Mercoledì, 28 Gennaio 2015 16:21

Parma - "La Collezione Renato Bruson": record di presenze

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Parma - "La Collezione Renato Bruson": record di presenze Foto Carra

Conclusa la mostra con circa 10.000 visitatori. Tutti i dipinti faranno parte delle Collezioni d'Arte di Fondazione Cariparma -

Parma, 28 gennaio 2015 -

Con circa diecimila presenze si è conclusa la mostra "La Collezione Renato Bruson. Boldini, Fattori, Lega, Segantini, Signorini e i vedutisti veneti dell'Ottocento", proposta da Fondazione Cariparma presso la propria sede e terminata il 25 gennaio scorso.

Un'esposizione che, da fine settembre 2014, con importanti riscontri presso la stampa nazionale e un crescente interesse di pubblico, ha fatto conoscere e apprezzare la "Donazione Renato Bruson", l'importante corpus di 71 dipinti di pittori dell'800 italiano che il celebre baritono, assieme alla moglie Sig.ra Tita Tegano, ha recentemente donato alla Fondazione Cariparma.

A cura di Giovanni Godi e Corrado Mingardi (che hanno inoltre curato il catalogo assieme a Fernando Mazzocca e Carlo Sisi), la mostra - articolata in un mirato percorso ad affrontare la serie dei macchiaioli, dei vedutisti veneti e delle opere di autori quali Giovanni Boldini, Francesco Paolo Michetti, Giovanni Segantini, Pompeo Mariani – si è rivelata tra le principali proposte culturali dell'autunno parmense, un importante tassello che amplia la visione della produzione pittorica italiana di fine Ottocento e dei primi anni del secolo successivo.

La mostra ha suscitato particolare interesse non solo a livello locale ma anche italiano, con cospicue presenze di visitatori stranieri; sono state coinvolte anche le scuole di Parma e provincia, con oltre 60 classi (dalle scuole materne a quelle secondarie di secondo grado) che hanno avuto l'occasione di conoscere significative tele del panorama della storia dell'arte italiana.

«Sono felice che la mostra abbia registrato un così alto numero di visitatori – spiega il Maestro Renato Bruson – perché il poter condividere con il più alto numero di persone questi dipinti è stata tra le principali motivazioni che mi hanno spinto a donare la mia collezione alla Fondazione Cariparma.» «Ogni tela da me collezionata mi è cara – prosegue il Maestro Bruson - e so che la Fondazione Cariparma conserverà ogni dipinto nel migliore dei modi, facendo sì che diventi patrimonio della collettività.» «Inoltre – conclude il Maestro Bruson con un sorriso – so che mia moglie ed io potremo visitare i dipinti tutte le volte che lo desideriamo, ben sistemati presso le Collezioni d'Arte della Fondazione.»

«Il successo della mostra – aggiunge Paolo Andrei, Presidente della Fondazione Cariparma – ben testimonia la grandezza del gesto dei coniugi Bruson che, donando la loro preziosa raccolta alla Fondazione Cariparma - e, pertanto, alla comunità parmense - hanno permesso a tante persone, sia di Parma sia di altre città, di condividere la ricchezza di una collezione davvero unica e singolare.»

«Le opere della "Donazione Renato Bruson" – chiude Andrei – troveranno ora collocazione permanente all'interno delle Collezioni d'Arte di Fondazione Cariparma, impreziosendone l'offerta e costituendo un nuovo punto di riferimento per appassionati e studiosi di questo periodo artistico.»

A testimonianza dell'interesse suscitato dalla mostra anche presso il circuito delle grandi mostre, alcune opere sono già state concesse in prestito per figurare in due importanti esposizioni della primavera 2015, a Forlì ("Boldini. Lo spettacolo della modernità") e Ravenna ("Il bel paese. L'Italia dal Risorgimento alla grande guerra, dai macchiaioli ai futuristi").

Il numeroso pubblico della mostra (di cui il "libro delle presenze" registra calorosi apprezzamenti e testimonianze) ha inoltre particolarmente gradito la sezione introduttiva alla mostra allestita dalla stessa Tita Tegano, la cui ben nota attività di costumista e scenografo tante volte si è intrecciata con quella del celebre consorte: fotografie, disegni, volumi, cimeli e estratti di critica musicale hanno rappresentato, nelle bacheche e sui pannelli, una "mostra nella mostra" per raccontare una carriera "a due".

(Fonte: ufficio stampa Fondazione Cariparma)