso) la novità, prima di essere chiusa nello scorso mese di settembre per problematiche igienico sanitarie, legate, a quanto pare, alla sterilizzazione delle bambole "dopo l'uso".

Tuttavia, in questo senso, l'imprenditore modenese di origini svizzere che darà il via a questa esperienza anche nella nostra provincia, assicura di aver preso tutte le precauzioni e avere ricevuto tutte le autorizzazioni necessarie per garantire la pulizia e l'igienizzazione delle sex dolls.

E proprio queste "operazioni" indispensabili influiscono sul prezzo delle "prestazioni" delle "ragazze. Le tariffe, infatti, non sono proprio popolari e vanno da 100 euro per un'ora a 80 per mezz'ora. Le escort in silicone, molto simili a persone vere, e da un costo che può arrivare anche a 2000 euro per ogni bambola, si potranno noleggiare, portandole anche a casa per il tempo necessario, oppure si potrà trascorrere momenti piacevoli con loro in una stanza all'interno della struttura, arredato con un letto e con tutto l'occorrente.

 

sex_dolls2_1.jpg

Pubblicato in Cronaca Modena
Giovedì, 29 Novembre 2018 06:26

Un anno di FICO

Ad un anno esatto dall'apertura di FICO, le mie considerazioni su di una macchina imperfetta che però ha avuto il pregio di osare e che sta faticosamente macinando consensi nonostante l'Italia e gli Italiani.

da L'Equilibrista Bologna 24 novembre 2018 - Quando da piccoli si chiedeva alla maestra come si poteva iniziare un tema, la risposta era solitamente quella di iniziare a scrivere prima di tutto, senza pensare a regole prestabilite o stili linguistici perché comunque iniziando, le idee uscivano da sé.

Quello che è successo a FICO dall'anno scorso è molto simile.
E' stato come trovarsi in un'aula futuristica, nella quale però i bambini avrebbero sognato libri e lezioni all'aria aperta, imparando direttamente dalle esperienze dirette, vedendo animali veri pascolare, toccando foglie di piante dalle quali staccare la frutta maturata al sole e poterla mangiare, oppure lavorando il proprio orticello e a fine giornata, ritornare con il prodotto che si è coltivato da sè.

Non serve essere detrattori in questa fase, perché ci voleva coraggio a riconvertire l'antico mercato ortofrutticolo di Bologna già in declino da anni e riadattarlo, puntando su di un disegno totalmente nuovo.
Per questo bisogna portare idee nuove per aiutare questo sogno a non scomparire, serve vedere FICO come un luogo capace di produrre veramente con le proprie forze un prodotto coltivato ed allevato all'interno delle sue strutture, portando cultura ed innovazione nel servizio e nell'offerta, perché la sola innovazione del formato o la semplice cultura al prodotto di alta gamma non basta più.

La mia esperienza ad oggi, da operatore che frequenta questo spazio sin dalla prima apertura e che ha preso parte e circa una cinquantina di eventi all'interno di esso, ed in momenti diversi aggiungo, è che si poteva osare ancora di più, magari puntando alla produzione di latte marchiato FICO ad esempio, o all'allevamento diretto del bestiame per ottenerne selezioni kilometro zero o dedicati, proprio come se fosse una comunità di produzione ultra settoriale e che su queste esperienze, si sarebbe potuto costruire una vera e propria immagine di marca, perché supportata dal vero prodotto "Made in FICO".

Innovare oggi significa portare qualcosa che non c'è e soprattutto prevedere dei cicli velocissimi di rotazione delle idee perché ciò che funziona è legato alla fidelizzazione ed alla esclusività, tanto che il cliente apprezzerebbe affidare a FICO la gestione della qualità della sua personale dispensa prodotti e magari farsela spedire a casa. Di tanto in tanto portare la famiglia a vedere come procedono le sue colture e magari prenotare il proprio spazio per consumare i suoi prodotti in loco per dedicarsi a cene esclusive per reinventare un formato classico in un qualcosa di unico.

Qualcosa di veramente FICO insomma.

