Domenica, 20 Ottobre 2013 11:14

Primo, non sprecare In evidenza

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Alcune semplici regole ...

per migliorare la nostra e altrui qualità di vita.

 

di Lamberto Colla ---


Parma, 20 ottobre 2013 -

840 milioni le persone affamate, 30 milioni che ancora vivono in condizioni di schiavitù e tra questi i bambini rappresentano una fetta molto importante. «Oggi ci sono persone che già dalla nascita si ritrovano in condizione di schiavitù, specie in Africa occidentale e Asia del sud - spiega il dossier di Walk Free - Altre però vengono catturate e rapite e diventano merce di scambio, altre ancora vengono attratte con false promesse».

La giornata mondiale dell'alimentazione, in calendario per il 16 ottobre, ogni anno propone un nuovo tema sul quale si chiede di focalizzare l'attenzione, individuarne le cause e avviare quelle fasi progettuali che possono incidere positivamente sulla soluzione. Quest'anno il tema proposto riguarda la salute dell'uomo in relazione a una sana alimentazione.

Celebrata in 150 Paesi, la giornata mondiale dell'alimentazione deve essere considerata , almeno per quest'anno, come un invito a disciplinare la propria condotta di vita sia dal punto di vista nutrizionale sia dl punto di vista dei consumi alimentari e degli sprechi connessi, sia delle abitudini che incidono sulla salvaguardia ambientale e la sostenibilità dell'uomo nell'ambiente.

Altri due miliardi di persone si aggiungeranno alle attuali entro i prossimi trenta anni e la sfida è la sostenibilità del pianeta e di tutte le specie animali e vegetali, uomo compreso. Un tema rilevante che deve essere affrontato, per quanto riguarda il mondo occidentale, attraverso la presa di coscienza e di conoscenza di culture alimentari più equilibrate con particolare attenzione a due fattori connessi all'alimentazione:

- l'eccesso alimentare come fattore di disturbo sanitario;

- l'eccesso alimentare come generatore di sprechi (rifiuti e energetici).

Ma lo spreco alimentare ha anche un lato etico che non può e non deve essere emarginato anzi deve essere posto tra i principali elementi sui quali fare leva per iniziare a modificare, ognuno di noi, le proprie abitudini quotidiane. Tante gocce riempiono un lago.

GMA Non Sprecare gde

Lo spreco -

Sono circa 179 i kg procapite (media europea) che ogni anno vengono gettati nei rifiuti. Ed è in casa dove, nei paesi più ricchi, si sprecano più alimenti, e non fa eccezione l'Italia dove il 42% del totale degli sprechi (76 kg pro capite per anno) si realizza proprio all'interno delle mura domestiche. A rilevarlo è il Waste Watcher, l'Osservatorio internazionale contro gli sprechi attivato nell'ambito dell'Università di Bologna. Secondo lo studio lo spreco rappresenti il il 25% della spesa domestica e incida sul PIL (Prodotto Interno Lordo) per lo 0,96%.

Ma con il cibo "buttato" vanno sprecati anche tutti quegli elementi o meglio risorse necessarie a produrlo come la terra, l'acqua, i fertilizzanti, senza contare gli inquinanti e i gas serra rilasciati tanto durante il processo produttivo quanto dal cibo in decomposizione nelle discariche. Il sistema alimentare determina quindi profonde implicazioni per l'ambiente e gli eccessi scartati non fanno altro che inasprire le pressioni ambientali e sociali. Che non si pensi di vivere in un'isola felice, nella sola europa ben 79 milioni di persone vivono al di sotto della soglia di povertà, con un 15% della popolazione che percepisce un reddito inferiore del 60% della media del paese in cui vivono. Quindi molto c'è ancora fare e con risorse sempre più limitate.

Modificare alcune abitudini aiuta la salute e il pianeta. -

Un problema quindi complesso che deve coinvolgere tutta la popolazione. Ciascuno, per la sua parte, deve portarsi in prima linea cosciente del problema e consapevole che la soluzione potrà arrivare da sé stesso e non da altri.

Ognuno di noi dovrebbe trovare il "piacere" e non il dovere di cimentarsi in quei piccoli ma significativi cambiamenti d'abitudine quotidiana che, tutto sommato, potranno incidere positivamente sul tessuto sociale e sull'ambiente.

La casa, quindi, come primario centro di profitto equosolidale e la cucina, ad esempio, potrebbe diventare il primo obiettivo del nostro piccolo progetto familiare.

Interessante, in tal senso, l'iniziativa nata in seno al WWF di "I Menu Amici del Pianeta" volta a divulgare alcune tecniche in grado di garantire tutti i nutrienti necessari all'organismo e al contempo di essere sostenibile a lungo termine, senza depauperare le risorse del Pianeta.

Poche e semplici indicazioni comportamentali possono perciò contribuire a realizzare un grande risultato. Seguendo i consigli degli estensori dell'iniziativa occorre indirizzare la attenzione verso quelle dosi alimentari che contengano ingredienti sani e poco elaborati, privi di additivi chimici, possibilmente, di stagione e provenienti dal territorio locale. Nella elaborazione delle pietanze occorre abituarsi a un metodo di cottura che riduca al minimo l'uso di acqua e di energia.

Infine, tra gli ingredienti, tradizionalmente oggetto di scarto, sono invece ben accolti e recuperate a dignità alimentare i gambi, le bucce, le foglie o i baccelli.

In sintesi, occorre esercitarsi a un uso sempre più consapevole degli alimenti, privilegiando per esempio il consumo di pesce e diminuendo quello di carne bovina (per l'elevato impatto energetico e più in generale ecologico) e aumentando gli acquisti di prodotti biologici e del commercio equo e solidale.

Infine, ma non da ultimo, attenzione agli imballaggi: ridurne l'acquisto e, ove possibile, aumentare il loro riutilizzo privilegiando, ovviamente, quei materiali riciclabili o rapidamente biodegradabili.

Quindi basta poco, un minimo di attenzione in più e ci si potrebbe anche divertire nella ricerca del nostro nuovo e personale orizzonte o primato eco-friendly.

GMA manifesto2013