Venerdì, 15 Febbraio 2019 15:21

Giovane reggiano arrestato in Sri Lanka In evidenza

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Giovane reggiano arrestato in Sri Lanka per possesso di droga. A giorni l'interrogatorio di garanzia. Si tratta del 36 enne Mattia Giberti, che si trovava nel paese del Sud Est Asiatico da gennaio. Con lui è stato arrestato anche un 25 enne israeliano che viaggiava con lui. L'ambasciata italiana a Colombo e la Farnesina seguono il caso.

REGGIO EMILIA – Quando si viaggia o ci si trova in un paese straniero è sempre buona norma informarsi preventivamente sulle regole, sulle tradizioni e, soprattutto, sulle leggi vigenti, che spesso possono essere molto più severe delle nostre, così come le pene, soprattutto quando si tratta di possesso di stupefacenti.

A farne le spese un 36 enne reggiano, Mattia Giberti, che la scorsa settimana è stato arrestato in Sri Lanka, insieme a un amico israeliano che viaggiava con lui, per il possesso di più di 60 grammi di cocaina.

I due si trovavano nel paese del sud est asiatico dallo scorso mese di gennaio, con un regolare visto turistico ed è stato fermato per un controllo presso la stazione ferroviaria di Kandana, a Peliyagoda, un sobborgo della capitale, Colombo. Immediatamente è scattato l'arresto per spaccio. Gli inquirenti cingalesi, infatti, sono convinti che la cocaina fosse finalizzata allo spaccio.

Il prossimo 18 febbraio è in programma l'interrogatorio di garanzia davanti al giudice del paese asiatico per tutti e due gli imputati. La vicepresidente della Camera, la reggiana, Maria Edera Spadoni ha fatto sapere, attraverso un post su Facebook che "Sul caso del connazionale Mattia Giberti, arrestato per spaccio in Sri Lanka, sono in contatto con l'Ambasciata Italiana, la quale ha assicurato che è tutto sotto controllo. Sia l'Ambasciata che la Farnesina stanno monitorando la situazione e ho richiesto espressamente di essere informata in maniera costante sugli sviluppi". Aggiunge poi Spadoni: "Un abbraccio alla madre, che sta vivendo ore di comprensibile apprensione".

La notizia alla famiglia di Giberti, che ha una madre anziana con problemi di salute e una bimba piccola avuta dalla compagna, è stata dato dai Carabinieri di Reggio Emilia, unitamente alla Questura, che tiene i parenti costantemente aggiornati sulla situazione.

A destare preoccupazione, in un primo tempo, era stato l'inasprimento delle leggi emesse dal governo cingalese per contrastare il traffico di droga, tra cui la reintroduzione della pena di morte. La quantità rinvenuta addosso a Mattia Giberti, tuttavia, non sarebbe sufficiente per formulare l'accusa di traffico di droga.

Il giovane reggiano non rischia, quindi, la pena capitale. Tuttavia, per il possesso sono previsti circa due anni di carcere, che Giberti dovrebbe scontare in un carcere cingalese, in condizioni molto più dure rispetto a quelle italiane. I trattati internazionali tra Italia e Sri Lanka non prevedono, infatti, l'estradizione.