Nessuno sarà mai profeta in patria come si usa solitamente dire e soprattutto nessuno vuole fare scuola a chi ha il coraggio di buttarsi e ha avuto la brillante idea di portare ricchezza ai produttori italiani creando valore all'estro nel nome dell'Italianità, però credo che i punti di vista siano preziosi e servano per crescere e reinventarsi continuamente.

IMG_20171223_121037.jpg

 

Pubblicato in Agroalimentare Emilia

Di Nicola Comparato Felino 28 novembre 2018 - Ci troviamo nella Val Baganza, in provincia di Parma, precisamente a San Michele Tiorre. Siamo negli studi della Rik's Recordz per conoscere più da vicino questo ambizioso e interessante progetto musicale direttamente dalla voce del fondatore.

La Rik's Recordz nasce nel 2011, da un'idea di Lorenzo "Rik" Riccardi, con l'intento di esplorare a 360 gradi il panorama musicale. Rik é riuscito a collaborare, nel corso degli anni, con artisti di ogni genere ed età. La musica non ha confini e alla Rik's Recordz questo lo si capisce fin da subito.

Tanti sono i dj's che gravitano attorno a questo progetto. Faustino Dj, Luca Prandi DJ, Robertino DJ, Max Uomo Gatto DJ, Kevin Guatelli dei Jesters e MiloTech DJ, tra i nomi più noti.

L'addetto alle pubbliche relazioni, Christian Chiaffi grande amico di Rik, è colui che si occupa anche della gestione della pagina ufficiale Facebook della Rik's Recordz..
https://www.facebook.com/riksrecordz/  .

Il fondatore della Rik's Recordz, Lorenzo "Rik" Riccardi ci ha dedicato un video messaggio.

Lo ringraziamo e gli auguriamo il meglio per il suo solido progetto, destinato a durare nel tempo.
Video intervista: https://youtu.be/AHtJGFgWyfo 

Ricks-Recordzbc9e190f-4e55-438d-b47d-8df2f8da505e_copia.jpg

 

Pubblicato in Cultura Parma

I Carabinieri del N.A.S. di Bologna, nell'ambito di specifici compiti istituzionali in tema di sicurezza alimentare e tutela sanitaria nei luoghi di lavoro, hanno eseguito vari interventi ispettivi unitamente a militari delle Compagnie Carabinieri di Bologna Centro e San Giovanni in Persiceto (BO) nonchè del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Bologna, svolti presso opifici (produzione tessile, pelletteria, oggettistica da regalo) siti in Bologna e provincia nell'obiettivo di verificare in modo integrato il rispetto delle normative in materia di tutela della salute dei lavoratori e sicurezza e prevenzione negli ambienti, in relazione alla normativa prevista dal Decreto Legislativo 81/2008.

A conclusione dell'intera attività di controllo sono state deferite alla Autorità Giudiziaria 7 persone per inosservanza delle norme in materia di sicurezza dei luoghi di lavoro, impiego di manodopera illegale ed immigrazione. Infatti, i militari dell'Arma hanno riscontrato numerose irregolarità circa il possesso di requisiti obbligatori per l'idoneità strutturale ed impiantistica degli ambienti lavorativi, la mancata valutazione dei rischi connessi ad eventi di incendio/esplosione, l'impiego di manodopera priva di regolare contratto d'impiego e in stato di clandestinità nonché l'abusivo utilizzo di locali di lavoro come dormitori e mense.

A causa di rilevanti carenze strutturali e autorizzative, sono state sottoposte a sequestro 4 strutture abusive inclusi macchinari e attrezzature di lavoro, per un valore complessivo di oltre 1 milione di euro.
Sono state altresì elevate sanzioni amministrative per un ammontare complessivo di 20.000 euro.

Particolare efficacia dei risultati dei controllo è assicurata dalla realizzazione di controlli congiunti condotti sinergicamente dai vari reparti specializzati dell'Arma, al fine di assicurare la verifica contestuale di aspetti fondamentali nel rispetto delle regole del mondo del lavoro, come le condizioni di vita del lavoratore, la prevenzione degli infortuni e la regolarità giuslavoristica nell'assunzione delle maestranze.